Aborto proibito negli USA

  • Piuttosto andrebbe ormai vietata la possibilità dell'obiezione di coscienza per i ginecologi del SSN: sono passati tanti anni dalla legalizzazione dell'aborto e chi è pagato dallo stato non può sottrarsi a quanto previsto dai suoi doveri.

    Questa proprio non è accettabile.

    Tanto vale farlo fare a dei robot, che siano perfettamente de-responsabilitati.

    E' anche un diritto costituzionale quello di non essere costretti ad abiurare propri principi etici e morali sotto una semplice imposizione.


    (----- 8) ------)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • L'errore gravissimo che si fa riguardo alle decisioni sull'aborto è quello di rimandarlo a decisioni POLITICHE mentre si tratta di rivolgersi alle coscienze personali. Per cui ogni decisione va affidata alle persone, NON agli apparati di potere. Riguardo agli USA, uno potrebbe essere repubblicano ma favorevole in coscienza all'aborto. La decisione va giustamente presa non dagli organi dei singoli stati ma dagli elettori. Forse soltanto dalle ELETTRICI donne, dirette interessate.

    E' così da sempre, il controllo sociale e politico della sessualità, soprattutto della sessualità femminile. Mi ricordo all'università i volumi di storia della sessualità di Foucault.

    L'età per procreare, la legittimità del figlio o meno (il bastardo), l'obbligo della maternità, la regolamentazione dell'atto sessuale. Ora stiamo tornando indietro. Io sono totalmente favorevole all'educazione sessuale diffusa a livello istituzionale e scolastico, e anche (e soprattutto) attraverso i mass media, ma questo non deve assolutamente mettere in discussione la libertà di scelta. Le donne che sono contrarie all'aborto evidentemente pensano che a loro non succederà mai. Qualcuna ha radicatissime convinzioni religiose che predispongono all'accettazione della maternità in senso totalizzante all'interno di un legame legittimato a livello religioso. Altre hanno fiducia estrema nei metodi contraccettivi. Sbagliando, perché purtroppo ci sono dei margini di fallibilità.

    Ma chi ha vissuto una gravidanza sa cosa comporta a livello psico-fisico: il corpo che cambia, la "convivenza" con il bambino, un'esperienza bella ma anche sconvolgente. Ognuno si dovrebbe fermare e immaginare cosa proverebbe se fosse obbligato a vivere queste trasformazioni forzatamente, per mettere al mondo un figlio che non desidera e non vuole e non sa se mai riuscirà ad amare. Perché le donne in attesa sono soggette a milioni di domande e paure anche quando un figlio lo hanno cercato e desiderato follemente. Una situazione del genere rischia di mandare fuori di testa una donna ed è per questo che le pratiche abortive, illegali e pericolose, sono sempre esistite. Costringere ad una gravidanza è una cosa terribile per la donna e per il nascituro. Se troppe donne ricorrono ancora all'aborto è sicuramente necessario aumentare i canali formativi e informativi a livello di educazione sessuale e contraccezione, cercare di arrivare a tutte le fasce di popolazione finanche a regalare i preservativi. Ma togliere questo diritto ad una donna è per me inconcepibile.

    Modificato una volta, l'ultima da boccaccio ().

  • In Italia non esiste una vera istruzione sessuale nell'ambito scolastico, tranne rare eccezioni.

    Per cui, a prescindere dagli aspetti religiosi, sarebbe utile per tutti avere una buona educazione sessuale durante la scuola media superiore, anche perché i primi rapporti ora avvengono intorno ai 14-16 anni. E' meglio essere informati in modo corretto ed adeguato evitando il fai-da-te.


    Aggiungo, in relazione ad un paio di casi che mi sono stati riferiti, che coppie di giovani molto religiose, che sono arrivati entrambi vergini al matrimonio, hanno avuto seri problemi di compatibilità sessuale appena dopo il matrimonio, causati dal fatto che il maschio si era fatto da sé una sorta di educazione sessuale attraverso la pornografia in rete ed ha finito col traumatizzare la compagna (usando poca gentilezza e coccole, preoccupato di fare la sua parte).

    Per questo, una parte anche della Curia più aperturista ha finito col preferire che le coppie stabili di fidanzati avessero rapporti prima del matrimonio: questo non lo dicono apertamente, ma è così.


