Inizio a pensare che questo essere più matura degli altri sia stato controproducente nell'avere una relazione o qualche esperienza sessuale. Sono sempre stata una ragazza a posto, non ho mai fatto follie o sgarri adolescenziali e non mi sono mai lasciata andare. Ho sempre dato un grosso peso alle relazioni umane, ho sofferto molto per qualcuno e non ho mai trattato nessuno con "leggerezza". Anche quando un ragazzo interessato a me ha cercato di baciarmi mi sono sottratta per rispetto (e anche per paura, forse). Osservando le relazioni di alcune mie amiche mi rendo conto che non potrei mai stare con i loro partner perché non rispecchiano il mio ideale di relazione: rapporti occasionali, tradimenti, ecc. Sto estremizzando ovviamente, so che esistono anche persone che sono più vicine al mio modo di pensare, e mi chiedo se sia principalmente la sfortuna di non avere trovato il tipo di ragazzo che cerco la causa di questo problema, e perché io debba penare così tanto per avere accanto qualcuno. Sono tutte ipotesi: per me è sempre più difficile venire a capo del problema. Da una parte vorrei sciogliermi, aprirmi al contatto, dall'altra sento che non potrò mai riuscirci se la persona accanto non è quella "giusta". Vorrei avere un po' di fortuna, non dover cambiare per trovare qualcuno, non espormi così tanto, ma è quello che sto continuando a fare per conoscere qualcuno: fare cose contro il mio modo di essere e neanche questo buttarmi in situazioni sociali diverse si sta rivelato utile.
Messaggi di Alicia Weasley
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Ciao Hopeful, mi rivedo moltissimo in te; qualche settimana fa ho aperto un topic sullo stesso argomento! Ho 22 anni e la mia storia è simile alla tua. Fino a qualche tempo fa credevo che gli altri mi avrebbero dovuto accettare per come ero e che non importava quanti sforzi facessi: se l'amore era destinato ad arrivare sarebbe arrivato. Insomma, anche io vivevo in un mondo di favole. Ora fortunatamente ho una visione più concreta e so che per cambiare la realtà bisogna alzarsi e reagire! Come ti hanno detto, ti consiglio di non chiuderti alla vita sociale, di buttarti, rispettando le tue esigenze, i tuoi tempi e il tuo essere. Anche se a volte tutto quello che ci circonda sembra dirci di essere sbagliate, non è così, credimi! Bisogna vergognarsi se si fa del male a qualcuno, se non ci si rispetta, se si fanno atti contro il nostro essere... non ci si dovrebbe vergognare di essere vergine. Semmai, quello su cui secondo me bisogna lavorare è il migliorare la tua autostima e di conseguenza l'attribuire il giusto peso al giudizio degli altri! Infine, un ragazzo - se ti vorrà davvero bene - non si fermerà solo all'aspetto della tua sessualità ma ti aiuterà ad affrontare questa tua normalissima condizione. Spero che anche tu incontrerai la persona che meriti!
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Citazione
Probabilmente è anche una questione di dosare i primi approcci. Verso chi non si dimostra subito ultra entusiasta di avere a che fare con me, sono molto più normale, chi mi riempie di attenzioni mi fa provare un ansia pazzesca che sfocia proprio in un detestare l'altro.
Non vorrei dire "la prima impressione è quella che conta", tuttavia i primi approcci sono fondamentali... io mi pongo sempre cauta - forse troppo - nel primo contatto con una persona, perché non so chi ho di fronte. Se incontro qualcuno per la prima volta che vuole da me una confidenza che io non ricambio tendo ad allontanarmene - c'è da dire che sono parecchio diffidente; se noto che c'è alchimia, com'è stato detto anche prima, mi viene più facile aprirmi anche subito e di conseguenza dare e ricevere attenzioni.
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Citazione
Fin dalla mia prima storia ho scoperto di soffrire di gelosia retroattiva. Ho sempre voluto avere l'esclusività della persona con cui sto per iniziare una relazione.
E' una cosa di cui soffro anche io, ora è limitata alle amicizie. Ho bisogno di attenzioni e di conferme da parte dell'altra persona e non appena noto un minimo di distacco vado in tilt. Ragion per cui prediligo le amicizie a due, tra l'altro... Si lavora anche su questo, ma è difficile cambiare certi schemi mentali, anche perché purtroppo finisco quasi sempre col diventare dipendente da una persona e il distacco è la reazione che scaturisce da entrambe le parti.
