Messaggi di danielegb

    Trovo che sia sorprendente come nell'era di ogni genere di movimento a favore di minoranze o di difesa di particolari situazioni, quando si parla di Ansia e affini sia ancora un tabù e non venga realmente compreso.

    Nascono movimenti di ogni genere, dal meetoo al blacklivesmatter, dalla difesa di ogni appartenenza di genere al body Shaming, tutti movimenti indiscutibilmente molto importanti, ma quando si parla di problemi mentali allora qui cambia tutto. diventa un tabù.

    E' vero che sempre più spesso si sentono personaggi più o meno famosi che confessano di avere sofferto o di soffrire di questo oppure di quello, eppure non è ancora globalmente accettato.


    Mi viene in mente un esempio, mettiamo di avere un collega che soffre di emicrania cronica, quindi a riunioni, incontri, spesso dice "oggi la mia emicrania è cosi forte che non posso partecipare", chi mai avrebbe un giudizio negativo? quasi nessuno, anzi, proviamo empatia e accettiamo il suo problema dispiacendocene.

    Se un collega invece dice "oggi la mia ansia è cosi forte che non posso partecipare", avrebbe lo stesso trattamento e comprensione? purtroppo no.


    Eppure statisticamente penso sia più probabile avere un collega che soffre di ansia cronica che di emicrania cronica.


    Credo che questo atteggiamento vada cambiato a partire da noi stessi cominciando a non più nasconderci e non fare più differenza tra un "oggi ho mal di testa" e un "oggi ho l'ansia".


    E' ora di smettere di avere paura di noi stessi, di avere paura di cosa siamo.

    Mi dispiace molto vedere che le cose non sono migliorate.

    La situazione è sicuramente difficile da gestire, anche per chi ha problemi.


    A volte lasciare qualcosa è più difficile che rimanerne invischiato, ma bisogna rendersi conto che se la lotta è troppo faticosa si deve mollare.

    E' un gioco di equilibrio, devi solo capire quale sforzo avrà più possibilità di darti serenità.

    Lottare o mollare? Scelta difficile, ma una scelta che va presa.


    Forse devo arrendermi?


    Prima di scegliere l'opzione "arresa", analizza bene la differenza tra accettazione e rassegnazione.

    L'arresa è dettata dalla rassegnazione, e lascia evidenti strascichi in quanto viene vissuta come una sconfitta e si tramuta in disperazione.


    L'accettazione invece non cambia di fatto la "perdita", ma se riesci in questo potrebbe portarli più facilmente verso la serenità.


    In fin dei conti tutta la vita andrebbe accettata cosi come è.


    Sicuramente il tuo percorso sarà ancora pieno di ostacoli, e pensare di accettare la cosa senza provare odio o altri sentimenti è comprensibilmente difficile. Ma sono sicuro che nel tuo profondo sai che è la cosa migliore.

    tipo camminare muovendo la testa da destra a sinistra, pensa che all’inizio dopo due movimenti dovevo fermarmi o vomitavo.

    A me questo da fastidio, non da vomitare ma non è per niente piacevole e ho la sensazione di sbandare.

    Alcuni giorni di più e alcuni di meno.


    Ma clinicamente, ti hanno spiegato da dove viene la PPPD, cosa viene colpito, o altre info?

    Hai la fortuna di aver trovato un medico che ti ha ascoltato, cosa che io non sono riuscito a trovare.

    È anche vero che la tua situazione mi sembra peggiore, quindi più facile da verificare.


    Volevo chiederti, hai notato la tendenza a camminare con le gambe più divaricate?

    Io mi sono reso conto che per sentirmi più stabile inconsciamente faccio così.

    Come quando sei su un ponte oscillante e automaticamente allarghi le gambe per camminare.

    Ho avuto una sospetta neurite vestibolare, per settimane non riuscivo ad alzarmi dal letto e poi piano piano sì, ma finché non ho iniziato la riabilitazione vestibolare non riuscivo a camminare più di 5 minuti senza sentire confusione e disorientamento. Ora cammino di più e quel senso di confusione rimane ma più leggero, quando torno a casa mi sdraio un po’ che sono esausto e si riduce. Ma tu quella ipersensibilità sensoriale l’hai sempre avuta? Io solo da quando ho questa pppd, che si mi è stata diagnosticata da un otoneurologo, il quale mi ha detto che se ne esce solo con la riabilitazione. Tu come pensi di uscirne? Perché ad oggi la mia vita è molto molto limitata, molte cose non riesco a farle e molte altre mi stancano subito, cioè per me è impossibile andare in palestra o al cinema o programmare una vacanza, il medico mi ha detto di riprendere anche solo gradualmente ad andare al supermercato.

