Buongiorno a tutti, apro questo thread per un confronto e, spero, delle soluzioni per una situazione che mi sta facendo soffrire molto.
Ho 40 anni, vivo una relazione lunga che ultimamente sta risentendo un po' della monotonia, del lungo tempo insieme e della fatica di conciliare due caratteri troppo diversi tra loro. Forse per questo è successo che, in un momento di forte crisi col mio compagno, io abbia sentito nel mio cuore un battito nuovo... per un mio collega, ovviamente sposato e con figli. Non avrei mai voluto che accadesse, perché razionalmente so che queste situazioni comportano solo grande dolore, stati di profonda sofferenza che a nulla conducono se non a stare male per lungo tempo, ma l'amore... capita, e a me è capitato di perdere la testa per lui.
Abbiamo collaborato insieme a un progetto e questa vicinanza ha comportato la necessità di trascorrere del tempo insieme, con la conseguenza di raccontarsi un po' e di conoscersi meglio. Lui non ha mai fatto dei passi espliciti nei miei confronti, se con esplicito intendiamo, non so, il mandarmi di sua sponte dei messaggi, chiamarmi. Nulla di tutto questo, ma ha sempre risposto con garbo, eleganza ed ironia ai miei messaggi (perlopiù riguardanti il lavoro). Tuttavia, a un certo punto, ho iniziato a notare una certa "attenzione" nei miei confronti. Vedevo che guardava con certa insistenza e regolarità le mie "storie", per non parlare degli sguardi che mi lanciava, sguardi nei quali – confesso – ci ho lasciato il cuore. Ripeto, nulla di esplicito, anzi molto discreto e timido, ma io quegli sguardi non me li sono sognata, così come tanti altri piccoli segnali, quali il suo passare di proposito dalle parti in cui mi trovavo io a lavoro per incrociare il mio sguardo, il cercarmi per scambiare due chiacchiere o scherzare, cosa non scontata per un tipo come lui, molto timido, riservato e discreto. Tutte queste piccolezze hanno fatto breccia nel mio cuore e credo di essermi innamorata. Ho sofferto e pianto tanto, sia perché ho vissuto questo sentimento con profondo senso di colpa nei confronti del mio compagno, sia perché sapevo che non avrebbe condotto da nessuna parte. Ho fatto di tutto per farmelo passare, ma più provavo ad evitarlo e a togliermelo dalla testa, più questo sentimento nel tempo cresceva.
Io ho la sensazione che anche lui per qualche istante abbia sentito "qualcosa" per me (si allontanava e poi si riavvicinava) e che ovviamente, date le circostanze, non ha potuto né voluto concretizzare e portare avanti.
A confondermi, però, e a causarmi un profondo stato di malessere e turbamento, è stato il fatto che in diverse occasioni (all'uscita dal lavoro e durante qualche pausa), io lo abbia visto allontanarsi in compagnia di una ragazza più giovane che lo aspettava fuori dal lavoro. Stupidamente, sulle prime, ho pensato che si trattasse di sua moglie, ma poi ho scoperto che si trattava di una collega che aveva lavorato lì per qualche tempo. Mi è crollato il mondo addosso e ho cominciato a pormi mille domande, oltre a provare un sentimento nuovo: la gelosia.
Chi è veramente quest'uomo? Un fedele uomo sposato che non cerca le altre o un furbacchione menzognero che "flirta" e che non disdegna di essere cercato e voluto? Non ho risposte a queste domande, so solo che in uno dei momenti in cui sembrava essersi "riavvicinato" a me e di mia debolezza, ho fatto l'errore di aprirgli il mio cuore e dirgli cosa provassi per lui. Risultato? Mi ha ringraziata per le parole spese per lui, ma ha voluto mettere in chiaro dicendo che ama sua moglie, che stanno insieme da molti anni, che è felice e che non vuole zone d'ombra. Tutto molto bello e rispettabile, ma se è davvero così, perché flirtare con una collega? Perché sì, nei momenti di maggiore avvicinamento, il nostro è stato un vero e proprio flirt. Io credo che lui abbia zone d'ombra: l'ex collega è una di quelle, oltre al fatto che è spesso online su WhatsApp anche in giornate in cui dovrebbe essere felicemente con la sua famiglia.
Mi sento confusa, ferita, rifiutata, affranta e col cuore in mille pezzi. Ho aperto il mio cuore a una persona che ritenevo onesta, intelligente e sensibile e che invece, forse perché si è sentito minacciato da me e dalla confessione dei miei sentimenti, si è dimostrato insensibile e scaltro. Non ha minimamente dato alcun valore alle mie parole e ai miei sentimenti, come se nulla fosse, come se la persona carina che ho avuto davanti in tutti questi mesi non fosse mai esistita. Ripeto, e non per giustificare la mia colpa di essermi infatuata, ma giuro che non mi sarei mai e poi mai esposta se non avessi colto questi piccoli segnali di "interesse", se non avessi visto questo suo tenero e discreto flirtare con me. So solo che sto malissimo perché sono rimasta delusa, mi sono rimaste in bocca mille parole perché non mi ha dato la possibilità di esprimere e di dare voce alla profondità del sentimento che ho provato per lui (già le parole rischiano un po' di banalizzare i sentimenti, figurarsi in questi casi) e sono attanagliata dal dubbio che lui, dopo avermi allontanata, flirti con altre allo stesso modo che con me, senza esporsi troppo ma non disdegnando la cosa, e divorata dalla voglia di saperlo per vederlo con altri occhi e riuscire a mettere per una buona volta fine a quella che sta diventando un'ossessione.
Cosa conviene fare per liberarsi da questo tipo di sentimenti? Non mi è mai capitato e sto male per davvero. Piango spesso, ho attacchi di ansia con batticuore, sudorazione e morsa allo stomaco, ho la testa che mi scoppia, vorrei sapere come stanno veramente le cose per andare avanti libera e leggera, mentre lui se ne infischia di come sto e continua a giocare la sua parte di marito "virtuoso" e bravo papà. E in tutto questo devo fare finta di nulla, trovandomelo davanti al lavoro.
Scusate per la lunghezza, avevo bisogno di confidare quello che sto vivendo. Mi sento sola e stupida e spero che qualcuno riesca a darmi una bella tirata d'orecchie per farmi rinsavire.