Messaggi di Artemisia.

    Non so quanti anni hai, la tua professionalità e soprattutto le possibilità offerte dalla zona in cui vivi, ma indicativamente direi che hai molto margine di miglioramento.


    Non per sputare nel piatto dove altri mangiano di gusto, ma mi pare una perdita per cui piangere con al massimo un occhio solo.

    Vedila come una spinta per uscire forzatamente dalla zona comfort e trovare di meglio. Tra qualche mese ringrazierai di essere stata licenziata.

    Vedila così, almeno per prenderla psicologicamente nel modo più giusto.

    Diciamo che grazie al fatto che in azienda il datore n’altro po’ mi faceva fare anche la donna delle pulizie, ho imparato molte cose.

    Di base sono una graphic designer, social media manager, fotografa, mi occupo di seo, analisi, gestivo il software, i clienti e facevo affiancamento ai colleghi meno esperti, che poi molti sono andati via per l’atteggiamento del mio datore.

    Sto studiando anche Java, e continuo a fare corsi.

    Il problema che il mercato è abbastanza competitivo, ma so adattarmi, potrei fare anche la segretaria per un po’ di tempo in caso.

    Innanzitutto mi dispiace, prima di tutto, del fatto che tu abbia avuto un male così importante, dal quale, da come intuisco, sei però guarita.

    Su tuo padre, insomma, dovrebbe intervenire qualcuno per fargli delle cure a questo punto, perché da che mondo è mondo un padre non direbbe mai una cosa del genere nemmeno al figlio più s∙∙∙∙∙o che esista al mondo. Ai figli non bisogna mai dare né troppa comprensione/giustificazione, ma nemmeno l'oblio, come nel tuo caso. E, specie nel secondo caso, se ciò avviene vuol dire che qualcosa non va.

    Sul diabete, non è l’unico che sento aver fatto follie simili... quindi non mi stupisco, a maggior ragione, di tuo padre.

    Dopo la cosa della gamba, gli avevano prescritto delle pillole per l'umore, funzionavano, era calmo, più lucido, poi ovviamente ha smesso.
    Purtroppo le abbiamo provate tutte, ma lui è come uno di quei cani con la rabbia, che appena cerchi di farlo ragionare ti morde.
    Sono fuori di casa da quando avevo 19 anni, perché mi avrebbe ridotta uno straccio e comunque alcune cose a livello psicologico le ho, me le porto dietro. Per me è stato crescere senza un padre, anche se forse se non c'era era meglio.
    Mi ricordo quando da bambina picchiava mia madre, e sono tutte cose a cui non penso per non riempirmi di rabbia, ma sono spaventata nel dover tornare lì da lui, per questo prenderò la naspi, e poi cercherò lavoro come una matta, cosa che già sto facendo anche se mi dicono di rilassarmi un attimo.

    Per concludere la stessa cosa ce l'ha sua sorella, sta rovinando anche lei mia cugina, solo che rispetto a mio padre lei è pure un'alcolizzata.

    Mio padre me ne ha dette anche di peggio, quando sono andata via di casa mi ha dato della poco di buono e che se morivo non gli importava (avevo un tumore al tempo). Purtroppo è molto malato a livello psicologico, tant'è che si è fatto amputare un piede per non curare il diabete, mangia dolci e mette in croce mia madre costantemente, che per fortuna a casa non c'è mai.

    A volte ha delle giornate buone, ma di rimando non ho sentito mai il suo amore, mi sono sempre sentita un oggetto ai suoi occhi, qualcosa da usare.

    Mi ha colpito molto la frase detta da tuo padre. Ti direi di evitare di introiettarla, visto che è completamente sbagliata, ma penso che abbia purtroppo sortito il suo effetto dopo anni che te la sei sentita ripetere.

    I momenti brutti passano, nel senso che si attenuano. Fare tutto da sola non aiuta certo: se puoi, chiedi un piccolo aiuto.

