Mostra di PiùNon è una questione che sia un problema, se spontaneamente due persone hanno un inclinazione all'esclusività: ottimo. Tuttavia la pretesa a mio avviso si sostituisce alla spontaneità dell'interscambio e, ha un natura altra dall'amore (dell'altro). Volevo fosse notato.
Personalmente se posso, cerco di fare chiarezza su quali siano le spinte interiori.
Per carità, non dico sia per forza sbagliato, anche se mio avviso meno "estetico" dell'amore puro, comprendo che un minimo di egoismo sia vitale in una persona, ma non lo confonderei con l'amore (dell'altro), a mio avviso rientra nell'amore di sè (dare\ assicurare a sè) ovvero egoismo, che è l'opposto.
Amare è dare (all'altro) poi in amore si può anche ricevere, questo certamente, se l'altra persona a sua volta ti ama, quindi a sua volta, dà a te spontaneamente. Questo interscambio, crea un equilibrio di dare e ricevere spontaneo, che non lascia nessuno a "morire di fame" emotivamente.
Volevo solo far notare che, se amare è dare, se è a te stesso che vuoi sia dato (pretesa) rientra nell'amore di sè, non in quello verso l'altro. Per cui, come ho detto, se parte la rabbia da pretesa disattesa, non è dall'amore verso l'altro che scaturisce quella rabbia.
Parte dagli istinti territoriali: prendere.
L'egoismo è generalmente considerato meno nobile dell'amore, dunque non mi sembra errato ciò che ho scritto.
Il tuo ragionamento ignora però un aspetto fondamentale: non c'è nulla di intrinsecamente sbagliato nel considerare anche i propri bisogni. In una relazione romantica, pretendere reciprocità – ed anche esclusività – non è egoismo, ma naturale equilibrio.
Una relazione sana implica la coesistenza di due livelli: quello "materiale" – ovvero il rispetto dei propri bisogni, la sicurezza – e quello "mistico" o emotivo – cioè la condivisione profonda, l'intimità e l'amore dato all'altro. Entrambi sono indispensabili, e la pretesa di reciprocità non diminuisce la nobiltà del sentimento, ma ne garantisce invece la stabilità.
Anche solo dal punto di vista biologico ed evolutivo la monogamia e la fedeltà garantiscono accudimento della prole, sicurezza e stabilità, e sono, in un certo senso, "cablate" nel nostro sentire più profondo. Una relazione seria comporta inoltre un investimento significativo di tempo, energie, risorse emotive e fisiche, ed è del tutto ragionevole aspettarsi che chi riceve il tuo impegno restituisca rispetto, lealtà ed attenzione. Non è "territorialismo cieco", ma semplicemente logica.
Affermare che la pretesa di fedeltà sia egoismo giustifica implicitamente una visione in cui una persona è sostituibile in ogni momento, dove dare senza ricevere rispetto diventa la norma. Amare qualcuno non significa annullarsi e permettere che le proprie necessità vengano ignorate; pensare il contrario sembra più indicare una rinuncia totale e volontaria al proprio valore come individuo.
Almeno questa è la mia idea, poi certamente io ragiono a livello teorico: cerco di capire come funzioniamo.
Citando Confucio: "Chi apprende senza agire cammina solo a metà della via; la vera sapienza nasce dall'esperienza."
Sia chiaro, non ti faccio certo alcuna colpa per la tua inesperienza in ambito sentimentale e relazionale, ma avanzare teorie così nette su ciò che non si è mai vissuto rischia di confondere ipotesi e realtà, risultando fuorviante sia per sé che per gli altri.