A me viene da dire solo una cosa in più rispetto a quanto ti ho scritto in precedenza: LETTERE CLASSICHE NON è UNA FACOLTA' CHE HA SENSO FARE SENZA PASSIONE. Capirei una di quelle facoltà che professionalizzano, o con cui potresti lavorare, che so, nell'ambito in cui già lavorano i tuoi ad esempio (lì capirei anche di più la spinta in quel senso dei tuoi genitori), ma nella condizione d'animo in cui sei, viste le prospettive che la facoltà a breve termine NON offre, e visto il fatto che non ti entusiasma, non mi sorprende che tu non riesca a studiare.
Come mai ti sei ri-iscritta lì? Forse un involontario desiderio di ripartire da dove avevi lasciato, come se l'anno "sabbatico" che tanto aveva mandato in crisi i tuoi non ci fose stato. Forse un voler dire "Ecco, vedete? sono di nuovo lì, dove mi avevate lasciato". Forse la paura di fallire un test d'ingresso a un corso a numero chiuso -di solito psicologia lo è.
Per questo ti dico...spostarsi su filosofia, come la vedresti? Se lo fai ora, sei ancora stra in tempo per dare anche un esame (anche due) nella sessione invernale, eventualmente.
Per quanto riguarda Roma...non so, ma magari se risolvi un pò la tensione in casa (e questo, ahimè, passa dal dare qualche esame) e ti fai vedere motivata ad un progetto, a settembre potresti provare un test d'ingresso per psicologia là, o trasferirti a fare la stessa cosa che hai iniziato lì dove sei.
Con questa cosa in testa magari riusciresti ad essere più concentrata sull'obiettivo...
(Quanto alle amiche che trovano la loro strada...ricordati che la vita è una ruota, magari tra un altro anno tu sarai realizzata e persone che oggi ti sembra abbiano tutto andranno in crisi. Forse è un pensiero cinico, ma aiuta, quindi, te lo passo )

Un anno è passato, ce la farò ora?
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A me viene da dire solo una cosa in più rispetto a quanto ti ho scritto in precedenza: LETTERE CLASSICHE NON è UNA FACOLTA' CHE HA SENSO FARE SENZA PASSIONE. Capirei una di quelle facoltà che professionalizzano, o con cui potresti lavorare, che so, nell'ambito in cui già lavorano i tuoi ad esempio (lì capirei anche di più la spinta in quel senso dei tuoi genitori), ma nella condizione d'animo in cui sei, viste le prospettive che la facoltà a breve termine NON offre, e visto il fatto che non ti entusiasma, non mi sorprende che tu non riesca a studiare.
Come mai ti sei ri-iscritta lì? Forse un involontario desiderio di ripartire da dove avevi lasciato, come se l'anno "sabbatico" che tanto aveva mandato in crisi i tuoi non ci fose stato. Forse un voler dire "Ecco, vedete? sono di nuovo lì, dove mi avevate lasciato". Forse la paura di fallire un test d'ingresso a un corso a numero chiuso -di solito psicologia lo è.Lo so bene che è una facoltà che non si riesce a fare senza passione. Il punto è che io ho sempre studiato perchè mi riusciva bene, quasi naturale, ma non guardavo mai dentro di me per sentire che cosa mi piaceva effettivamente. Si mischiava sempre il desiderio di perfezione al sentimento di superiorità che avvertivo nel momento in cui prendevo un bel voto. So che detto così suona male, ma lo studio era l'unica fonte di sicurezza per me e per questo ci ho sempre investito molto. Quindi avendo voti molto alti in ogni materia e non analizzando eccessivamente che cosa davvero mi piacesse approfondire, non riuscivo a fare una cernita.
Mi ricordo che la prima facoltà considerata è stata restauro, perchè era qualcosa di estremamente "manuale"...evidentemente ero già stufa di uno studio "mentale" e basta. Ho cominciato tuttavia a parlare "troppo" con i miei e a condividere eccessivamente i miei pensieri con loro. Ho considerato di tutto di più, proprio perchè non riuscivo a individuare una specifica area di interesse che fosse "mia".
