Il mio compagno rinuncia alla sua casa per non litigare con i figli

  • so soltanto che non ho mai letto così tante inesattezze in così poche righe.

    Ma stai serena che non siamo a Forum, lo so che sono imprecisa.

    Il senso era: rivolgersi agli avvocati e alla giustizia è cosa lunga ma buona e giusta se si vuole avere certezza di un possesso che evidentemente così cristallina non sarà, visto che il signore in questione non può disporre di casa sua.

    Del resto questo signore sarà scemo ad essersi rivolto ad un avvocato quando poteva dormire sereno visto che l’ex moglie se n’è andata dalla villa?

    Pure nel caso dell’amico di CourtneySunshine non penso che la cosa si sia risolta a parole, ma mettendo di mezzo gli avvocati.



    Poi per quanto riguarda i figli, io sono stata la prima a dire che non vanno messi in mezzo.

  • Nel caso in cui non siano ancora legalmente divorziati, bisogna anche vedere se erano in regime di separazione o comunione dei beni.

    Oppure, se divorziati, bisognerebbe sapere cosa ha previsto la sentenza di divorzio in merito alla casa coniugale.


    Non so, però se lei non smolla l'immobile, mi viene da pensare che in qualche modo sia tutelata.

    Diversamente, credo si renda conto che si tratta di appropriazione indebita, quindi perseguibile.

    "Niente limiti, Solo orizzonti..."

  • Ho qualche immobile dato in locazione: garantisco che sono miei e che risulta dovunque, del tutto serenamente, anche se le chiavi le hanno i rispettivi inquilini

    Diritto di disposizione.

    in quella villa andrà chi vorrà il suo unico proprietario, come per tutti. Si tratta di un bene personale suo, e può farne quel che vuole, sempre.

    Si ma il diritto di godimento ce l'ha l'ex moglie (o moglie?), ergo può farne quel che vuole lei non il marito od ex marito.

    se non è EX...lei rientra tra i legittimari, e in malauguratissima dipartita di lui...ne diverrebbe pure comproprietaria.

    Vero ma rimane una legge del menga perchè mettiamo che un tizio vuole seriamente separarsi visto che ormai odia la moglie e lei allunga un po' il brodo, poi lui muore di colpo alla fine costei si ritrova ad ereditare.

    Insomma...


    Ma anche il fatto che una separata deve rimanere per editto in casa dell'ex financo ha un buon lavoro e la possibilità di andare ad abitare altrove, grida vendetta.

    Ci sono casi di gente seriamente finita a dormire in macchina con casa di proprietà dove il mangistrato ha deciso che ci deve abitare l'ex moglie, con tanto di amante. :evil:

  • Il senso era: rivolgersi agli avvocati e alla giustizia è cosa lunga ma buona e giusta se si vuole avere certezza di un possesso che evidentemente così cristallina non sarà, visto che il signore in questione non può disporre di casa sua.

    Ora qui nel caso in questione non si sa di preciso come stanno messi in termini legali, ma in generale che un legittimo proprietario per riprendere il possesso vero ed effettivo della propria casa debba andare a buttare soldi (tantissimi) e dignità con gli avvocati davanti ad un mangistrato...vuol dire che siamo proprio all'ammazzacaffè.

  • Da figlio io, a 30 anni, conoscendo la dinamica in cui la madre, per dispetto, impedisce a mio padre di tornarsene a casa sua, e sapendo che quella è casa di proprietà di mio padre, a cui ha dovuto rinunciare per legge per 13 anni, farei le valigie e gliela lascerei, diventando indipendente e andandomene in una mia. Io lo farei già ora se potessi, a 22; figuriamoci a 30, con anche un lavoro.

    Il mio compagno ha sempre detto ai figli che possono rimanere nella villa tutto il tempo che vogliono ed è ovvio che, finchè ci sono loro, io non andrei mai ad abitarci. Ma almeno lui ne riprenderebbe il possesso. Nessuno vuole sfrattare i suoi figli, nè io nè il mio compagno. Hai capito male. Lui vorrebbe solo riprendere il possesso di casa sua, ma la ex moglie non vuole ridargli le chiavi e ha lasciato lì tutta la sua roba. Purtroppo la legge italiana prevede che finchè non c'è una sentenza del Giudice che revochi il diritto di abitazione, il legittimo proprietario non può fare nulla di propria iniziativa o commetterebbe il reato di violazione di domicilio.

    Per questo è necessario che i figli intervengano...

    Credo che i figli siano degli egoisti: è molto comodo vivere in una villa di 300 mq…

  • Le leggi sono fatte per tutelare la maggioranza. Ovviamente i casi sono infiniti e una determinata legge può sembrare più o meno ingiusta a seconda del caso, ma è da sottolineare che le leggi sono fatte per cercare di tutelare il maggior numero di persone.


    In questo caso l'ex moglie è anche abbastanza furba da andare lei a casa del compagno e non il contrario (che, se lo facesse, immagino avrebbe problemi). Come l'ex moglie con il nuovo compagno, immagino non siano legalmente nulla, non ha problemi.


    Però non capisco molto il senso del thread, dato che l'opener ha detto che non andrebbe mai a vivere in casa del compagno, con i suoi figli che vivono lì...


