Messaggi di clearness

    Ciao a tutti,
    vi scrivo per sfogarmi su una discussione appena avuta con il mio ragazzo.
    Lo scrivo, perchè forse le mie convinzioni domani pomeriggio non ci saranno più. Ah, come sempre, sarà un post lungo, ahahah.
    E dato che vi ho avvisati XD ora vi metto pure una premessa: sono sempre stata una persona che tendeva a "sovraccaricare" l'altro di responsabilità, un po' come se l'altro avesse il compito di farmi felice e colmare i miei vuoti. E poi quando questo era fatto, lo allontanavo, mi stancavo. Oddio, in realtà questa cosa è successa solo nel rapporto precedente. Quando ero più piccola litigavo moooolto in casa e il mio ex ERA PRESENTE, nel senso che raccoglieva i miei sfoghi, si metteva molto da parte e alla fine mi sono ritrovata con questa persona di cui non ricordavo nemmeno più il carattere ormai... E quel poco che ricordavo non era di mio gradimento (io creativa, lui matematico, non doveva pendere un pelo). Lo lascio, io ormai avevo voglia di volare, lui non aveva più carattere e giustamente il tale si è inca*** ("Come, io mi annullo per te e te per ringraziarmi mi lasci?!").
    Finita questa storia, conosco il mio attuale ragazzo. Un creativo, finiamo l'università insieme, studiamo insieme, lo aiuto nello studio, creiamo cose insieme, set fotografici insieme, ciò che non avevo mai fatto. I primi mesi vive fuori, tornando a casa il weekend. Dopodichè procede da pendolare.
    Con lui per la prima volta ho provato STIMA per la persona con cui stavo, forse perchè prima eravamo amici, mi piaceva ciò che faceva e la tenacia e determinazione con cui lo faceva. Mi piaceva il fatto che avesse bisogno dei suoi spazi (è molto riservato), perchè anche io spesso sono così. Mi piaceva oggettivamente; gli altri mi piacevano per le cose che volevo vedere io e che magari non c'erano. Lui mi ha colpito per ciò che ERA (non gli ho attribuito nulla più).
    Diciamo che già dai primi mesi manifestavo il piacere di stare con lui, ma lui non c'era per cui potevamo solo al telefono. Però più di un tot. non voleva starci, per cui la mia gioia di condividere o di sentirlo semplicemente vicino l'ho dovuta limare fin da subito. Ad un certo punto non andavano bene neanche più i messaggi perchè a lui non piace scrivere. E io dentro di me: Ma se siamo lontani, come possiamo starci vicino lo stesso? Grazie al cielo, ha iniziato la vita da pendolare per cui potevo vederlo anche durante la settimana. In realtà io questo inverno mi sono "ammalata" di depressione e sono iniziate grandi discussioni sul fatto che non volessi prendere farmaci, convinta di farcela da sola.
    Lo sento allontanarsi, sempre più bisognoso dei suoi spazi. Il mio errore è sempre lo stesso: quando lui deve uscire io lo chiamo per farlo tardare, o anche se non esce lo tengo al telefono, ma questo solo perchè stavo male, avevo avuto giorni difficili al lavoro, attacchi di panico ecc; mi piaceva il fatto che volesse rimanere "integro" come persona ma allo stesso tempo mi sentivo abbandonata. Poi magari bastava un "Stai tranquilla, ci vediamo domani che arriva presto" e io mi mettevo buona buona. Non chiedetemi perchè non uscissi con lui: attacchi di panico e depressione mi hanno tolto ogni voglia nell'ultimo periodo. Nonostante questo arriviamo a un paio di settimane fa, ormai io non cercavo più lunghe telefonate da tempo, quando invece inizia LUI a sclerarmi contro al telefono, dicendo che non è sicuro dei suoi sentimenti, che io sto sempre male e sono orgogliosa per prendere le medicine, che se non le prendo lui non vede margine di miglioramento. Ci lasciamo dopo una giornata intera a parlarne (mai avuto un dialogo così aperto con nessuno), sembra convinto, mi dice che non era più felice, che si sentiva in colpa a uscire perchè io ero a casa a stare male, che non sa se mi ama, vorrebbe sentire la mia rabbia contro di lui visto che si sente uno str** a lasciare una come me, consapevole che una come me la potrebbe trovare solo alla facoltà di psicologia (questa fa ridere: dice che solo io lo capisco al primo sguardo e solo con me parla così bene; d'altronde lo avevo scritto in un altro 3d che sono la psicologa dei poveri), ma dopo poche ore torna, arriva a casa mia e mi dà un bacio appassionato e usciamo in città. Mi dice che aveva paura di aver rovinato tutto, che in realtà mi ama ma che mi devo fare aiutare. Solo questo mi chiede.