    Idem, quella che viene erroneamente chiamata labirintite è una neurite vestibolare.

    L'ho avuto l'anno scorso ma solo per una settimana non potevo alzarmi dal letto, poi mi sono ripreso abbastanza velocemente.


    Ma la sensibilità sensoriale l'avevo già da prima, da sempre direi.

    Anche se probabilmente non forte come la tua visti i tuoi racconti.


    Quella sensazione di giramento, di malessere quando vado al supermercato, mi scatena spesso ansia, per questo motivo quando ne ho parlato con il medico mi è sempre stato detto che è solo l'ansia.

    Stessa cosa a cene con più persone, tendo sempre ad isolarmi, ma ho capito con il tempo che è per evitare gli eccessivi stimoli.

    Io dopo una cena in compagnia mi sento sfinito, quindi tendo ad evitarle il più possibile.


    Non posso dire che la mia vita sia molto limitata come dici tu.

    Ho visto che tu stai facendo riabilitazione vestibolare, nel concreto cosa ti fanno o ti fanno fare?

    Hai esattamente quello che ho io, prima della pppd non avevo questa iper sensibilità sensoriale. Con muovere la vita intendevo tipo girarsi a prendere qualcosa, fare una rampa di scale ed altre cose così. Da quanto ne so l’unica cosa da fare per uscirne è la riabilitazione vestibolare che mi sta aiutando un sacco perché come ti dicevo non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto. Tutto è nato da una vertigine acuta che mi ha mandato al pronto soccorso. Tu cosa stai facendo per risolvere?

    Non sto facendo nulla di particolare.

    Quando dici che non riuscivi nemmeno ad alzarti dal letto, per quanto tempo ti è successo? Un periodo oppure sempre fino a quando hai iniziato a fare riabilitazione?


    La vertigine acuta quanto è durata?

    Io l'anno scorso ho avuto quella che il medico ha definito labirintite, per una settimana non potevo più alzarmi dal letto.

    Da quel giorno i sensi di sbandamento sono più frequenti.


    A te è stata diagnosticata la PPPD?


    Io quando parlo di questi problemi al medico la risposta è sempre "è l'ansia, sei sano".

    Quanto è difficile stare/sostare qui ed ora, con i bambini è dimensione quotidiana ed anche per questo amo il mio lavoro, anche la meditazione cerca di allenarci in questo, mi ci rifugio quando riesco (di rado) ma è chiaro che il suo potenziale è enorme.

    Non credere che io ci riesca, hai citato Tolle e anche per me è stata la prima lettura che mi ha portato ad impegnarmi su questa strada.

    Quello che dico lo credo fermamente, ma come si dice tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.

    Ma crederci, capire cosa significa a farlo tuo è già il passo più importante, il passo che non ti farà più tornare indietro.

    Certo, i passi dopo saranno molti, ci vorrà impegno, tempo, dedizione, ma il percorso è avviato.

    Non sai le volte che mi sono voltato indietro chiedendomi quanta strada ho fatto, ma alla fine che importa, è la strada che fai che conta, non quanta ne fai.


    Come è enorme l'impegno richiesto per abbandonare l'abitudine di vivere costantemente nel passato

    Come detto sopra, non ci riesco pienamente sempre (anzi, ultimamente poco), altrimenti non soffrirei di ansia periodicamente.


    ritrovare una ragione per farlo

    La ragione sei te stessa, non devi trovare nessun'altra ragione.


    Ciò che provi ora credo che l'abbiamo provato tutti in questo forum, e la maggior parte lo prova tuttora, chi sempre, chi spesso e chi ogni tanto. e ognuno di noi nei momenti difficili è convinto come te ora che non ne uscirà, che non è mai andata peggio, ecc.

    Cavoli se succede, non sai le volte che ero convinto di non arrivare al giorno dopo durante un forte attacco.

    Ogni maledetta volta sembra la prima volta, e in quel momento tutte le cose che ti racconto qui non valgono più nulla.

    Per questo motivo cerco di applicare il più possibile quando sto bene, per questo cerco di aiutare le persone sul forum, per rafforzare questa idea, per renderla permanente sempre di più, ma non mi aspetto che l'ansia sparisca per sempre (lo spero, ma non me l'aspetto).


    Ora è normale che tu non riesca a mettere in pratica molto, ma se solo un piccolo semino dalle mie parole o di altre persone possa entrare in te, è già un enorme passo avanti.

    Vero, mi sono spiegato male; ha anche sintomi neurologici, uno di quelli che ho io è che le luci intense mi danno fastidio, e che ho anche un sensory overload e questo mi fa avere una stanchezza incredibile. Ma tu hai anche difficoltà a muovere testa occhi e vita? La fisioterapia vestibolare mi sta aiutando.

