Messaggi di boccaccio

    Alcune cose sono facilmente definibili: se piove in casa e il proprietario non interviene puoi sentire un legale. Molto più scivolose sono le questioni legate all'usura della casa. Non sono obbligata a rifare infissi vecchi (che magari contribuiscono alla dispersione del calore in inverno e fanno pure passare spifferi) se questi sono comunque integri. Non sono obbligata a rifare una cucina vecchia se funzionante. I proprietari tendono ovviamente a voler spendere il meno possibile sull'immobile e lo fanno spesso solo se la spesa è inderogabile (tubo rotto)

    Per questo si deve quantomeno controllare bene l'immobile quando si firma il contratto d'affitto (dove c'è appunto sottolineata la presa visione e l'accettazione delle sue caratteristiche da parte dell'affittuario).

    Pensare e sperare che il rapporto inquilino/proprietario funzioni per un po' di anni è ragionevole; è molto, ma molto, più incerto sul lungo periodo (10, 15, 20 anni).

    Non è buttato: è investito. Perché ti leva da tutte le altre spese da possessore. E' come pagare una assicurazione che ti sgrava da tutte le altre responsabilità.. di cui non puoi farti carico, perché non hai le spalle coperte economicamente.

    È vero, non dovrai mai rifare gli infissi o gli impianti di una casa in affitto. Ma, scusa, sottovaluti questioni importanti: un contratto di affitto può essere 4+4, 3+2, annuale con rinnovo, quello che vuoi. Una cosa è certa: sei soggetto alla volontà del proprietario.

    Il proprietario può non rinnovare il contratto a scadenza, può voler alzare l'affitto a rinnovo (prendere o lasciare). Può voler ristrutturare l'immobile e chiederti di sloggiare. A fine contratto il locatore decide e il conduttore può solamente accettare o lasciare. Se uno ha famiglia questo va assolutamente considerato, è più probabile che ti si alzi l'affitto nel tempo che il mutuo. E per questo continuo a dire che paradossalmente è più facile vivere in affitto se si è sufficientemente ricchi.

    Ti sbagli, ne ho due e lungi da me l'idea di trattare la questione in termini che non siano invece più che concreti, evitando sia facili generalizzazioni che astrusi sofismi.


    Che non è quello che ho affermato.

    Va bene, lungi da me entrare in sterili e noiose polemiche con te. Ho riportato il mio pensiero e il mio sentire, condiviso da molte donne. Evidentemente le donne come te non accettano questa diversità e ritengono corretto e sensato imporre agli altri le proprie convinzioni, al punto che riterresti ragionevole che un comitato etico scegliesse al mio posto. In barba a come sto, cosa provo e come starò con il nascituro. Bella mentalità. Ciao

    La gravidanza è prevista dalla natura biologica stessa della donna, non si tratta di un'esperienza "aliena", artificiale o forzata come ormai si vorrebbe tendenzialmente considerarla. Se non si è pronte o non si vuole affrontarla esistono gli strumenti per evitare il concepimento, sempre al netto delle situazioni particolari di cui ho già parlato. Non si tratta tanto di togliere un presunto diritto inalienabile, quanto piuttosto di responsabilizzare sia i singoli che la società nel suo complesso e di esporre i fatti legati all'aborto per quelli che sono realmente.

    Sinceramente penso che tu non abbia figli e parli in astratto come spesso si fa. Mettere al mondo un figlio è molto più di un mero evento biologico per l'essere umano, perché non siamo solo corpo ma anche psiche.

    L'errore gravissimo che si fa riguardo alle decisioni sull'aborto è quello di rimandarlo a decisioni POLITICHE mentre si tratta di rivolgersi alle coscienze personali. Per cui ogni decisione va affidata alle persone, NON agli apparati di potere. Riguardo agli USA, uno potrebbe essere repubblicano ma favorevole in coscienza all'aborto. La decisione va giustamente presa non dagli organi dei singoli stati ma dagli elettori. Forse soltanto dalle ELETTRICI donne, dirette interessate.

    E' così da sempre, il controllo sociale e politico della sessualità, soprattutto della sessualità femminile. Mi ricordo all'università i volumi di storia della sessualità di Foucault.