    Diciamo che questa frase è un po' una maledizione. Nel senso che ho talmente paura che si possa avverare che subito mi viene in mente quando subisco un fallimento. Molte persone mi stanno dicendo di prendermela più con calma, di godermi almeno l'estate, che sono troppo in panico, ma purtroppo non so come mettere a tacere la mente.

    Sei andata da un sindacato? I padroni fingono di essere amichevoli, specialmente quando le cose vanno bene, ma alla prima occasione se si presenta la necessità ti lasciano a piedi senza troppi problemi. A mio avviso non bisognerebbe prendersela come se un amico ti avesse fatto uno sgarbo perché è un rapporto normato da un contratto, non è un rapporto di amicizia.

    No ma non mi aspetto nulla, dico solo che se un’azienda è in crisi non credo che fare determinate scelte o assentarsi aiuti.

    Poi che lui fosse uno str** lo sapevo da anni ormai, non mi aspettavo molto. L’ho visto fare peggio.

    Artemisia, è comprensibile quello che provi razionalmente. Però chiediti quanto tempo ancora avresti resistito a lavorare a queste condizioni, con un datore di lavoro che non ha le capacità di tenere in piedi il suo business e, soprattutto, con nessuna prospettiva futura.

    So che fa male, ma adesso sei obbligata a cercare altro e forse era proprio il momento giusto. Io non credo affatto nel destino ma, in questi mesi, si stanno "infilando" tutta una serie di insperate coincidenze che mi hanno portato a fare scelte che, in caso diverso, non avrei potuto fare.

    Ecco, secondo me anche per te sta iniziando questo periodo. Nel momento giusto arriva questo licenziamento che, se adesso ti lascia senza prospettiva, ti potrebbe aprire a un cambiamento inaspettato. Te lo auguro vivamente!

    Diciamo che è meglio essere stata licenziata per via della naspi, così ho tempo per cercare altro senza la fretta di rimanere senza un euro. Mi ero comunque messa 7/8k da parte in caso di emergenza.

    Diciamo che sono sempre stata una persona che valuta tutte le possibili sventure.

    Ora sto portando delle cose dai miei, in caso dovessi spostarmi di zona e cercare un altra stanza più vicina al lavoro se e quando lo troverò.

    Meglio non avere troppe cose qua.

    Ho due colloqui, uno dei due andato abbastanza bene (ma part-time vediamo la paga se mi permette autonomia), l’altro da fare lunedì.

    Purtroppo mi fa rabbia il comportamento, la finta empatia, quando di empatia lui non ne ha mai avuta verso di me. La presa in giro.

    Ci sono scelte che ha fatto che non comprendo, come l’acquisto di due nuovi pc, per due colleghi di cui uno è andato via e l’altro usa il suo personale.

    Due mesi fa cercava un terzo dipendente, la scelta di lavorare altrove, sapendo che l’azienda non poteva andare avanti da sola.

    Le commissioni che facevo io che ora fa il mio collega, quindi non c'è assenza di queste ultime come dice nella lettera.

    Capisco la crisi economica aziendale, ma se sei con un’azienda in crisi va a lavorare altrove e poi ritorni e vorresti riprendere le cose in mano e mi licenzi? Non hanno senso queste scelte.

    Grazie mille Juniz per la risposta. Cerco di rispondere per punti ma sono da cellulare.


    Verso il mio ex non ho rancore, con lui riesco a provare delle emozioni mai provate con nessuno, anche se sembra non capire perché è finita, pur avendoglielo spiegato molte volte.

    Litigavamo troppo, non si poteva parlare con lui che se ne usciva con una paranoia diversa, che creava una lite. Mi accusava di nascondere delle cose, lui stesso mi disse che era stufo.

    La rottura è stata con me in lacrime e con lui freddo come una pietra.


    L’ho visto anche il giorno dopo in piscina, non c'è stato però nessun bacio, siamo stati bene, gli ho chiesto di prenderci qualcosa in serata ma mi ha detto che aveva da fare e mi ha proposto per venerdì, ma io ero impegnata.

