Di arrivi e partenze

  • temo che per lui adesso la novità più importante sia questo nuovo lavoro e, per non sentirsi un'ulteriore responsabilità della relazione su di sé, la stia lasciando scemare così.

    Non lo escludo, per questo voglio farlo partire e lasciargli il tempo di assestarsi un attimo.

    In fondo questo cambiamento non l'ha voluto lui (o non così almeno) e continua a sapere molto poco di come andranno le cose.

    Una persona che, come dici tu, non riesce a guardarsi dentro e anche a scoperchiare le sue emozioni, a chiamarle con il loro nome... Sei sicura faccia per te?

    Non credo che lui non sappia guardarsi dentro, anzi. Dico che davanti agli altri nasconde il suo lato più "pesante" e analitico. E con me si è aperto con il contagocce, ma c'erano tutti i presupposti perché le cose avanzassero anche in quel senso.

    Tutte le volte che abbiamo parlato ho scorto una persona matura e che almeno ci prova, a migliorare.


    La differenza tra me e lui è che io sono più emotiva e lui più razionale.

    Io sono andata in crisi totale e lui è rimasto sulla sua posizione (continuare a vedersi e cercare di non perdersi dopo).

    Io invece sono andata in tilt e ho cambiato idea varie volte, idee a cui lui andava incontro perché sentiva la mia sofferenza nel dover subire tutto.

  • Lunedì ci siamo visti ed eravamo tesi come una corda di violino.

    Più ci vediamo senza guardare "l'elefante nella stanza" e più lui si fa gigantesco.


    Ci difendiamo e ci feriamo, poi tregua e poi ancora a difenderci, da ormai un mese e mezzo.


    Abbiamo cenato con una pizza e io ho fatto discorsi assurdi, svilendolo indirettamente, sminuendo tutto. Non sapevo come altro fare per mettere distanza. Abbiamo iniziato a rimproverarci e io sentivo che non c'era più spazio per l'ascolto, per il venirsi incontro ma solo per i nostri ego feriti e per la difesa.


    Finché ho iniziato a piangere in silenzio e non riuscivo più a parlare, una tristezza immensa, atavica, una stanchezza vecchia, piena delle mie ferite, delle cadute, delle discussioni, dei tentativi di rialzarmi. Lui era in piedi e mi guardava provatissimo. Era di ghiaccio e si arroccava sulle sue posizioni.


    Abbiamo detto basta, stacchiamoci adesso.

    È andato via.


    Il giorno dopo ci siamo sentiti, con più calma.

    Mi ha rassicurata, ancora. Ancora, rimane e non vuole andarsene ma lascia decidere me. Lascia decidere me perché sono io che sto subendo tutto. Mi ha detto ancora che non sparirà, che adesso ok, ci stacchiamo anche per non compromettere ancora di più le cose, per il rispetto di quello che stava nascendo e perché lui non vuole staccarsi, non vuole interrompere il legame.



    Io non lo so, mi sento strana, non mi è mai capitata una situazione del genere.


    Oltretutto il mio funzionamento (pensiero ossessivo) mi ricorda che "se lascio andare e perdo il controllo allora perderò anche lui".

    È una dinamica strana.

    Se ci penso, mi struggo, allora lui rimane, allora è reale. Se mi ricentro, penso a me, mi dedico al lavoro (cosa che sto già facendo e sto molto meglio!) allora ci perderemo.


    Siamo rimasti che ci vediamo prima che parte.


    Fantastico di abbracciarlo e accarezzarlo come facevo prima, di appoggiarmi sulla sua spalla, di farmi tenere le mani. Però poi penso che invece col tempo lui si raffredderà, che magari mi rifiuterà.

    Mamma mia quante elucubrazioni stasera.

    Vorrei che qualcuno mi dicesse che andrà tutto bene, che saprò gestire tutto. Io ho sempre voltato pagina, ma questa volta è diverso, questa volta il distacco non deriva da qualche problema legato alla coppia. Come si fa? Vorrei un libretto di istruzioni.


    Lo so che è più facile pensare che "se una cosa la vuoi allora il modo lo trovi". Oppure "Se decidi di iniziare una relazione allora ti impegni fino in fondo". Oppure "se è la persona giusta lo sai". Ma è davvero così per tutti? Davvero?

    Non penso che sia solo o bianco o nero.

    Ma io non capisco la sua scelta.

