Messaggi di Alicia Weasley

    Citazione

    Vorrei disperatamente essere un altro e mi chiedo cosa vivo a fare se tutto deve essere così amaro per me. Vedo nero dietro di me, attorno a me e davanti a me e non riesco a vedere come poterne uscire. Arrivare a 22 anni senza un bacio è davvero da sfigati patentati e con il passare del tempo la situazione peggiorerà sempre di più, in quanto quello che finora poteva ancora essere in parte considerato con tenerezza presto diventerà una cosa che mi attirerà scherno e disprezzo. Sarei molto felice se qualcuno di voi potesse darmi qualche consiglio o valutazione sulla mia situazione.

    Mi trovo nella tua identica situazione... il fatto è che, anche se provo ad essere positiva e mi dico "ma sì, ci sarà tempo", mi accorgo invece che il tempo intanto passa e a me sembra di non concludere niente, mentre tanti altri intorno a me sono felici dal punto di vista sentimentale. E' una cosa che fa soffrire tantissimo, lo so, e cercare di convincersi - e conviverci - è difficile. Però, come già qualcuno ha detto, non riuscire a realizzarsi sentimentalmente non è affatto da sfigati, anzi, significa che stai aspettando la persona giusta e non ti accontenti della prima che passa. Il problema, come qualcun altro ha scritto, è che certe persone ti fanno sentire "sfigato", e nonostante uno si convinca che essere da solo non lo sia, la convinzione di essere "sbagliato" prevale in lui perché è infelice e insoddisfatto della propria situazione...
    Secondo me l'amore ha i suoi tempi, che, purtroppo, non coincidono con i nostri... Questo è il problema di fondo... ma, come dice Niccolò Fabi in una sua canzone, forse è anche vero che "L'oro si aspetta"...? Dobbiamo riuscire a portare pazienza!

    Buona giornata :)

    Citazione

    Quindi ciò su cui forse è più interessante concentrarsi è PERCHE' volevi socializzare con quelle persone.
    Socializzare è un mezzo. Ripeto: a nessuno al mondo frega una cèppa di conoscere tante persone "tanto per". Quello che importa sono le esperienze che si vivono insieme, le relazioni, le emozioni che si provano... il cosa si intende per socialità e cosa si intende fare con quelle ipotetiche persone che si conosceranno. Cosa si intende condividere.
    Forse concentrarsi su di questo, sul fine, può portare a risultati più interessanti. Considerato il fatto che ognuno ha una sua idea diversa dietro quello "smettere di essere soli".

    Per costruire relazioni con le persone in qualche modo però si deve pur partire. Con una chiacchierata col vicino di banco, un'uscita in un gruppo nuovo, un viaggio... Probabilmente io cercavo un inizio di qualcosa, augurandomi che si trasformasse in qualcosa di importante. Alcuni di questi scambi relazionali si sono persi per strada, altri li ho recuperati dopo qualche tempo, altri forse li ritroverò più avanti...
    Riflettendoci, probabilmente è il fatto che ho cercato io assiduamente queste relazioni - senza lasciare che avvenissero naturalmente - che è stato sbagliato!

    Citazione

    Ho letto un post su un blog poco tempo fa, diceva di non cercare tutto e subito ma che sarebbe più produttivo incrementare un 1% ogni giorno... Ed è esattamente quello che ho deciso di fare, magari qualche giorno resterò stabile, qualche giorno tornerò indietro ma se tento di correre la maratona posso anche farcela ma poi non la ripeterò mai più. Comunque mi fa davvero piacere sapere che non sono sola, ma c'è qualcuno che mi capisce davvero... Ce la faremo!!!
    Ah, con lo yoga ho provato questa estate, male non mi faceva ma poi mi son fatta prendere da altre cose... Con te ha funzionato?

    Hai detto una cosa giustissima, non bisogna cercare di fare "tutto e subito", la fretta non porta quasi mai nulla di buono in queste situazioni, bisogna fare un passo alla volta, porsi un obiettivo al giorno... Grazie di avermelo ricordato! :)
    Io ho praticato yoga per quattro mesi lo scorso anno e ho intenzione di ricominciare a gennaio. Mi ha aiutato ad avere una percezione diversa del mio corpo e a distrarmi un po'... Oltre che ad allungare i miei muscoli! :)

    Ciao!
    Come hai letto nel mio post "Persone, città e solitudine", io e te stiamo vivendo più o meno la stessa situazione.
    Mi riconosco in ogni frase che hai scritto: la voglia di non stare da sola (ma di essere costretta ad esserlo), il disagio nello stare in certi ambienti, le crisi e il panico che sono le conseguenze riflesse di questa brutta situazione.
    Io in passato per avere più "vita sociale" mi imponevo di fare attività che non volevo fare (frequentare associazioni di volontariato, uscire con persone che non conoscevo o con cui non mi trovavo bene, fare sport di gruppo...) ma piano piano mi rendevo conto che tutti questi sforzi non miglioravano la mia situazione... Cioè, conoscevo delle persone, mi impegnavo in ciò che facevo, ma non mi sentivo a mio agio perché non lo facevo con il CUORE.
    Ora nella mia vita sta accadendo praticamente l'opposto, cioè io ho smesso di "buttarmi" (sia nelle attività che con le persone) e non concludo nulla, ma almeno non soffro a fare cose in cui non metto veramente tutta me stessa come dovrei fare o a stare con qualcuno con cui non mi trovo bene.
    L'unico consiglio che potrei darti è questo: cerca di distrarti. Non stare ferma a pensare, cerca di uscire (anche per una corsa o per una passeggiata, quello lo puoi fare da sola), leggi, guarda un film, fai le cose che ti piacciono; l'importante è trovare un modo per reagire, iniziando con il corpo stesso. Sembra facile a parole, ma tu provaci, e sono sicura che qualche miglioramento lo otterrai. :)
    Fai qualche sport? Hai mai provato lo yoga? Ti giuro che aiuta molto ad alleviare le tensioni.
    Purtroppo per quanto riguarda lo studio è esattamente così: se una persona non è serena e realizzata nella vita personale difficilmente potrà studiare con concentrazione, voglia e passione. Ciò che conta per adesso è la tua serenità e sono certa che il percorso psicoterapeutico ti potrà aiutare molto. :)

    Sono d'accordo con te, le cose fatte tanto per o in modo "forzato" non portano da nessuna parte e io l'ho sperimentato.
    "Meglio soli che male accompagnati" (fino a quando non si troverà qualcuno con cui valga la pena stare).

