Ciao Maeva, capisco benissimo come ti senti. Ci sono passata anche io e credo che sia una situazione che accade spesso. Intanto, la terapeuta è stata onesta, ammettendo di avere dei limiti. I limiti non sono tuoi ma suoi. È lei che, per il suo approccio, i suoi metodi (non so che altro), pensa di non esserti di aiuto. La mancanza è sua e non tua. Tu cerchi aiuto e lei, per incompetenza, teme di non riuscire a dartelo. Succede.
Io ho avuto tre psicologhe e tutte e tre "erano piene" e mi davano appuntamento con grande difficoltà. Credo che negli ultimi anni la nostra società sia diventata molto competitiva, complessa e straniante, e il numero di persone in disagio sia aumentato esponenzialmente.
Capisco il tuo sentirti sbagliata perché ti sei sentita rifiutata. L'ho provato anche io, ma ti assicuro che capita, e spesso. Perciò, o siamo "sbagliati tutti", o tu non lo sei.
Ti abbraccio virtualmente.
Sarà perché sono stata abituata per molti anni con l'altra terapeuta che per me ha sempre trovato spazio e non mi ha mai fatto pesare di essere "troppo piena" o di aver preso in carico troppi pazienti. Forse sarebbe più saggio non prenderne altri se si sa di non avere il tempo di seguirli in maniera adeguata.
Detto questo può essere che banalmente non sia la terapeuta adatta a me, oppure può essere che dopo un primo approccio così così poi troviamo un incastro, non saprei. Ho due settimane per pensarci e, come ho scritto, mi sto guardando intorno ma non saprei proprio dove sbattere la testa.