CitazioneTale società porta un senso di "soffocamento" a gente come te o come me. Comunque per quanto io cerchi di razionalizzare il problema, dovendo per forza vivere in questa società, faccio comunque fatica.
Se fosse per me non mi sentirei "in ritardo"; se appunto tra un giorno o sei mesi incontrassi qualcuno con cui aprirmi anche in quel senso, mi peserebbe meno aver aspettato tutto questo tempo per compiere questo passo. Quello che mi pesa è l'esser da sola. Sono spesso gli altri che indirettamente mi fanno sentire in difetto, più piccola, non matura.
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Citazione
A mio parere la prima gabbia da cui dovresti liberarti è quella di correlare il sesso e le relazioni con la tua l'età, ciò apre in te le porte alla sofferenza poiché ti fa sentire una persona incompleta ed attribuisci unicamente a te stessa le motivazioni per cui ciò non è ancora accaduto.
Citazione...le persone coi piedi per terra, quelle che danno valore alle cose e che non considerano il sesso solo come un piacere e basta ma come qualcosa di inserito sempre e comunque all'interno di una relazione, non obbligatoriamente seria e durevole ma almeno sincera, beh tutto ciò porta chi ragiona in questo modo a non cedere alla prima occasione desiderando che queste esperienze avvengano con persone che sappiano valorizzarti senza giudicarti solo un oggetto di piacere.
Ti ringrazio per questo tuo parere. E' proprio così, sottoscrivo in pieno.
CitazioneE quando sarà ti consiglio anche di parlarci della tua inesperienza, se non ci si apre con il proprio partner su questo con chi lo si deve fare?
Sono assolutamente d'accordo. Per questo forse non sarei capace di andare con il primo che capita, ma avrei bisogno di qualcuno di cui un minimo mi fido.
CitazioneIo da donna nelle altre donne apprezzo anche molto l'indipendenza nel fare le cose senza la presenza altrui.
Anche su questo siamo d'accordo, nemmeno io rinuncerei mai alla mia indipendenza per un ragazzo, è una cosa che si conquista con fatica ed è sacra.
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Inanzitutto vi ringrazio molto per l'aiuto.
CitazioneTu, come tanti altri ragazzi e ragazze di ogni età - anche più grandi - non vuoi il sesso in quanto tale ma una relazione amorosa. Farti fare sesso e basta ti costerebbe uno sconforto e un dolore che non colmerai mai, peggiorando il tuo attuale approccio alla sessualità.
Sarebbe un'esperienza nuova con cui non ho familiarità e non so che risvolti potrebbe avere. Anche io ho il sospetto che peggiorerebbe le cose, conoscendomi, ma forse mi farebbe acquistare piano piano un po' di quella leggerezza che non ho.
CitazioneFossi in te, farei il possibile per superare le piccole mancanze relazionali (frequentare gruppi, cercare amicizie anche maschili, etc.).
Anche in questo mi sto sforzando molto, con risultati un po' scarsi, ma finora mi sembra l'unica cosa buona da continuare a fare.
CitazioneLimitati anche a parlare, ad ottenere qualche appuntamento: Al momento non pensare al sesso. Ti serve imparare a "gestire" una situazione di questo tipo.
Ci ho anche provato i primi anni di università... cercavo di buttarmi e conoscere ragazzi anche sui social network, ci uscivo ma la cosa finiva lì, non è mai successo nulla. Mi accorgo però che ero più determinata in questo senso, mi buttavo quantomeno... L'ultima volta che ho chiesto di uscire ad un ragazzo - che avevo conosciuto nell'ambiente del volontariato - è stata ad ottobre, con la scusa di un caffè... dopo il suo rifiuto mi sono sconfortata molto e non sono riuscita più a farlo. Credo di aver perso la voglia e il coraggio di fare il primo passo anche per una semplice conoscenza.
CitazioneSe hai qualche amica molto corteggiata ed estroversa... che ci sa fare con i ragazzi: imitala.
Sì ne ho molte... il loro fare estroverso le rende attraenti agli occhi dei ragazzi, ci escono, flirtano, ci vanno insieme anche poco dopo tempo. So che è una cosa comune e naturale ma per me questo tipo di approccio è difficile, non saprei gestirlo, appunto.
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Ciao a tutti, è da molto tempo che non scrivo su questo forum e oggi lo faccio per chiedervi un parere.
Ho 22 anni e non ho mai avuto una relazione sentimentale né alcun tipo di contatto fisico con l'altro sesso. Sono una persona abbastanza paranoica, ansiosa e insicura del proprio corpo.
