Messaggi di punti_deboli

    Guarda, vivo con i miei e non sono mai andata a fare la spesa quindi non potrei risponderti con certezza... ma come ho scritto anche andare a fare un servizio mi mette ansia... vale anche se devo fare una telefonata alla tim, per dire :/ insomma, qualsiasi cosa che non rientri nelle cose quotidiane e che non riguardi le persone a me vicine, mi provoca ansia..quindi suppongo che anche la spesa mi agiterebbe, piu che altro i momenti in cui dovrei pagare o chiedere qualcosa. Per dire, conobbi un ragazzo in chat,mi piaceva tantissimo, lo feci aspettare un mese per vederci perche il solo pensiero mi terrorizzava, e l'ho fatto solo perche non avevo piu scelta. Sono sempre stata cosi, ma col tempo sono peggiorata..e me ne sto rendendo conto soprattutto per l'uni.

    Intanto un consiglio, non insistere con la ragazza del 2 di picche! Ormai sai le sue intenzioni, non le piaci, quindi è meglio non insistere.. anzi, al contrario, la tua indifferenza potrebbe suscitare più interesse; ma non voglio darti false speranze eh, ho detto "potrebbe", perchè così ragioniamo noi femminucce. Diciamo che la questione "rimaniamo amici" è un modo gentile di chiudere la cosa.
    Quanto alla questione centrale, io neanche a 100 anni mi dichiarerei disillusa.. è sempre possibile trovare la nostra persona. Magari qualcuno è più fortunato perchè per un fattore estetico ha modo di avere sempre qualcuno al proprio fianco, ma avere qualcuno accanto non significa aver trovato la PROPRIA PERSONA..quella secondo me è una cosa rara..e solo trovare quella persona speciale ti darà la soddisfazione vera... Tu da come ho capito non hai avuto una storia importante, quindi sai stare da solo, il che è un pregio e non deve essere motivo di frustrazione quando vedi le altre coppie. Vedrai che quando meno te l'aspetti troverai anche tu una persona che ricambi il tuo interesse, ma non devi demordere nè arrenderti... solo saper aspettare..
    E comunque, non sembrerai uno sporcaccione, certe cose sono uguali per tutti.. c'è solo chi si scandalizza un pò troppo facilmente.

    Ciao e benvenuto. Io sono una ragazza di 23 anni e solo ora mi sto rendendo conto di quanto la mia ansia non sia più una semplice conseguenza (sempre sottovalutato) dovuto al mio carattere, ma un vero e proprio problema, che mi limita molto e che devo affrontare, pur non sapendo da dove partire, cosa fare.. Non mi sono mai rivolta a nessuno, e ammetto che forse neanche lo farò, perchè ancora non ho toccato il fondo. Ma la sensazione che descrivi mi è familiare. Nodo alla gola,tachicardia.. certe volte il mio cuore batte fortissimo, altre volte quasi non lo sento, altre ancora mi sento il cuore pesante... testa vuota ma pesante.. anche io in certi periodi sono tranquillissima, in altri no.. a me quest'ansia si manifesta in particolare quando devo fare qualcosa, in primis gli esami. Da due giorni, prima di cena, puntualmente mi sento affannata senza aver fatto nulla, non riesco a respirare...
    Perchè mai qualcuno dovrebbe giudicarti cretino per questo? E non lo dico perchè mi ritrovo in te, ma perchè sarebbe invece da stupidi criticare una questione del genere.
    Hai qualche problema che può portarti a questa condizione o va tutto ok nella tua vita?

    Quanto vi capisco... anche io studio studio studio ma i risultati non sono quelli sperati.. ho una serie di problemi che non mi lasciano VIVERE, nel vero senso della parola, per questo il mio unico impegno è l'università, non ho altre distrazioni, se non i brutti pensieri e le preoccupazioni quotidiane che devo affrontare a casa. Questo fa sì che la mia vita ruoti intorno allo studio, ma più mi ripeto che per smuovere qualcosa devo lavorare, più mi blocco. Non sono ancora fuoricorso, ho qualche esame arretrato e posso ancora farcela in tempo (la mia laurea è magistrale) ma spessissimo non riesco proprio a concentrarmi, ci vorrebbe qualcosa che mi distraesse, che mi facesse staccare la spina. Quando succede mi rendo conto io stessa che il mio approccio all'università cambia, vedo l'esame con più leggerezza e non come una questione di vita o di morte.. ma purtroppo la mia vita è questa, almeno per ora e almeno per un pò, e quindi ogni esame per me è L'ESAME.. tutte queste sensazioni, unite all'ansia che mi pervade in tempi d'esame e soprattutto il giorno stesso dell'appello, non mi fanno mai rilassare, tantissime volte vengo meno il giorno prima dell'esame, perchè non mi sento sicura. Amiche all'uni ne ho tante, ma non capirebbero. Anche a me piacerebbe trovare un'amica che possa capirmi, ancor meglio della mia stessa università, così potremmo studiare insieme, ma sarebbe un miracolo. :) Non soffro di attacchi di panico, alla fine riesco pure a gestirmi, e ho 23 anni e ancora non sono fuori corso, ma posso capirvi benissimo, perchè anche la mia carriera universitaria per ora non è rose e fiori. Penso che nei nostri casi bisogna impegnarsi il più possibile, un esame alla volta, cercando di stare calme e non pensare al contorno, alle aspettative, alle paure.... facile a dirsi, eh :dash: per chiunque voglia parlarne in privato, sono qui

