Ciao Vainar.
Tu stai facendo del tuo meglio, ma (mi chiedo) sarà davvero il meglio?
Più esattamente: pensi sarà mai possibile rigovernare una relazione così importante senza demolire quei fondamentali che l'hanno distorta?
Per quel che può contare il mio punto di vista, scusami, ma io non credo sia possibile. Cioè : l'eventuale successo del tuo "limitare" il fenomeno, non solo non ne scardinerebbe le basi, ma addirittura trascinerebbe gli eventi in un'atmosfera di mestizia per entrambi e ciascuno per il proprio sentire.
A me hanno fatto molto effetto questi due passaggi:
nella sua mente dimostrarmi che mi vuole bene vuol dire anche concedersi a livello sessuale
questa è una frase tua; pur dando per scontato che tu parli in piena buona fede, sembra un'analisi e invece è una mistificazione che ti somministri da solo.
Tua madre non si è "concessa" a te; in base al narrato ti ha imposto la sua sessualità fin da tenere età, pretendendo di essere lei la regista e dominatrice della tua sessualità.
Sai che è un nostro segreto e che nessuno potrà mai comprendere...
questa, invece, è una frase di tua madre; che esprime a sufficienza la sua consapevolezza della indicibilità del "segreto".
Ma di questo "segreto" è lei la paziente e perseverante regista e "vestale".
E chiedo (qui subentrano tutti i miei limiti personali, ma non riesco a rappresentarmela diversamente): ma come può pensare, un figlio, di essere amato dalla madre...quando la madre incredibilmente chiede a quel figlio di protrarre la indicibilità...persino quando il figlio le DICE di volerla interrompere?
Come fa una madre a bypassare il FATTO aritmetico che questa pretesa assurda comporti la falsificazione/svalutazione di qualunque relazione sentimentale che il figlio volesse vivere, giacchè questa sarebbe una menzogna colossale e cronica che falserebbe quella relazione in modo micidiale, e da ancor prima che la relazione si instauri?
In realtà (mi rispondo da sola per quel che mi illudo di aver capito sino ad oggi, su questioni di pari gravità) , in realtà una madre può eccome, e anche senza vivere alcun problema interiore.
Basta aver interiorizzato un sistema valoriale differente rispetto a quello condiviso dalla media, e che vede come apicale il piacere proprio, nel più totale "menefrego" ...non dico del piacere e del bene altrui, ma addirittura dell'ESISTENZA dell'altrui sensibilità e Vita.
Pacifico che alla base esista sempre un qualche disturbo/devianza. Ma che assolutamente NON esclude la capacità di intendere e volere.
E questa è la ragione per cui la cronaca giudiziaria pullula di crimini anche efferati , ai cui autori NON viene riconosciuta la "incapacità di intendere e volere", e che agli psichiatri fa parlare di Cattiveria pura e semplice.
E dunque: scusa il mio pessimismo e spero di sbagliare, ma io non vedo nessuna possibilità di uscire da questa situazione, se non squassandone apertamente gli schemi e fondamenti, ma anche in modo drastico e moralmente violento, come violento è stato tutto.
Non occorrono clamori, ma tanta chiarezza di idee e fermezza. Cose che (secondo me) saranno impraticabili fino a quando, per il timore affetttuoso e filiale di vederla deprimersi, continuerai a dirti che questa è la "la sua forma di amore materno", che poi è stata la prima puntata del condizionamento che, a quanto pare, nel tuo profondo resta più che attivo.