Poliamore, cosa ne pensate?

  • Il tuo ragionamento ignora però un aspetto fondamentale: non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato nel considerare anche i propri bisogni. In una relazione romantica, pretendere reciprocità – ed anche esclusività – non è egoismo, ma naturale equilibrio.


    Una relazione sana implica la coesistenza di due livelli: quello "materiale" – ovvero il rispetto dei propri bisogni, la sicurezza – e quello "mistico" o emotivo – cioè la condivisione profonda, l'intimità e l'amore dato all'altro. Entrambi sono indispensabili, e la pretesa di reciprocità non diminuisce la nobiltà del sentimento, ma ne garantisce invece la stabilità.


    Anche solo dal punto di vista biologico ed evolutivo la monogamia e la fedeltà garantiscono accudimento della prole, sicurezza e stabilità, e sono, in un certo senso, "cablate" nel nostro sentire più profondo. Una relazione seria comporta inoltre un investimento significativo di tempo, energie, risorse emotive e fisiche, ed è del tutto ragionevole aspettarsi che chi riceve il tuo impegno restituisca rispetto, lealtà ed attenzione. Non è "territorialismo cieco", ma semplicemente logica.


    Affermare che la pretesa di fedeltà sia egoismo giustifica implicitamente una visione in cui una persona è sostituibile in ogni momento, dove dare senza ricevere rispetto diventa la norma. Amare qualcuno non significa annullarsi e permettere che le proprie necessità vengano ignorate; pensare il contrario sembra più indicare una rinuncia totale e volontaria al proprio valore come individuo.

    Almeno questa è la mia idea, poi certamente io ragiono a livello teorico: cerco di capire come funzioniamo.

    Citando Confucio: "Chi apprende senza agire cammina solo a metà della via; la vera sapienza nasce dall'esperienza."


    Sia chiaro, non ti faccio certo alcuna colpa per la tua inesperienza in ambito sentimentale e relazionale, ma avanzare teorie così nette su ciò che non si è mai vissuto rischia di confondere ipotesi e realtà, risultando fuorviante sia per sé che per gli altri.

  • Anche solo dal punto di vista biologico ed evolutivo la monogamia e la fedeltà garantiscono accudimento della prole, sicurezza e stabilità, e sono, in un certo senso, "cablate" nel nostro sentire più profondo.

    Mi permetto di dissentire, non per tutti il naturale sbocco dell'amore e della coppia è accudire la prole.

    La finalità della coppia non è fare figli ma stare bene insieme, nella maniera che i due membri della coppia ritengono più opportuno nel reciproco rispetto e accordo.

  • Mi permetto di dissentire, non per tutti il naturale sbocco dell'amore e della coppia è accudire la prole.

    La finalità della coppia non è fare figli ma stare bene insieme, nella maniera che i due membri della coppia ritengono più opportuno nel reciproco rispetto e accordo.

    Non è quello che ho scritto. Il mio punto era che monogamia e fedeltà costituiscono una base "naturale" nelle relazioni umane – una base che include, tra le altre cose, la possibilità di accudire la prole – e che questo è in qualche modo "cablato" nel nostro sentire come parte di una coppia. Non ho detto né inteso che ogni coppia debba avere figli per realizzarsi. Si tratta piuttosto di riconoscere che certe dinamiche di fiducia, reciprocità e impegno hanno radici profonde nella nostra natura sociale e biologica.

  • Non è quello che ho scritto. Il mio punto era che monogamia e fedeltà costituiscono una base "naturale" nelle relazioni umane – una base che include, tra le altre cose, la possibilità di accudire la prole – e che questo è in qualche modo "cablato" nel nostro sentire come parte di una coppia. Non ho detto né inteso che ogni coppia debba avere figli per realizzarsi. Si tratta piuttosto di riconoscere che certe dinamiche di fiducia, reciprocità e impegno hanno radici profonde nella nostra natura sociale e biologica.

    Ok avevo inteso male allora.

    Secondo me la monogamia è più un prodotto culturale e un esigenza sociale che un istinto biologico naturale.

    In culture diverse da quella occidentale la monogamia non c'è.

  • In culture diverse da quella occidentale la monogamia non c'è.