    In quei giorni di silenzio capisco che non sto bene, allora ricontatto lo psicologo che mi aveva seguito (forse più per accontentarlo) e lui è tutto contento, dicendo che la supereremo insieme e tutte quelle frasi che avrei voluto sentirmi dire a DICEMBRE, quando il mio malesse è iniziato.
    Da quando mi ha lasciata e ripresa il mio stato d'animo è peggiorato ulterioramente, infatti avevo scritto da un'altra parte che sono sempre stata a letto a dormire. Non ci vediamo da venerdì, che alla fine siamo stati dallo psicologo insieme e in un negozio, e la sera si è addormentato subito; oggi mi chiede: "Ci vediamo stasera?". Io contentissima, finalmente mi alzo dal letto, mi curo e attendo........ Alle 10 mi chiama dicendo che non può prendere la macchina perchè i genitori non sono contenti, che se la prende litiga con loro, se non la prende litiga con me, che mi sente delusa, si sente in colpa ecc. Mi dice che ha passato una brutta giornata perchè in casa da solo tutto il giorno e io, agitata, gli chiedo se è bello sentirsi così dato che io mi ci sento tutti i giorni. E lui: "Non è bello, no, ma cosa c'entra, io non sto male". Be', scusa, se io sto male me lo merito di più di stare in casa da sola? Poi tutto avvilito incomincia a chiedere se deve venire, ben sapendo che me lo avrebbe rinfacciato alla prima occasione utile e comunque, sentendolo come un favore per non farmi stare male, gli dico di "No,dai...".
    Ma lui non è stupido, sa cosa ho passato oggi e ieri (ci siamo sentiti nel pomeriggio, mi ha sentita piangere), sa che avrei piacere di vederlo, ma io non posso dirlo perchè passo da morbosa, lui avrebbe dovuto capire che mi avrebbe fatto sinceramente piacere. Ripeto, non dico che "avrebbe dovuto capire" in maniera infantile, leggendomi nella mente, bensì perchè essendoci dialogo sa che ho avuto problemi con mia nonna, ieri, e oggi non stavo bene.
    Alla fine, giungo al termine, dopo che più volte mi ha detto: "Devo venire?", mi esce un antipatico: "Comunque sono le 11, e ancora sei a casa tua a chiederlo invece di partire e basta se veramente lo volessi!".
    Lui sclera dicendo: "Ma brutta cogl**, te l'ho chiesto se dovevo venire ma non mi davi una risposta. Guarda, io non ti sopporto più!".
    Io sconvolta, ma se LUI aveva proposto di vederci, gli dovevo dare io l'Ok alle 10:30 di sera? Comunque gli ho detto che qui l'unico co** è lui e ho chiuso il telefono.
    Mesi fa si sarebbe scusato per aver alzato i toni, invece ancora non ha fatto nulla.
    Mi aspetto delle scuse, ma inizio a credere che il mio malessere dipenda da lui che non ha saputo darmi la vicinanza che chiedevo. Ha annullato la mia autostima, facendomi dubitare di me stessa, facendomi credere di non meritare attenzioni, sorprese, niente. Adesso mi viene in mente la mia laurea, che non ha preparato nemmeno uno scherzo, nemmeno un brindisi per la fine degli esami, nemmeno un fiore nei miei momenti di peggior depressione. Inizio a credere che potremmo essere solo amici dato il buon dialogo, ma che non sappia amarmi come vorrei. Mi viene il dubbio se davvero mi ama o se non sono solo un peso da eliminare (mi ha detto che quei 3 giorni senza stava bene).
    Scrivo perchè domani sicuramente mi sentirò in colpa per aver cercato lo scontro e avrò il terrore di perderlo.
    Ma poi, alla fine, perdere cosa?

