Ansia, panico ed affini... sono ancora un tabù?

  • Sinceramente credo che sia il risultato di una somma di realtà odierne. Ci si spinge sempre alla perfezione e ci vengono imposti continuamente modelli da considerarsi perfetti e "da raggiungere", non si lascia spazio a chi si è veramente. In secondo luogo per me è un fatto di mancanza di conoscenza: l’emicrania nella stragrande maggioranza dei casi, come altri disturbi, viene subito collegata a qualcosa di biologico, di medico. L’ansia viene percepita dal prossimo come un’emozione, forse neanche come uno "stato mentale". Il problema è che c’è ancora pochissima informazione sull’eziologia biologica e medica dell’ansia. Io sono giovane, ma vivo l’ansia e il panico da più della metà della mia vita e potrei mettere nero su bianco che non è un’emozione, è una questione medica che dovrebbe avere la stessa dignità di un’emicrania.

  • Io ho sempre visto l'essere umano come una palla di neve che rotola su un pendio, man mano che scende acquista velocità e dimensione, e non è in grado di fermarsi da sola. si fermerà solo con un gran botto dove tutto andrà in pezzi.

    Secondo me questa visione pessimistica, che ho già sentito formulare sotto forma dell'esempio di un treno senza conducente diretto verso un ponte spezzato, non è spontanea ma nasce da un sentimento di sfiducia nel futuro, trasmesso in buona parte dal mainstream. Non penso nemmeno sia doloso, semplicemente il mainstream è gestito dalla generazione del boom economico, che a mio avviso ha fatto la sua epoca ma non è abbastanza lungimirante sul futuro. Persino gli attuali film di fantascienza sono ancora ripetizioni in stile anni 80 e non forniscono alcuno spunto immaginativo, ma l'avanzamento tecnologico in corso è ben altra cosa, è esponenziale: le macchine gradualmente sostituiscono il lavoro fisico umano, le intelligenze artificiali il lavoro di ufficio. In questa visione, a mio avviso, è inevitabile che l'uomo riguadagni uno spazio di otium latino, e che risolva quindi le sue problematiche di ansia e depressione intrinseche allo stress e alla mancanza di tempo per riflettere e crescere interiormente. Tra l'altro penso sia inevitabile, in associazione alle intelligenze artificiali, una codificazione del comportamento istintivo umano, che renderà sempre più difficile la disonestà intellettuale, e fornirà le soluzioni per un benessere psicologico. Dal punto di vista ambientale non vedo così complesso si possano trovare soluzioni. Insomma, io penso la palla di neve sarà gradualmente arrestata e non penso che il futuro sarà poi così male.

  • Ciao :) sono d'accordo con voi quando dite che le sofferenze psichiche vengono considerate un problema (spesso anche una colpa!) del singolo individuo e questo ha le radici nella nostra cultura materialista. Mi viene da aggiungere che, proprio per questa ragione, noi occidentali siamo molto ignoranti riguardo al benessere / malessere mentale, cioè mentre riguardo al corpo sappiamo tutti di dovergli delle attenzioni (sport, alimentazione sana...) la maggior parte delle persone vive tralasciando di curare la propria mente e, per esempio, accumula livelli di stress senza pensare ai danni che sta facendo, oppure considera l'educazione come un mezzo per ottenere una buona posizione socioeconomica e non come un cibo che allarga e nutre la mente. Il fatto è che - se tutti iniziassero a prendersi cura del proprio benessere mentale, studiando, riposando, meditando, seguendo un percorso di terapia o spirituale, ma soprattutto (come ha detto qualcuno sopra) stringendo legami di mutuo aiuto in una comunità che si basa sul supporto e il sostegno e non sulla produzione e il profitto - le regole che reggono il nostro mondo dovrebbero cambiare completamente. Ma è in atto un movimento nella coscienza collettiva... vediamo dove ci porterà :)

  • Secondo me questa visione pessimistica, che ho già sentito formulare sotto forma dell'esempio di un treno senza conducente diretto verso un ponte spezzato, non è spontanea ma nasce da un sentimento di sfiducia nel futuro, trasmesso in buona parte dal mainstream.

