Come trovare persone con cui condividere davvero?

  • Arrivati ad una certa uno/a non sa come fare. Non fidarti troppo di video e immagini sui social. Sono autocelebrative in molti casi e le motivazioni dietro le quali possono essere postate sono molto molto eterogeneee (si va dal semplice apparire, dal trasmettere un messaggio serio fino al far invidiare l'amico o l'amica...e questi sono solamente alcuni degli esempi).

  • Non ho capito se, nella disamina rocca/non rocca, ci sia un riferimento a me o se è un pensiero in generale. Scusami gloriasinegloria, è per comprendere che lo chiedo.

    No Simy, e hai fatto benissimo a chiederlo, se avevi questo dubbio.

    La mia era una riflessione generale che mi interessa parecchio in riferimento a casi della mia vita reale, tra cui una "amica" che si sente vitttima del mondo intero e della vita, e non si rende conto di essere di una aggressività da paura (pensa che è l'unica donna che io abbia mai conosciuto ad essere andata sotto processo per rissa!) .


    Di te, per quel che ho potuto leggere dai tuoi post, sinceramente penso che ragioni di stanchezza e demotivazione ne hai oggettivamente (come ne hanno in tanti, prima o poi; compresa me); e poi penso, potendo sbagliare, che però ti aspetti molto dagli altri e che (non me ne volere) allo stesso tempo ...nè ti curi troppo di quei fondamentali su cui si basano in reciprocità i rapporti umani belli, e nè soprattutto che sia tu la prima a curarti di te stessa.

    Solo per spiegarmi : nel 3D in cui parlavi del blocco a camminare che ti è subentrato dopo una caduta in casa, io mi ero permessa di dire che a 50 anni questa cosa è sicuramente curabile, e mi ero permessa perchè ci sono passata e so benissimo quale senso di impotenza ne derivi. Questo mi accadeva la scorsa estate, e il bello è che io non ero caduta! Io avevo il terrore di cadere senza essere caduta, camminavo come una novantenne malmessa, e ogni passo corrispondeva a trecento dolorini muscolari nei punti più vari del mio corpo. Ugualmente ero diventata incerta alla guida.

    Sai cos'era, cara Simy?

    Era "solo" uno stress pazzesco portato in un anno e mezzo da una madre che è nelle stesse condizioni di tuo padre e che pretendeva l'impossibile da me e da un fratello adulto e viziatissimo che...invece di aiutarmi a risolvere le trecentomila cose necessarie per mia madre...pretendeva di fare lo stesso niente che ha fatto dalla nascita e di farlo a propria volta sulla MIA fatica e sulle mie risorse, arrivando ad ODIARMI al punto da dover seriamente temere che mi potesse accoppare dalla rabbia furiosa di non poter più fare il gagà a spese altrui.

    E ti confesso che un po' mi è dispiaciuto che tu non abbia risposto a quel modestissimo suggerimento, probabilmente perchè quella sorta di mio rincoglimento a me fece talmente terrore che...a qualunque costo DOVEVO uscirne.

    E qualche integratore + il terrore di aver preso una china da quarta età + chiudere categoricamente almeno con mio fratello, al punto da non rivolgergli più la parola e invitarlo a considerarmi morta per lui... Hanno fatto il miracolo.

    Ovvio che nulla di questo sarebbe potuto accadere se avessi avuto una patologia neurologica o simili.

    Ma non ci possiamo arrendere come se l'avessimo, quando tutto e troppo ci indica che il problema è in una nostra mente che è stata di fatto torturata...e pure con la nostra compiacenza, nel senso che ci maltrattiamo da sole e anche prima che lo facciano gli altri, con una disponibilità che è esagerata e assolutamente impretendibile da chiunque.


    Un abbraccio solidale, ma...sii la prima a prenderti cura di te! ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Io credo che da adulti sia molto difficile trovare amicizie, soprattutto in Italia.

    All'estero ho visto più libertà e meno seghe mentali.

    In Italia, al nord soprattutto, è quasi impossibile conoscere persone, men che meno entrare in un gruppo.

    Poi non capisco questo discorso di mettersi sempre in croce e di essere sempre noi i colpevoli se siamo tristi e disperati dalla solitudine. Ma quale zona di comfort?

    Ma se l'autrice dice che ci ha provato in tutti i modi ma è sempre sola cosa dovrebbe pensare? Quali colpe avrebbe uno che è solo e cerca compagnia o amicizia ma non la trova? Essere felice e ridere? Sì e poi cosa cambia? Attrae persone? Non credo.

    Credo invece che un grosso problema sia l'insensibilità generale e un egoismo smodato.

  • Ma se l'autrice dice che ci ha provato in tutti i modi ma è sempre sola cosa dovrebbe pensare? Quali colpe avrebbe uno che è solo e cerca compagnia o amicizia ma non la trova?

    Non posso parlare dell'autrice del 3D, anzitutto perchè non la conosco.

    Ma se penso a qualunque persona che conosco e che lamenta solitudine...la spiegazione della sua solitudine esiste sempre, e non è "quella che dico io", ma è quella che vivono "a pelle" tutti coloro che pure le si accostano e poi se ne allontanano.

    E le ragioni possono essere tante per quanti sono gli umani, ma forse un aspetto solo fa da comun denominatore a tutte: il loro non chiedersi mai "ma potrebbe essere che sbagliato è il mio approccio?".


    (mia semplice opinione, ma piuttosto collaudata)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Che poi la vita vera non è un social, dove il tuo profilo è esposto allo stessa platea e dove possono crearsi per le ragioni più assurde i branchetti di odiatori che non hanno niente da fare e possono trovarlo nel remarti contro, condizionando anche altri.

    No: nella vita vera ognuno di noi ha una serie di contatti (ma parlo anche di quelli necessari e di cui nessuno può fare a meno...compreso il postino o la cassiera del supermercato, fino al medico di base o al parrucchiere, per dire) che NON sono in contatto tra loro.

    E quando la media di queste persone attua un atteggiamento che è uniforme nella "sufficienza" se non addirittura nel segno della sopportazione per il tempo strettamente necessario a compiere ciascuno il proprio lavoro con noi... ma ci sarà da chiederci perchè? O sarà da dare per scontato che siano tutti cafoni asociali e/o addirittura in complotto cosmico tra loro e contro di noi?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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