Non riesco più a trovare una ragazza, per quale motivo?

  • credo anche che avere accanto dei genitori più a lungo anche se meno agiati sia comunque preferibile

    Capisco cosa intendi, e in tentativo mio (spastico) di generalizzazione lo condivido pure.

    Poi , re melius perpensa, e non facendone una questione primaria circa l'agiatezza (sebbene quella conti e neanche poco, nella prospettiva del lungo periodo) ..sempre mi resta (e facendo anche il mio mea culpa, sia chiaro!) che ai figli possa trasmettere una benedetta armonia...molto più chi ha risolto egregiamente gli affanni da carrierismo, e anche maturato una Bella esperienza di vita personale, e che sia giunto a quel punto della vita in cui sa cosa vuole e sa come averlo, piuttosto che chi (anche come me e mio marito) abbiamo dovuto/voluto affrontare "tutto" in simultanea ...e , per quanto ci si possa logorare il fegato, essere sempre meno presenti del dovuto su ogni fronte, dove il fronte dei figli resta sacro (almeno per me)... ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • ma ecco uno che alla soglia dei 50 dichiara di sognare la famigliola felice mi inquieta non poco proprio perché nell'età più consona non ci ha pensato o per chissà che motivi non è riuscito...

    A me inquieta vedere che c'è chi pensa che, "alla soglia dei 50 anni", dovrei pensare a starmene da solo perché ormai vecchio e derelitto, o al massimo trovarmi qualcuna con cui dividere le spese. Io sarò scemo, ma mi vedo ancora tutta la vita davanti.


    La famigliola l'avevo, poi, come succede ormai per tutte le coppie, è andato tutto all'aria. Ormai qui le coppie sono tutte così. I miei allievi vedo che sono praticamente tutti figli di separati. Forse qui, al Nord-Ovest, la gente è meno paziente. Del resto, a Genova la gente è tutta molto scazzata.


    Figli non ne volevo e, seppur piacendomi i bambini, non ne sento questo bisogno, tranne che per un'idea di prosecuzione della famiglia. Ci pensano i miei cugini che, pur essendo gente poco raccomandabile, hanno procreato senza problemi.

  • gloriasinegloria Ad essere sincera io non ho mai visto di buon occhio chi decide di avere figli in terza età... l'ho sempre intesa come un voler dimostrare, quasi con una certa sfrontatezza, che una volta raggiunta una posizione sociale di prestigio e con un buon ritorno economico, tutto sia consentito in nome dei propri bisogni egoistici, senza tenere conto che un figlio, pur nell'agiatezza, non sia molto contento di ritrovarsi un padre/nonno con, per giunta, la concreta possibilità di perderlo in tenera età.

    Ogni tanto bisognerebbe pensare anche a loro.

  • non facendone una questione primaria circa l'agiatezza (sebbene quella conti e neanche poco, nella prospettiva del lungo periodo) ..sempre mi resta (e facendo anche il mio mea culpa, sia chiaro!) che ai figli possa trasmettere una benedetta armonia...molto più chi ha risolto egregiamente gli affanni da carrierismo, e anche maturato una Bella esperienza di vita personale

    E questo è il motivo per cui io sono una madre attempata. Ma oggi non sono più convinta che sia stata la scelta migliore. Perché anche se ho pianificato la maternità dopo la carriera e avendo raggiunto il miglior equilibrio, essendomi realizzata su tutti i fronti... quell'armonia di cui parli non c'è lo stesso, perché fatta la carriera per tenersi la posizione la fatica e lo stress sono comunque notevoli. Idealmente bisognerebbe fare un lavoro molto light per avere quel genere di armonia, e questo a qualunque età.

    E qui chiudo l'ot.

  • gloriasinegloria Ad essere sincera io non ho mai visto di buon occhio chi decide di avere figli in terza età... l'ho sempre intesa come un voler dimostrare, quasi con una certa sfrontatezza, che una volta raggiunta una posizione sociale di prestigio e con un buon ritorno economico, tutto sia consentito in nome dei propri bisogni egoistici, senza tenere conto che un figlio, pur nell'agiatezza, non sia molto contento di ritrovarsi un padre/nonno con, per giunta, la concreta possibilità di perderlo in tenera età.