    Anche io ho quello che tu chiami sensory overload, situazioni che provocano forte attività sensoriale mi mandano abbastanza in crisi.

    Un concerto, una festa, una semplice cena in un locale affollato, il supermercato, immagini repentine e caotiche in televisione.

    Tutti gli stimoli sonori, visivi, tattili, mi causano un sovraccarico. Io l'ho sempre definitiva ipersensibilità.


    Cosa intendi per difficoltà a muovere testa, occhi e vita? Difficoltà fisica o sensoriale?

    Se muovo gli occhi rapidamente per seguire qualcosa mi da difficoltà in quanto scatena disturbi, muovere la testa anche.

    Vita non capisco cosa itendi.


    Io ho difficoltà a fare una rampa di scale quando devo girare, dopo un paio di piani ho sensazione di sbandamento.

    Una scala a chiocciola stretta devo farla molto lentamente.

    Soffro molto il mal di viaggio, a volte mi capita di avere nausea e disturbi anche se guido io su strade con molte curve.

    Soffro di chinetosi molto forte.

    Allora fortunatamente per te non credo tu abbia la PPPD che è una condizione neurologica, perché tutti riportiamo sensazione di movimento continuo e lo star male quando solo si gira la testa o si ruota la vita, io all’inizio non riuscivo ad alzarmi dal letto, il solo muovere la testa 3 volte mi stendeva. In un post avevi scritto che hai appreso di questa condizione da un’altra discussione.

    Hai ragione, ora ricordo che avevo letto in un thread della PPPD, però non lo trovo più, ma non era specifico su quello mi pare.


    Comunque la PPPD non è neurologica, è un disturbo vestibolare funzionale cronico.

    La mia mente rimane incastrata a pensieri terribili e svalutanti su di me e non so uscirne, mi detesto per non essere abbastanza...per tutto.


    Io sono colpevole di tutto questo!


    Quante volte te lo stai dicendo al giorno?

    Sicuramente molte volte, perchè è evidente il senso di colpa che stai provando.


    Ma è veramente così? Direi proprio di no.


    In fin dei conti non importa di cosa succede, importa unicamente quanto ne siamo consapevoli.

    Se qualcuno ti riferisce che il tale ha parlato male di te, la tua reazione alla notizia dipende unicamente dal valore che dai alla notizia.

    Il peso che diamo ad un fatto è direttamente proporzionale alle nostre aspettative.

    Le nostre aspettative, che spesso sono un qualcosa del futuro (addirittura basate sul passato), non ci permettono di essere presenti.

    Di conseguenza viviamo pensando a come era ieri e a come vorremmo sia domani.


    Ma oggi, oggi come stiamo se rimuovessimo le aspettative?

    Fai un esercizio, forse non facile, cancella dalla tua mente il passato e il futuro, potresti renderti conto che stai bene.

    In questo istante, ma solo in questo istante, hai dei reali problemi? Spesso la risposta è no. e se rispondi di sì probabilmente è perchè sei ancorata al passato o al futuro.


    Continui sicuramente a credere che il tuo comportamento passato sia stato un errore, che ha provocato la situazione attuale.

    Certo, ogni respiro porta al respiro successivo, ma se a quello dopo ti viene di tossire non è colpa del respiro precedente.

    Questo per dire che un legame è evidente che c'è, ma è un legame di "vita".

    D'altronde il noto detto "chi non lavora non sbaglia" può essere riportato a tutto, "chi non vive non sbaglia".

    Quindi il sbagliare (che poi ripeto, non è un vero sbagliare) è parte dell'essere, del vivere, e non è quasi mai controllabile.


    Se pensi, noi siamo un minuscolo ammasso di cellule nell'immensità dell'universo, e tutto fuori da noi (e noi stessi) mutiamo di continuo senza averne un pieno controllo, perchè quindi meravigliarsi se non riusciamo a controllare tutto?


    E' il voler controllare tutto, senza accettazione e consapevolezza, che ci mette in quella brutta situazione di sentirci impotenti, incapaci e colpevoli di chissà quale colpa (e so di cosa parlo, sono un maestro i questo).


    Una volta che ti rendi conto che quanto successo non può essere colpa tua, questi pensieri che hai ora lasceranno il posto al tuo vero "te stesso".

    Non voglio dire che sia facile e immediato, è un cambiamento che necessita di tempo e costanza, ma il risultato è garantito soddisfatti o rimborsati, e se sei fra i primi 50 a provare ricevi anche un set di pentole in omaggio ;) (spero di averti strappato un sorriso ...)


    Non mollare mi raccomando!