    Salve a tutti. Non è necessario che faccia tanti giri di parole, il mio problema è l'ansia... più che problema, è un tormento che mi porto ovunque, qualsiasi cosa faccia. Ho 23 anni e posso dire che, per quanto ricordi, sono sempre stata così. Qualsiasi cosa io debba fare, andare da un medico o alla posta (per dire), io sono pervasa dall'ansia, ansia nell'attesa di fare quello che devo fare, e che poi sparisce pian piano mentre faccio la cosa stessa... è proprio ansia da prestazione... Anche se incontro qualcuno che mi interessa, l'attesa è devastante.
    Ma se fosse limitato a queste cose per me non sarebbe neanche un problema, alla fine arriva il momento e mi passa. Invece è un problema da risolvere perchè la mia ansia si manifesta soprattutto per quanto riguarda l'università. Quando ho un esame sto malissimo, ho un'ansia tremenda, la sento proprio nello stomaco, il cuore mi batte all'impazzata o al contrario certe volte non lo sento più. Già quando andavo a scuola (elementari, medie, superiori, per non parlare degli esami di maturità) sono sempre stata tormentata dall'ansia ad ogni interrogazione, eppure erano situazioni diverse, c'era confidenza con i professori, ma ogni giorno era tremendo per me, il pomeriggio avevo sempre mal di stomaco. Ma lo posso anche capire, purtroppo sono molto emotiva. Ripeto che per me non sarebbe neanche un problema, sono sensazioni abbastanza gestibili. Ma all'università no, sto troppo male.. e questo influisce sull'esito dei miei esami... sicuramente non sono una che fa scena muta per l'ansia, per fortuna non mi fa questi effetti, e anzi l'ansia mi passa una volta seduta davanti al prof... ma comunque un pò mi resta, mi restano le ore di attesa in ansia, la notte insonne alle spalle.. e sicuramente quando parlo un pò si nota che non sono tranquillissima... sono già in ansia al solo pensiero di laurearmi tra un paio d'anni, di dover discutere la tesi davanti a tutti.. Tra l'altro studio per fare un lavoro che mi metterà ogni giorno a contatto con sconosciuti, a contatto con la gente, uffici, ecc.. insomma, devo risolvere. Purtroppo vivo anche una situazione familiare che mi tiene proprio in gabbia... ma credo che questo mio lato sia a prescindere da questo.

    Non so proprio cosa fare, come orientarmi.. so solo che voglio uscirne.. almeno migliorare :(

    Finalmente si è capito come vorresti impostare la cosa.. forse (ma io sto forse lo toglierei) vuoi fare l'amante.. si tratta solo che lui non ti fila e quindi da questo dipende tutto, ma altrimenti ci staresti.. ci siamo arrivati.. è già un passo.. un passo molto triste, però!! Il fatto è che ognuno fa quello che gli pare e nessuno può giudicare gli altri, ognuno è libero di vivere come vuole...a me dispiace per tuo marito.

    Concordo con Bruce... cambiare città, o quel che sia, non ti rende una persona mentalmente indipendente.. Tu probabilmente, seppur involontariamente e senza accorgertene, sei dipendente dagli altri, badi agli altri, a ciò che fanno.. e quindi credi che anche gli altri dipendano da te. In realtà ognuno dovrebbe avere il dono di non dipendere da nessuno. Si può dipendere economicamente da un genitore, ad esempio, ma essere indipendenti al tempo stesso.. lo si è quando si è convinti di poter dire 'io non dipendo da nessuno', posso vivere da solo al mondo.. Tu puoi dirlo? Se fai paragoni con gli altri e pensi agli altri, no. I tuoi colleghi, a meno che tu non avessi nell'azienda un lavoro che SOLO TU potevi fare (per capacità personali particolari), è ovvio che ce l'abbiano fatta anche senza te.. Ricorda che tutti sono utili ma nessuno indispensabile! Se il tuo discorso fosse terminato con il riferimento al lavoro, non ti avrei biasimato... ci può stare, magari ti senti così importante e indispensabile.. Ma quando poi hai menzionato i tuoi amici, allora c'è un problemino. Perchè i tuoi amici non potrebbero ugualmente organizzarsi, uscire e divertirsi senza di te? Vai a fondo della cosa, ti senti il motore del tuo gruppo di amici? Perchè mai senza te non dovrebbero star bene ugualmente?
    Non conosco la tua età, e non so se sei fidanzato sposato o single; mettiamo caso tu abbia una fidanzata.. secondo te, se tu dovessi lasciarla, stando a questo discorso, lei dovrebbe morire senza te, allora? Sembrerebbe che tu abbia tanta autostima, tanto da sentirti indispensabile.. ma credo al tempo stesso che chi è convinto di se stesso, non si "piange addosso" se gli altri proseguono senza di lui.. quindi, opterei più per una mancanza di autostima.

    Posso porti una domanda? A prescindere da come andrà con questa persona... cosa intendi fare con tuo marito? Onestamente parlando, pensi che il tuo modo di agire verso di lui sarà diverso in base a come si evolverà la situazione con quest'uomo? O le tue considerazioni su tuo marito le hai fatte e prenderai una posizione a prescindere?