Messaggi di clearness

    ciao, grazie per avermi chiesto come sto.
    Sono uscita, ho preso la bici e ho fatto una passeggiata in centro, e la cosa assurda è che oggi ero talmente triste che non avevo ansia, niente sbandamenti, vertigini, nausea...cose che mi accompagnano praticamente sempre, tranne rare eccezioni, oggi non le avevo. E non avevo preso nemmeno lo xanax.
    Adesso, dal punto di vista dell'ansia sto bene, mi rimane solo una profonda tristezza.

    "Per quanto riguarda il tuo amico, credo che solo affrontando il tuo problema, l'essere e sentirsi sola, potrai trovare la risposta. "
    questa cosa mi fa una paura immensa, non sai quanto, perchè mi chiedo se avrò gli strumenti per uscirne. Fossi una persona senza ansie inizierei a fare corsi, contattare vecchie conoscenze ecc, invece sono totalmente incapace ora di farlo e quindi ho paura di restare sola per tanto tempo.

    Già andare da uno psicologo aiuta a tirar fuori strumenti che nemmeno pensiamo...

    Grazie per le risposte.

    mademoiselle_moi: sì mi ci ritrovo. Anche la psichiatra da cui andai mi disse una cosa del genere: nel momento in cui avevo raggiunto il mio obiettivo, la laurea, e in qualche modo avevo chiuso i conti con il passato, con il dover dimostrare qualcosa agli altri e soprattutto a me stessa, ero rimasta senza obiettivo. Ma soprattutto avevo PER LA PRIMA VOLTA la possibilità di vivere una vita normale, e quindi fare progetti come tutti gli altri, vale a dire anche lavorare e cominciare a guardare di qualche appartamentino per essere indipendente. Ecco, secondo lei questo mi ha spaventata!! E quando è stato il momento di poter avere in mano la mia vita, sono ri-crollata. Quindi sì, mi ci ritrovo.

    Morpheus88: non credo che si sia lavorato male, o meglio. Fino a punto in cui io ho "tenuto botta" abbiamo lavorato e raggiunto qualche traguardo. Evidentemente c'è in me qualche altro meccanismo più complesso e profondo su cui è stato impossibile lavorare. Ti posso dire che alcune volte ho proposto io gli argomenti che ritenevo ostici. Ma altre ho avuto resistenze.
    Il sito dello psicologo riporta "psicoterapia intensiva dinamica breve", io all'epoca non ho avuto tanta possibilità di scelta e non conoscevo le correnti. Però essendomi trovata bene non mi sono mai posta problemi.

    Ciao mademoiselle_moi, come ti hanno già scritto a volte ci vuole tempo per comprendere le cose. Quello che tu definisci "capire di pancia" non è altro che la vera comprensione del problema.
    Ne approfitto per chiederti: adesso come stai? Sei riuscita a rilassarti passeggiando?
    Per quanto riguarda il tuo amico, credo che solo affrontando il tuo problema, l'essere e sentirsi sola, potrai trovare la risposta.
    :)

    Buon pomeriggio a tutti,
    sono iscritta da qualche giorno ma solo ora trovo il coraggio di scrivere.
    Volevo chiedervi se vi è mai capitato di sentire di aver lavorato su voi stessi "a vuoto". Mi spiego...
    Sono stata seguita da uno psicologo per quasi dieci anni. Mi sentivo meglio e negli anni sono riuscita a laurearmi, e fare cose che mai avrei pensato: viaggiare da sola, andare a concerti da sola e sopravvivere in mezzo a tante persone, stare su tram, treni, ecc... E tutto in maniera naturale, senza farmi troppi pensieri. Negli anni sono diventata una che "prendeva e faceva" senza farsi tante domande e problemi, avendo la stima di alcuni amici, che invece erano più riflessivi. Sono ricordata come quella che "si butta" e "ama le sfide".
    Poco prima della laurea (ormai un anno fa) ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, ciononostante ho continuato a lavorare pur usando un ansiolitico al bisogno. Ho frequentato una psichiatra per un paio di incontri e mi ha parlato di "depressione ansiosa", ma ho rifiutato di prendere le medicine pensando "Se ce l'ho fatta una volta, ed ero molto più piccola, perchè ora no?!".
    Però ormai da un mese ho lasciato il lavoro (che comunque mi metteva di fronte a problematiche nuove e non era ciò per cui avevo studiato - non per fare discriminazione ma per fare capire che tante volte ho avuto paura sul posto di lavoro) e mi sto trovando a non uscire più di casa. Non mi va, ho paura, esco solo con la promessa di stare vicino a casa, e ho cancellato all'ultimo alcuni colloqui perchè il giorno prima ne ero entusiasta e il giorno stesso ne ero terrorizzata. O meglio, sentivo che non mi andava di alzarmi dal letto! Sentivo che non ne valeva abbastanza la pena e non ero pronta.
    Allora in questo periodo vuoto, cos'ho fatto? Ho aperto i diari che scrivevo anni fa (ne avrò più di una ventina) e ho scoperto che alcune frasi e alcuni sentimenti sono gli stessi di oggi. Insicurezza, senso di inutilità, paura di fallire, e più in generale non sapere cosa fare della mia vita e non vedere nessun futuro.
    Questo mi fa arrabbiare: possibile che in 10 anni io non sia cambiata? E se le paure sono le stesse che mi bloccano oggi come allora, significa che non ho lavorato bene su me stessa?
    A questo punto mi sento in colpa ad aver lasciato l'ultimo lavoro, almeno poteva essere un'occasione per prendere più sicurezza, e almeno fino a un mese fa uscivo di casa!

    Vi ringrazio per l'attenzione e soprattutto grazie a chi vorrà raccontare la sua.
    clearness_