Come socializzare?

  • Interessante. E come spieghi che moltissimi Asperger siano fidanzati o sposati? La coppia implica un rapporto continuativo, a differenza dell'amicizia, in cui ci possono essere anche lunghi periodi in cui non ci si vede. E la maggior parte degli Asperger sono fidanzati o sposati con neurotipici, quindi non vale nemmeno la risposta "si fidanzano con persone simili a loro". Se la connessione è fonte di stress, come fanno a sopportarla tutti i giorni?

    Non so quale sia la percentuale di asperger che sono accoppiati, non mi sono mai informato, ma immagino sia molto più bassa della media.


    Non ho idea nemmeno di che tipo di persone siano quelle con cui stanno insieme, probabilmente neurotipici che però non sono troppo neurotipici, altrimenti presumo sorgerebbero problemi con differenze troppo estreme. Anche asperger con asperger sarebbe problematico.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Non puoi sapere se una persona sta facendo uno sforzo sovrumano per adeguarsi alla società e quindi scherzare coi colleghi, uscire ecc. fanno parte di questo sforzo. Come ha scritto prima qualcuno, a volte ci si fa violenza su sé stessi pur di sembrare appunto normali.

    Sì, da quello che so si chiama camaleontismo, cioè comportamenti che gli asperger mettono in atto per sembrare normali quando sono in certe situazioni, ma sono pratiche temporanee e stressanti, infatti proprio per questo dopo essere stati molto tempo in pubblico da "camaleonti" gli asperger sentono normalmente il bisogno di ritirarsi un periodo in solitudine per ricaricare le energie. Questo capita anche ad altre categorie comunque, tipo i PAS (persone altamente sensibili), o forse anche a persone molto introverse in generale.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Anche io mi sono sempre sentita diversa, e ora capisco perché.

    Però ti dò uno spoiler: anche se il desiderio di essere compresi fino in fondo è umano e radicato in noi, nessuno ci capirà mai veramente, ognuno di noi ha dentro un universo insondabile. Non è una realtà facile da digerire, ma una volta fatta propria, vivrai con molta meno ansia.


    Sulla tua ragazza, lei cosa ti ha risposto quando le hai fatto notare che non ti ascolta?

    Grazie, a me sembra che mi comprendi e mi dai buoni spunti da riflettere.


    Lei dice il contrario, che mi ascolta, anche se a me sembra di no, visto che quello che dico poi non se lo ricorda bene oppure gli pare una cosa strana. Molte volte lascio stare discorsi perché non mi capirebbe. Una volta avevo letto una cosa al riguardo: c'è una persona che capisce e che ascolta quello che si ha da dire senza essere giudicata. Non necessariamente può essere la persona più cara e intima; potrebbe essere un amico, un collega, lo psicologo o il fratello... Per ora non ho ancora trovato nessuno.


    Comunque faccio alcune volte delle uscite con la mia compagna, con sua sorella e il suo compagno, oppure con suo fratello o con un collega. Alcune volte cinema, altre pizzata, oppure un giro: questo serve a socializzare, ma dura poco, e il giorno dopo non sento differenze, come se fossimo sconosciuti.


    Molte delle uscite mi fanno notare per ciò che sono, come se fossi sempre con una maschera addosso, e cerco comunque di separarmi per prendere fiato, soprattutto nel valutare bene le parole da dire o come dovrei comportarmi di fronte a loro. Sento come se fossi straniero, anche se li conosco.


    Vorrei avere libertà e fare le cose con naturalezza.

  • Ciao Lumen, mi spiace per quello che provi. Bene però che tu non debba partire proprio da zero, già queste uscite possono essere una buona palestra per iniziare a metterti un po' più "in gioco".


    Io credo che tu debba pian piano inserirti nelle conversazioni: un'opinione, un'esperienza, una battuta... Un pochino alla volta, in modo da dare a chi hai di fronte la possibilità di conoscerti. Vedi come va, poi pian piano puoi pensare ad alzare il livello: parlare un po' più di te e/o cercare nuove occasioni sociali magari iscrivendoti a qualche corso o sport.


    Non è facile (ne so qualcosa) ma credimi è molto importante il modo in cui ci si pone :) per me è molto utile anche osservare il comportamento delle persone più "socievoli". Importantissimo ovviamente anche saper ascoltare in maniera attiva.


    Vorrei comunque aggiungere un'opinione personale. Magari è una mia impressione, ma da sempre riservatezza e il parlare poco vengono visti come "problemi", portando le persone con queste caratteristiche a snaturarsi e vivere male. Credo invece che, nel limite della norma, sia giusto rispettare la propria natura.


    Quindi a mio avviso, impara sì ad interagire con gli altri, che è una cosa sana, costruttiva e che ti arricchisce; ma non perdere la tua natura.


    Buon fortuna!

  • Grazie dei consigli.

    Sarà un lungo percorso e forse non ci riuscirò del tutto. Ho capito che devo accettare ciò che sono, ma provare comunque a migliorarmi.

    Mi fa un po' paura conoscere nuove persone. L'idea non mi convince del tutto, forse è meglio che migliori con le persone che conosco già.


    Ho pochissimo tempo libero, forse anche niente. Mi dedico un'ora o due prima di andare a letto per rilassarmi in solitudine dalla giornata molto stressante, anche se equivale a perdere ore di sonno, ma guadagno in riposo della mente dallo stress.

    Nel fine settimana più o meno è lo stesso tutti i giorni, anche se non lavoro, ma è comunque stressante la giornata. Io mi dico sempre che lavoro sette giorni su sette. Qualche volta ci si trova per un'uscita da qualche parte. Forse dovrei invitare e fare più uscite con qualcuno: cena fuori, bowling e film, o magari anche un caffè in casa, e migliorare il parlare. Poche persone, però: ho paura quando ci sono più di due persone, ho voglia di andarmene via o rintanarmi in me stesso... Altro mio problema da risolvere.

  • Oggi è successo uno di quei momenti in cui non riesco a interagire con le altre persone. Questa volta è accaduto in farmacia e con la famiglia della mia compagna, che per adesso ci sta ospitando. Sono quasi sempre lì e sono in tanti. Mi capita abbastanza spesso che si parli di qualcosa e io mi intrometta, ma poi quello che dico è sbagliato o frainteso senza che me ne accorga. Allora mi correggono e io, vergognato, mi zittisco, mentre gli altri riprendono a parlare tra di loro. Oggi è stata una giornata molto stancante, poi succede anche così e io mi isolo ancora di più. Poi mi fa star meglio la mia compagna, che viene sempre da me e mi distrae dai pensieri deludenti.


    Preferisco starmene per conto mio e basta, però mi viene un senso di ingiustizia nel vedere gli altri conversare e scherzare.


    Ho imparato da poco a fare una domanda per iniziare una conversazione. Mostrando interesse verso la persona, questa comincia a parlare con me, ma poi diventa difficile andare avanti.

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