    Vorrei portare un po’ di cose dai miei, quindi sono andata da loro al momento.

    A lui non gliel'ho detto, gli ho solo detto di un colloquio e del licenziamento.


    Gli ho pure detto che certe cose solo lui me le ha fatte provare, fatto sta che non si è fatto sentire né per chiedermi come andasse né altro. Pertanto non lo so, forse è meglio così, alla fine dubito che sia cambiato, e si l’attrazione effettivamente c’è ma ho dei dubbi invece sui suoi sentimenti.


    Mi hanno contattato per fare due colloqui, vedremo come vanno, mi sto impegnando molto, purtroppo andare dai miei significherebbe per me perdere la ragione.

    Mio padre non è una persona comprensiva.

    Quando andai via di casa mi disse che ero una put* e che se morivo a lui non importava.

    É un uomo che non avrebbe dovuto procreare, malato, da lui non ci sarà mai comprensione anzi a vedermi sconfitta ci riderebbe.


    Ho la naspi, non è molto al mese ma forse ho un po’ di tempo per cercare, ho paura non lo nego, paura di non farcela, paura di questa solitudine che ora mi pesa, vorrei davvero un abbraccio, anche solo uno.

    Ci sono momenti in cui non smetto di piangere altri che provo a calmarmi.


    Scrivere al mio ex non credo porterebbe a nulla di buono, se fossimo stati adatti a stare insieme, saremmo insieme a quest’ora.

    Tra l’altro lui non riusciva a starmi vicino nemmeno quando eravamo una coppia se avevo un momento no, figurarsi adesso.

    Sto facendo una gran fatica per non cedere.

    Sto male. Malissimo, se devo dirla tutta. Ho perso il lavoro, e ok, già quello basterebbe. Ma come se non bastasse, dopo mesi che non ci vedevamo, ho rivisto il mio ex. In palestra.

    Quella dove ci eravamo iscritti insieme, mesi fa. È più un centro sportivo, in realtà. Tre palestre, quattro piscine, un po' difficile beccarsi ma a quanto pare nemmeno troppo.

    L’ho lasciato io, perché non ce la facevo più. Le sue paranoie mi stavano mangiando viva. Lui stesso, l’ultima volta che ci siamo parlati, ha detto che era stanco, che non funzionavamo. Che era diventata una roba tossica. Dopo di quello: silenzio. A parte un messaggio di auguri al mio compleanno, tanto per tenere la facciata da bravo ragazzo.

    Abbiamo finito a parlare per sei ore, io della mia situazione lavorativa, lui mi ha parlato di cosa aveva fatto in tutto questo tempo, sembrava stesse bene e fosse felice, che non gli fossi mancata minimamente, mentre io gli ho detto che per i primi mesi ero stata molto male per la rottura.

    Durante tutta questa chiacchierata mi sono distratta dai pensieri, e anche se sapevo che non dovevo farmi trascinare, il fatto di non voler pensare a quello che stava accadendo nella mia vita è stato più forte. Mi ha detto che aveva l'ansia perché voleva toccarmi, che non voleva lasciarmi ma che non ce la faceva più, che alla fine lo avevo lasciato io e non ne capiva il motivo, in realtà gliel'avrò spiegato mille volte, quindi non capisco cosa ci sia da capire, dato che quella rottura per me è stata difficilissima io piangevo tantissimo e lui sembrava di ghiaccio.

    Riaccompagnandomi a casa mi ha baciata e io ho risposto, travolti un po' da quella che era l'attrazione che tra noi due non è mai mancata, dopo il bacio mi fa che alla fine come coppia non stavamo bene insieme e io ho concordato con lui, anche se non capisco bene perché baciarmi a quel punto.
    Non ci siamo scritti, ma il giorno dopo me lo sono ritrovata in piscina ed è venuto a sedersi dove stavo io, abbiamo passato un po' di tempo insieme, scherzato, riso, ma sta volta non c'è stato nulla a livello fisico.


