Basta con la "dittatura del pensiero positivo"!

  • Questo è uno dei motivi per cui nell'educazione dei figli è assolutissimamentissimamente indispensabile lasciargli il tempo di pensare, di annoiarsi, di fare i conti con se stessi.

    Mi fanno una pena questi poveri bambini di oggi... scuola, nuoto, tennis, corsi vari... mai un minuto per essere bambini.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Mi fanno una pena questi poveri bambini di oggi... scuola, nuoto, tennis, corsi vari... mai un minuto per essere bambini.

    Un po' anche a me, diciamo più tristezza, hanno un'agenda che neanche un amministratore delegato :| Però capisco che è un po' una trappola sociale, tutti i bambini sono così e i genitori non possono sottrarsi al dictat pena l'isolamento dei figli. Almeno credo.

  • Siamo, nella infinita materia cosmica, la parte (anche se insignificante dal punto di vista quantitativo) nella condizione più orribile: siamo grumi di materia organica autocosciente di se stessa e della propria vocazione alla morte. Peggio di così...

    PPS. sono inferocito con Dio che non mi ha reso credente.

    Oggi come oggi non bisogna per forza essere credenti nel senso "cattolico" del termine per fare una ricerca spirituale o esistenziale. A limite ci sono anche libri più sull'onda della scienza che indagano l'esistenza, il cosmo, l'universo ... Sei sicuro di accontentarti della risposta che ti sei dato? Che siamo materia e basta?

    DALI :hibiscus:

  • Mi fanno una pena questi poveri bambini di oggi... scuola, nuoto, tennis, corsi vari... mai un minuto per essere bambini.

    Mai un minuto neanche per essere banalmente umani. Non è umano essere occupati tutto il giorno tutti i giorni tutto l'anno tutta la vita.


    I bambini e i ragazzini hanno inoltre più bisogno di tempi morti per formare la loro mente e autocoscienza.


    Un po' anche a me, diciamo più tristezza, hanno un'agenda che neanche un amministratore delegato :| Però capisco che è un po' una trappola sociale, tutti i bambini sono così e i genitori non possono sottrarsi al dictat pena l'isolamento dei figli. Almeno credo.

    Non sono così tutti i bambini, per fortuna.

    La maggior parte di quelli che abitano in centri sperduti o che hanno genitori coscienti (più o meno consapevolmente) hanno ancora tempo di annoiarsi.


    Il tran tran di far girare i figli come amministratori delegati (degli anni 60, perché quelli di oggi fancazzano) è tipico _per fortuna_ solo delle "mamme totali" e di alcuni ambienti, trasversalmente diffusi tra le classi sociali, in particolare tra le classi medio-alte (perché i poveri non se lo possono permettere, non tanto perché siano più coscienti).


    Stiamo crescendo generazioni di psico-apatici.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E come si fa a dirti che hai torto? Hai ragione, la morte è un problema assolutamente reale.


    Posso solo dirti: cerca di trovare in vita qualcosa per cui moriresti, un valore superiore alla morte, che sia una persona, che sia un'idea, dipende da te.


    Se qualcosa vale più della tua vita, la morte perde valore e in tale perdita di valore della morte potresti forse trovare una tua pace. Non sarà il top, perché il problema della morte permane, ma è meglio di niente.

    Si... guardarla in faccia, sfidarla e (in un certo senso) batterla. E' il contrario di ciò che ho tentato finora e cioè velarla distraendomi con altro...

    Spesso ci viene inculcata l'idea che la positività sia sempre e comunque la risposta migliore a qualsiasi situazione. Ma questa visione, se portata all'estremo, può trasformarsi in una vera e propria gabbia emotiva. La positività tossica, infatti, ci spinge a negare le nostre emozioni negative, a minimizzare le difficoltà e a fingere una felicità che non sentiamo.

    Sono più che d'accordo! E' per questo che non sopporto una certa (sempre più consistente) scuola di pensiero degli psicologi (cognitivo comportamentali in primis ma non solo) che (con terapie brevi e mirate) ti convincono che è tutto OK. Poi ti accorgi che non lo è e ti ci senti pure in colpa.

  • Ciao, dillo a me...sono arrabbiato con Dio, forse perché lo accuso di non esserci e di lasciarci nel dolore.

    Io lo accuso per avermi ingannato per anni facendomi credere che esiste. Ci avevo quasi creduto. Poi l'inganno si è rivelato tale. Grande invidia per chi ci crede veramente.

    Credo inoltre che il "distacco" sarà molto più difficile da affrontare quanto più la vita sarà stata ricca di affetto e di bei ricordi.

    Si. E' la matafora della festa. Ne temi di più la fine tanto più ti stai divertendo.

    Credo anche che una causa della tristezza sia quella di rendere la festa 'insana' in modo da proteggersi dal momento in cui il padrone di casa ti caccia via. Credo.

  • Bè, un conto è l'accettazione della morte, un altro è non aver paura della morte. A meno che una persona non stia in una condizione di sofferenza tale da vedere nella morte una soluzione, gli uomini hanno timore della morte; fa parte dell'istinto di conservazione, non della cultura.

    Una volta parlavo con una persona, molto credente, che ricordava la perdita del padre.

    L'ha descritta 'una bella esperienza di fede'.

    Lo ripeto: chi ha una fede così salda mi ispira rabbia e una enorme invidia.

    Hanno creato un meccanismo perfetto: credono a un qualcosa che risolve in gran parte IL problema dell'esistenza, ma non potranno mai avere le prove che tutto ciò sia vero.

  • Una volta parlavo con una persona, molto credente, che ricordava la perdita del padre.

    L'ha descritta 'una bella esperienza di fede'.

    Lo ripeto: chi ha una fede così salda mi ispira rabbia e una enorme invidia.

    Hanno creato un meccanismo perfetto: credono a un qualcosa che risolve in gran parte IL problema dell'esistenza, ma non potranno mai avere le prove che tutto ciò sia vero.

    E' vero. Hai ragione.


    Ci sono gli effetti collaterali però.

    Essere credenti apre la strada anche al lavaggio facile della coscienza, perché c'è sempre un colpevole esterno (la tentazione del demonio) e un Dio pronto a perdonarti.


    Sotto la bandiera religiosa sono stati commessi i peggiori delitti mondiali e personali.


    Forse è meglio soffrire un po' per conto proprio, ma senza pesi sulla coscienza.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • I bambini e i ragazzini hanno inoltre più bisogno di tempi morti per formare la loro mente e autocoscienza.

    Confermo per quella che è la mia esperienza diretta. Anche se noi lo facevamo per uno scopo diverso, ovvero stimolare la loro creatività, e cominciare a renderli indipendenti partendo da dosi minime di auto gestione. Ha funzionato con tutti e tre :)

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Mi riallaccio al discorso di tenere occupati i bambini. Nel mio caso, per dove abito io, il tenerli occupati in ambienti sani, sportivi o in corsi legati agli ambienti di comunità è il volerli tenere lontani da quello che è il degrado della città raggiunto. Perché una volta ci si annoiava in contesti diversi, ora annoiarsi al parco o ai giardinetti vuol dire incontrare di tutto e ci sta la fiducia nei ragazzi, ma se si può, finché non avranno una certa età, meglio tenerli lontani da certi ambienti.

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