Il terrore del batterio listeria

  • Ciao a tutti.

    Mi è subentrato il terrore della presenza di questo batterio negli alimenti...

    Non ho mai sottovalutato neanche gli altri germi che possono contaminare i cibi in modo gravissimo o mortale per la salute umana (salmonella, botulino, anisakis, ecc.), però diciamo che questi sono sufficientemente schivabili già soltanto con la cottura dei cibi.

    La listeria, invece, no; ed è tra i più pericolosi, poiché causa meningiti invalidanti o addirittura fulminanti e mortali.

    Dalla cronaca italiana: il caso della signora che qualche anno fa mangiò salmone affumicato acquistato da lei, confezionato, e che, salvata in extremis, ne ha riportato gravissimi danni neurologici; oppure (dei giorni scorsi) il caso del signore che acquista al banco gastronomia del supermercato una vaschetta di olive nere al forno... e subito dopo averne mangiata qualcuna... viene colto da dolori lancinanti e in poche ore muore, appunto per una meningite fulminante.


    Ho appreso, leggendo, che la listeria è diffusissima in natura, potendo trovarsi teoricamente ovunque, ivi compresi terreni, acque per irrigazione, ambienti di preparazione o conservazione dei cibi che non siano adeguatamente igienizzati, ecc.

    E, sempre leggendo, apprendo che sono continui i ritiri dal commercio di interi lotti di prodotti per presenza di listeria: frequentissimi i salumi insaccati (tipo salamini artigianali venduti interi), ma anche affettati in vaschetta, ed poi formaggi freschi, insalate fresche "lavate e pronte da condire", ecc.

    In questi casi la contaminazione avviene addirittura nella fase preparatoria del prodotto; ma, assodato che il batterio è teoricamente ovunque, nel caso dei prodotti di gastronomia (od anche di ristorante) la contaminazione può avvenire anche nella fase di conservazione successiva alla cottura (come nel caso delle olive al forno di gastronomia).


    Ora: non sono qui ad cercare soluzioni, perché (almeno per me) l'unica soluzione è quella di evitare l'acquisto di tutti i prodotti che vanno consumati da crudi, oppure che sono stati cotti ma che poi sono da consumarsi freddi, quali le olive al forno del povero signore o anche il roastbeef di gastronomia affettato al momento e che è stato sì cotto, ma poi è stato conservato anche per qualche giorno.


    Mi piacerebbe sapere se altri vivono la stessa fobia (sebbene non la consideri una fobia, giacché si tratta di una paura verso qualcosa che può o deve far paura).

    Ma soprattutto sarei molto grata a chi avesse la bontà di spiegarmi il mistero maggiore in merito, che è questo: che si prenda il caso del povero signore che aveva acquistato olive al forno, oppure quello della signora che aveva acquistato salmone affumicato in confezione sottovuoto, ed ancora quello di qualche mese fa (in quel caso si trattava di botulino) della povera signora morta per una zuppa di verdure di quelle confezionate da banco frigo e che andavano soltanto scaldate al microonde per essere consumate, come può essere che su lotti di confezionamento che sono di centinaia o migliaia di pezzi ciascuno, e che sono tutti prodotti vendutissimi in qualunque supermercato, il microrganismo killer possa riguardare UNA sola confezione?


    :S

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • come può essere che su lotti di confezionamento che sono di centinaia o migliaia di pezzi ciascuno, e che sono tutti prodotti vendutissimi in qualunque supermercato, il microrganismo killer possa riguardare UNA sola confezione?

    Infatti non è possibile che abbia riguardato una sola confezione, sicuramente il batterio era presente anche in altre porzioni appartenenti allo stesso lotto, motivo per cui una volta effettuata la segnalazione, le aziende provvedono a richiamare indietro il lotto intero.

    Molto probabilmente anche altri soggetti sono venuti in contatto con la Listeria ma non hanno sviluppato le manifestazioni più gravi perché più facile che si verifichino nei soggetti immunodepressi, negli immunocompetenti dà una 'semplice' gastroenterite, in genere.

    Quando lavoravo in ospedale mi capitò un caso di grave meningoencefalite da Listeria in soggetto immunocompresso (era sotto chemioterapia per un tumore), si venne a sapere che alcuni giorni prima aveva mangiato dei wurstel crudi, forse causa dell'infezione.

  • Grazie mille Evelyn91, gentilissima.