    No una relazione a distanza, ma non vuole perdermi, non vuole interrompere i contatti, mi vuole vedere ancora.

    Io sento di dover prendere una posizione per il mio benessere mentale invece.


    Mi piacerebbe che qualcuno che ha vissuto questo tipo di situazione mi desse una visione che non ho preso in considerazione, sono troppo coinvolta e confusa.

  • No una relazione a distanza, ma non vuole perdermi, non vuole interrompere i contatti, mi vuole vedere ancora.

    Se lui ti dicesse che invece la relazione a distanza la vuole, tu ti sentiresti in maniera diversa? Probabilmente sì, ti sentiresti sicura. È naturale sentirsi come ti senti adesso, perché ricevi messaggi contrastanti che ti fanno sentire insicura nella relazione. Lui desidera tenerti nella sua vita ma non all’interno di una relazione, è un controsenso. E probabilmente dice così per paura, per difesa. Ma mi rendo conto che non si può insistere e cercare di far cambiare idea alle persone, che ci devono arrivare da sole.


    Vista da fuori, e tenendo assolutamente in considerazione il fatto che viverla è tutto un altro paio di maniche, la situazione mi sembra altamente affrontabile: lui va al Nord e non cambia continente. Va per un anno, tempo che passerà abbastanza velocemente. Se voleste, potreste anche aver già organizzato i week end per vedervi… cioè, vista da fuori è una sofferenza che non ha molto senso, quella che vi state infliggendo… Vi piacete e vi desiderate, non potete continuare con un po’ di distanza geografica tra voi?

  • Io non riesco a capire per quale ragione sia così contrario a una relazione a distanza, dal momento che già state insieme, non vuole perderti e, in fin dei conti, la trasferta durerebbe solo un anno. Non è che parte dall'altro lato del mondo: tornerà pure ogni tanto al paese e tu potrai comunque, ogni tanto, andarlo a trovare, visto che oltretutto hai tua mamma che vive al Nord. Se veramente vi volete bene, questo genere di situazioni non dovrebbe causare la rottura del rapporto, ma anzi magari rafforzarlo.


    Perché quindi non vivere semplicemente la vostra relazione per quella che in questo momento è e vedere, nel corso del tempo, come prosegue? C'è sempre tempo per lasciarsi nel caso non funzioni a causa della distanza.

  • Non stanno insieme, si stavano frequentando, ma BlueFox la vive come una relazione.

    Io l'ho sempre vissuta come una frequentazione (ovviamente dando a lui un significato più importante per me in questa fase di vita, tanto da averlo definito punto di riferimento). Purtroppo gli eventi ci hanno "costretti" a prendere alcune decisioni e a parlare di noi. Se le cose fossero andate in maniera lineare la staremmo vivendo senza sviscerare ottomila cose.

  • Se lui ti dicesse che invece la relazione a distanza la vuole, tu ti sentiresti in maniera diversa? Probabilmente sì, ti sentiresti sicura. È naturale sentirsi come ti senti adesso, perché ricevi messaggi contrastanti che ti fanno sentire insicura nella relazione. Lui desidera tenerti nella sua vita ma non all’interno di una relazione, è un controsenso. E probabilmente dice così per paura, per difesa. Ma mi rendo conto che non si può insistere e cercare di far cambiare idea alle persone, che ci devono arrivare da sole

    Stamattina mi sono svegliata con questa consapevolezza e cioè che da quando è iniziata questa storia io mi sono sempre sentita in una posizione di "svantaggio".


    Ho dovuto fin da subito attivarmi per ricostruire tutto, mentre lui aveva la sua casa, la sua famiglia, tanti amici e le sue abitudini e il lavoro di una vita.

    Questo sbilanciamento iniziale mi ha fatta procedere con una certa cautela, sapendo che se fosse andata male, io sarei stata quella a rimetterci di più. Lui sicuramente l'ha vissuta con più leggerezza (non menefreghismo) per forza di cose.


    Ad oggi, sono io che dovrò rimodularmi per sopperire a questa mancanza. Dove lui era presenza costante, sostegno, divertimento, affetto. Non avevo la mia vita già avviata, quando l'ho conosciuto e quindi mi sento fragile e non la vivo serenamente. Ed è successo più volte che lui si sia sentito in colpa probabilmente.

    Oltretutto io gli metto di fronte le difficoltà del vivere in un posto nuovo, da soli.


