Mi sento persa

  • Help help help!


    Lo star male è di chi fa una vita piena e di chi ne fa vuota... Tuttavia, come se ne esce? Ho una casa piena di criticità, bagno non ben funzionante, che richiede di essere rifatto, stanze che sono state create e rivisitate, cioè un salone che non è più tale, che deve essere rimesso a posto. Una stanza mia ottenuta da un tramezzo che tagliava due finestre, per dare un buco a me e a mio fratello. Io, ad un po' più di 50 anni, ho un letto singolo e, se avessi un partner, zero spazio. Ora, casa piena di ricordi brutti, sarebbe da vendere per comprare un'altra, ma io, con papà in lungodegenza e con i miei problemi vari, non ho energie per fare un passo come vendere, acquistare e traslocare. Poi, se lo vediamo come cambiamento, sarei traumatizzata di più. Solo che vivo male in uno spazio che è una trappola. Non ci sono soldi per ristrutturare. Oltretutto sempre da sola, senza riuscire a dare un senso alla mia vita. Quindi ok, fa caldo ancora, il mio blocco mi impedisce di uscire libera, ma tanto per andare doveeee? Non ho stimoli, non riesco a trovarne, mi sono guardata la TV, lavato dei panni e stop. Non mi parlate di volontariato: se non mi sento bene io, non posso essere utile a nessuno. Mi sono ingrassata, non riesco a stare a dieta, limito più che posso, ma non mi sento in forma. Oggi ho scritto due messaggi di buongiorno, sentito mio padre tre volte, che non si rende conto che non può far nulla più e, se mi sfugge che sto un po' in crisi, mi risponde che, quando tornerà a casa, sistemerà lui. Mi urta pure questo modo: non ha fatto nulla negli anni in cui poteva, figuriamoci ora, a 86 anni. Io non so cosa fare, mi prende tristezza, solitudine, dolore.


    Se una non lavora, non ha hobby, che senso dà alla vita? È un anno dal mio blocco a camminare, che non ho più stimoli. Da quando sto sola dentro casa, ancora peggio. Ho cercato di buttare più che potevo, ma non ce la faccio a cambiare di più. Poi, ovvio, arrivi al nucleo depressivo.


    Gli altri che fannoooo? Come fanno? Forse, se fossi ginnica e in salute, sarei un asso? Avrei mille situazioni stimolanti?

  • Ciao cara... Capisco il momento che stai vivendo. Anche io ho tanti problemi familiari (papà con PSP, che praticamente è un tronco e non parla più, e una madre di cui non so se abbia Alzheimer, demenza senile o se sia da neuropsichiatria). Tre anni fa, dopo la rottura del femore del mio babbo, avevamo deciso di vendere la casa (formata da due appartamenti: in uno c'ero io con mio figlio e nell'altro i miei genitori) perché non era più gestibile per il troppo giardino e perché l'abitazione era al primo piano, e questo per mio padre sarebbe diventato un problema da lì a poco tempo... E infatti lo è diventato. Io comunque sono riuscita a vendere la mia parte e a trasferirmi un po' lontana da loro, ma mia mamma ha cambiato idea e ha deciso di non vendere più la loro parte. Sì, io non ce l'avrei più fatta a sostenere mia madre (che mi capitava in casa anche venti volte al giorno per dire le stesse cose), quindi il mio trasferimento mi ha un po' aiutata... Ma non ha cambiato la situazione... Sono in uno stato di profonda depressione perché vorrei aiutare mio padre... Sono già andata dall'avvocato per richiedere l'amministratore di sostegno (io), ma mia madre non cede ed è andata anche lei da un avvocato.


    Questo solo per dirti che puoi anche rivoluzionare la casa e, sotto un certo punto di vista, ti aiuterebbe in quanto saresti impegnata ad attuare dei cambiamenti, ma credimi: la serenità e la tranquillità non derivano da quelle "modifiche"... Almeno per me è così.

  • Con un po' di ironia, direi che ti serve un architetto d'interni, non uno psicologo.

    Potresti proprio cominciare dalla tua casa: vedrai che il tempo si riempie in un attimo. Per esempio, parli di brutti ricordi: buttali (o ancora meglio, bruciali) o, se hanno un valore tangibile (oro e similari), vendili.

    Sempre legato alla tua casa, non dico che potresti fare tutto da sola per risparmiare quattrini e occupare il tempo, però potresti cominciare dalle cose più semplici e meno faticose. Chiedi anche per andare dove? Comprendo che non sia un luogo sociale, ma potresti andare in colorificio o dal ferramenta per prendere il materiale che ti occorre per fare quei piccoli lavori che puoi fare da sola.

    Insomma: occupati della tua casa come si deve....a te la scelta se vederlo come un hobby o un lavoro.

  • mpoletti Se si trattasse solo di cose che non mi piacciono più, farei ciò che dici, qui c'è una difficoltà emotiva prima di quella pratica.


    Nella stanza dei miei è morta mia nonna e la figlia, assurda devota ma non preoccupata dei vivi, ha tenuto il feretro tre giorni in casa. In un castello forse puoi farlo, ma in un appartamento è violenza pura. Quindi, dopo un po' di mesi e anni in cui non riuscivo a mettere piede dentro, ci sono dovuta rientrare per assistere mio padre, molte volte allettato. TRAUMA.


