Messaggi di danielegb

    Si erano inventati un gioco dove io dovevo rispondere a quiz, se non rispondevo mi torturavano trattenendomi in 4-5 persone e mi riempivano di schiaffi, sputi, insulti...

    quando l'avevo detto hai miei genitori non ci hanno creduto

    ma la mia futura suocera sapendo del mio "problema" mi ha telefonato dandomi del deficiente irresponsabile e dicendomi che dovevo fare una cerimonia con tutti i parenti, facendomi sentire come un inadeguato per sua figlia

    Che dire, oltre il danno anche la beffa.


    Essere vittima di bullismo, oltretutto anche fisico, è terribile (da ragazzi poi molto più maturi).

    Non essere ascoltati dai genitori, forse ancora peggio del bullismo.

    La suocera... che dire, nulla da aggiungere.


    Ma mi sembra di capire che hai il pieno appoggio dalla tua compagna, e questo non è poco.

    spero che con il tempo diventi più menefreghista e anche un po' più s∙∙∙∙∙o

    Non sai le volte che me lo sono detto, ma poi riflettendoci bene mi sono reso conto che facendo così mi sarei comportato esattamente come i tuoi tre esempi.

    In questo modo non faresti altro che alimentare il fuoco.

    E oltretutto, non essendo la tua natura, ti farebbe soffrire ancora di più.


    Non devi diventare menefreghista, ma più compassionevole, prima verso te stesso e poi verso gli altri.

    credere che le misure eco-green risolvano il global-warming cioè che faccia abbassare la T del clima terrestre è demenziale

    Concordo che sia demenziale, ma non concordo sul fatto che l'uomo non ne sia la causa e che non possa parzialmente cambiare.


    Quello che dico è che il cambio di mentalità che ti porta ad avere atteggiamenti "green" (parola abusata, anzi oserei dire stuprata), deve essere parte essenziale. Quando vedo qualcuno che spegne il led del televisore per essere green e nel frattempo sta riservando le vacanze in aereo dall'altro capo del monto mi fa venire la pelle d'oca.

    Io personalmente ragiono al contrario, dove ho l'impatto maggiore (e quindi il sacrificio maggiore) lo metto in atto.

    La maggior parte delle persone invece, prendendo alla lettera il famoso detto "molte gocce fanno un oceano", pensano che piccolissimi gesti risolvano tutto e si sentono la coscienza a posto: "io il mio l'ho fatto oggi!"

    Ma come nell'esempio sopra, poi si sentono in diritto di fare quello che gli pare.

    Purtroppo non possiamo azzerare l'impatto, ma se ci rendiamo conto di cosa voglia veramente dire "appartenere A questo mondo" e non "appartenere questo mondo", e riusciamo a tramandarlo alle prossime generazioni, allora si vedrà la differenza.


    Tutte le proposte ecologiche attuali sono utili, non peggiorano le cose almeno, ma sono l'equivalente del cerotto sul livido della moglie provocato dal marito. Stiamo cercando di coprire i problemi in modo superficiale.

    Vogliamo come si dice la botte piena e la moglie ubriaca.


    La cosa che mi crea più disagi in tutto questo è che per molte cose siamo costretti a comportarci in questo modo, l'economia è costruita in modo non sostenibile, e non possiamo evitarla. Non abbiamo le possibilità per farlo.

    Parlo di visione del mainstream perché sento continuamente gridare ai problemi e mai discutere delle soluzioni. Continue voci di allarmismi ambientali o economici, ma trovo poche rubriche di attualità che pubblicizzano le soluzioni concrete attuabili. Come ad esempio il geotermico, o le camole mangia plastica, e questi sono solo esempi banali. Ma nel frattempo piccoli imprenditori, nel sottobosco, concretizzano certe realtà.


    Certamente che siamo natura, ma se finora la natura e gli istinti ci hanno protetti dall'ambiente, non sarebbe ora che data la nostra intelligenza prendessimo coscienza e padroneggiassimo la nostra personale natura, come un bambino che diventato adulto si rendesse indipendente dai genitori e quindi da madre natura? Questo non significa mancare di rispetto ai genitori.


    Sinceramente non penso proprio che stiamo padroneggiando la nostra personale natura, tutt'altro la stiamo perdendo.

    L'universo va avanti al suo destino, che sarà l'entropia totale, e noi siamo nulla in tutto questo.


    L'uomo si comporta nel mondo come se fossimo padroni, come se potessimo fare tutto quello che vogliamo. Non abbiamo ancora capito che siamo un prodotto del mondo, e come tale ci dobbiamo convivere in assoluto equilibrio.

    Credere che grazie alla nostra intelligenza possiamo impadronircene e farla nostra è un errore grave.


    Certo, fortunatamente una parte della scienza è in grado di contrastare i danni già fatti, ma forse non era meglio non farli questi danni?

    Tu comunque parli di danni ambientali, ma che sinceramente sono solo il risultato dell'egoismo e della presunzione dell'uomo.


    Io credo che il tutto vada affrontato alla base in modo da non commettere errori.

    Secondo me questa visione pessimistica, che ho già sentito formulare sotto forma dell'esempio di un treno senza conducente diretto verso un ponte spezzato, non è spontanea ma nasce da un sentimento di sfiducia nel futuro, trasmesso in buona parte dal mainstream.

