Poliamore, cosa ne pensate?

  • Ovvero: nonostante io pensi di essere tendenzialmente monogama, se un eventuale partner non monogamo mi "cornificasse" dubito che avrei certe reazioni di intolleranza

    Insomma ti hanno mai messo le corna? Fanno male sai, ma tanto, soprattutto se te le fa una persona con cui per anni hai condiviso un progetto di vita. Un male cane. La teoria è una cosa... la vita un'altra.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Insomma ti hanno mai messo le corna? Fanno male sai, ma tanto, soprattutto se te le fa una persona con cui per anni hai condiviso un progetto di vita. Un male cane. La teoria è una cosa... la vita un'altra.

    Sono d'accordo Fran... Non mi hanno mai messo (penso!!) le corna, ma ho profondo rispetto per le molte storie che sento, in cui uno dei due ha tradito. Fatico a scherzarci sopra come va di moda fare, perché penso che dietro ci sia sempre e comunque un malessere, una sofferenza anche profonda, aspettative infrante e amore calpestato. Gli stessi occhi che un tempo ci hanno guardato con amore, ora ci mentono e riservano attenzioni a un'altra persona... Magari continuando a condividere i nostri spazi e il nostro letto. Non è un argomento leggero, non quando si è coinvolti e si sono spesi concretamente anni di vita al fianco di una persona... Anche nelle giornate in cui si vorrebbe libertà, anche quando si dubita, quando la vita ci va stretta e ci chiediamo se siamo nel posto giusto... Chi ama, resta.

    E non è per voler negare che il tradimento possa accadere, anzi penso addirittura che possa essere umano, e in linea teorica - per tornare alla domanda del thread, che non è per nulla banale - sì, può capitare di essere divisi, attratti in modo diverso e complementare da due persone (esempio classico: da un lato la certezza, la comfort zone, il conosciuto, il sicuro; dall'altro la novità, la via di fuga, l'adrenalina, il ritorno a tempi lontani verso i quali sentiamo nostalgia, o più semplicemente un'altra persona che stimola lati di noi che erano assopiti); ma proprio perché di "divisione" interiore si tratta, a mio avviso non può durare a lungo, non è un equilibrio sano e soprattutto qualcuno in questo trio (o più) si sta facendo male. A un certo punto bisogna decidere da che parte stare.

    Poi che si possano vivere con leggerezza storie parallele in totale trasparenza e chiarezza, penso che questo nessuno lo possa negare e di base è più che lecito e umano, però ecco, con trasparenza reciproca, che non è così semplice da trovare.

    Penso che il fatto che nel termine poliamore sia contenuta la parola AMORE pesi molto sull'interpretazione del quesito e scavi nella sensibilità di molti.

  • Sono d'accordo Fran... Non mi hanno mai messo (penso!!) le corna, ma ho profondo rispetto per le molte storie che sento, in cui uno dei due ha tradito. Fatico a scherzarci sopra come va di moda fare, perché penso che dietro ci sia sempre e comunque un malessere, una sofferenza anche profonda, aspettative infrante e amore calpestato. Gli stessi occhi che un tempo ci hanno guardato con amore, ora ci mentono e riservano attenzioni a un'altra persona... Magari continuando a condividere i nostri spazi e il nostro letto. Non è un argomento leggero, non quando si è coinvolti e si sono spesi concretamente anni di vita al fianco di una persona... Anche nelle giornate in cui si vorrebbe libertà, anche quando si dubita, quando la vita ci va stretta e ci chiediamo se siamo nel posto giusto... Chi ama, resta.

    E non è per voler negare che il tradimento possa accadere, anzi penso addirittura che possa essere umano, e in linea teorica - per tornare alla domanda del thread, che non è per nulla banale - sì, può capitare di essere divisi, attratti in modo diverso e complementare da due persone (esempio classico: da un lato la certezza, la comfort zone, il conosciuto, il sicuro; dall'altro la novità, la via di fuga, l'adrenalina, il ritorno a tempi lontani verso i quali sentiamo nostalgia, o più semplicemente un'altra persona che stimola lati di noi che erano assopiti); ma proprio perché di "divisione" interiore si tratta, a mio avviso non può durare a lungo, non è un equilibrio sano e soprattutto qualcuno in questo trio (o più) si sta facendo male. A un certo punto bisogna decidere da che parte stare.

    Poi che si possano vivere con leggerezza storie parallele in totale trasparenza e chiarezza, penso che questo nessuno lo possa negare e di base è più che lecito e umano, però ecco, con trasparenza reciproca, che non è così semplice da trovare.

    Penso che il fatto che nel termine poliamore sia contenuta la parola AMORE pesi molto sull'interpretazione del quesito e scavi nella sensibilità di molti.

