Di arrivi e partenze

  • razionalizzare

    Si ma questo lo sto facendo, conta che questa destabilizzazione di cui parli è durata una settimana e come dicevo, io qui mi sto ancora adattando, non ho un vero giro di amicizie e la mia famiglia è a 400 km.

    Lui è la prima persona che ho conosciuto oltre i colleghi, e ne è nata una frequentazione costante.


    Credo che umanamente ci sarebbe rimasto male chiunque.

  • Oggi mi sento veramente strana...

    È come se avessi perso il senso del mio venire qui.


    La mia motivazione era vivere in un posto con meno cemento e più natura, qui ho mare, montagne e lago a due passi. Volevo avere attorno persone più rilassate e sorridenti e in 4 mesi non ho mai e dico mai ricevuto una brutta risposta da qualcuno e, chi più chi meno, mi hanno sempre fatta sentire la benvenuta.


    Ma questi cinque mesi con questo ragazzo mi hanno inevitabilmente dato più di qualsiasi paesaggio. Vicinanza, incoraggiamento, affetto, inclusione, sesso, intimità.

    Quando sono partita, instaurare una relazione era in fondo ai miei pensieri, mai avrei immaginato di portare avanti una frequentazione.


    Ma le cose accadono.

    Adesso il resto ha un colore meno vivace. Perché tutti i passi che facevo li condividevo con lui, lui c'era. Sicuramente mi stavo coinvolgendo anche a livello emotivo.


    Adesso ho perso l'entusiasmo e a voja pensare di cominciare corsi, andare avanti con lo sport, lavorare di più. Certo, sono tutte cose che ho già fatto, che so fare...

    Purtroppo non mi sta passando così facilmente.


    Lui, già abbastanza iperattivo, sta sfogando le preoccupazioni pre-partenza vedendo un sacco di gente, facendo cose, tenendosi impegnato. Se prima ero tra le priorità, adesso non so più su che scalino sono.


    Domani torno a casa per una settimana, chissà se mi aiuterà a ricordarmi da dove e perché sono partita.

    Ora come ora se penso al mio ritorno qui, mi tremano le gambe per i momenti di solitudine che dovrò affrontare.

  • Ma le cose accadono.

    Esattamente.

    Le cose accadono ed io sostengo che le cose è sempre meglio viverle e potersi dire di averle vissute, piuttosto che avere rimpianti e rimanere con punti interrogativi.

    E tu lo hai fatto, te la sei vissuta.


    Ma questa è la vita.

    Ci mette sempre di fronte degli imprevisti, degli ostacoli da superare e, guardandoci indietro, quanti ne abbiamo già superati?

    Tanti...


    Positivo comunque il fatto che lì dove sei andata ti trovi bene e hai un giro di amici.

    Lui non te lo aspettavi, ma è successo...

    Ora, questa settimana che passi lontano da lui, magari ti può aiutare, per nuove consapevolezze, conferme o smentite.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Ciao BlueFox, bentornata! Bello leggerti di nuovo!


    Intanto ti faccio i complimenti per aver avuto il coraggio di cambiare vita e fare quel salto che desideravi e che hai progettato. Da quello che traspare dal forum, sei una tipa tosta e con carattere :-)


    Che sfiga per questo ragazzo, posso dire? Proprio una beffa del destino. Però io mi aggrego agli altri utenti che ti consigliano di non scoraggiarti troppo, un anno passa davvero velocemente e se c’è la volontà da parte di entrambi, si supera. Quello che ora è poco chiaro è questo apparente "shift" nel senso che se all'inizio sembravi tu essere quella più distaccata, ora racconti che invece è lui quello più distante. Secondo me conviene chiarire questo punto, ti consiglio di andare fino in fondo e parlargli con chiarezza e trasparenza sui tuoi sentimenti, su come ti senti e su cosa desideri. Così qualsiasi cosa succeda non potrai avere rimpianti, perché sei stata sincera e hai giocato tutte le tue carte perché per te ne valeva la pena.

  • Ieri pomeriggio ci siamo sentiti un'ora al telefono.


    Ogni tanto ho bisogno di rivedere le rispettive posizioni.

