Storia della mia vita matrimoniale: dall'amore alle liti e oltre

  • Non immagini quanto mi ritrovi nella tua descrizione di padre, da madre però.

    Io ho il tuo identico approccio, anche io seguo moltissimo i miei bambini e provo gioia sincera in ogni loro parola, in ogni loro gesto, e sono avida di fare esperienze con loro, non perdo un minuto del nostro tempo libero per goderci delle ore passare insieme, e sono sempre molto indaffarata con i loro hobby che sono anche i miei, con passeggiate e gite e corse nei campi e bagni al mare o nei corsi d'acqua, ogni minuto speso con loro per me è vita che mi scorre dentro, e nessuno può darmi il sole e la gioia che provo a sentire i loro discorsi sconclusionati i loro pensieri soavi le loro risate buffe.

    E come nel tuo caso, devo dirlo che mio marito non condivide spesso questo nostro tempo; è stanco, o ha altre faccende da fare, anche casalinghe, cose che per me passano in secondo piano quando sto coi miei bambini e sono troppo impegnata a tornare bambina anche io per riordinare la casa. Ma sai che ti dico? È lui a perdersi dei pezzi, come tua moglie del resto, e poi se non ci fosse mio marito che cucina mentre io sono in giro coi bambini, se non ci fosse lui che fa la spesa mentre noi nuotiamo da qualche parte, come andremmo avanti? Ci vuole un po' tutto, non credi? Se tu hai potuto goderti così i tuoi figli è anche per quello che ha fatto tua moglie, o sbaglio? Io sono grata a mio marito quando si fa carico di incombenze che toccherebbero anche a me perché così io posso immergermi nel loro mondo fatato senza preoccuparmi troppo della prosaica realtà e del triste mondo degli adulti, che diciamolo: non fa per me, come forse non fa per te se ti ho capito. In una famiglia fa comodo dividersi le cose in base all'indole, a volte. Capiamoci: anche io a volte rimprovero mio marito di non essere abbastanza partecipe, ma dopo tutto non siamo tutti uguali e ognuno ha il suo modo di amare e aver cura degli altri.

    Mi hai toccato nel profondo.

  • Da tempo le chiedevo di iniziare una terapia di coppia con uno psicologo, ma no, lei non avrebbe raccontato niente a nessuno della propria intimità e sosteneva che era solo un modo per farmi dire che ci si doveva lasciare, ovvero che io cercassi un modo per divorziare senza che fossi io a dirlo. Aggiungeva che il problema era solo mio, lei non aveva nulla.

    C'è un altro utente in una condizione simile che scrive di recente. Altri ce ne sono stati nel passato. In generale quando uno dei due si rifiuta i motivi sono due: o davvero non ci crede o ha paura di quel che potrebbe emergere se una terza persona mettesse la testa nel rapporto.


    bastava l'espressione del suo viso.

    Si imbronciò.

    Questo è un altro trigger importante. Non dovrebbe funzionare così. Quando c'è una campanella di pavlov per cui a una espressione dell'uno corrisponde un forte stato emotivo dell'altro è una cosa grave.


    Il giorno dopo sentivo il freddo in casa. E guarda caso, dacché mi sentivo bene per aver iniziato quel percorso, cominciai a innervosirmi e iniziò nuovamente quel vecchio circolo vizioso. Infatti poco a poco mi incavolavo sempre di più, fino a diventare io muto e sordo, e dopo un po' stavo nuovamente male.

    E' il tipico ciclo della dipendenza che trova sfogo psicosomatico, perché non può averne altro. Lei suona il campanello e tu vai in tilt, come da manuale.


    Mi accusa, con tono minore, ovviamente, di voler essere io a soffrire e che non ci siano motivi per farlo.

    Perché avete i soldi e non serve altro; almeno secondo lei.

    Anche questo comunque è un trigger: accusare chi soffre della propria sofferenza, ribaltando su di lui le eventuali responsabilità.


    Pienamente ragione, e infatti per fortuna tutti i miei cari stanno bene e ne sono felice. Ma perché non posso essere io a stare male? È necessario che stia male qualcun altro perché io stia male? Non posso essere io quel qualcun altro stavolta?

    No, perché altrimenti si rompe il gioco.

    In questi casi, se ci ho visto bene: tu non puoi avere una soggettività. Devi stare al gioco e basta, altrimenti lei ti minaccia di interrompere tutti i contatti (altra campanella) e tu vai in tilt. Prova a rifletterci.


    Non riesco più a vivere sereno in questa casa, devo sganciarmi da qui.

    E lei mi ha detto che avremmo dovuto davvero finirla lì. Sì, mi ha detto che non voleva più entrarci e che ora era lei a lasciarsi da me.