    L'età per procreare, la legittimità del figlio o meno (il bastardo), l'obbligo della maternità, la regolamentazione dell'atto sessuale. Ora stiamo tornando indietro. Io sono totalmente favorevole all'educazione sessuale diffusa a livello istituzionale e scolastico, e anche (e soprattutto) attraverso i mass media, ma questo non deve assolutamente mettere in discussione la libertà di scelta. Le donne che sono contrarie all'aborto evidentemente pensano che a loro non succederà mai. Qualcuna ha radicatissime convinzioni religiose che predispongono all'accettazione della maternità in senso totalizzante all'interno di un legame legittimato a livello religioso. Altre hanno fiducia estrema nei metodi contraccettivi. Sbagliando, perché purtroppo ci sono dei margini di fallibilità.

    Ma chi ha vissuto una gravidanza sa cosa comporta a livello psico-fisico: il corpo che cambia, la "convivenza" con il bambino, un'esperienza bella ma anche sconvolgente. Ognuno si dovrebbe fermare e immaginare cosa proverebbe se fosse obbligato a vivere queste trasformazioni forzatamente, per mettere al mondo un figlio che non desidera e non vuole e non sa se mai riuscirà ad amare. Perché le donne in attesa sono soggette a milioni di domande e paure anche quando un figlio lo hanno cercato e desiderato follemente. Una situazione del genere rischia di mandare fuori di testa una donna ed è per questo che le pratiche abortive, illegali e pericolose, sono sempre esistite. Costringere ad una gravidanza è una cosa terribile per la donna e per il nascituro. Se troppe donne ricorrono ancora all'aborto è sicuramente necessario aumentare i canali formativi e informativi a livello di educazione sessuale e contraccezione, cercare di arrivare a tutte le fasce di popolazione finanche a regalare i preservativi. Ma togliere questo diritto ad una donna è per me inconcepibile.

    a proposito di etf, complice una notte insonne, sono andata a guardare ciò in cui consigliate di investire ovvero etf ( metterò il link)


    https://renditepassive.net/migliori-etf/


    1) è finanza internazionale, vai a spezzettare i tuoi soldi nel mondo in vari settori senza avere la minima idea di ciò che vai a finanziare ( a meno che uno non conosca tutte le aziende, multinazionali e compagnie del mondo...)

    2) non mi sembra per niente esente da rischi e mi chiedo come si pensi di gestire questi prodotti da soli( ma quello ovviamente dipende dai singoli) , mi sembra sensato farsi, nel caso, guidare.

    3) provare con una piccola somma è un conto, buttarci i risparmi o parte dello stipendio mi sembra rischioso a meno che, come già detto, non si abbiano professioni che generano capitali consistenti e ripetuti tipo imprenditore e lì magari con un consulente... insomma si mette in conto il rischio perché se si perde in un investimento ci si dispiace ma sostanzialmente si è sufficientemente carichi di soldi da farsene una ragione.

    4) a proposito di economia reale è tutta roba basata su proiezioni decennali. Devi fidarti e credere sul lungo termine, reggere le perdite ( anche ingenti) perché sicuramente a scadenza la previsione sarà rispettata (? sicuri?)

    A proposito di ciò c'è un intervento piuttosto significativo tra i commenti.


    5) mi sembrano prodotti piuttosto sofisticati, basati su PROIEZIONI e non così fruibili per la maggior parte delle persone, tutt'altro.


    Dire che una persona che sceglie di mettere parte del suo stipendio o dei suoi risparmi in questi prodotti finanziari sia indubbiamente più furba e lungimirante di chi compra una casa è veramente molto, molto azzardato.

    Fermo restando che ovviamente ognuno fa' i conti in base ai risultati ottenuti e alle proprie esigenze.


    Capisco che nonostante l'anonimato si preferisca non andare nello specifico ma sarei veramente curiosa di sapere, da chi evidentemente li usa e li promuove, quanto ci ha guadagnato o perso al momento.


    ( vorrei risposte educate eventualmente e preferibilmente, non spacconerie fastidiose)


    È stato scritto che per comprare e ristrutturare un immobile ci vuole pratica e esperienza a partire da come ci si relaziona con una ditta. A me sembra centomila volte più facile e gestibile di questa roba sinceramente, nonché più concreto e etico. (È UNA MIA OPINIONE)

    Le considerazioni da cui si parte sono :

    1) i salari non sono più adeguati rispetto al costo della vita e andrebbero riviste tutte le contrattazioni nazionali

    2) se hai una famiglia alle spalle hai dei vantaggi oggettivi in più.

    E su queste due cose credo ci sia poco da dire.

