Stavo partecipando alla discussione con Saritta ed altri a questa discussione. Mi ha colpito molto l'affermazione di Saritta, a proposito di monogamia, che cito
Ma infatti fondamentalmente è una scelta. Un patto.
Un patto che se rispettato pone un vincolo e delle rinunce, come qualsiasi scelta del resto. Ognuno dovrebbe conoscere i propri limiti, i propri valori e debolezze. E soprattutto il patto deve essere chiaro e condiviso...
Non è un caso che abbia messo uno spezzone del film A beautiful mind ad inizio thread, anzi: ci trovo un collegamento.
Ve lo pongo in domanda: se è vero che in economia - citando Nash
Il miglior equilibrio si ottiene quando qualcuno fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo
Questo vale anche nei rapporti di qualunque tipo e - più in generale - nella sociologia e nella psicologia oppure no?
Ve lo chiedo perché - a volte, secondo me - ciò che è meglio per sè è quanto di più lontano possibile che ci possa essere dal ciò che è meglio per il gruppo. In questi casi, possiamo trovare un equilibrio? Se no, è meglio fare ciò che è meglio per sè oppure ciò che è meglio per il gruppo?
Spero che il messaggio sia chiaro: è un tema complesso, difficile esprimersi bene se non si è molto addentro la materia.