    Esiste la poligamia (solo in alcune tribù del Tibet è presente la poliandria), ma non ha nulla a che fare col poliamore. Anzi, non ha proprio a che fare con l'amore. Come è stato già ricordato, non da me, la poligamia nasce in società fortemente patriarcali e ha come obiettivo la massimizzazione della capacità di riprodursi del patriarca. L'amore proprio non c'entra niente.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • non diminuisce la nobiltà del sentimento, ma ne garantisce invece la stabilità.

    Un po', a mio avviso, la diminuisce; in cambio, ne aumenta la stabilità (materiale).

    Anche solo dal punto di vista biologico ed evolutivo la monogamia e la fedeltà garantiscono accudimento della prole, sicurezza e stabilità, e sono, in un certo senso, "cablate" nel nostro sentire più profondo.

    Sì, su questo concordo, ma sono appunto aspetti più istintivi che sentimentali, a mio avviso (materiali, appunto). Poi: che tornino utili oggettivamente a creare garanzie sull'accudimento della prole, questo sì. Tutti gli istinti hanno un perché.

  • Beh, non mi sembra un mistero che qui da noi ci sia una morale condivisa che vede di buon occhio unicamente la monogamia; tutto il resto rientra nel dipanare l'argomento.

    Da quanto sta emergendo in questa discussione, a ragione direi che il poliamore non sia visto di buon occhio. Anche perché non mi è chiaro, tornando all'esempio della donna attratta dal collega: come questo possa trovare un'applicazione concreta sul piano morale ed etico, rispettando davvero le persone coinvolte e non riducendosi semplicemente a un "sperimentare": conoscere altri al di fuori della coppia, andarci a letto e, solo in seguito, arrivare magari alla conclusione che non fanno per sé.


    Dicevi, inoltre, che nella pratica si arriva alla poligamia, poiché, il poliamore presupporrebbe una bisessualità, etc. In sostanza parliamo di un concetto che non esiste nemmeno intrinsecamente o letteralmente, a differenza dell'amore romantico tra due persone, ma, come ho già evidenziano, parliamo di eventualità già conosciute come "relazioni aperte", dove uno dei partner si mostra tollerante verso la promiscuità dell'altro, quindi l'introduzione di un terzo elemento nella coppia.


    Appunto, e se esistesse la monogamia, sarebbe spontaneamente condivisa, non pretesa.

    Che io sappia, non è possibile obbligare nessuno a fare ciò che si vuole, tutt'al più la pretesa può restare una pretesa ma non cambia poi la realtà. Un rapporto monogamo presuppone una visione simile del rapporto per funzionare. Diversamente è difficile tenere unite due persone se una di queste, in fondo, non è d'accordo, o vive come un obbligo la relazione.

  • Un rapporto monogamo presuppone una visione simile del rapporto per funzionare. Diversamente è difficile tenere unite due persone se una di queste, in fondo, non è d'accordo, o vive come un obbligo la relazione

    Esatto... Lo ripeto allo sfinimento. Sei poliamoroso? Ok, dillo prima, fatti un bugiardino da presentare agli incontri: "Si rende noto che sono poliamoroso", altrimenti si cade nella disonestà.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Ok avevo inteso male allora.

    Secondo me la monogamia è più un prodotto culturale e un esigenza sociale che un istinto biologico naturale.

    In culture diverse da quella occidentale la monogamia non c'è.

    A tal proposito, parlando sempre in termini strettamente evolutivi, penso sia importante distinguere come la poligamia tradizionale - come quella praticata in alcuni contesti arabi o presso i mormoni - funzioni metaforicamente come una sorta di "monogamia allargata" in cui i principi di base della monogamia biologica - investimento emotivo, legame stabile, reciprocità tra partner e figli - restano validi, anche se applicati a più partner in modo strutturato. Non si tratta quindi nemmeno in questo caso di un'assenza di esclusività, come si vorrebbe invece intendere nel poliamore contemporaneo, che nella sua manifestazione precursore - l'amore libero degli hippie - non mi pare abbia riscosso particolare successo e si è rapidamente esaurito.


    E sia ben chiaro che con questo non intendo avallare la poligamia, ma solo rilevare quegli aspetti che per certi versi la accomunano alla monogamia, e di certo non al poliamore.


    È piuttosto quindi il suddetto poliamore, al contrario, a apparire come un prodotto culturale legato a esigenze sociali di una società che tende a trasformare ogni capriccio in un presunto diritto, senza poggiare su alcuna base naturale consolidata, se non sull'intento di soddisfare impulsi momentanei edonistici, evitando responsabilità e impegno a lungo termine.

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