Così dopo qualche tempo, mia mamma (laureata in lettere classiche) ha cominciato a chiedermi come mai non consideravo lettere tra le possibili scelte, dato che mi piace leggere, sono una tipa riflessiva e riesco bene nella scrittura, il tutto con l'appoggio di mio padre, grande sostenitore del "la cultura e lo studio sono imprescindibili per la formazione del valore di una persona". All'inizio sono stata categorica "Mai e poi mai farò lettere", poi ho cominciato ad ammorbidirmi...erano comunque materie che già conoscevo, in cui riuscivo senza difficoltà, tradurre mi piaceva abbastanza, insomma erano una sicurezza.
Così mi sono buttata in questa scelta, ma è stata in entrambi i casi un buttarsi per "disperazione"...che cacchio faccio, che cacchio scelgo...queste erano le domande nella mia testa e più me le facevo più mi si confondeva il tutto.
La verità è che ho sempre indossato la maschera della studentessa modello, ma non lo sono mai stata dentro..il più delle volte a lezione ero svogliatissima e annoiata. Le uniche lezioni che trovavo interessanti erano quelle di religione, storia, filosofia quando si trattava di dibattere insieme su grandi temi e poi Freud che mi ha illuminata!
In sostanza penso di averlo scelto di nuovo perchè non sapevo da che parte andare. Avevo paura di buttarmi in materie nuove come quelle di psicologia e le pressioni dei miei genitori non erano indifferenti anzi! "Psicologia è troppo specifica", "La fanno tutti, Lettere Classiche la fa chi è davvero bravo, lì troveresti persone simili a te (Che poi, chi sono questi? I "secchioni"? Ma io non mi ci sento proprio tale!)", "A psicologia le tue doti sarebbero sprecate, il tuo senso critico, la tua capacità di analisi e scrittura bla bla bla". Insomma, tutto insieme mi ha portato a scegliere la via "sicura" perchè già conosciuta.
E poi certo, un mio sogno sarebbe vedere un mio libro tra gli scaffali di una libreria, ma questo non conta, perchè potrei farlo con qualsiasi laurea. E poi non scrivo nemmeno sempre, anzi!Per questo ti dico...spostarsi su filosofia, come la vedresti? Se lo fai ora, sei ancora stra in tempo per dare anche un esame (anche due) nella sessione invernale, eventualmente.
Guarda, in certi momenti quando ci penso senza starci troppo a girare intorno, mi viene da fare un sospiro di sollievo. Alla fine sarebbe una scelta mia e si avvicinerebbe un pò di più allo studio di psicologia. Però sai, io spacco sempre il capello di ventimila e allora comincio a chiedermi "E se fosse una cavolata? E se sbagliassi di nuovo? Se non ti piacesse come lettere?". In ogni caso, oggi il convegno mi è piaciuto e lunedì andrò ad ascoltare delle lezioni, in maniera da decidere abbastanza presto per il passaggio. Sarebbe proprio un salto nel buio, eh...però questi salti devo dire che smuovono un pò la routine quotidiana! Vedrò, comunque.
Per quanto riguarda Roma...non so, ma magari se risolvi un pò la tensione in casa (e questo, ahimè, passa dal dare qualche esame) e ti fai vedere motivata ad un progetto, a settembre potresti provare un test d'ingresso per psicologia là, o trasferirti a fare la stessa cosa che hai iniziato lì dove sei.
Con questa cosa in testa magari riusciresti ad essere più concentrata sull'obiettivo...Ormai mi sono rassegnata a non poterci andare subito, ma so che è lì ciò che cerco. Lo sento e ci voglio provare in un futuro. Per questo il mio progetto è fare quest'anno, ma poi a settembre provare, tentare con tutte le mie forze di trasferirmi lì, facendo il test a psicologia. E' un sogno e per ora me lo tengo stretto, magari cambio idea, ma non credo. E' stato troppo bello e quando penso che potrebbe realizzarsi mi sento viva dentro, come mai. Allora mi dico, "Senti queste sensazioni? Avranno un loro significato, no?".
(Quanto alle amiche che trovano la loro strada...ricordati che la vita è una ruota, magari tra un altro anno tu sarai realizzata e persone che oggi ti sembra abbiano tutto andranno in crisi. Forse è un pensiero cinico, ma aiuta, quindi, te lo passo
)
Guarda lo spero, perchè ci sto lottando con i denti per realizzarmi e per trovare serenità! Quindi...mi tengo stretto il pensiero cinico, grazie!
