Salve, vorrei chiedere un consiglio per quanto riguarda la mia situazione. Sono iscritta all'università, lettere, ormai da troppo tempo. (ho 28 anni) Problemi di ansia li ho sempre avuti, dalle medie in poi però sono andati sempre peggiorando. Credo che siano dovuti al fatto che le aspettative di genitori, zii, nonni nei miei confronti sono sempre state troppo alte e questo mi ha danneggiato parecchio, non ho una grande autostima, dipendo troppo da quello che gli altri pensano di me. Fin qui penso niente di nuovo.
Ho provato a parlare con una psicologa convenzionata con l'università, ma non mi è servito a nulla. Innanzitutto, non credo fosse la persona più adatta a parlare con degli studenti, mi ha detto di aver lavorato molto con le coppie, per cui mi ha fatto parlare più del mio ragazzo, che dell'università. Alla fine mi ha messo davanti 3 opzioni. 1: parlare con i miei. Ma le ho detto che sinceramente non me la sento. Tra l'altro, non credo che servirebbe a qualcosa, una volta al liceo ho provato a dire che mi sentivo troppa pressione addosso e mia madre mi ha scritto "non devi essere per forza la prima della classe, ma almeno la seconda" almeno, eh. testuali parole. 2: prendere delle pillole. Ho già letto una discussione in proposito qui e sono d'accordo con chi pensava fosse meglio di no. Vorrei risolvere il problema una volta per tutte, non stordirmi momentaneamente. 3. Sospendere l'università. Questa è la soluzione che mi ha veramente fatto arrabbiare e quella che lei consigliava maggiormente. A quanto pare, l'ha proposta a molti ragazzi e sono rinati, ma non è quello che voglio, io voglio laurearmi, ero andata da lei proprio per questo. Mi viene da pensare che sia la strategia della mia università per far calare il numero dei fuori corso.
A questo punto, non so cosa fare, mi sono bloccata di nuovo, non riesco a concentrarmi, se provo a studiare mi viene un attacco d'ansia e comincio a piangere. Non riesco a non pensare di essere un fallimento per tutti, ricordo tutte le cattiverie che mi hanno detto, la delusione che ho provocato, mia madre che mi dice "e tu eri quella che doveva fare grandi cose". Come posso reagire?
Grazie, se risponderà qualcuno
Aspettative altissime e ansia da esami
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Se a 28 anni devi ancora laurearti in lettere è normale tu abbia un'ansia da prestazione ingestibile.
Possiamo girarci attorno quanto vogliamo ma questo non cambierà la realtà dei fatti.
Non dici se lavori o se studi solamente (questo cambia parecchio le cose) e nemmeno quanti esami ti mancano per terminare.
Se non lavori potresti prendere in considerazione l'ipotesi di trovarti un'occupazione in modo da "scaricarti" un pò da dosso la pressione che deriva, in modo diretto o indiretto, dalla tua famiglia.
Con i fuoricorso le Università ci campano più che con gli altri.
ps: una curiosità: sei iscritta da quasi 8 anni a Nienteansia e scrivi solo ora? -
Infatti da fuori corso si pagano più tasse, sono una manna per le università.
Anche io studio lettere e capisco cosa vuol dire subire aspettative altrui forse eccessive,sicuramente molto alte. Conta se lavori o no, ma se non lavori credo non sarebbe saggio iniziarne uno, rischieresti di non recuperare mai gli esami che ti restano perchè con un lavoro potresti decidere di lasciare gli studi, è successo a diversi miei collleghi: chi era indietro e lavorava ha scelto di lavorare e basta. -
Io invece ho un percorso diverso.. Studio ingegneria ed ho sempre lavorato per togliermi gli sfizi che tanto sognano i ragazzi universitari e mi ritrovo ora, per colpa mia sicuramente, ma non solo, molto fuori corso e ho deciso di abbandonare il lavoro per dedicarmi allo studio.. Ebbene sto avendo difficoltà lo stesso, come se il lavoro fosse uno sfogo per smaltire lo stress e l'ansia dell'Università...
Sto continuando però sulla via del non lavorare, sperando di rimettermi in carreggiata...
Quindi direi che non esiste una regola, ma bisogna seguire il proprio istinto pensando a se stessi.. -
Al momento non lavoro, ma sono in cerca. Questo in realtà è un altro motivo per cui vorrei risolvere il problema dell'ansia, anche in questi casi vado nel panico. Se riesco a telefonare per prendere un appuntamento, ho un attacco di panico per il colloquio, se riesco a superare il colloquio, non riesco ad adattarmi e dopo il periodo di prova mi mandano via.
Comunque, non ho avuto il coraggio di scrivere prima, in realtà. Quando parlo di queste cose, mi sento sempre un po' lamentosa e anche un po' stupida, mi sembrano dei problemi quasi immaginari, non saprei. -
Quanto vi capisco... anche io studio studio studio ma i risultati non sono quelli sperati.. ho una serie di problemi che non mi lasciano VIVERE, nel vero senso della parola, per questo il mio unico impegno è l'università, non ho altre distrazioni, se non i brutti pensieri e le preoccupazioni quotidiane che devo affrontare a casa. Questo fa sì che la mia vita ruoti intorno allo studio, ma più mi ripeto che per smuovere qualcosa devo lavorare, più mi blocco. Non sono ancora fuoricorso, ho qualche esame arretrato e posso ancora farcela in tempo (la mia laurea è magistrale) ma spessissimo non riesco proprio a concentrarmi, ci vorrebbe qualcosa che mi distraesse, che mi facesse staccare la spina. Quando succede mi rendo conto io stessa che il mio approccio all'università cambia, vedo l'esame con più leggerezza e non come una questione di vita o di morte.. ma purtroppo la mia vita è questa, almeno per ora e almeno per un pò, e quindi ogni esame per me è L'ESAME.. tutte queste sensazioni, unite all'ansia che mi pervade in tempi d'esame e soprattutto il giorno stesso dell'appello, non mi fanno mai rilassare, tantissime volte vengo meno il giorno prima dell'esame, perchè non mi sento sicura. Amiche all'uni ne ho tante, ma non capirebbero. Anche a me piacerebbe trovare un'amica che possa capirmi, ancor meglio della mia stessa università, così potremmo studiare insieme, ma sarebbe un miracolo.
Non soffro di attacchi di panico, alla fine riesco pure a gestirmi, e ho 23 anni e ancora non sono fuori corso, ma posso capirvi benissimo, perchè anche la mia carriera universitaria per ora non è rose e fiori. Penso che nei nostri casi bisogna impegnarsi il più possibile, un esame alla volta, cercando di stare calme e non pensare al contorno, alle aspettative, alle paure.... facile a dirsi, eh
per chiunque voglia parlarne in privato, sono qui
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