    Ogni tanto bisognerebbe pensare anche a loro.

    Cara Evelyn... è anzitutto pensando a figli che dico, da figlia prima che da madre, quel che ho detto.

    Io sono figlia di genitori che furono molto in carriera e società, con la fortunissima di nonni materni conviventi + un Padre mitico, di quelli che valeva più una sua parola o un suo sorriso INTELLIGENTE che mille ore passate insieme.

    Ma se ho un fratello che è ormai al delirante spinto...forse qualche ruolo ce l'ha il fatto che, con qualche problemino in più di me, nessuno abbia mai trovato il tempo di NEANCHE rendersene conto (benchè me ne redessi conto IO, ai suoi quindici anni, e avendo solo 18 mesi più di lui, lo segnalassi a mia madre!).

    I figli meritano TUTTA la nostra dedizione (se scegliamo di averli), ma la Dedizione richiede tempo e riflessione, che non è umanamente possibile estrarre da nessun cilindro magico, quando le istanze sono diecimila, come oggi sono ancora più di ieri...

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • A me inquieta vedere che c'è chi pensa che, "alla soglia dei 50 anni", dovrei pensare a starmene da solo perché ormai vecchio e derelitto, o al massimo trovarmi qualcuna con cui dividere le spese. Io sarò scemo, ma mi vedo ancora tutta la vita davanti.

    E vuol dire solo che sei SANISSIMO e che SAI QUEL CHE VUOI! :thumbup:

    Ma soprattutto che quel vuoi... LO PUOI! :music:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • I figli meritano TUTTA la nostra dedizione (se scegliamo di averli) , ma la Dedizione richiede tempo e riflessione, che non è umanamente possibile estrarre da nessun cilindro magico, quando le istanze sono diecimila, come oggi sono ancora più di ieri...

    E anche qui concordo, eppure se si è presenti ma i problemi non si vogliono o possono vedere...non li si vedranno.

  • Cara Evelyn... è anzitutto pensando a figli che dico, da figlia prima che da madre, quel che ho detto.

    Io sono figlia di genitori che furono molto in carriera e società, con la fortunissima di nonni materni conviventi + un Padre mitico, di quelli che valeva più una sua parola o un suo sorriso INTELLIGENTE che mille ore passate insieme.

    Ma se ho un fratello che è ormai al delirante spinto...forse qualche ruolo ce l'ha il fatto che, con qualche problemino in più di me, nessuno abbia mai trovato il tempo di NEANCHE rendersene conto (benchè me ne redessi conto IO, ai suoi quindici anni, e avendo solo 18 mesi più di lui, lo segnalassi a mia madre!).

    I figli meritano TUTTA la nostra dedizione (se scegliamo di averli) , ma la Dedizione richiede tempo e riflessione, che non è umanamente possibile estrarre da nessun cilindro magico, quando le istanze sono diecimila, come oggi sono ancora più di ieri...

    Capisco quello che dici ma credo anche che tu stia dando per scontato che fare un figlio a 60 anni, con carriera ampiamente avviata e benessere economico, permetta di poter seguire i figli con maggior attenzione e dedizione... io credo che sia il contrario, primo perché a quell'età (e con le elevate responsabilità che si presume abbia) di tempo da dedicare potrebbe averne ancora meno di quanto ne avrebbe avuto a 40, secondo perché ho la vaga sensazione che a quell'età si deleghi molto più del consentito, con la naturale conseguenza che dei problemi dei figli l'attempato padre potrebbe non accorgersene nemmeno, esattamente come il trentacinquenne.

    Tutto questo lo dico perché ho un esempio del genere proprio sotto gli occhi in cui i figli, che adorano tantissimo il padre attempato (almeno pare), non lo vedono nemmeno con il binocolo, perché sempre oberato di lavoro.

  • con la naturale conseguenza che dei problemi dei figli l'attempato padre potrebbe non accorgersene nemmeno, esattamente come il trentacinquenne.

    E non solo; probabilmente il divario generazionale ci metterebbe del suo per complicare il tutto.

    Credo che ognuno debba trovare il proprio compromesso, ogni caso è a se, e comunque non c'è mai garanzia del risultato.

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