    Scusate la lunghezza.

    clearness_

    :(

    Lo credo anc

    Ultimamente avevo ridotto gli antidepressivi a zero ma continuavo con un minimo di ansiolitico, poi a causa di problemi nuovi e fastidiosi, ho ripreso con due antidepressivi. Mi sentivo inadeguato e ansioso. Già dai primi giorni la fluidità nel pensare, parlare ed agire si è ridotta. Sono costretto a sospenderli nuovamente, lentamente. Nel mio caso quei farmaci hanno aumentato le fissazioni d l'ansia. Io sono seguito dal medico. E' importante affidarsi ai medici ma quando si sta male con le medicine, bisogna chiedere al medico di provare altri farmaci.I farmaci vanno usati con cura e pazienza infiniti.

    Lo credo anch'io, prima ancora di averli iniziati!!!ahahah

    A questo punto la figlia potrebbe iniziare a vivere questa situazione come sfida personale per dimostrare al papà che nonostante lei è assai più giovane può dargli una grande dimostrazione di maturità. A volte i genitori che si lasciano andare restano molto colpiti se in famiglia c'è qualcuno capace di dare un esempio perché ciò trasmette una certa positività. Ignoro i motivi per i quali tuo padre si trascura ma sono certo che tu alla tua vita tieni molto e quindi dovresti reagire, magari facendoti aiutare questo si ma se di base non c'è una volontà non andrai lontano.

    Ad esempio iniziare a fare cose che puoi fare da te, magari iniziare a mangiare qualcosa che ti nutri poiché queste privazioni ti logorano anche il sistema nervoso. Infine cucinare può essere anche piacevole e magari tuo padre mangia così male perché non è in grado di cucinarsi. Potresti cucinare tu per voi magari in modo più salutare (un piatto di pasta olio e pomodoro, un'insalata, un po di frutta).

    Ti leggo come persona lucida e vigile e soprattutto molto matura, credo che dovresti rivalutarti per queste tue doti che probabilmente non riesci a vedere.

    Ciao Michele,
    grazie per l'ultima frase. La lucidità è forse l'unica cosa che temo di perdere andando avanti così.
    In passato sono stata io la persona "forte", sia in famiglia che fuori, ma soprattutto in famiglia. Abbandonai la scuola a 15 anni per poi tornarci a 19, dopodichè mi sono laureata con un voto molto buono. Tutti sorpresi, il primo mio padre, il quale mi aveva detto che avevo sbagliato ad iscrivermi. Così come mi aveva detto che non avrei mai preso la patente, e invece... Sono stata anche quella che nel 2013 proprio in questo stesso periodo aveva provato a portarlo alla Alcolisti Anonimi ma lui dopo 3 volte ha voluto smettere perchè non riteneva di avere QUEL problema ne' tantomeno grave come gli altri AA. Eppure la raccolta differenziata in casa la faccio io e butto via 2/3 tetrapack di vino al giorno, per cui.....
    E ti assicuro anche che non mangia ciò che cucino io, esempio: se esce al ristorante lo fa solo per mangiare pesce, schifa tutto il resto. In casa invece si ammazza di pizza, kebab, piadine e panini (oltre che di tutto il resto). Coltivo un orto (l'unica cosa per cui mi sono alzata dal letto in questi giorni), ma lui mai mangiato un mio ortaggio. Faccio proposte, anche a costo di cucinare solo per lui, dice che non gli va, che vuole la pizza/kebab/ecc, mi arrabbio anche io e sbatto la porta.
    Ho provato a fare "per lui", anche se solo come motivo per spronarmi e per accendere un fornello, ma niente...
    Adesso, in questo momento, non ce n'è nemmeno per me.... Bah! Sono esausta, e anche oggi l'ho passato qui in camera...