Come trovare persone con cui condividere davvero?

Grazie Ailene.

Citazione da cactusinfiore

credo che prima di cercare amicizie e affetto, sia importante lavorare su di sé e sulle proprie fragilità.

Sembra la solita frase fatta, ma credo che ci sia molta verità in questo. Se non si sta bene (si è troppo tristi, insicuri, se si hanno troppe paure o ansie etc.), chi ci sta intorno lo percepisce e tende ad allontanarsi.

Mi hai tolto le parole di bocca, la penso così anche io.

SimySimy, io ad esempio parlo per esperienza personale: in un altro post ho scritto che ultimamente mi viene difficile conoscere altre persone, e questo credo di aver capito sia solo ed esclusivamente dovuto al "me" di adesso.

Ritrovare il "me" di ieri, ecco il mio obiettivo... Sembra frase fatta, ma non è così... So solo che è una cosa che devo riuscire a fare io. Spero col tempo, vedremo.

Ti auguro il meglio.

Citazione da Simysimy

presuppongono soldi e che ci si senta bene con sé stessi in toto, perché se ti senti un po' fragile, lì vieni esposta a giudizio estetico di donne e uomini.

Hai centrato un punto delicato...

In effetti c'è questa attesa sociale, per cui ognuno dovrebbe arrivare con un "pacchetto pronto" da esibire. Che lavoro fai, cosa hai studiato, che storie hai avuto, perché sei single, che viaggi strabilianti hai fatto, ecc. Che di base ci sta, sono dialoghi di approccio. Però spesso percepisco una sorta di competizione, magari anche inconscia o non voluta, ma comunque presente sotto forma di "chi la spara più grossa". Basti pensare alla banale domanda sul cosa farai o hai fatto quest'estate. La domanda stessa presuppone che la risposta contenga esperienze, viaggi in posti esotici, cose che fanno scena insomma. Quindi si parte con questa ansia da prestazione, se in quel momento si è particolarmente fragili e in difficoltà. Difficile a una cena di quelle che hai citato esordire esibendo onestamente la propria insicurezza, il proprio vuoto o anche solo un'emozione silenziosa, una parte vera di sé.

Citazione da Saritta

Hai centrato un punto delicato...

In effetti c'è questa attesa sociale, per cui ognuno dovrebbe arrivare con un "pacchetto pronto" da esibire. Che lavoro fai, cosa hai studiato, che storie hai avuto, perché sei single, che viaggi strabilianti hai fatto, ecc. Che di base ci sta, sono dialoghi di approccio. Però spesso percepisco una sorta di competizione, magari anche inconscia o non voluta, ma comunque presente sotto forma di "chi la spara più grossa". Basti pensare alla banale domanda sul cosa farai o hai fatto quest'estate. La domanda stessa presuppone che la risposta contenga esperienze, viaggi in posti esotici, cose che fanno scena insomma. Quindi si parte con questa ansia da prestazione, se in quel momento si è particolarmente fragili e in difficoltà. Difficile a una cena di quelle che hai citato esordire esibendo onestamente la propria insicurezza, il proprio vuoto o anche solo un'emozione silenziosa, una parte vera di sé.

Spesso succede ciò.

Ma succede anche che, se la spari grossa e non sei capace di reggere la pressione, vieni messo sotto pressione e crolla tutto... Insomma, bisogna saperci fare anche nel barare.

Per questo la gente beve, si droga e assume psicofarmaci.

Io queste battaglie le ho già fatte... Ho provato ed ero anche bravo a fingere, ma non mi sentivo bene con me stesso e ho rinunciato a tutto.

È come assumere steroidi... Sei grosso e forte sì, ma artificiale... Appena smetti, crolla tutto.