    Non è una "visione", è una realtà. E non mi sembra proprio che sia indotta dal mainstream.

    anzi, direi il contrario, il mainstream cerca di convincerci che va tutto bene quando in realtà non è così.


    Tra l'altro penso sia inevitabile, in associazione alle intelligenze artificiali, una codificazione del comportamento istintivo umano, che renderà sempre più difficile la disonestà intellettuale, e fornirà le soluzioni per un benessere psicologico. Dal punto di vista ambientale non vedo così complesso si possano trovare soluzioni. Insomma, io penso la palla di neve sarà gradualmente arrestata e non penso che il futuro sarà poi così male

    Fa piacere vedere qualcuno di così ottimista :-)


    Il benessere psicologico è possibile unicamente quando l'essere umano è in sintonia con tutto, con la natura, con tutto ciò che ne fa parte.

    L'essere umano non è nulla di più e nulla di meno di qualunque altro essere sul pianeta. Credere di essere altro è un errore, un grave errore.

    Di fatto quando parliamo di natura ne parliamo come se fosse una cosa al di fuori di noi, quando parliamo di noi diciamo che siamo sulla Terra, tutto questo come se noi fossimo arrivati da fuori dopo.

    Ma siamo apparsi insieme a tutto quanto, noi SIAMO la natura, SIAMO la Terra.


    Tutto ciò che distacca noi dal resto non fa altro che strapparci sempre di più l'unica cosa importante, la consapevolezza.

    Se non la riprendiamo sarà sempre peggio.


    A me spaventa di più il degrado umano dei comportamenti umani, che dei problemi ambientali o altro.

    Infatti temo che andrà proprio così, io credo addirittura che non dipenda nemmeno da noi ma è la contingenza cosmica a portaci questo.


    Forse alla fine di tutto, il problema è semplicemente che siamo abbastanza intelligenti per rendercene conto.

    Nulla è eterno, l'essere umano fa parte di un gigantesco mandala che alla fine verrà soffiato via come polvere.


    Ma proprio il fatto di rendercene conto fa in modo che la maggior parte delle persone cerchino di riempire questa vita a tal punto che diventa una vita bulimica.

    Senza però rendersi conto che più cose fai in meno tempo non aumenta la qualità, ma la riduce.

    Un meccanismo molto umano purtroppo.


    L'essere umano si è evoluto, ma malgrado l'evoluzione si porta dietro dei meccanismi di sopravvivenza che si scontrano con la realtà.

    Il problema è che l'evoluzione sociale non è più parallela all'evoluzione fisiologica, e di conseguenza la nostra mente e il nostro corpo non sono più un tutt'uno.

    Vi è un distacco, una separazione, che provocano problemi all'individuo e di conseguenza alla società. Poi il tutto diventa un circolo vizioso all'infinito.


    E' come se prendessimo una scimmia e gli dessimo istantaneamente tutte le capacità mentali dell'essere umano, il divario tra evoluzione fisiologica e mentale è talmente vasto che la scimmia impazzirebbe in quanto non vi sono le corrispondenze.

    L'essere umano ha avuto sicuramente più tempo nell'evoluzione, ma negli ultimi secoli è sicuramente cresciuta in modo esponenziale.


    Possiamo fare il paragone con i cambiamenti climatici, una pianta si adatterà sempre ai cambiamenti sul lungo periodo (millenni), tutta la natura lo fa, ma i cambiamenti repentini che vediamo oggi andranno a fare soffrire molte specie.


    Nell'uomo sta succedendo la stessa cosa, i cambiamenti repentini fanno soffrire molti (in realtà tutti), ma la cosa peggiore è che siamo proprio noi a creare e volere questi cambiamenti.

    Io ho sempre visto l'essere umano come una palla di neve che rotola su un pendio, man mano che scende acquista velocità e dimensione, e non è in grado di fermarsi da sola. si fermerà solo con un gran botto dove tutto andrà in pezzi.


    Quindi chi ne soffre è visto come un perdente, come uno scarto.

    Ma perché il perdente è visto in malo modo al posto di essere compreso?

    Qui torniamo parzialmente alla mia ipotesi, che il perdente viene rifiutato perché fa paura pensare di potersi trovare nella stessa situazione.

    Ignorare qualcosa si fa perchè si ha paura. se non ne parli non esiste. Se lo disprezzi ne fai perdere il valore.

    Accettare che qualcosa esiste è accettare che possa accadere anche a te stesso e come dici tu, in questa società, non riuscire in qualcosa per propria colpa è il male peggiore. Il fallimento non è accettato.

    Certo, ma quello che voglio dire è che se vengono considerate come "produzione propria" è perché tutti lo pensano, compresi noi.

    Vorrei capire perchè c'è questa credenza e perchè non cambia.


    Nemmeno chi soffre di attacchi di panico cerca o crea il problema.


    Una possibile spiegazione è che sia più facile accettare i "problemi" di qualcuno se questi problemi non li avrai mai.

    Per esempio è più facile stare dalla parte di una persona di colore, perché io non sarò mai di colore, quindi è come dire "comprendo il tuo problema, ma non è il mio per fortuna".

    I problemi mentali invece possono venire a tutti, non guardano in faccia a nessuno, quindi non se ne parla perchè fanno paura forse?