Elezione del nuovo Papa

  • Sul fatto di portare pace, ahimè, dubito

    Un papa può ancora avere una certa influenza politica, secondo me. Io (che credente non sono) spero in un papa che cerchi di smuovere le coscienze e che tuoni contro i potenti che fanno la guerra. Spero in un papa che sia davvero vicino a chi soffre, e non solo con le parole pronunciate dal balcone di piazza San Pietro.

  • Esiste anche la fede nella "scienza", o scientismo, sempre più diffuso.

    Ma non ti da un indirizzo morale, quindi non è la stessa cosa della fede in senso trascendente.

    Per esempio i buddhisti non credono nel "nostro" Dio (a dire il vero non hanno un Dio): eppure la dottrina buddhista ha una morale.


    A me invece vedere tutta quella gente esaltarsi per un tizio che dice "la pace sia con voi" ha fatto la stessa impressione della gente che urla e festeggia dagli spalti quando la squadra del cuore segna un goal, oppure che si dispera e piange per una sconfitta in Champions.

    I secondi, gioiscono per aver sconfitto la squadra avversaria, quindi si identificano in "noi contro gli altri"... I primi gioiscono in una situazione in cui non ci sono vinti né vincitori, ma hanno eletto quella che ritengono essere la loro guida spirituale.


    Nel primo caso, quindi, è un gioire che ha comunque più presupposti morali del secondo: prendendo in considerazione quelle persone che si commuovevano perché hanno fede, o sono fedeli. Poi senza dubbio anche in questi casi ci sono gruppi da "stadio", come chi tifava per uno o l'altro cardinale.

  • Ma non ti da un indirizzo morale, quindi, non è la stessa cosa della fede in senso trascendente.

    Per esempio i buddhisti non credono nel "nostro" Dio (a dire il vero non hanno un Dio): eppure la dottrina buddhista ha una morale.

    Non esattamente. Prima di tutto, anche lo scientismo, il progressismo, il berlusconismo, Fedez, o chiunque riempia il vuoto della fede cristiana con qualche altra fede, propongono indirettamente dei loro valori morali, in quanto propongono dei modelli di comportamento. E poi le religioni si basano in gran parte sui riti e sui simboli, mentre i valori morali sono solo teorici e spesso non vengono rispettati.


    La grossa differenza tra le religioni tradizionali e i nuovi surrogati è che in questi ultimi spesso mancano gli aspetti relativi all'aldilà.


    I secondi, gioiscono per aver sconfitto la squadra avversaria, quindi, si identificano in "noi contro gli altri"... I primi gioiscono in una situazione in cui non ci sono vinti né vincitori, ma, hanno eletto quella che ritengono essere la loro guida spirituale.

    Non vedo comunque un motivo per gioire, cioè, potresti gioire se fossi certo che è un ottima guida spirituale. Ma a priori non penso si sappia, non lo conosciamo. Inoltre, in una religione così antica e ben nota come il cristianesimo, mi risulta difficile credere che sia così importante avere una guida. Infatti, le prime parole che ha detto il nuovo papa sono parole che avrebbe potuto dire qualsiasi parroco, ma pure qualsiasi persona di buon senso che conosca il cristianesimo.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Propongono indirettamente dei loro valori morali, in quanto propongono dei modelli di comportamento.

    Ma la morale non credo sia così relativa perché intrinsecamente soggettiva, come mi sembra tu voglia dire (che siano i valori che propone Fedez o chicchessia). Questa comporta infatti un discernimento tra bene e male che va ben oltre l'aspetto soggettivo.


    Infatti, la dottrina cattolica (come possono esserlo anche le dottrine dei vari "buddismi") propone una morale che si basa su una logica. Poi, tale logica può essere discutibile o, secondo taluni, incoerente, ma partendo dalle scritture, la cosmogonia, il concetto di Dio (quale che esso sia), di essere umano nei confronti di questo Dio, quindi di fine (che sia il paradiso o altro) e dei mezzi per raggiungerlo, da là si trae la morale.


    Un qualsiasi modello di comportamento, pur elevandolo a "morale", manca di tutti questi presupposti.


    E poi le religioni si basano in gran parte sui riti e sui simboli, mentre i valori morali sono solo teorici e spesso non vengono rispettati.

    Non vengono rispettati perché ci sono, a mio avviso, aspetti che non soddisfano la logica delle persone e le esigenze di un vivere più moderno. In certi casi, aggiungo, a ragione.