    Non è una "visione", è una realtà. E non mi sembra proprio che sia indotta dal mainstream.

    anzi, direi il contrario, il mainstream cerca di convincerci che va tutto bene quando in realtà non è così.


    Tra l'altro penso sia inevitabile, in associazione alle intelligenze artificiali, una codificazione del comportamento istintivo umano, che renderà sempre più difficile la disonestà intellettuale, e fornirà le soluzioni per un benessere psicologico. Dal punto di vista ambientale non vedo così complesso si possano trovare soluzioni. Insomma, io penso la palla di neve sarà gradualmente arrestata e non penso che il futuro sarà poi così male

    Fa piacere vedere qualcuno di così ottimista :-)


    Il benessere psicologico è possibile unicamente quando l'essere umano è in sintonia con tutto, con la natura, con tutto ciò che ne fa parte.

    L'essere umano non è nulla di più e nulla di meno di qualunque altro essere sul pianeta. Credere di essere altro è un errore, un grave errore.

    Di fatto quando parliamo di natura ne parliamo come se fosse una cosa al di fuori di noi, quando parliamo di noi diciamo che siamo sulla Terra, tutto questo come se noi fossimo arrivati da fuori dopo.

    Ma siamo apparsi insieme a tutto quanto, noi SIAMO la natura, SIAMO la Terra.


    Tutto ciò che distacca noi dal resto non fa altro che strapparci sempre di più l'unica cosa importante, la consapevolezza.

    Se non la riprendiamo sarà sempre peggio.


    A me spaventa di più il degrado umano dei comportamenti umani, che dei problemi ambientali o altro.

  • Parlo di visione del mainstream perché sento continuamente gridare ai problemi e mai discutere delle soluzioni. Continue voci di allarmismi ambientali o economici, ma trovo poche rubriche di attualità che pubblicizzano le soluzioni concrete attuabili. Come ad esempio il geotermico, o le camole mangia plastica, e questi sono solo esempi banali. Ma nel frattempo piccoli imprenditori, nel sottobosco, concretizzano certe realtà.


    Certamente che siamo natura, ma se finora la natura e gli istinti ci hanno protetti dall'ambiente, non sarebbe ora che data la nostra intelligenza prendessimo coscienza e padroneggiassimo la nostra personale natura, come un bambino che diventato adulto si rendesse indipendente dai genitori e quindi da madre natura? Questo non significa mancare di rispetto ai genitori.

  • Parlo di visione del mainstream perché sento continuamente gridare ai problemi e mai discutere delle soluzioni. Continue voci di allarmismi ambientali o economici, ma trovo poche rubriche di attualità che pubblicizzano le soluzioni concrete attuabili. Come ad esempio il geotermico, o le camole mangia plastica, e questi sono solo esempi banali. Ma nel frattempo piccoli imprenditori, nel sottobosco, concretizzano certe realtà.


    Certamente che siamo natura, ma se finora la natura e gli istinti ci hanno protetti dall'ambiente, non sarebbe ora che data la nostra intelligenza prendessimo coscienza e padroneggiassimo la nostra personale natura, come un bambino che diventato adulto si rendesse indipendente dai genitori e quindi da madre natura? Questo non significa mancare di rispetto ai genitori.


    Sinceramente non penso proprio che stiamo padroneggiando la nostra personale natura, tutt'altro la stiamo perdendo.

    L'universo va avanti al suo destino, che sarà l'entropia totale, e noi siamo nulla in tutto questo.


    L'uomo si comporta nel mondo come se fossimo padroni, come se potessimo fare tutto quello che vogliamo. Non abbiamo ancora capito che siamo un prodotto del mondo, e come tale ci dobbiamo convivere in assoluto equilibrio.