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Amelie, leggendo le tue riflessioni, mi sembra che un progetto in testa ce l'hai, non proprio preciso ma c'è!
Pure se spaccherai ancora il capello in ventimila, hai comunque l'idea di ciò che desideri, questo è molto positivo. Ti vedo decisamente più convinta ora rispetto a qualche post fa. -
Amelie, leggendo le tue riflessioni, mi sembra che un progetto in testa ce l'hai, non proprio preciso ma c'è!
Pure se spaccherai ancora il capello in ventimila, hai comunque l'idea di ciò che desideri, questo è molto positivo. Ti vedo decisamente più convinta ora rispetto a qualche post fa.Eccomi, dopo giorni di riflessioni. Beh, ho seguito il famoso convegno e mi è sembrato interessante e stimolante. Ora sono andata a sentire delle lezioni a filosofia e anche quelle mi sono sembrate belle. Insomma, ho sempre paura a sbilanciarmi, ma ho preso appunti senza sbadigliare nè annoiarmi e sentendomi partecipe della lezione.
Ho capito anche che l'ambiente intorno che non mi soddisfa incide notevolmente sul mio stato d'animo e quindi cerco di tenere separati i due ambiti, ambiente e facoltà.
In ogni caso ci sto pensando seriamente a cambiare passando a filosofia, anche se devo ammettere che la paura di buttarmi c'è...come sempre la certezza delle mie scelte mi manca! Ma penso che più che certezza si possa parlare di convinzione, devo esserne convinta io per prima. E nella confusione generale è un pò complicato, ma ci provo :pump:
Grazie per il sostegno e i consigli, comunque. Mi aiutate a trovare giorno per giorno un pò di forza per stare in piedi e andare avanti -
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Eccomi qua, dopo giorni di riflessioni e DECISIONI. Eh sì, perchè finalmente dopo un sacco di seghe mentali sono giunta ad una conclusione.
Passo a filosofia e ne sono felicissima! Sono andata ad ascoltare le lezioni e mi sono piaciute molto. Ho ascoltato antropologia e ne sono rimasta affascinata! Insomma, avevo perso le speranze, pensavo di essere io sbagliata, di non poter più trovare nulla che mi interessasse davvero e invece.... invece le cose accadono inaspettate e sono sempre le migliori
Spero che vada tutto bene e se non dovesse andare so che qua qualcuno lo trovo sempre.... Grazie -
Bene, sono felice per te
Sai che anche io alla fine del primo anno cambiai facolta', da fisica a geologia. Poi pero' non mi sono piu' fermato, ed ironia della sorte sono finito a fare ricerca in un campo di studio piu' vicino a quello della fisica che della geologia
In bocca al lupo Federica -
Sono davvero felice x te!!!!!!! -
Ci voleva!!! brava Amelie!
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Ritorno dopo tempo a riprendere il caro vecchio thread...
Domani ho un esame, il primo esame. Storia della filosofia antica. Di per sè devo dire che mi aspettavo maggiore agitazione da parte mia, in realtà sono "tranquilla", quantomeno non istericaIeri ho avuto una crisi di pianto, in cui ho buttato fuori un blocco di paure che portavo dentro, ma evidentemente tirare fuori l'ansia mi ha aiutata.
Mi viene in mente una frase di Random, in cui diceva che vedeva in me una paura di non volerci entrare in questo anno. In effetti era pure quello, avevi ragione. Non credo abbastanza in me e nelle mie capacità e il mondo universitario mi sembra "troppo". E' il salto all'adulto, domani farò un primo passo.
Non sto attraversando un bel periodo, per altri motivi che esulano dallo studio. Da qualche settimana ho tristezza, un pò di depressione e apatia, mettermi sui libri è stata una vera e propria violenza. Però l'ho fatto, una volta iniziato la materia mi ha interessata. Non ho studiato come potevo al meglio (sono una perfezionista), ma ho fatto quello che in questo periodo di sofferenza sono riuscita. Non so tutto, non so bene le cose, le so benino.
Mi ritrovo stasera a fare l'ultimo ripasso. So che in realtà ho delle aspettative da me stessa, ma sto cercando di modificare il mio modo di pensare. Quindi ora dico...vada come vada, anche se bocciata, ci ho provato...
E' così che si deve pensare, no?
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