La vera differenza tra uomo e donna

  • Sì, certamente mi riferivo a pulsioni latenti. Non so nemmeno se sessuali o se si fermino addirittura a uno stadio di mera classificazione di ciò che piace e ciò che no.

    Come tu potresti apprezzare un bel vestito addosso ad una ragazza oppure una statua... insomma, eros astratto.

    Anche lei ha usato il termine "pulsioni" ma specificando che si potrebbero fermare a uno stadio di "eros astratto" quindi penso che io e lei ci fossimo intesi un po' di più, mentre te Juniz che prendi molto alla lettera e sei molto tecnica, accademica mi sembri un tantino Asperger... già che ci sono azzardo anch'io delle diagnosi, almeno nel modo in cui ti mostri qua.

    Ma mi fa piacere lo stesso discutere con te, anche se è difficile pure per me, sento che sia molto stimolante.

  • Tu hai detto anche che quell'individuo da me citato scatenerebbe quella reazione di repulsione nel femminile in quanto sarebbe inetto socialmente, anche se è buono come il pane. Questo l'hai detto, sì?!

    Juniz raramente pone confini molto netti in bianco e nero, tende a valutare le situazioni a trecentosessanta gradi; quello di definire nettamente ho più il vizietto di farlo io, perché punto a stringere a pochi elementi cardine, a costo di perdere complessità.

    Dicevo che certi individui non riescono (benché siano buoni ed educati) a creare una connessione emotiva con gli altri o, in particolare, con il sesso femminile, poiché una relazione con l'altro sesso, spesse volte, anche se non in assoluto, presuppone delle skills sociali e capacità di creare una connessione emotiva.

    Skill che, se mancano, determinano, direi, comunque una forma di inettitudine sociale, stringendo. Per quanto più o meno grave a seconda del soggetto.


    Comunque, concordo con la tua ipotesi, Cherofobico. Penso che tra le caratteristiche repulsive vi sia, in effetti, marcata la percezione di inettitudine sociale, se presente.


    Però non so se sia come hai ipotizzato, per una questione di affinità, ovvero di ricercare un cervello più affine al femminile, o per il banale motivo che ho scritto all'inizio, ovvero il depennamento del soggetto debole o malato. In questo caso, un'inettitudine, se grave, potrebbe essere marcatore di potenziale malattia mentale, trasmissibile ai figli.


    Se non è grave, va bene, come può andar bene avere l'irsutismo, il piede piatto o qualsiasi caratteristica un po' strana o imperfezione secondaria, dato che non siamo, in generale, fatti con lo stampino.


    Sulle "pulsioni", mi tengo sul generale. Direi che più o meno sia un: "Quello, a primo impatto, potenzialmente rimango aperta, ma poi si vedrà che tipo è; quell'altro preferirei camminare sui carboni ardenti".


    Ovviamente, questi li vedo come "ragionamenti" che si fa l'istinto di sottobanco, più o meno inconsciamente, non ragionamenti che si sta facendo attivamente la persona. Trattasi di "a pelle quello potenzialmente sì, e a pelle quell'altro giammai", da parte dell'istinto.

  • Possiamo non avere skills sociali pur mantenendo intatte le capacità di entrare in connessione ed empatia col prossimo, Garden  Juniz?

    Per me assolutamente sì!


    Per questo chiedo di dimenticare l'esempio da me citato e ritengo che le donne siano molto più insofferenti verso chi non abbia quelle skills.

    Sarò matto, ma mi sembra di notarlo anche nelle loro microespressioni facciali.

    Magari è tutto un mio abbaglio, ma trovo differenze (indipendentemente dal loro orientamento sessuale) nel modo di porsi delle donne e degli uomini, con gli uomini che sarebbero non necessariamente più socievoli, ma sicuramente più aperti e buoni. Anche un gay con un etero e viceversa.


    Magari le donne appaiono così nazi e selettive, davvero per una questione inconsapevole di ricerca del partner!? Che influenzerebbe ancora persino la vecchina 85enne? Anche quando va a trovare il lattaio suo coetaneo?