    Ciao a tutti.

    Da un anno a questa parte mi sono trasferita da un piccolo paese in una città (per motivi di studio). Non vedevo l'ora che accadesse, l'ambiente del paese non è mai stato adatto per una persona come me, mi ha sempre soffocato ed ostacolato, ed ero certa che la mia solitudine fosse legata in primis all'ambiente in cui vivevo. Le relazioni che ho tentato di tessere da piccola fino ai miei diciannove anni sono state insoddisfacenti; ogni volta che ritornavo per le vacanze incontravo solo due o tre persone, a testimonianza che non avevo costruito nulla di solido durante l'infanzia e l'adolescenza (o quantomeno, nulla che potesse durare). Già questo bastava a buttarmi giù.
    L'ambiente della città, invece, mi sembrava il paradiso: pensavo che, in un posto pieno di persone, le mie occasioni di costruire dei rapporti con persone simili a me sarebbero state molte di più.
    All'inizio dello scorso anno, quindi, sono partita (stranamente) ottimista e sicura. La realtà, invece, o meglio, le persone, hanno distrutto nel giro di poco questo proposito... Mi spiego meglio con degli esempi.
    Ogni volta che si creava un'occasione di conversazione (a lezione, in biblioteca, in un gruppo studio) io cercavo sempre di buttarmi, andando anche contro la mia timidezza, ma le persone non sembravano propense a conoscermi... o meglio, al massimo si prendeva un caffè, si usciva una volta o due, e poi neanche ci si salutava più. Spesso mi sono sentita anche usata: le persone mi scrivevano solo per chiedermi appunti o libri, e questo mi faceva male...
    Inizialmente mi sforzavo di non pensarci, attribuivo la colpa al mio carattere, e continuavo a provare... Uscivo in gruppo quando qualcuno mi invitava (perché qualcuno, dopotutto, sono riuscita anche a conoscere), cercavo di iscrivermi a qualche associazione, aiutavo tutte le persone che mi cercavano... Nessuna di queste cose però andava in porto come avrei voluto ed io tornavo a casa ancora più frustrata e sola, perché mi sentivo fuori luogo ovunque e con chiunque.
    Quando succede con una persona, ti dici "va beh, andrà meglio con qualcun altro", ma quando ha cominciato ad accadere con quasi tutti... mi sono fermata un attimo a farmi qualche domanda.
    Cos'ho che non va? Possibile che una persona a cui non piace il divertimento "estremo" (sballarsi fino a stare male, frequentare le discoteche, bere) debba per questo motivo restare da sola? Possibile che sia solo colpa del mio carattere? Oppure: perché non incontro quasi mai persone con cui trovarmi a mio agio?
    Ho tentato anche con il mondo dei social network e ho avuto poco successo. Sono giunta alla conclusione che non mi piace l'idea di costruire qualcosa che si fermi ad uno schermo; io vorrei costruire qualcosa di vero nel posto in cui sto o quantomeno con delle persone presenti fisicamente.
    Da quest'anno ho cambiato totalmente atteggiamento. Ho smesso di sforzarmi a fare qualunque cosa. Ho smesso di costringermi ad uscire, di intessere relazioni "forzate", di fare cose contro la mia volontà... Il problema è che la situazione non sta migliorando e il risultato è che passo molto del mio tempo da sola (a parte qualche rara eccezione in cui esco in compagnia). Vedere le persone in compagnia e più felici di me mi fa stare male, più di quanto lo faccia stare da sola. Spesso, quando sono da sola, il pensiero del suicidio mi sfiora la mente e questo mi spaventa molto... Sto già valutando di iniziare un percorso psicoterapeutico, perché questa situazione sta diventando insostenibile e non voglio che influenzi il mio rendimento universitario - ma più di tutto la mia vita in generale - più di quanto lo stia già facendo.


    Spero che riusciate a darmi qualche consiglio, a portare la vostra esperienza, e vi ringrazio se siete riusciti a leggere fino a qui.

    Si e sto facendo anche psicoterapia.
    Prima di ricorrere ad un medico volevo però confrontarmi... proprio perché non volevo allarmarmi per un "piccolo" sintomo, che magari nasconde una banale cefalea o un'emicrania...

    Ciao a tutti, spero possiate aiutarmi.
    Allora premetto che soffro di ansia da circa un anno che si è manifestata con dolori al petto (che si sono trasformati in veri e propri attacchi di panico). Sono ipocondriaca e per ogni minimo sintomo mi spavento e penso che sia qualcosa di grave.
    E' circa due settimane che ho un fastidio alla testa, sul lato destro della fronte... più che di dolore parlerei di fastidio appunto. Non ho altri sintomi a parte qualche giramento di testa. So che non è un forum di medicina questo, ma volevo sapere se a qualcuno è capitata una cosa simile... E SOPRATTUTTO SE PUO' ESSERE UNA SOMATIZZAZIONE DELL'ANSIA.

    Vi prego aiutatemi.

    PS: Ho 18 anni.