    Oggi ho deciso di rimanere a casa perché non credo sia la scelta giusta farmi false speranze, non credo sia cambiato, e non mi pare che si sia reso conto nemmeno delle sue responsabilità, anzi ho visto una persona molto serena a riguardo. Credo che entrambi non vogliamo riprendere il discorso, e che l'attrazione fisica potrebbe farci ricadere nuovamente in un abisso.
    Tra l'altro dato che da parte mia c'è ancora dell'affetto, e anche uno stato mentale non stabile data la situazione, meglio evitare, poi domani partirò fino a domenica per portare le prime cose da Roma a dove vivono i miei.

    E' vero che ho tempo per trovare lavoro, ma preferisco lo stesso non avere troppo cose nel mio appartamento, in caso non riuscissi a trovare niente, meglio essere provvidenti.


    Il problema di base che sono in un vortice, ho paura di tornare a vivere con i miei, in cui c'è mio padre che soffre di disturbi psicologi ed è aggressivo, paura di finire in depressione perché mi ritrovo di nuovo da sola ad affrontare tutto e mi chiedo dove ho sbagliato.
    Mi chiedo perché vedo coppie sostenersi e io devo sempre lottare da sola tutte le volte, a volte anche se la solitudine non mi spaventa diventa estremamente difficile non avere un minimo di appoggio da qualcuno. Il fatto di aver visto il mio ex mi ha riportato in mente tanti ricordi, tante cose e il fatto di averlo visto così tranquillo, mi ha fatto pensare che tutte le cose vissute insieme fossero facili da rimuovere totalmente.


    Cosa ho costruito in questi cinque anni? Mi sento un fallimento da tutti i lati, lavorativo, affettivo ecc. Come ha sempre detto pure mio padre del resto, sembra che sta volta si sia avverato quello che diceva di me. "Sei un fallimento, nessuno ti amerà, non sai fare niente."


    Ieri sera ero talmente disperata, che ho preso due pillole di lexotan, mi sono addormentata piangendo, svegliata in lacrime e ho continuato a mettere a posto le mie cose, cercare lavoro piangendo senza riuscire a smettere, e anche ora che sto scrivendo non riesco a fermare le lacrime.

    Mi sento devastata, confusa, non riesco a capire che fare e cosa sto facendo, sembra che devo lasciare tutta la mia vita già domani, anche se ho tempo, e questo male dentro mi toglie il fiato, non mi fa respirare ho pensieri davvero negativi, ieri ero fuori controllo totalmente.


    Lo so che c'è di peggio ma perché mi sta succedendo questo? E perché sono cosi spaventata? Mi sembra di aver perso tutto quanto e di non avere le capacità per essere considerata da un'altra azienda, di non essere così brava.
    La cosa brutta è che vorrei sentire lui, ma mi sto trattenendo perché sarebbe sbagliatissimo, ma non so come riuscire a calmarmi, ho affrontato tante crisi, anche a livello di salute, ma ora mi sento inerme, spaventatissima.

    Andrà bene, ti stai muovendo nel modo giusto.


    La tua Naspi dovrebbe essere circa 825 euro al mese, se la tua media è di 1100 euro netti mensili.


    Avevi uno stipendio sotto la media, credo che per quanto il mercato del lavoro non sia eccelso nelle offerte di impiego non è difficile trovare un altro lavoro a 1100 euro, potresti anche avere di più. Se ti è possibile punta a realtà più grandi, per esperienza è molto più facile avere giorni liberi nelle grandi aziende.

    Dovrebbero essere 930 tipo, però sono un attimo caduta in una sorta di depressione, ho molta confusione mentale sui passi da fare mi sento un attimo in un baratro.

    Eravamo in due dipendenti, io la più anziana e l'altro più giovane. Temo che assuma un altro a mezza giornata, cosi col mio stipendio ne paga due alla fine. Purtroppo conosco il genere di persona e so che farebbe proprio cosi pur di sfruttare gli altri a poco prezzo.