Da quando è nato mio figlio non ho più una vita

  • Comunque lo smartworking è un'arma a doppio taglio: se fai un lavoro in presenza, quando sei al lavoro stacchi dalla famiglia, quando sei a casa stacchi dal lavoro.

    Se sei in smart, non stacchi mai da nessuno dei due.

    Per il lavoro in smart ci vuole molta disciplina. Io sono in questa modalità al 100% dal 2010, ma già dal 2003 lavoravo da casa per un buon 40%

    Disciplina e organizzazione...e la mattina evitare di lavorare in pigiama :)

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Ciao.


    Ho letto un sacco di spunti a cui vorrei replicare. Cerco di farlo nel modo più breve possibile…


    BlueFox Sì, certo che ci abbiano pensato e parecchio prima di farla (forse troppo, in effetti), ma un conto è pensare a come sarebbe, diverso esserci coinvolto…


    Comunque, ci tengo a raccontare che il problema è prevalentemente MIO. La bimba è felice e sempre sorridente, giocosa e piena di vita. A detta delle maestre, socializza alla grande con gli altri bimbi fin dal nido. Ci dicono tutte che sta crescendo bene, è forte e con un'autostima fortissima, e credo che sia anche perché ha mamma e papà con lei tutti i giorni e quasi tutto il giorno.


    Anche la mamma, seppur con momenti di crisi, sta vivendo quello che voleva…


    Momenti positivi ce ne sono e parecchi. Li ho tralasciati perché mi sono concentrato su quello che mi sta creando il problema, che credo sia in me: mi manca qualcosa, forse gli obiettivi ai quali tendevo e che ora, avendo famiglia, non potrò più realizzare… Forse ho guadagnato tanto, ma ho anche perso tanto… L’opportunità di lavorare all’estero, di fare carriera. Ho dovuto fare scelte che mi hanno limitato nel lavoro per mantenere uno status economico sufficiente, e poi sono finito rinchiuso in contratti di lavoro remoto per i quali non ho possibilità di crescita e dai quali è difficile staccarsi dopo quattro anni, anche solo per abitudine o solo per la difficoltà di dover ricominciare da capo…


    Insomma, questa situazione, da un lato, mi dà molto, perché mi ha permesso di godermi la crescita di mia figlia in questi primi anni, ma dall’altro mi limita molto, e forse ho sottovalutato troppo questo aspetto…

  • Domanda banale...

    Ma se tua moglie non lavora e la piccola ha 3 anni, cosa vi impedisce di trasferirvi tutti insieme all'estero?

    A me sembra che la stabilità familiare sia tutta sulle tue spalle.

    Ciao.

    Beh, i fattori sono molti: la vicinanza ai genitori, il fatto che in questi anni mia figlia si è ambientata bene con un sacco di amicizie sotto casa, scuole ottime in cui si trova bene, e questo anche per mia moglie... Inoltre, diciamo che le offerte che ho andrebbero bene dal lato lavorativo ed economico, ma non vale la pena se si deve sacrificare tutto il resto… Sono scelte facili a dirsi, ma non molto lato pratico, visto che in passato ho già fatto un salto nel buio trasferendomi qui. Rifarlo dopo i 40 con famiglia è un po’ più difficile…

  • A me sembra che tu stia sacrificando te stesso per tutto il resto.

    Mah, di fatto sta sacrificando la possibilità di andare all’estero. Lo dico da persona che ci vive, non è tutta sta cosa :)

    Magari può rimettersi nel giro e trovare posizioni che gli interessano di più anche in Italia.

    Detto questo non capisco, prima dice che il problema è lo stress a casa, poi che non può fare carriera all’estero. Sono due problemi diversi con soluzioni (o non-soluzioni) diverse.

  • Detto questo non capisco, prima dice che il problema è lo stress a casa, poi che non può fare carriera all’estero. Sono due problemi diversi con soluzioni (o non-soluzioni) diverse.

    Hai ragione, ho fatto di tutta l'erba un fascio...

    Credo che le cause di questo mio stato emotivo siano due ed entrambe impattanti:


    VITA IN FAMIGLIA

    Sì, la piccola ci sta mettendo alla prova fino allo sfinimento: vita in casa caotica, mai un momento di vero relax, rarissimi spazi per fare ciò che mi/ci piace (attività fisica, uscite con conoscenti), vita sociale azzerata, ecc... In più non abbiamo aiuti e tutto ciò che ho proposto a mia moglie per recuperare una parvenza di rapporto di coppia è stato scartato o non ha avuto seguito. Il perché non lo so, ma probabilmente anche lei è al limite e il solo pensare di aggiungere altre incognite la spaventa...


    LAVORO

    Ho semplificato scrivendo "opportunità all'estero", ma la realtà è un po' più macchinosa da spiegare e mi limito a riassumerla dicendo che ho perso delle opportunità per favorire il delicato equilibrio mentale che io e mia moglie abbiamo raggiunto dopo la nascita della bimba... Nel senso che in questi anni era impensabile prendere e cambiare lavoro o trasferirsi. Anche se ho avuto opportunità di crescita, avrebbero significato lavoro ibrido al posto del full-smart, trasferimenti all'estero, contratti con aziende emergenti e tante altre incognite che hanno fatto pendere la bilancia verso il mantenere lo status quo.


    Se dovessi dire quale dei due aspetti mi pesa di più, è sicuramente il primo. Sul lavoro tutto sommato ho una buona seniority e mi appaga ciò che faccio...

  • Nessuno potrà dirti se è giusto o sbagliato considerare il trasferimento all'estero, dipende da mille fattori, cosa andresti a fare, dove andresti a vivere, quali migliorie apportereste alla carriera, alle finanze, alla qualità di vita, ecc.
    Solo voi potete fare queste considerazioni, contando anche come ai detto, genitori non più giovanissimi, il sacrificio iniziale di andare via con tutta la famiglia, ricominciare daccapo, ecc.


    Forse dove siete adesso tutto sommato ci state bene.

    Forse il lavoro che fai, anche non fosse il top, comunque ti piace e ti da una sicurezza economica sufficiente.


    Per cui non sarò di certo io a dirvi se il trasferimento sia giusto o sbagliato, è una cosa troppo personale.


    Ma quando vedo il chiudersi delle porte "perchè tardi", "perchè ora c'è la famiglia", oppure "perchè ho perso le occasioni", devo essere sincero mi viene un po' di amarezza.

    Forse questo viene anche un po' dalla nostra cultura e mentalità italiana, che dopo i 40, con famiglia e figli si è giunti ad una sorta di "capolinea", ed è tardi per ogni tipo di cambiamento.

    Dico questo perchè ho avuto molti esempi che ciò è ancora possibile.


    Certo non è facile, sia chiaro.

    Ma il mio consiglio è quando sul piatto della bilancia si mettono tutti i motivi per cui si scarta il potenziale trasferimento, mettete anche sull'altro piatto le attuali insoddisfazioni e difficoltà che riscontrate adesso.

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