sappiamo per certo che una quota considerevole di italiani non è finanziariamente in grado di investire su immobili e su altri generi di investimento, semplicemente perché non possiede abbastanza capitale.
Ne consegue che questi debbano necessariamente diversificare con quello che hanno: non possono investire nei mercati e negli immobili con 1300 euro di entrate e 30.000 euro sul conto e senza proprietà ereditate, sbaglio?
Per questi piccoli risparmiatori anche un intervento dal dentista può diventare un problema. E' automatico che debbano necessariamente "non investire" e vedersi i pochi spiccioli erosi dalle banche, oppure rivolgersi alla parte più sicura del mercato, cercando di diversificare il più possibile.
In realtà con 30mila euro (parte dei quali possono servire per qualunque necessità imprevista) non è che sui mercati, e soprattutto nella parte "sicura", possa sperare di arricchire.
E quanto allo stipendio...certamente resta che se comincia dal buttarne una metà in affitto non arriverà mai da nessuna parte.
Considerazione, questa, che ormai viene istintiva a sempre più giovani, i quali si fanno due conti e non partono per conquistarsi uno stipendio medio laddove dovrebbero detrarne i costi di affitto e consumi.
Purtroppo non esiste nessun rimedio per emergere, alle condizioni date, se non quello di stringere i denti e impegnarsi e ingegnarsi quanto più possibile (ovviamente in modo lecito), puntando ad acquisire prima possibile almeno quelle certezze basiche che evitano l'emorragia continua di ingente liquidità, come l'affitto della propria abitazione.
Cos'altro puo' seriamente fare costui, se non vuol rischiare di veder addirittura diminuire anzichè crescere il poco che ha?