    Non vedo comunque un motivo per gioire, cioè, potresti gioire se fossi certo che è un'ottima guida spirituale. Ma a priori non penso si sappia, non lo conosciamo. Inoltre, in una religione così antica e ben nota come il cristianesimo, mi risulta difficile credere che sia così importante avere una guida. Infatti, le prime parole che ha detto il nuovo papa sono parole che avrebbe potuto dire qualsiasi parroco, ma pure qualsiasi persona di buon senso che conosca il cristianesimo.

    Ma perché tu ragioni da persona che non è un fedele né praticante della religione cattolica. Se i fedeli ragionassero come te, non sarebbero appunto fedeli... Ma giacché lo sono, questo è.


    Per me il Papa è un essere umano come un altro. Tutt'al più, posso essere contenta se sia un "buon papa", ossia un individuo che parla con buon senso, per l'influenza (poca o molta che sia, ritengo, ad oggi, probabilmente assai relativa) sulla società.

    DALI :hibiscus:

  • "Dopo Trump il Papa americano: solo una coincidenza... Fare un Papa americano dopo la visita di Trump sotto la cappella Sistina è solo una coincidenza. Con Trump poi che si autocandidava al soglio vestito da Papa. E' solo un'altra coincidenza, ovviamente. Il Papa lo sceglie lo Spirito Santo. Non lo sapevate?"

    Alberto Negri

  • Speriamo che lo eleggano alla svelta perché il conclave a reti unificate è insopportabile.

    Quello che mi fa specie è vedere gente che si definisce democratica e magari pure di sinistra che va in brodo di giuggiole per l'elezione di un monarca assoluto di uno stato teocratico. Atteggiamento che si riscontra per altro anche per le varie monarchie europee, soprattutto per quella inglese.

  • La grossa differenza tra le religioni tradizionali e i nuovi surrogati è che in questi ultimi spesso mancano gli aspetti relativi all'aldilà.

    Infatti questa è la differenza di base, le religioni provengono tutte da credenze antiche che si basano sul soprannaturale, mentre chi non crede più in questo perchè la scienza moderna di fatto ci spiega che non esiste nessun creatore, ma siamo semplicemente il frutto di una lenta evoluzione, ha bisogno di un surrogato, poi per fortuna c'è anche chi riesce a farne a meno.

  • Mentre chi non crede più in questo perché la scienza moderna di fatto ci spiega che non esiste nessun creatore, ma siamo semplicemente il frutto di una lenta evoluzione, ha bisogno di un surrogato. Poi, per fortuna, c'è anche chi riesce a farne a meno.

    Pur ammettendo che l'idea del Dio "creatore" sia alquanto discutibile pure per me, non credo che tutti i fedeli di una religione, in questo caso la cristiano-cattolica, siano, per così dire, volutamente "ignoranti" riguardo al fatto che la vita sul pianeta sia il frutto dell'evoluzione.


    Qualcuno ci crederà con postura, come si suol dire, ingenua alla teoria creazionista, ma per altrettanti altri il discorso della Genesi penso sia più che altro filosofico, sebbene io non sia ferrata in teologia.


    Dunque, molti credenti, oggi, accettano il canone ma non perché credono in un Dio che si contrappone (e sostituisce) alle attuali scoperte scientifiche.


    Prendiamo Zichichi, uno noto scienziato che ha affermato di essere credente. Molti, dunque, credono che esista una "Causa Prima", ossia una causa creatrice del Tutto, che identificano nel Dio creatore delle scritture. E non è irragionevole come principio, perché sulla teoria del Big Bang la scienza non sa rispondere cosa vi sia oltre la sua singolarità, e vi è un diffuso fraintendimento, ossia che essa rappresenti la certezza di come sia nato l'universo. Invece, si parla di quel che, fino a un certo punto, siamo arrivati a ricostruire. Ma si pone sempre il paradosso di un "prima", che apre la strada ad altre teorie sui cicli, eccetera.

  • Uno scienziato dichiaratamente ateo, Hawking, tanti anni fa, durante una lectio magistralis presso la Pontificia Università, dichiarò che si dimostrava ottimista sul fatto che prima o poi la scienza sarebbe stata in grado di dimostrare in modo completo come tutto ha avuto inizio. Ma disse anche che non avrebbe mai dimostrato "perché" tutto avesse avuto inizio, aggiungendo che questo sarebbe rimasto il campo della filosofia e della religione. Io non sono credente in senso stretto, ma condivido un'altra frase del grande e compianto scienziato: "La scienza non ci potrà dire perché l'universo si dà la pena di esistere."

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

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