    Scrivi cose sempre molto belle e profonde ed è sempre un piacere leggerti. :)


    Però, permettimi di dissentire su un punto, che è questo che ti cito sotto:

    E non è per voler negare che il tradimento possa accadere, anzi penso addirittura che possa essere umano,

    Io penso che nel momento in cui scegliamo una persona prendiamo un impegno, che sia un fidanzato/a, un compagno/a o un marito/moglie. Nessuno ci impone questa scelta, possiamo benissimo rimanere soli e "fare quello che ci pare".

    Si tratta di rispetto e reciprocità.

    Ed invece, tante bugie e falsità, due vite parallele.

    Il tradimento è volontario e, per me, non può essere definito umano.

    Troppo facile, dopo, mantenere "il letto caldo" (perdona la frase forte) in due posti!

    Il poliamore lo posso accettare e non giudico chi lo fa, sono tutti consenzienti. Il tradimento no, mai, è un chiarissimo prendere in giro l'altro, prendere la relazione "alla leggera".

    Infatti, quando leggo anche su questo forum discussioni di tradimenti o storie extraconiugali (e se ne aprono in continuazione) ti giuro che rimango sempre malissimo e mi chiedo come sia possibile ci siano così tanti tradimenti e storie extracoppia (ho deciso di non intervenire più, perché mi rendo conto di dire cose troppo forti, per qualcuno).


    (Ma poi penso pure a tante storie raccontate negli anni dalle mie amiche e sì, ci sono veramente tanti, ma tanti tradimenti. Famiglia del Mulino Bianco in piazza per le sagre di paese e tanti scheletri dietro).

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Perché viene dato per scontato che un rapporto poliamoroso sia un legame più libero e addirittura meno egoistico di uno monogamo?


    Il mio personale parere è che il concetto di amore libero e la relativa condivisione sessuale siano temi che si ripresentano a periodi, pensando alla controcultura hippie, ad esempio. La vedo come l'umana ricerca di equilibri alternativi da contrapporre a quelle regole, anche morali, che si rivelano non essere veramente sentite nella coscienza dell'uomo, ma tutt'al più messe in pratica per ipocrisia o convenzione.


    Se è pur vero che non bisogna accettare acriticamente un modello sociale e seguirlo (come può essere la monogamia), pure ingenuamente, anche se la propria coscienza non lo riconosce come vero, la soluzione però non è creare modelli alternativi che a mio avviso sarebbero soltanto altri "contenitori", forse pure peggiori perché derivanti da forzature.


    Infatti, "l'archetipo" della coppia (legame monogamo), come gli archetipi padre e madre, pur ammettendo le diverse sfumature nelle varie culture, non è solo un costrutto o una forzatura sociale, ma un simbolo interiore, universale e quindi primordiale. È possibile innamorarsi di una persona per volta (e in generale poche volte nella vita), e questo ha uno scopo nell'evoluzione individuale: perché ogni legame è un percorso "interiore". La persona con la quale ci si lega sentimentalmente è uno degli "specchi" più importanti, ed è altrettanto importante non fuggire da ciò che il legame mostra a sé stessi: incluse quelle passioni, come la gelosia o il possesso. Non vi è altro modo per superarle se non conoscerle.


    Quindi, per superare controllo e possesso, e via dicendo, lo si può fare anche in un legame monogamo a mio avviso. Solo che, quando si prende atto che i bisogni sono cambiati e che vi è necessità di fare altre esperienze con altre persone (o di stare da soli), la relazione si interrompe. Ma può sempre proseguire un'amicizia o un affetto.


    Piuttosto che chiedermi "Perché non essere poliamorosi?" mi domando: perché invece esserlo? Andiamo più in fondo della superficie... perché tre persone dovrebbero stare insieme e fare sesso? Perché è meglio che tradirsi? Ma se hanno l'impulso di tradire, il problema è un altro.


    Nel modello di poliamore non scorgo quindi la possibilità concreta di amare di più (e più liberamente), ma l'intenzione, un po' ammantata di dubbia libertà, di avere di più. Se un rapporto a tre configurasse una relazione dove a moltiplicarsi sarebbero le rinunce, le fatiche e le responsabilità, sarebbe ancora desiderabile o persino sostenibile per degli individui umanamente limitati? Non è detto e tantomeno scontato, infatti, che un rapporto poliamoroso sia alieno da forme di potere o opportunismo, come qualsiasi altra relazione monogama. Non è sufficiente una dinamica a tre piuttosto che a due per dire di aver superato tutte le umane maschere e ipocrisie.