    Ad ogni modo, lo troverei un grosso limite dell'universo femminile da renderlo, a mio parere, inferiore rispetto a quello maschile, che questi problemi non se li fa. E credetemi, lo dico col cuore che mi piange perché certe donne e certe amicizie femminili sono oltre modo bellissime.


    Oggi va di moda dire:

    La donna è superiore all'uomo perché gli uomini si scannano e fanno la guerra.

    Io invece dico provocatoriamente:

    Una minoranza di uomini si scannano, fanno la guerra e rovinano il mondo.

    La maggioranza degli uomini è moralmente superiore a questa minoranza di uomini, così come è superiore alla stragrande maggioranza delle donne, che non faranno la guerra, ma nelle relazioni umane sono superficiali, o meglio presentano quel livello di insofferenza, intolleranza che le porta a escludere e a non guardare chi appare come problematico.


    Prendetela come una provocazione per riflettere, ovviamente.

  • Tieni sempre conto che quelle che faccio sono ipotesi a carattere molto generale, giuste o sbagliate che siano.


    Se si torna a livello complesso, puoi trovare chi si innamora di soggetto Y perché è buono come il pane, anche se socialmente dimostra delle inettitudini. Oppure perché è presente una compatibilità molto forte tra i due soggetti che adombra il problema sociale, o per vattelapesca motivo.

  • Ad ogni modo, lo troverei un grosso limite dell'universo femminile da renderlo, a mio parere, inferiore rispetto a quello maschile, che questi problemi non se li fa.

    Vedi, nella natura non si trova un ordine morale, guarda solo alla praticità oggettiva.


    Superiore o inferiore è una connotazione morale del tutto umana, che serve a dare o togliere importanza personale a un soggetto o a una fazione di soggetti, a scapito di un'altra, di solito sull'onda di varie emozioni.


    Oggettivamente, se l'uomo non si fa certi problemi, è perché l'uomo non resta incinto. Oltretutto, in natura il corteggiamento avviene da parte del maschio, il ruolo della femmina è invece selezionare.


    Allo stesso modo.

    Io invece dico provocatoriamente:

    Una minoranza di uomini si scanna, fa la guerra e rovina il mondo.

    La maggioranza degli uomini è moralmente superiore a questa minoranza di uomini.

    L'aggressività fisica è una skill utile che può essere usata tanto per il bene quanto per il male.


    Puoi usarla per scatenare guerra, come per proteggere la tua famiglia se ti entra una banda armata in casa.


    Anche qui non è morale, è presenza o assenza di una capacità, come poi venga usata, dipende dal singolo.

  • Beh allora viceversa si può anche smettere di considerare la donna superiore all'uomo come ha fatto Manta13S prendendosi applausi scroscianti.

    Se non esiste la morale in natura...

    Esatto, concordo.


    Infatti ho messo like a Fran, che ha scritto: io penso sia giusto che esistano donne o uomini... la natura di solito ci azzecca.


    Insomma, non è questione di fare a gara, ma che i ruoli in natura sono stabiliti per fare si che si raggiunga uno scopo.

  • Anche lei ha usato il termine "pulsioni", ma specificando che si potrebbero fermare a uno stadio di "eros astratto".

    Allora, non ho ben compreso il discorso che voleva fare Garden. Io ero rimasta ai meccanismi istintivi.


    Mi sembri un tantino Asperger...

    Sono neurotipica. Lo so perché la psicoterapeuta che mi aveva in cura diversi anni fa si occupava tanto anche di autismo, in team con altri terapeuti.


    In questo caso, un'inettitudine, se grave, potrebbe essere marcatore di potenziale malattia mentale, trasmissibile ai figli.

    Io non credo che la selezione della specie e dei geni, pur ammettendone l'esistenza sulla scia darwiniana, arrivi a questo grado di proiezione e precisione.


    Come spieghi quelle persone che hanno un partner schizofrenico? Non intendo dire che la schizofrenia sia insorta dopo, ma che hanno scelto di stare con una persona che ha tale disturbo? A memoria, mi vengono già dei casi presentati qui sul Forum, risalenti a tempo fa.


    In ogni caso, moltissime sono le patologie psichiatriche che si ereditano, se non la maggior parte. Se fosse così, sarebbero praticamente debellate.