    Insomma, al momento, vedermi, per lui è sì un piacere, ma condito da tutte le preoccupazioni della partenza.


    Quindi: come possiamo in questo contesto definire un piano d'azione e una progettualità?

    Sarebbe forzato perché io non sento ancora di conoscerlo bene, non so davvero se ci incastriamo così bene, era tutto in fase embrionale.

    Ultimamente oltretutto ci siamo allontanati per via principalmente dei miei cambi repentini, delle mie paure, dei miei drammi. Ero diventata pesante e controllante, perché sapevo che non l'avrei più visto da un giorno all'altro e volevo sapere se e quanto ero importante per lui, se era coinvolto, se non mi aveva presa in giro.



    Lui invece ha tutta una visione diversa, è dispiaciuto, gli rode che le cose stiano andando così, ma ha dalla sua una promessa di miglioramento a livello lavorativo e quindi di qualità della vita. E non è poco.


    Forse con questo ho risposto anche ad Alba.


    Anche lui non è totalmente lucido, ad oggi sa solo che non vuole chiudere con me. Nel senso, non vuole allontanare BlueFox dalla sua vita.

    Magari le modalità le vedremo col tempo..

    Penso anch'io che certe situazioni rafforzino certi legami, ma vanno comunque coltivati e non lasciati alla corrente della vita.

  • Perché quindi non vivere semplicemente la vostra relazione per quella che in questo momento è e vedere, nel corso del tempo, come prosegue?

    Perché per lui viversi la relazione è vedersi quando si ha voglia di vedersi, viversi.

    Non vuole soffrire la distanza.


    In più non abbiamo ancora instaurato un vero rapporto di fiducia... A volte non ci comprendiamo dal vivo, figuriamoci al telefono. Io non ho ancora una mia stabilità e lui continuerebbe ad assorbire i miei pensieri e il mio tempo, aspettando magari il momento di rivedersi, non mi sentirei motivata ad andare avanti a ricrearmi una vita qui. Tante cose.

  • Lunedì ci siamo visti ed eravamo tesi come una corda di violino.

    Più ci vediamo senza guardare "l'elefante nella stanza" e più lui si fa gigantesco.

    BlueFox, io chiamo quella che stai vivendo relazione a yo-yo: un continuo lasciarsi e riprendersi che, alla fine, logora entrambe le parti.

    Probabilmente vi lasciate perché un po' sapete che la vostra relazione è complicata nella frequentazione causa distanza. Nel momento in cui siete da soli, sentite l'uno la mancanza dell'altra, allora vi riprendete.

    A lungo andare, una dinamica del genere non stanca: sfibra.

    A mio modo di vedere, o riuscite a trovare una soluzione, oppure esploderete. Resta da vedere chi esploderà per primo.

  • BlueFox, io chiamo quella che stai vivendo relazione a yo-yo: un continuo lasciarsi e riprendersi che, alla fine, logora entrambe le parti.

    Probabilmente vi lasciate perché un po' sapete che la vostra relazione è complicata nella frequentazione causa distanza. Nel momento in cui siete da soli, sentite l'uno la mancanza dell'altra, allora vi riprendete.

    A lungo andare, una dinamica del genere non stanca: sfibra.

    A mio modo di vedere, o riuscite a trovare una soluzione, oppure esploderete. Resta da vedere chi esploderà per primo.

    Infatti hai ragionissima, è così che stava andando e per questo gli ho detto di staccarci (lasciarci). Ci vedremo prima della sua partenza per salutarci, ma attualmente non ci sentiamo più, né vediamo da lunedì.


    La mia sofferenza è data dalla non accettazione di questa sfiga e dalla solitudine che sto vivendo adesso.

    Ogni tanto mi sento mancare la terra sotto i piedi e penso di tornare a casa, ma sarebbe veramente una specie di rinuncia a ciò che ho desiderato per tanti anni.


    Io ho il contratto fino a fine dicembre. Vediamo come andranno le cose, se miglioreranno oppure non mi sentirò più a mio agio qui.


    Il pensiero di passare l'autunno e l'inverno in un piccolo paese non mi fa impazzire.. prima non ci pensavo perché c'era lui appunto..


    Mi concentrerò sul lavoro e sullo sport, sinceramente sto già pensando di rimettermi sulle app anche solo per distrarmi (lo so, non è il massimo e non ho voglia di nessun altro al momento..) e a crearmi altre conoscenze.

    Anche se adesso ho il morale a terra ecco.

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