Il collega

  • Ciao Maeva, capisco benissimo come ti senti. Ci sono passata anche io e credo che sia una situazione che accade spesso. Intanto, la terapeuta è stata onesta, ammettendo di avere dei limiti. I limiti non sono tuoi ma suoi. È lei che, per il suo approccio, i suoi metodi (non so che altro), pensa di non esserti di aiuto. La mancanza è sua e non tua. Tu cerchi aiuto e lei, per incompetenza, teme di non riuscire a dartelo. Succede.

    Io ho avuto tre psicologhe e tutte e tre "erano piene" e mi davano appuntamento con grande difficoltà. Credo che negli ultimi anni la nostra società sia diventata molto competitiva, complessa e straniante, e il numero di persone in disagio sia aumentato esponenzialmente.

    Capisco il tuo sentirti sbagliata perché ti sei sentita rifiutata. L'ho provato anche io, ma ti assicuro che capita, e spesso. Perciò, o siamo "sbagliati tutti", o tu non lo sei.

    Ti abbraccio virtualmente.

    Sarà perché sono stata abituata per molti anni con l'altra terapeuta che per me ha sempre trovato spazio e non mi ha mai fatto pesare di essere "troppo piena" o di aver preso in carico troppi pazienti. Forse sarebbe più saggio non prenderne altri se si sa di non avere il tempo di seguirli in maniera adeguata.

    Detto questo può essere che banalmente non sia la terapeuta adatta a me, oppure può essere che dopo un primo approccio così così poi troviamo un incastro, non saprei. Ho due settimane per pensarci e, come ho scritto, mi sto guardando intorno ma non saprei proprio dove sbattere la testa.

  • Non so, io sono andata lì con delle aspettative e ne sono uscita molto demoralizzata. Mi sono sentita come se mi stesse dicendo che non sono aiutabile o risolvibile. È da quando sono uscita dal suo studio che non riesco a smettere di piangere.

    Invece a me questo approccio è piaciuto. Lo vedo molto professionale, ammettere che potreste non essere compatibili quindi non riuscire a lavorare in maniera adeguata.

    Ti suggerisco nel prossimo incontro di dirle la reazione che hai avuto alla sua uscita, quello che ti ha scatenato dentro e di chiederle se può consigliarti un altro professionista.

    Quando ho chiamato per la prima volta la mia psicologa lei mi ha detto subito che avremmo fatto un colloquio conoscitivo da cui avrebbe valutato se seguirmi oppure no e io l'ho visto come indice di serietà.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Invece a me questo approccio è piaciuto. Lo vedo molto professionale, ammettere che potreste non essere compatibili quindi non riuscire a lavorare in maniera adeguata.

    Ti suggerisco nel prossimo incontro di dirle la reazione che hai avuto alla sua uscita, quello che ti ha scatenato dentro e di chiederle se può consigliarti un altro professionista.

    Quando ho chiamato per la prima volta la mia psicologa lei mi ha detto subito che avremmo fatto un colloquio conoscitivo da cui avrebbe valutato se seguirmi oppure no e io l'ho visto come indice di serietà.

    Che sia indice di serietà l'ammissione dei propri limiti sono d'accordo. Però ci sono comunque rimasta male, sia per quelle che erano le mie aspettative, sia per come mi hanno fatta sentire le cose che mi ha detto. Effettivamente non so nemmeno io se me la sentirei di proseguire con questa terapeuta qualora dovesse anche dirmi che ha capito di potermi prendere in carico. Comunque mi sono sentita a disagio anche mentre raccontavo le mie cose ecc, non mi sono sentita accolta o capita. Quindi forse davvero non è la terapeuta adatta a me.

    Ne ho trovata un'altra online a cui ho provato a mandare una mail, vediamo se mi risponderà. Poi ieri sera mi è venuto in mente che l'istruttrice del corso di Mindfulness che avevo seguito i mesi scorsi è anche psicoterapeuta, quindi magari potrei sentire anche lei.

  • Quindi non tornerai al secondo colloquio?

    Certamente ti devi sentire capita, comunque io parlerei di questa reazione anche in futuro se sceglierai un'altra professionista.

    Ho due settimane per pensarci. Intanto vedo se riesco a fare un primo colloquio con qualcun'altra e valuterò con calma se mi sentirò di tentare un secondo colloquio con questa.

    Purtroppo mi ha innescato delle emozioni negative e ho paura che poi non riuscirò ad aprirmi e fidarmi della terapeuta avendo sempre timore di dire troppo o di sbagliare...non so. Ci penserò.