    Credere che grazie alla nostra intelligenza possiamo impadronircene e farla nostra è un errore grave.


    Certo, fortunatamente una parte della scienza è in grado di contrastare i danni già fatti, ma forse non era meglio non farli questi danni?

    Tu comunque parli di danni ambientali, ma che sinceramente sono solo il risultato dell'egoismo e della presunzione dell'uomo.


    Io credo che il tutto vada affrontato alla base in modo da non commettere errori.

  • Sinceramente non penso proprio che stiamo padroneggiando la nostra personale natura, tutt'altro la stiamo perdendo.

    :thumbup:

    L'uomo si comporta nel mondo come se fossimo padroni, come se potessimo fare tutto quello che vogliamo. Non abbiamo ancora capito che siamo un prodotto del mondo, e come tale ci dobbiamo convivere in assoluto equilibrio.

    Credere che grazie alla nostra intelligenza possiamo impadronircene e farla nostra è un errore grave.

    L'uomo occidentale moderno si vede esattamente così, ciò ha un nome e si chiama antropocentrismo.

    Inutile dire che è una visione sbagliata, presuntuosa ed arrogante...ma lo si capirà quando sbatteremo (sbatteranno) contro il muro, e non che lo auspichi...ma in un certo senso lo si merita.

    Riguardo l'ultima frase si può riassumere con un vecchio detto "sostituirsi al Padre Eterno".

    Ora con questo non voglio fare il pretino di campagna dicendo che ciò ha anche un che di natura luciferina, ma credere di essere superiori a Madre Natura, al creato o a chissà cosa c'è dietro tutto questo è semplicemente demenziale.

    Faccio un esempio: credere che le misure eco-green risolvano il global-warming, cioè che facciano abbassare la T del clima terrestre è demenziale.

    Cioè questi dicono che muovendosi con le auto elettriche, abbattendo case classe g o z per ricostruirle in classe A++ al netto dei costi, nutrendoci di vermi e scarafaggi, riusciremo a far abbassare la T globale. :alien:

    E non solo, ho sentito pazzi scatenati (tipo un tizio che ha fatto fortuna con un notissimo software) dire che bisognerebbe schermare il sole spargendo non so cosa nello spazio. 8|

    Questi non hanno capito (o fanno finta) che l'essere umano è meno di un quark nel cosmo, per dire il riscaldamento climatico può essere dovuto a fattori cosmici come lo spostamento dell'asse terrestre, l'accorciamento del raggio del moto di rivoluzione della terra attorno al sole, il riscaldamento del nucleo terrestre che influisce sugli oceani (oceani più caldi>più umidità>più intrattenimento del calore>scioglimento delle terre congelate polari>metano in atmosfera causa torba scongelata _vero gas serra, altro che la CO2 delle utilitariette_).

    Ma risolveremo tutto noi dal nostro grande, grandissimo, acquistando veicoli elettrici o ad idrogeno che costano 200000£ e mangiando blatte, vermi e lucertole.


    Boh...non so, sarò di natura pessimista ma io oggettivamente non la vedo bene.

  • Chi non sbaglia non impara, commettere errori è inevitabile, è ovvio che a padroneggiare la natura non potevamo partire già perfetti e senza macchia, non avevamo il libretto di istruzioni. Oggi un bimbo romperà il vaso della mamma sul tavolino, da grande farà il vasaio (c'è presunzione nel voler fare il vasaio?). Chi non rischia e si blocca, perché ha paura di sbagliare, rinnega il cambiamento e non evolve, questo a mio avviso è conservatorismo. La libertà, il liberalismo, include una dose di egoismo e rischio, ma penso sia un egoismo sano, considerato che la vita stessa si basa su una dose di egoismo. Se non mangiassimo piante o altro moriremmo: le piante sono d'accordo? Rimanere vivi comporta una dose di egoismo, come evolvere include una dose di errori. Io penso che usare l'intelletto per prendere padronanza sia ciò che si chiama acquisizione di coscienza, ed è un processo graduale nel quale realisticamente non si parte già perfetti.