    Dato che il padre ha detto che possono rimanere lì quanto vogliono, non capisco il senso di spingere i figli a convincere la madre a lasciare la casa. Rimanendo a quanto dice l'opener, c'è una causa che impiegherà un paio d'anni a concretizzarsi. Ma la casa è inequivocabilmente del compagno e, dopo la sentenza, lo sarà a tutti gli effetti.


    Meglio, no? Evita anche di pagare l'IMU nel frattempo.


    Forse il vero problema non è tanto la casa, quanto la sensazione di delusione dell'opener nei confronti del compagno, perché non si aspettava di essere messa dietro i figli. Magari pensava di essere in una posizione di parità. Questa l'ha un po' ferita.


    Altrimenti, boh, il senso del thread proprio non lo capisco.

  • Il senso era: rivolgersi agli avvocati e alla giustizia è cosa lunga ma buona e giusta se si vuole avere certezza di un possesso che evidentemente così cristallina non sarà, visto che il signore in questione non può disporre di casa sua.

    POSSESSO: anche il comune dizionario della lungua italiana spiega cosa sia, e non è necessario un dizionario giuridico.

    In questo caso: il possesso lui non l'avrebbe comunque, avendolo accordato ai suoi figli, ad libitum.

    Del resto questo signore sarà scemo ad essersi rivolto ad un avvocato quando poteva dormire sereno visto che l’ex moglie se n’è andata dalla villa?

    Infatti scommetterei un bel po' sul fatto che lui non abbia avviato alcuna azione legale, e che a Marilu parli di "tempi lunghi" solo per ...limitarne il pressing.

    Si ma il diritto di godimento ce l'ha l'ex moglie (o moglie?), ergo può farne quel che vuole lei non il marito od ex marito.

    La moglie aveva il diritto di abitazione della casa coniugale (misura che è a tutela dei figli, prima che della coniuge). Punto.

    A quel diritto di abitazione, per se stessa, ha di fatto rinunciato andando a vivere dove le pare e con chi le pare, giacchè i figli sono tutti maggiorenni.

    Altissimamente probabile, alla luce di ciò, che la ostinazione della moglie a non formalizzare nulla sia strettamente correlata alla protezione dei figli e all'impegno d'onore che lui ha preso con loro, e cioè che potranno stare in quella casa quanto vorranno.

    In quest'ottica la moglie, che suppongo sappia benissimo che quella casa non è sua (per ora), per me, sta solo evitando che...di pressing in pressing...il padre possa riformulare l'impegno preso verso i figli.

    Come dire: "se è vero che vuoi lasciare che i tuoi figli ci vivano fin quando riterranno...che fretta hai, e di quale "possesso" , che comunque non ternerebbe tuo, anche se per la mia parte di fatto ti è già tornato? E se invece sei vittima di pressing...fai pure... ma è ovvio che debba vedertela con i tuoi figli, e spiegare a loro cosa/chi ti agita!" .

    Ora qui nel caso in questione non si sa di preciso come stanno messi in termini legali, ma in generale che un legittimo proprietario per riprendere il possesso vero ed effettivo della propria casa debba andare a buttare soldi (tantissimi) e dignità con gli avvocati davanti ad un mangistrato...vuol dire che siamo proprio all'ammazzacaffè.

    In attesa che la Giustizia funzioni più spesso come dovrebbe (ma non è questo il caso) resta solo la legge della giungla, che a me non sembra preferibile.

    Credo che i figli siano degli egoisti: è molto comodo vivere in una villa di 300 mq…

    I figli vivono nella casa di famiglia in cui sono cresciuti e che è del loro padre; e il padre ha promesso loro che potranno starci finchè vorranno.

    E' sempre questione di punti di vista, ma per il mio sarebbero molto preoccupanti se si facessero scrupolo di lasciarla - malgrado impegno paterno chiaro e ribadito in loro favore - per arrangiarsi come possono e lasciare che in villa entri il papà con la compagna e i pargoletti di lei... (mio punto di vista, ripeto).

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Ragazzi, mio figlio vive in casa del mio ex marito e lui vive in un monolocale adiacente. Quella casa, anche se intestata al padre, ma anche se fosse intestata a me, quella casa è di mio figlio e basta. Per i figli si fa questo e anche di più, io la penso così. Poi le guerre per una casa o per una villa sono davvero ignobili, che non hanno nulla a che vedere con l'amore per i figli.

  • Si, certo. Già vive dal nuovo compagno. Ma per dispetto non riconsegna le chiavi all'ex marito. come ho già scritto 2 volte, la nostra legge prevede che anche in caso di possesso abusivo e addirittura di decreto di sfratto esecutivo, il legittimo proprietario no può irrompere in casa e magari cambiare la serratura, perchè commette il reato di violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Deve essere il Giudice ad emettere sentenza di sfratto e, se non vengono consegnate le chiavi, l'Autorità di Pubblica Sicurezza deve intervenire. Il proprietario da solo non può fare nulla.

    E' una situazione allucinante, per questo dico che i figli non possono consentire alla madre di perpetrare un simile comportamento, è una situazione che ha del ridicolo...

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