    Quante possibilità ha un ragazzo senza aiuti di fare carriera e permettersi gli anni della gavetta? Meno che in passato sicuramente e meno del tuo Giulio. Certo non è impossibile, soprattutto se la facoltà è scientifica, la carriera accademica brillante e in un'università valida.

    Tuttavia se la questione è la casa io scommetterei che Mario nel momento in cui incontra Sara, Pina o Gina (con stesso stipendio a contratto stabile) e desidererà sposarsi e riprodursi valuterà l'acquisto di una piccola casa( a quel punto resa più accessibile dall'essere in coppia) . Proprio per quell'idea di stabilità economica che la famiglia di origine non gli può garantire. È ovvio che in ASSENZA TOTALE di aiuti da parte di entrambe le famiglie i rischi per loro aumentano, ma in Italia è raro non poter contare sull'aiuto di alcun genitore, proprio per come è strutturata la società. In ogni caso in queste condizioni non è meno rischiosa la precarietà di un affitto soprattutto se si hanno figli.

    In Svizzera la gente compra meno la casa perché gli stipendi sono alti. Una delle mie migliori amiche è stata in Svizzera per 20 anni in un laboratorio di una casa farmaceutica, ottimo stipendio. Il compagno ha una società ed è molto ricco, sono sempre stati in affitto ma è ovvio: potevano scegliere praticamente (quasi)senza limiti di prezzo. E con il figlio invece alla fine l'hanno acquistata.

    Ce ne sono di diversi tipi. La più accessibile a prescindere dalla cifra investita sono i fondi (tipo ETF) che diversifica al posto tuo comprando centinaia di titoli "bilanciati", ovvero talmente eterogenei che ogni crisi ha il suo contro-bilanciamento. Oltre a questo molti sono persino assicurati, ovvero: in cambio di una parte dei guadagni (o più spesso di un tetto massimo) ti assicurano che nel peggiore dei casi il capitale è al sicuro, ovvero ti verrà liquidato, rivalutato dall'inflazione e stop. Assicurazione che nessun investimento immobile può dare.


    Ci sono dei requisiti base per poter accedere agli investimenti immobiliari e il capitale di base e il livello delle entrate sono i due principali.

    Sai cosa compri con questo strumento finanziario?

    Sai esattamente cosa vai a finanziare con i tuoi soldi e ti sta bene?

    Ti senti sicuro rispetto al rapporto rischi/benefici?

    Ti soddisfano i guadagni che ci fai annualmente?


    Allora fai bene.


    l'investimento immobiliare richiede indubbiamente una certa liquidità. Sicuramente la prima casa non la compri da solo con 1500 euro di stipendio e di solito nessuno ti elargirà un mutuo senza una fideiussione di qualcuno, di solito un genitore. Tuttavia molti scelgono questa strada appunto in accordo con le famiglie, oppure quando sono in coppia con lavori stabili. È una scelta che puoi non condividere ma è assolutamente sensata, soprattutto in prospettiva di allargare la famiglia o se si vive in modo stabile in un'altra città e si ha l'idea di restare. Il mutuo e il prezzo della casa devono ovviamente essere in linea con le possibilità della persona, puoi avere rate da 500 euro mensili o 1000 o più.

    Vivere in affitto con una famiglia ti rende sempre legato alla volontà del proprietario che a un certo punto a scadenza un bel giorno non rinnova il contratto. Uno ne cerca un'altra, per carità, ma c'è da valutare di nuovo prezzo, posizione soddisfare le proprie esigenze (posto auto per esempio, scuola dei figli...) .

    Se si ha famiglia può essere destabilizzante.

    Per assurdo è molto più facile stare in affitto a vita per chi di soldi ne ha molti perché il ventaglio di scelte si apre enormemente se la cifra dell'affitto non è un problema.

    Detto questo non è che queste scelte debbano appartenere a tutti. Se uno è solo è indipendente sicuramente non avrà la casa come priorità. Ma comprare la casa non è minimamente una scelta scriteriata, tutt'altro, sotto molti punti di vista è di buon senso.

    Gli aumenti sono stati confermati nella conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri e sono, oltre che dato certo, uno dei fattori che ha spinto al mancato rifinanziamento del 110%.

    Ma che c'entra con il bonus è un'altra cosa ovvio. Sto parlando in assenza di bonus. Dovendo pagare la ditta, avrei senza dubbio fatto intervenire un avvocato se si fosse sforato il preventivo del 30% (in assenza ovviamente di evidenze oggettive che giustificassero l'aumento della spesa e che possono essere verificabili con l'aiuto di un geometra)