    Sul fatto di vivere in un buon/vantaggioso equilibrio con la natura sono d'accordo, ma sul fatto di piegarsi ad ogni imposizione naturale, anche svantaggiosa, no. Tutte le verdure che mangiamo oggi sono artificiali, selezionate dai monaci: i pomodori erano velenosi, i cocomeri tutto buccia, i carciofi erano piccoli cardi spinosi. Se ti ammalavi di lebbra, non bastava prendere un antibiotico.

    La natura, al di là della visione romantica bucolica, nella realtà è anche bella ma non è sempre una madre amorevole. Le creature in natura soffrono di pulci, zecche, patologie, e poi muoiono male.


    L'uomo non è buono ma può imparare a esserlo, e rendere di riflesso l'ambiente un posto migliore per tutti, non solo per sé stesso. Io sono dell'idea che il paradiso in terra non possa che essere artificiale (che non significa di plastica, bensì curato artificialmente), perché l'artificio è sinonimo di premeditazione e coscienza, è sinonimo di cura. Un acquario non sarà altrettanto bello e florido se non te ne prendi cura, se non lo ami.


    Perché dici che siamo nell'entropia dell'universo? (Immagino che ti stia riferendo al processo di espansione e dispersione della massa e dell'energia). Se prendiamo coscenza e padronanza delle leggi naturali, non possiamo impegnarci ad invertire il processo? Rimanendo conservatori e pensando unicamente a vivere in equilibrio, quando l'equilibrio degradera' in entropia, non saremo preparati. (penso sia meglio immettere gradualmente energia nel sistema sotto forma di volontà, per invertire il prcesso entropico).


    Ti chiedo scusa per il papiro kilometrico e sto anche uscendo fuori tema, ma vedo le persone troppo demoralizzate sul futuro, la mancanza di speranza porta l'uomo ad un senso di impotenza e a lasciarsi andare, e questo favorisce le malattie psicologiche.

  • credere che le misure eco-green risolvano il global-warming cioè che faccia abbassare la T del clima terrestre è demenziale

    Concordo che sia demenziale, ma non concordo sul fatto che l'uomo non ne sia la causa e che non possa parzialmente cambiare.


    Quello che dico è che il cambio di mentalità che ti porta ad avere atteggiamenti "green" (parola abusata, anzi oserei dire stuprata), deve essere parte essenziale. Quando vedo qualcuno che spegne il led del televisore per essere green e nel frattempo sta riservando le vacanze in aereo dall'altro capo del monto mi fa venire la pelle d'oca.

    Io personalmente ragiono al contrario, dove ho l'impatto maggiore (e quindi il sacrificio maggiore) lo metto in atto.

    La maggior parte delle persone invece, prendendo alla lettera il famoso detto "molte gocce fanno un oceano", pensano che piccolissimi gesti risolvano tutto e si sentono la coscienza a posto: "io il mio l'ho fatto oggi!"

    Ma come nell'esempio sopra, poi si sentono in diritto di fare quello che gli pare.

    Purtroppo non possiamo azzerare l'impatto, ma se ci rendiamo conto di cosa voglia veramente dire "appartenere A questo mondo" e non "appartenere questo mondo", e riusciamo a tramandarlo alle prossime generazioni, allora si vedrà la differenza.


    Tutte le proposte ecologiche attuali sono utili, non peggiorano le cose almeno, ma sono l'equivalente del cerotto sul livido della moglie provocato dal marito. Stiamo cercando di coprire i problemi in modo superficiale.

    Vogliamo come si dice la botte piena e la moglie ubriaca.


    La cosa che mi crea più disagi in tutto questo è che per molte cose siamo costretti a comportarci in questo modo, l'economia è costruita in modo non sostenibile, e non possiamo evitarla. Non abbiamo le possibilità per farlo.

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