    Siamo andati un po' più a fondo sul discorso "distanza" e su come vivremo il distacco a settembre.

    Lui ripete che non vuole perdere il contatto con me, che in questi mesi abbiamo creato un bel legame. Che la distanza per lui è sinonimo di sofferenza e lui non vuole stare male. A quanto ho capito la storia delle partenze è un tema ricorsivo nel suo passato, ma ha anche sottolineato che adesso è un uomo e che ogni storia è a sé. Quindi non capisco se ci sta ragionando.


    Voglio però giustificarlo per un attimo (fino a prova contraria): nel giro di 3 giorni ha dovuto decidere se accettare o meno quella proposta.

    Non ha ancora firmato nulla e non sa dove e con chi vivrà. Andrà ad operare s'un macchinario nuovo e grande il doppio rispetto a quello su cui lavora da 13 anni. Avrà un anno di tempo per riuscire ad imparare e gestire il tutto, ha una bella responsabilità. I suoi datori stanno investendo su di lui.


    Poi arrivo io che ogni tanto faccio il piantino perché si è interrotto qualcosa di bello. Perché lo sento piu distante, e c∙∙∙i e mazzi. Mi sento un po' ridicola a volte.


    Eppure lui rimane al telefono con me, finché tutto si sistema. Rimane finché tutto si appiana. Finché mi calmo.

    In questi giorni sono ancora un po' carica emotivamente.


    Ha concluso la telefonata dicendo che non ha ancora avuto il tempo di prendersi un paio di giorni per pensare e riflettere su tutto. Che ne ha bisogno.

  • Però io mi aggrego agli altri utenti che ti consigliano di non scoraggiarti troppo, un anno passa davvero velocemente e se c’è la volontà da parte di entrambi, si supera. Quello che ora è poco chiaro è questo apparente "shift" nel senso che se all'inizio sembravi tu essere quella più distaccata, ora racconti che invece è lui quello più distante. Secondo me conviene chiarire

    Ciao Paoletta! 🩷 Abbiamo scritto insieme.


    Questo cambio è dovuto principalmente al fatto che è in ferie e sta cercando di vedere tutti i suoi amici e conoscenti. E sì, anche perché lui pensa che se si comporta come prima (farsi sentire molte volte al giorno) poi a settembre come facciamo?

    Io gli ho risposto che non sta scritto da nessuna parte che da un giorno all'altro non dobbiamo piu sentirci. Magari in maniera fisiologica andrà scemando anche questa cosa.


    Credo si stia tutelando a modo suo.


    Ma lo sento anche molto più pessimista di me. Anzi me l'ha proprio detto...

    Io lo lascio partire, assestare, e poi vedremo...

  • Ieri sera ci siamo rivisti dopo una decina di giorni.

    Io ho passato la settimana di ferragosto a casa, ho rivisto amici e parenti, e a parte il caldo infernale, è andato tutto bene.


    Ieri mi ha invitata ad una cena a casa dei suoi amici. Mi sono sempre accorta di una loro dinamica: passano intere serate a chi fa più battute, anche di pessima qualità, l'importante è scatenare qualche risata. È un continuo, nel senso che non c'è assolutamente spazio per qualche tipo di conversazione che duri più di due o tre minuti.

    Battute su ogni cosa. E vanno avanti così anche fino a notte fonda. Io spesso non ho retto e con una scusa qualche volta sono andata via prima.


    Sicuramente quando si è in un gruppo grande ci sta soffermarsi meno su questioni private.


    Tendenzialmente anche lui concorre a questa dinamica. Una cosa che ho notato fin dall'inizio è che deve "riempire".

    Se sta troppo in silenzio sente un vuoto (me l'ha detto lui).

    Rifugge le emozioni negative, non riesce a stare dentro le proprie e automaticamente si allontana se ne provo io oppure cerca di riportare tutto sotto forma di risata o pagliacciata.

    Se sta a casa da solo anche una sera a settimana sta male.

    Spesso ride in maniera troppo forzata, sbotta e alza la voce.

    Ieri continuava a ridere, in maniera esagerata. Tutte le risate finivano in maniera istantanea dopo pochi secondi, in un'espressione seria e distaccata.