    Finalmente riesco a farmi un'idea :)


    Quindi potrebbe essere che anche io, tu e chissà quanti altri avremmo già potuto ingerirlo in chissà quante occasioni, riportandone soltanto un mal di pancia, giusto? :rolleyes:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • P.S. : riflettendo...non oso pensare al sushi! =O


    Per me non è una rinuncia ed è una preparazione che non mi ha mai entusiasmato per nulla; però giusto ieri sentivo qualche tuo collega medico, in TV, dire che comunque il sushi dovrebbe essere consumato immediatamente dopo la preparazione.

    E così pensavo ai tantissimi che (giovani e non) lo hanno eletto a loro sfizio elettivo, e che lo consumano in locali pubblici di ogni ordine e grado, o lo acquistano dai banchi gastronomia dei grandi supermercati...

    Come dire: il sushi già prevede l'utilizzo di pesce crudo; poi la preparazione dei bocconcini comporta una manipolazione umana a freddo che non è da poco; e infine può restare anche per molto tempo in laboratorio o nel banco vendita prima di essere acquistato e consumato!

    Ma... non sarebbe altamente consigliabile evitarlo?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Vai tranquilla, se cominci a pensare a tutto questo - pensieri giustissimi, per carità - rischi di non voler mangiare più nulla. Metà popolazione dovrebbe essere già morta :D

    In genere le filiere sono controllatissime e le norme igieniche piuttosto severe, come è giusto che sia, il resto del lavoro lo fa il nostro, si spera efficientissimo, sistema immunitario ;)

  • Vai tranquilla. Se cominci a pensare a tutto questo – pensieri giustissimi, per carità – rischi di non voler mangiare più nulla.

    :/ Qualche rinuncia c'è, ma nulla di epocale.

    Metà popolazione dovrebbe essere già morta.

    Metà... no, mai, ma solo perché certamente non sarà mai metà della popolazione italiana a consumare lo stesso prodotto dello stesso lotto della stessa azienda produttrice nello stesso giorno o paio di giorni.

    Ma non posso nascondere che, qui giunti, penso davvero a quante persone possano aver perso la vita per aver ingerito qualcosa... ed senza che sia mai stata appurata la vera causa... :rolleyes:

    In genere le filiere sono controllatissime e le norme igieniche piuttosto severe, come è giusto che sia. Il resto del lavoro lo fa il nostro, si spera efficientissimo, sistema immunitario. ;)

    :/ Le norme igieniche italiane sono molto severe, sì, ed lo sono anche i controlli igienico-sanitari svolti dalle preposte Autorità italiane.

    Solo che la pletora di aziendine artigianali locali che piazzano il loro prodotto con nomi ed etichette evocativi sono ormai così tante che è materialmente impossibile star dietro a tutto, mentre le leggerezze (anche in buona fede) nell'osservanza dei protocolli sanitari di queste piccole attività... sono spesso persino inimmaginabili ed materialmente impossibili da monitorare.

    Solo un esempio recentissimo: in un supermercato della mia zona è in vendita, in tranci sottovuoto, una "galantina di pollo" dall'aspetto più che invogliante.

    Ne leggo l'etichetta (molto spartana) e ne derivo che l'aziendina produttrice si troverebbe a meno di duecento metri da casa mia.

    Non mi risulta nessuna aziendina di quel tipo in zona, quindi non penso neanche lontanamente di acquistare quel prodotto, ma memorizzo il numero civico e, poiché si trova tra quel supermercato e casa mia, al ritorno cerco di capire quale sia la sede di questa aziendina...

    A quel civico trovo soltanto quella che sembra una casa privata degli anni '40... ed anche piuttosto malmessa...

    Altro caso: sulla costa, lo scorso anno, i NAS scoprono (e ovviamente multano e chiudono) un ristorante di pesce fronte mare che... in cucina usava acqua di pozzo, al posto dell'acqua potabile. Preciso: quel ristorante non era una stamberga da "pasto completo 15,00 €". Tutt'altro! :S

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Ho visto proprio stamattina un video della trasmissione Le Iene su un caso del genere dovuto al salmone.

    Dopo quello che ho visto io non lo comprerò più...

    Superfluo dire che secondo me fai benissimo :)

    Anch'io avevo visto quel video...povera signora... E naturalmente ho deciso di non comprarlo mai più.

    Questa, per esempio, per me è una rinuncia perchè il salmone affumicato mi piace veramente tanto, ma non posso pensare che ci si possa ridurre così (o molto peggio) per lo sfizio di un attimo...

    Ho pure cercato se si potesse aggirare il problema congelandolo: niente da fare, perchè il listeria sopravvive sia alla procedura di affumicamento e sia al congelamento. In pratica viene soppresso solo dalla cottura... :(

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