    (----- 8) -----)

    Ogni cosa umana ha un inizio ed una fine: il lavoro finisce, l’amore muore, l’esistenza arriva alla fine, eppure ci affanniamo a considerare eterne cose e sentimenti che non lo sono e soffrire per la loro caducità. Irrazionalità umana, per fortuna.

  • Ma chi ha vissuto una gravidanza sa cosa comporta a livello psico-fisico: il corpo che cambia, la "convivenza" con il bambino, un'esperienza bella ma anche sconvolgente.

    La gravidanza è prevista dalla natura biologica stessa della donna, non si tratta di un'esperienza "aliena", artificiale o forzata come ormai si vorrebbe tendenzialmente considerarla. Se non si è pronte o non si vuole affrontarla esistono gli strumenti per evitare il concepimento, sempre al netto delle situazioni particolari di cui ho già parlato. Non si tratta tanto di togliere un presunto diritto inalienabile, quanto piuttosto di responsabilizzare sia i singoli che la società nel suo complesso e di esporre i fatti legati all'aborto per quelli che sono realmente.

    Primum non nocere

  • La gravidanza è prevista dalla natura biologica stessa della donna, non si tratta di un'esperienza "aliena", artificiale o forzata come ormai si vorrebbe tendenzialmente considerarla. Se non si è pronte o non si vuole affrontarla esistono gli strumenti per evitare il concepimento, sempre al netto delle situazioni particolari di cui ho già parlato. Non si tratta tanto di togliere un presunto diritto inalienabile, quanto piuttosto di responsabilizzare sia i singoli che la società nel suo complesso e di esporre i fatti legati all'aborto per quelli che sono realmente.

    Sinceramente penso che tu non abbia figli e parli in astratto come spesso si fa. Mettere al mondo un figlio è molto più di un mero evento biologico per l'essere umano, perché non siamo solo corpo ma anche psiche.

  • Sinceramente penso che tu non abbia figli e parli in astratto come spesso si fa.

    Ti sbagli, ne ho due e lungi da me l'idea di trattare la questione in termini che non siano invece più che concreti, evitando sia facili generalizzazioni che astrusi sofismi.


    Mettere al mondo un figlio è molto più di un mero evento biologico per l'essere umano, perché non siamo solo corpo ma anche psiche.

    Che non è quello che ho affermato.

    Primum non nocere

  • Ti sbagli, ne ho due e lungi da me l'idea di trattare la questione in termini che non siano invece più che concreti, evitando sia facili generalizzazioni che astrusi sofismi.


    Che non è quello che ho affermato.

    Va bene, lungi da me entrare in sterili e noiose polemiche con te. Ho riportato il mio pensiero e il mio sentire, condiviso da molte donne. Evidentemente le donne come te non accettano questa diversità e ritengono corretto e sensato imporre agli altri le proprie convinzioni, al punto che riterresti ragionevole che un comitato etico scegliesse al mio posto. In barba a come sto, cosa provo e come starò con il nascituro. Bella mentalità. Ciao

  • Va bene, lungi da me entrare in sterili e noiose polemiche con te. Ho riportato il mio pensiero e il mio sentire, condiviso da molte donne. Evidentemente le donne come te non accettano questa diversità e ritengono corretto e sensato imporre agli altri le proprie convinzioni, al punto che riterresti ragionevole che un comitato etico scegliesse al mio posto. In barba a come sto, cosa provo e come starò con il nascituro. Bella mentalità. Ciao

    Personalmente non intendo "imporre" nulla ed il comitato etico l'ho ipotizzato per la valutazione di merito rispetto alle situazioni che eccederebbero il limite demandato all'autonomia personale, alla stregua di come accade per altre questioni riguardanti la bioetica. Quello che non accetto io invece è che si sia giunti a tale apparente "banalizzazione" dell'aborto nel sentire comune, da farlo ritenere un diritto assoluto, unilaterale, universale ed inviolabile, senza però tener conto alcuno delle tematiche legate ai diritti del nascituro, che invece vengono ignorati ed esclusi categoricamente e senza appello. La vera libertà della donna passa da ben altro.

    Primum non nocere

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