    Non riusciva a stare fermo un attimo.


    Mi prendeva la mano sotto il tavolo, mi abbracciava, si appoggiava su di me, mi faceva i massaggi.


    Doveva svegliarsi alle 5 ma se i suoi amici non vanno a letto lui non riesce a staccarsi. Credo non riesca a stare solo con sé stesso.

    Credo sia molto molto preoccupato per la partenza.

    Vorrei tanto sapere come se la sta vivendo davvero, ma sa solo dire che sta bene, che è carico, che è felice.


    Usa sempre delle espressioni esagerate in positivo per tutto, ma l'avrò visto rilassarsi o sorridere serenamente un paio di volte da quando lo conosco.

    Si forza. Per me è palese da sempre, tanto che ricordo di averne parlato con delle amiche all'inizio, di questa sua logorrea e di dover fare sempre il pagliaccio e raccontare aneddoti come un ragazzino.


    Oggi ci vediamo da soli. In questi giorni ci siamo sentiti al telefono e abbiamo parlato ancora, lui dice che abbiamo un bel legame.


    A volte mi piacerebbe che fosse più autentico, che si raccontasse anche in maniera più profonda, ma lo vedo che fa una fatica cane.


    Per assurdo, è molto più socievole ed estroverso di me, ma allo stesso tempo estremamente riservato.


    Egoisticamente a volte spero che non parta. Che succeda qualcosa, oppure che non sarà un anno, ma meno. Che decida di non andare.

    Mi vergogno di questi pensieri.

    Poi non lo vedo contento, perché l'unica nota positiva per lui è la promessa di qualche centinaia di euro in più in busta paga e qualche responsabilità in più (che non si sa ancora come si concretizzeranno). Ma non sta scegliendo di allontanarsi, è molto legato ai suoi luoghi, alla famiglia e agli amici. Il posto non gli piace.


    D'altro canto sarà un'esperienza molto formativa, sicuramente lo cambierà e lo farà crescere.


    Sto parlando solo di lui adesso, ma butto fuori un po' di considerazioni, quello che noto.

  • Sto parlando solo di lui adesso, ma butto fuori un po' di considerazioni, quello che noto.

    Fai bene.

    Fa molto bene fermarsi un attimo e scrivere impressioni e considerazioni. È poi una sorta anche di autoanalisi su sé stessi, per capire cosa ci piace e cosa no.

    Ho messo in grassetto alcuni punti del tuo post e vorrei chiederti un po' di cose.

    Intanto, credo sarebbe stato bello che, dopo 10 giorni che non vi vedevate, vi foste visti solo tu e lui. Cosa ne pensi di questo aspetto?


    Per il resto, hai scritto un po' di cose e considerazioni su di lui e sul suo modo di essere e di porsi, e non ho capito se ti piacciono o se semplicemente le "tolleri".

    Il fatto che tu percepisca che "non riesce a stare da solo", come la vedi?

    E questo suo modo di essere un po' "pagliaccio", a volte forzato ed esagerato quando è con gli amici, è proprio lui, fa parte della sua persona?

    Oppure è la imminente partenza che lo porta a essere così?

    In pratica, prima di ricevere questa proposta, era così anche allora?


    Secondo me, una persona così può sicuramente piacere, ma... se è vera.

    Se avverto una "forzatura" del modo di essere, mi faccio pensieri e domande.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Intanto, credo sarebbe stato bello che, dopo 10 giorni che non vi vedevate, vi foste visti solo tu e lui.

    Dovevamo vederci da soli stasera, ieri è stato un di più perché sono tornata prima dal viaggio e mi ha detto che c'era questa serata e io ho accettato.


    Sta già prenotando un ristorante per stasera. Quindi tutto a posto, avremo tempo per parlare.



    Per quanto riguarda gli aspetti che ho descritto: a me non infastidiscono, ha tanti altri pregi che compensano e non è veramente nulla di grave.

    Dico solo che (non l'ho specificato) ho sempre percepito un malessere latente... che viene messo sotto al tappeto con quegli atteggiamenti.

    Purtroppo o per sfortuna sono una buona osservatrice.

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