No ragazzi, non sto parlando della mia fidanzata, ma della mia compagna di vita: l'ansia, almeno nei suoi sintomi fisici più comuni.
Contesto: mi viene affidato un lavoro da svolgere in un determinato modo, coniugando velocità e precisione. In termini pratici, è molto semplice; tuttavia, è facile confondersi.
Ho fatto tutto il lavoro più lentamente del previsto con la paura matta di sbagliare e di essere ripreso, arrivando a fare innervosire i responsabili. In una riga, credo di aver riassunto il mio stato psicologico.
Per cercare di compensare un po', ho lavorato fino a tardi la sera, ma potete facilmente immaginare lo stato psicofisico prima, durante e dopo il lavoro.
Come dicevo qualche tempo fa, sto accusando molto il caldo e la stanchezza. Ora, voi direte: beh, accendi il climatizzatore e riposa. Il punto è che - come diciamo a Milano - sono un p****a! Oltre a stare male, mi punisco fisicamente:
- Chi lo sente il fresco del climatizzatore?
- Bisogna finire il lavoro, perciò si salta il pasto
- Uscire a fare due passi dopo il lavoro? Ma siamo impazziti? Io mi devo punire perché non ho le competenze
Tutto questo, per cosa? Semplicemente, per non essere ripreso da chiunque. Già ho l'autostima sotto le scarpe, figuriamoci cosa accade quando vengo ripreso e/o mi fanno notare errori.