    A mio avviso, è più semplice il discorso.


    Un individuo che appare malmesso, problematico, insomma che si capisce a una fugace occhiata abbia dei problemi: o attira indifferenza, poiché ne ha timore, oppure, per chi ha una coscienza più sensibile, suscita compassione; più raro ancora, infonde spirito di aiuto nei suoi confronti.


    Spiego dove voglio arrivare: è chiaro che la natura pone in noi dei codici o degli istinti, come ad esempio il rifiuto naturale nel provare desiderio sessuale per i consanguinei, e allorché si verifichi l'incesto, questo viene, a ragione, considerato un comportamento patologico non sano, deviato. Il motivo è che la riproduzione tra consanguinei porta con sé malattie genetiche via via più gravi. Quindi, salvo casi eccezionali, siamo programmati così.


    Non potrebbe quindi più semplicemente essere che un individuo che non sia nelle evidenti condizioni di relazionarsi in modo paritario e cosciente, possa venire approcciato dai simili tutt'al più come un "bambino" da guidare, e questo vale anche per una donna che abbia gravi problemi? Questo può anche avere un legame con la questione genetica, ma lo possiamo sapere nei casi evidentemente limite, estremi, palesi. Come per l'incesto.


    Ma nei casi meno al limite, in cui supponiamo sempre il soggetto tipo Asperger con le sue problematiche derivanti dalla mancanza di certe skills, purtuttavia una persona che non ha un quadro patologico conclamato e grave, ma che saluta, paga le tasse, un po' goffo certo, però insomma che non necessita della pensione di invalidità, venga rifiutato perché nel cervello femminile scatti un istinto che associa la sua inettitudine a una possibile tara genetica da trasmettere ai figli...


    Più che un istinto, è una specie di veggenza che associa comportamenti a determinati geni da non trasmettere.


    Se fosse, ciò espone a supposizioni man mano sempre più problematiche, allorché parliamo di individui che non sono patologici nel senso più estremo, ma persone che tuttavia rientrano, con i loro blocchi sociali, nella normalità.

    DALI :hibiscus:

  • Riformulo la domanda, dimenticando esempi di ipotetici sfigati come il sottoscritto, i suoi amici e lasciando perdere le microespressioni facciali che, almeno qua dentro, noterei solo io:

    Secondo voi le donne sono tendenzialmente più conformiste degli uomini?

    Indipendentemente da età, livello sociale, etnia, orientamento sessuale, dal loro carattere individuale e senza che ciò intacchi per forza il loro valore personale...


    Le donne sono più attente a conformarsi ai gruppi sociali di qualunque genere, dove entrano in contatto?

    Anche secondo voi, possono essere timidissime e solitarie ma almeno superficialmente, preferiscono omologarsi al gruppo per non dare nell'occhio?

    Anche quelle alternative preferiscono conformarsi a degli standard che poi vengano considerati "alternativi"?


    Tutto ciò può essere sia bellissimo, perché il gruppo fa la forza e per via della solidarietà sociale ma può anche essere un limite per ovvie ragioni, riguardo a emarginare o addirittura disprezzare le minoranze e chi non si conformi ai gruppi sociali.

    Mi rendo conto possa sembrare ridicola la mia osservazione e chiedo scusa a tutte coloro possano sentirsi offese. Tuttavia chiedo se avete notato grosso modo questa caratteristica in tutte le donne che avete incontrato?

    Io si, anche in maniera molto sottile laddove non sembra esservi presente.


    Tra l'altro ciò stride con l'ideale di donna indipendente, coraggiosa, libera che continuano a propinare dai cartoni animati al cinema passando per la politica e addirittura la sociologia.

  • in questo caso, un'inettitudine, se grave, potrebbe essere marcatore di potenziale malattia mentale, trasmissibile ai figli.

    Dimenticavo, so che hai precisato "grave". Io, infatti, parlavo dei casi non gravi.

    Però, la questione è più nel termine "inettitudine sociale", ecco. Poiché, per quanto grave che sia, l'inettitudine sociale può non voler dire necessariamente patologia, o rientrare nell'ambito del patologico.

    DALI :hibiscus:

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