    Non ho saputo emettere alcun suono, sono rimasto lì, affacciato al balcone con la schiena curva sulla ringhiera a cercare di assorbire il colpo, incerto sul da farsi. Ma di una cosa ero sicuro, di non avere la capacità di affrontare quella situazione e nemmeno la forza.

    Anche questo è un trigger, peraltro quello a cui facevo riferimento qui sopra.


    Appena tu manifesti un malessere di qualche tipo, paventando l'idea di volerti allontanare perché non riesci più a stare in una situazione di questo tipo: lei sfodera la campanella-trigger del "interrompo tutto io di colpo" e tu sviluppi la reazione prevista. Poi siccome sei investito sia del ruolo di carnefice, che di quello di salvatore: per fare il salvatore... te ne vai.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Appena tu manifesti un malessere di qualche tipo, paventando l'idea di volerti allontanare perché non riesci più a stare in una situazione di questo tipo: lei sfodera la campanella-trigger del "interrompo tutto io di colpo" e tu sviluppi la reazione prevista. Poi siccome sei investito sia del ruolo di carnefice, che di quello di salvatore: per fare il salvatore... te ne vai.

    Peraltro mi tocca aggiungere una parte importante, importantissima.


    Pur tenendo conto di tutta l'approssimazione possibile dovuta alla distanza tra chi ti risponde rispetto ai fatti che solo tu stai vivendo (parlo con Tanus1975 ovviamente): è importante far notare che la minaccia di lei di "chiudere tutto da parte sua, immediatamente e irrimediabilmente" con ogni probabilità è infondata. Se ci ho visto bene si tratta solo di un'azione paventata solo per ottenere la tua reazione di ritorno all'ovile, per così dire.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Non immagini quanto mi ritrovi nella tua descrizione di padre, da madre però.

    Io ho il tuo identico approccio, anche io seguo moltissimo i miei bambini e provo gioia sincera in ogni loro parola, in ogni loro gesto, e sono avida di fare esperienze con loro, non perdo un minuto del nostro tempo libero per goderci delle ore passare insieme, e sono sempre molto indaffarata con i loro hobby che sono anche i miei, con passeggiate e gite e corse nei campi e bagni al mare o nei corsi d'acqua, ogni minuto speso con loro per me è vita che mi scorre dentro, e nessuno può darmi il sole e la gioia che provo a sentire i loro discorsi sconclusionati i loro pensieri soavi le loro risate buffe.

    E come nel tuo caso, devo dirlo che mio marito non condivide spesso questo nostro tempo; è stanco, o ha altre faccende da fare, anche casalinghe, cose che per me passano in secondo piano quando sto coi miei bambini e sono troppo impegnata a tornare bambina anche io per riordinare la casa. Ma sai che ti dico? È lui a perdersi dei pezzi, come tua moglie del resto, e poi se non ci fosse mio marito che cucina mentre io sono in giro coi bambini, se non ci fosse lui che fa la spesa mentre noi nuotiamo da qualche parte, come andremmo avanti? Ci vuole un po' tutto, non credi? Se tu hai potuto goderti così i tuoi figli è anche per quello che ha fatto tua moglie, o sbaglio? Io sono grata a mio marito quando si fa carico di incombenze che toccherebbero anche a me perché così io posso immergermi nel loro mondo fatato senza preoccuparmi troppo della prosaica realtà e del triste mondo degli adulti, che diciamolo: non fa per me, come forse non fa per te se ti ho capito. In una famiglia fa comodo dividersi le cose in base all'indole, a volte. Capiamoci: anche io a volte rimprovero mio marito di non essere abbastanza partecipe, ma dopo tutto non siamo tutti uguali e ognuno ha il suo modo di amare e aver cura degli altri.

    ipposam hai descritto quello che è una "famiglia". I figli ricorderanno sia te per tutte le esperienze fatte insieme, sia il papà che ha collaborato e contributo affinché tutto ciò si realizzasse. L'unico consiglio che mi sento di dare è che qualche volta anche lui si sganci dagli 'obblighi' del fare e si goda i momenti con tutta la famiglia, perché come tu sai, sono momenti unici e a eterna memoria.

  • Ero molto indecisa se scrivere o meno, ma alla fine ho fatto un paio di ricerche su internet e ho trovato tanti, ma tanti forum in cui il Sig.Tanus (ovviamente con nomi utenti diversi) si è premurato di scrivere e raccontare la "sua" storia senza confronto. Stranamente, nei forum in cui ha iniziato e ha scritto quasi la verità, appena ha visto che gli si andava contro, ha smesso e ha cercato giustificazioni. Da qui si è cancellato, visto che ho trovato una chat, e di conseguenza ho iniziato a cercare su internet (Santo Google subito!), avendo le parole chiave giuste, minacciandomi di denunciarmi per violazione della privacy (che poi basta cercare su Google). Comunque, è bravissimo con le parole, ma nella realtà è solo un manipolatore a cui ho dedicato quasi 30 anni della mia vita, e da cui l'unica cosa buona sono i miei figli (per fortuna che esistono). Niente, solo un piccolo sfogo.