Ho passato un'adolescenza in solitudine, vivevo in un piccolo paesino di provincia e avevo poche amicizie. Per questo motivo da quando mi sono trasferita in città per l'università ho cercato di uscire da questa situazione, creando occasioni (volontariato, feste, uscite di gruppo ecc...) per conoscere qualche ragazzo, ma finora non ho incontrato qualcuno che mi interessasse veramente. Sono per natura molto selettiva; non dico di ricercare il ragazzo perfetto, però almeno qualcuno da cui sia attratta mentalmente. Perciò finora ho attribuito il mio essere single alla sfortuna di non aver ancora incontrato la persona giusta. Ho avuto solo una cotta nella mia adolescenza e qualche anno fa un ragazzo ha tentato di baciarmi ma io l'ho fisicamente respinto.
Passati gli anni e osservate le relazioni dei miei coetanei, ho scavato nel mio passato e nella relazione con i miei genitori che hanno considerato il sesso come un tabù e sono sempre stati iperprotettivi nei miei confronti, facendomi scaturire tutte le ansie che ho tuttora. La terapia che sto intraprendendo mi ha fatto capire di avere una sorta di avversione verso il sesso: ho paura di non sentirmi all'altezza e di non essere adeguata, non mi sento sessualmente attraente né capace di suscitare delle fantasie. Per questo non riesco a buttarmi, forse. Questa mancanza sessuale nella mia vita è diventata un'ossessione perenne, sento che la mia vita è incompleta e soffro moltissimo. Ogni tanto pratico la masturbazione, ci sono periodi in cui lo faccio assiduamente e periodi in cui non lo faccio per mesi senza sentirne il bisogno (perché mi fa sentire ancora più sola). Oltre al contatto sessuale mi manca quello affettivo-amoroso, che ricerco a volte ossessivamente nelle relazioni di amicizia, specialmente con le donne; tuttavia ho solo amicizie singole perché ho difficoltà a relazionarmi in gruppo ed evito generalmente qualsiasi occasione di stare in un gruppo giovanile, a meno che non sia costretta a parteciparvi. Le rare volte in cui lo faccio e mi butto è comunque un disastro perché non ho il coraggio di approcciarmi ed evito gli sguardi dei ragazzi.
So che ho 22 anni e ancora ho del tempo, ma faccio questo discorso da quando sono adolescente, senza riuscire a venirne a capo e vorrei capire cosa posso fare per fronteggiare questo problema. Qualche mia amica mi suggerisce di buttarmi nelle relazioni occasionali, se non riesco a trovare la relazione d'amore a cui aspiro, ma io non saprei da dove partire e so che non sarebbe una situazione adatta a me. Sono arrivata alla conclusione che la relazione d'amore che vorrei non può arrivare con uno schiocco di dita, perciò vorrei fare qualcosa per risolvere quantomeno questo mio approccio disastroso con l'altro sesso, perché non voglio più vivere nell'attesa di una relazione che non è detto che arrivi e voglio uscire da questo buco nero di tristezza che questo mio problema sta causando in me.
Che ne pensate? -
Citazione
Chiaro, ma in gran parte spero di risolverli, è dura conviverci.
Indubbiamente, ma il lavoro su se stessi comincia anche con l'accettazione - in parte - dei propri difetti... Non sto dicendo che è un processo facile o immediato, né che dobbiamo giustificare ogni nostro comportamento sbagliato o che non ci piace... Però fintanto che uno non risolve i propri problemi, almeno può trovare un modo (personale) per conviverci e per affrontare la giornata serenamente.
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Citazione
Un libro che ho letto consiglia di affrontare la paura in modo costante e progressivo... quindi forzarmi piano piano a fare quel che non riesco a fare... ci sarebbe da fare una sorta di piano che prevede i vari passi del miglioramento... però non so bene da dove partire.
Il fatto che sei consapevole di come ti senti e che stai cercando un modo per fare fronte ai tuoi problemi è già un grande passo secondo me.
Mi riconosco in molti dei punti che hai scritto e dopo tanti anni sono giunta a questa consapevolezza: non li risolverò mai del tutto perché sono fatta così. Però posso imparare a conviverci e a migliorarmi (la psicoterapia è una buona soluzione) e le persone accanto a me possono cercare di comprendermi, come faccio io con loro.
Ti consiglio un libro che mi è stato molto utile: "Su con la vita, Charlie Brown!" di Abraham J. Twerski (uno studioso statunitense). Il titolo apparentemente banale nasconde solo un libro tutto da scoprire.
Buona giornata! -
"Creep" dei Radiohead!