  • Comunque, di psicoterapeuti cani ce ne sono eccome. Mi fanno una grande rabbia; uno è lì perché ha delle fragilità, è vulnerabile, e questi se ne escono con frasi che ti fanno stare ancora più male.

    Dopo un aborto spontaneo, una (ero alla seconda o terza seduta, mi pare) mi aveva detto che il bambino aveva sentito la mia ansia e se n'era andato... Ma ci rendiamo conto? Questo il giorno dopo che il medico mi aveva detto che non c'era più battito.

    E ho dovuto pure mollarle 80 euro per sentirmi dire una cosa del genere. Che rabbia, e che cani, ripeto. Se non hanno l'empatia necessaria a fare sto lavoro, vadano a fare gli impiegati come tutti.

  • Comunque, di psicoterapeuti cani ce ne sono eccome. Mi fanno una grande rabbia; uno è lì perché ha delle fragilità, è vulnerabile, e questi se ne escono con frasi che ti fanno stare ancora più male.

    Dopo un aborto spontaneo, una (ero alla seconda o terza seduta, mi pare) mi aveva detto che il bambino aveva sentito la mia ansia e se n'era andato... Ma ci rendiamo conto? Questo il giorno dopo che il medico mi aveva detto che non c'era più battito.

    E ho dovuto pure mollarle 80 euro per sentirmi dire una cosa del genere. Che rabbia, e che cani, ripeto. Se non hanno l'empatia necessaria a fare sto lavoro, vadano a fare gli impiegati come tutti.

    Mi dispiace molto per questa tua esperienza e per aver incontrato una terapeuta del genere.

    Boh, nel mio caso forse erano molto alte le mie aspettative e pensavo che la seduta funzionasse un po'come con la precedente psicologa...o forse volevo appunto dire tutto per paura di non essere capita, quindi ho messo troppa carne sul fuoco. Magari questa è una bravissima psicologa e si tratta solo di trovare una quadra...ma non so se tornerò da lei.

  • Comunque, di psicoterapeuti cani ce ne sono eccome. Mi fanno una grande rabbia; uno è lì perché ha delle fragilità, è vulnerabile, e questi se ne escono con frasi che ti fanno stare ancora più male.

    Dopo un aborto spontaneo, una (ero alla seconda o terza seduta, mi pare) mi aveva detto che il bambino aveva sentito la mia ansia e se n'era andato... Ma ci rendiamo conto? Questo il giorno dopo che il medico mi aveva detto che non c'era più battito.

    E ho dovuto pure mollarle 80 euro per sentirmi dire una cosa del genere. Che rabbia, e che cani, ripeto. Se non hanno l'empatia necessaria a fare sto lavoro, vadano a fare gli impiegati come tutti.

    Ma veramente dici? Dio mio, veramente terribile! Rabbia sì. Fanno rabbia anche a me, medici che non sanno fare il loro mestiere, ce ne sono a iosa.

  • Però ci sono comunque rimasta male, sia per quelle che erano le mie aspettative, sia per come mi hanno fatta sentire le cose che mi ha detto. Effettivamente non so nemmeno io se me la sentirei di proseguire con questa terapeuta qualora dovesse anche dirmi che ha capito di potermi prendere in carico. Comunque mi sono sentita a disagio anche mentre raccontavo le mie cose ecc, non mi sono sentita accolta o capita. Quindi forse davvero non è la terapeuta adatta a me.

    Ciao, io ti consiglierei di ascoltarti.

    Nel percorso di psicoterapia che avevo intrapreso, avevo capito già dalla prima seduta che c’era qualcosa che non mi piaceva quando parlavo con quello psicologo. Ma ho razionalizzato: me ne avevano parlato bene, sulla carta proponeva il tipo di psicoterapia che pensavo fosse adatto a me... E invece avrei fatto meglio ad ascoltarmi e a non iniziare il percorso con lui. Spostava spesso gli appuntamenti, mi portava esempi piuttosto banali, nell’ultima seduta mi ha fatto capire che non si ricordava con precisione il problema principale per cui ero lì (di cui avevo parlato praticamente in tutte le sedute!) e mi ha definito “una persona seccante” (ma gli psicologi non dovevano astenersi dal giudizio nei confronti dei pazienti?!), per cui ho deciso di interrompere il percorso. Ho perso molto tempo (e soldi! Non faceva certo beneficenza). E ora ho pure quel suo giudizio negativo che ogni tanto mi torna in mente.

    Secondo me, in cuor tuo già lo sai se la psicologa che hai incontrato può andare bene per te, e se pensi che non possa andare bene non cercare di razionalizzare, ma cerca un altro professionista che senti ti possa aiutare.

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