    Nel salone, cadde un 3 agosto di otto anni fa mia madre, per poi finire in ospedale mesi e non uscirne più. Nella stanza divisa a metà con mio fratello, vidi la sua emorragia, che fece iniziare mesi di paure e preghiere vane, perché mesi dopo se ne andò.


    Nel bagno ci furono mille cadute, di cui una mia, due anni fa, che mi ha scatenato l'inferno, il blocco che non mi fa essere più indipendente, in quanto ho paura di cadere ancora, e molto altro. Quindi mi chiedo: i miei traumi, con un arredamento diverso, sarebbero certi sparirebbero? Altrove me li porterei comunque, ma sentendomi in una casa senza demoni del passato, o no?


    Poi ho papà ancora. Non credo tornerà più a casa, ha troppi problemi di deambulazione. So che un'ipotetica vendita di casa sarebbe dolorosa: quel lasciare che da un lato è giusto, ma terrorizza pure. Sto messa malissimo.

  • uoccina Io non so che fare, così persa, maiiii. In questi sei mesi con papà fuori, ogni volta che c'è stata o una lite con lui o una consapevolezza, che lui è stato manipolatore, che non mi ha mai protetta, che tutta la vita cerco considerazione, io sto peggio. Mi vengono crisi, stile forte angoscia o depressione, più del solito. Ad esempio, sabato, dopo un mese tra ospedale e struttura, sono andata a trovarlo. Ho cercato per ennesima volta chi mi portasse, pagando, ma mi sono imbattuta in un volgare e violento tipo che, nonostante abbia un'associazione di aiuto, assistenza ecc., si è rivelato pessimo. Mentre ero da papà, in stanza, con anche l'altro vicino di letto, per una assurda sua pretesa, a cui ho detto no, mi ha offesa, aggredita, lì davanti a quei due, in un luogo delicato, con parolacce, per poi scappare. Non ho avuto forza per andare a dargliene quattro. Ma mio padre, che nonostante fosse lì stava pranzando, assorto su di sé, non ha detto nulla a sto tipo che insultava sua figlia. Ancora un pugno simbolico allo stomaco: non avere nessuno che prenda difese, mi protegga. Ho un baratro nella casella del senso di protezione. E da sabato sto più male.


    Non trovo un senso in nulla, mi sento senza energie e sento solitudine immane. Sto male ovunque.

  • uoccina Io non so che fare, così persa, maiiii. In questi sei mesi con papà fuori, ogni volta che c'è stata o una lite con lui o una consapevolezza, che lui è stato manipolatore, che non mi ha mai protetta, che tutta la vita cerco considerazione, io sto peggio. Mi vengono crisi, stile forte angoscia o depressione, più del solito. Ad esempio, sabato, dopo un mese tra ospedale e struttura, sono andata a trovarlo. Ho cercato per ennesima volta chi mi portasse, pagando, ma mi sono imbattuta in un volgare e violento tipo che, nonostante abbia un'associazione di aiuto, assistenza ecc., si è rivelato pessimo. Mentre ero da papà, in stanza, con anche l'altro vicino di letto, per una assurda sua pretesa, a cui ho detto no, mi ha offesa, aggredita, lì davanti a quei due, in un luogo delicato, con parolacce, per poi scappare. Non ho avuto forza per andare a dargliene quattro. Ma mio padre, che nonostante fosse lì stava pranzando, assorto su di sé, non ha detto nulla a sto tipo che insultava sua figlia. Ancora un pugno simbolico allo stomaco: non avere nessuno che prenda difese, mi protegga. Ho un baratro nella casella del senso di protezione. E da sabato sto più male.


    Non trovo un senso in nulla, mi sento senza energie e sento solitudine immane. Sto male ovunque.

    Queste esperienze non le ho mai vissute... ma ne ho vissute altre, che mi hanno portato nel tuo stesso baratro. È così difficile tutto... sono in una fase depressiva anche io e, sebbene io abbia un figlio, non voglio assolutamente essere un peso per lui... mi sento sola come te...

    passeranno anche questi giorni, e vedrai che col tempo, piano piano, tutto prenderà un'altra forma!

    Ti abbraccio forte... siamo sullo stesso mare... ma non è che la tempesta durerà per sempre eh.... forza cara!

  • il blocco che non mi fa essere più indipendente, in quanto ho paura di cadere ancora

    Ma questo è un blocco importante (che ne comporta tanti altri a cascata), e se è legato soltanto alla paura derivata da una caduta si può curare sicuramente.

    Credo che anche il medico di base ti possa prescrivere qualche ciclo di ginnastica riabilitativa, che intanto è anche una ragione valida per uscire di casa.

    Non credi?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Non so se può aiutarti ciò che sto per scrivere adesso, ma io ci provo lo stesso. Quello che ti sta succedendo è una profonda trasformazione interiore che sta avvenendo. Se riesci a cambiare il tuo pensiero e a vederlo come un cambiamento, "magicamente" arriverà la risposta. Nulla sta succedendo per caso o perché qualcosa è contro di te, succede perché tu possa vedere cosa stai diventando. Spero e ti auguro che questo accada, ma ci devi mettere del tuo.

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