    Concludo dicendo che esistono casi del genere, ma li reputo situazioni particolari in cui probabilmente i protagonisti non hanno coscientemente cercato questo tipo di dinamica, ma un po' sulla scia di Pupo... vi si ritrovano. Vuoi un matrimonio, vuoi un'amante, vuoi che si creino delle dinamiche sessuali che poi "piacciono"... ed eccoci qui.

  • Fanno male, sai, ma tanto soprattutto se te le fa una persona con cui per anni hai condiviso un progetto di vita.

    Sì, ma un conto è la tristezza perché rischi di perdere o separarti da una persona a cui tieni (che ami), dato che la realtà locale, essendo monogama, pretende che si debba scegliere tra due persone anziché non scegliere, come nel poliamore, e non dover dunque rischiare di perdere o separarsi da una persona a cui tieni, inclusi progetti di vita e condivisione di un futuro assieme. Un conto è la rabbia che scaturisce dall'essere convinti che sia stato tradito un alto valore anziché un basso istinto (il giustizialismo morale).

    Insomma, ti hanno mai messo le corna?

    Non mi hanno mai messo le corna, ma ho dovuto cercare di arginare i disastri di una persona sul piede di guerra per via di tali convincimenti morali, una persona che nemmeno amava: era solo impettita perché le era stato toccato il tasto del valore morale. E mai mi comporterò alla stessa maniera.

  • Horizon Anche per me è sempre un piacere leggerti! Mi apri sempre nuovi spunti di riflessione :)


    Ci tengo a chiarire le mie parole. Non intendevo giustificare il tradimento e relegarlo a una mera debolezza umana involontaria. Qualcuno lo fa passare per una necessità, o per una situazione in cui si è ritrovato senza volerlo. Molti non si pongono nemmeno la domanda...

    Ma se penso che le pulsioni e le emozioni non siano pilotabili e possano uscire talvolta dal nostro controllo, penso anche che il tradimento sia una scelta. Sempre. Poi si possono portare mille giustificazioni o "motivi", possiamo essere più vulnerabili, per carità... Ma è comunque una scelta.

    Come dicevo sopra, chi ama resta, e se non amo o non amo più allora è meglio che lo ammetta con onestà.


    Anche io so di tradimenti raccontati apertamente da amiche... Io non faccio la morale a nessuno ma non posso sentire quelle situazioni di "comodo" per cui una persona resta formalmente legata al partner e nel frattempo ha una vita parallela che neanche nelle migliori puntate di Beautiful. Parlo proprio di tradimenti reiterati, voluti e apertamente CERCATI. Ecco lì c'è proprio malafede e anche immaturità credo... E quello che osservo, tra l'altro, è che si tratta di situazioni che portano tutto fuorché felicità alla persona che le mette in atto.

  • Posso chiederti di spiegare meglio?

    Mi sono tenuta sul vago per privacy, essendo una vicenda tra parenti (sorry). Diciamo che tale vicenda mi ha dato modo di vedere tutta la natura degli istinti retrostanti all'opera e, parlo proprio di istinti, perché di sentimento tra le due persone non ce n'era già da un bel pezzo.

  • Sì, ma un conto è la tristezza perché rischi di perdere o separarti da una persona a cui tieni (che ami), dato che la realtà locale, essendo monogama, pretende che si debba scegliere tra due persone anziché non scegliere, come nel poliamore, e non dover dunque rischiare di perdere o separarsi da una persona a cui tieni, inclusi progetti di vita e condivisione di un futuro assieme. Un conto è la rabbia che scaturisce dall'essere convinti che sia stato tradito un alto valore anziché un basso istinto (il giustizialismo morale).

    No, non è la tristezza legata al contesto morale... Non è così, un tradimento ti ferisce in sé stesso. È un dolore personale... No, vabbè, non riesco a spiegarmi, ma il giudizio collettivo non c'entra niente.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Sì, ma un conto è la tristezza perché rischi di perdere o separarti da una persona a cui tieni (che ami), dato che la realtà locale, essendo monogama, pretende che si debba scegliere tra due persone anziché non scegliere, come nel poliamore, e non dover dunque rischiare di perdere o separarsi da una persona a cui tieni.

    Vabbè, ma se il partner ti tradisce viene messo in discussione tutto il rapporto, perché evidentemente non ti ama. Come dice Fran, non è una questione di contesto sociale... È una ferita personale.


    La sensazione è che vedi come negativo il fatto che una persona si senta legata in esclusiva a un'altra, con tutto l'egoismo e la gelosia del caso. Ma non vedi però l'egoismo che c'è nel voler avere più partner...


    Comunque, pure nel poliamore, a un certo punto si pone la necessità di una regolamentazione dei rapporti e di mettere quindi dei limiti e delle regole morali... Altrimenti diventa un'orgia a cielo aperto. Non credi?

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