  • Sì, sono la megera... e grazie a Google ho scoperto finalmente la verità. In questo momento non mi va di raccontare nessuna versione, anche perché, se un giorno i miei figli dovessero capitare su questo forum, non voglio assolutamente che conoscano le nostre dinamiche di coppia. Loro sanno già e non penso che sia di beneficio a nessuno scrivere o pubblicare le proprie cose, che chi ci conosce anche solo un po' può tranquillamente collegare, come ho fatto io.

  • Sì, sono la megera... e grazie a Google ho scoperto finalmente la verità. In questo momento non mi va di raccontare nessuna versione, anche perché, se un giorno i miei figli dovessero capitare su questo forum, non voglio assolutamente che conoscano le nostre dinamiche di coppia. Loro sanno già e non penso che sia di beneficio a nessuno scrivere o pubblicare le proprie cose, che chi ci conosce anche solo un po' può tranquillamente collegare, come ho fatto io.

    L'importante è che ora non scatti una vendetta di quelle che poi leggiamo sui giornali, perché con queste cose non si scherza.


    Siete persone, non vi possedete e potete pensarla LIBERAMENTE diversamente, a prescindere da chi domina o meno sotto quel tetto.


    Cercate di rispettarvi come esseri umani, perché certe dinamiche TOSSICHE di ritorsioni emotive e manipolatorie non possono accadere con la complicità di uno solo dei due. Questo è certo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • L'importante è che ora non scatti una vendetta di quelle che poi leggiamo sui giornali, perché con queste cose non si scherza.


    Siete persone, non vi possedete e potete pensarla LIBERAMENTE diversamente, a prescindere da chi domina o meno sotto quel tetto.


    Cercate di rispettarvi come esseri umani, perché certe dinamiche TOSSICHE di ritorsioni emotive e manipolatorie non possono accadere con la complicità di uno solo dei due. Questo è

    Giustamente, dai suoi poemi io sono la manipolatrice e, come qualcuno ha scritto, con i miei comportamenti, anzi "minacce" di voler chiudere tutti i ponti, era un modo per farlo "tornare all'ovile". Sinceramente, quando l'ho letto, mi è scappata una risata. La vendetta è umana e ci sta. Se uno ti infanga con i suoi poemi su internet scrivendo la storia come gli piace ricordarla, dimenticando che da 30 anni lavoro come un mulo con doppi lavori (sono impiegata e alla sera andavo anche a lavare i piatti mentre lui andava a spendere quello che io avevo guadagnato con quell'extra al bar con il suo amico... e da allora ho deciso di non andare più a lavare piatti) per sostenere una persona a cui tenevo, in quanto facile alla depressione, che non ha mai avuto la minima idea di come si gestissero i soldi (lavorava, ma se guadagnava 10, spendeva 20), che alle chiamate della banca si faceva vedere depresso ed ero sempre io a dover parlare con la banca e a ricordargli che c'erano le rate da pagare (ha avviato tre attività ed io ancora pago le rate... perché sono rimaste a me da pagare).


    Stranamente, ad aprile finiscono le rate di un mutuo ed ad aprile se ne va di casa perché si sente che in quella casa non può più stare, dopo che a forza di sacrifici la casa è stata sistemata, e ne vuole comprare un'altra, non considerando che i suoi figli, a cui dice di tenere, sono fuori casa e che sarebbe più giusto, secondo il mio parere, stare calmi, in quanto, in caso di contrattempo, non si sarebbe potuto intervenire. Non cedendo io, per la prima volta, alle sue farneticazioni... lui che fa? Se ne va di casa, va a piangere dalla mia amica, che vuole tornare, e nel frattempo cerca nuove conoscenze su internet sputtanandomi come la donna insensibile che pensava solo ai soldi e che non voleva stare con i suoi figli (ho partorito e dopo 20 giorni sono tornata a lavoro, portando mia figlia con me nel marsupio e allattando nello studio dove lavoravo per 400 euro al mese per un anno, per poi lasciarla a sua mamma, perché c'erano da pagare le rate della sua prima attività e due figli da crescere) mentre io avrei solo voluto rimanere a casa con loro.


    Lavoravo tutta la settimana, da lunedì a sabato mattina, e scusate se sabato pomeriggio e domenica mattina pensavo a sistemarmi le cose per la settimana (pulizia casa, vestiti, spesa e quant'altro), poiché durante la settimana rincasavo alle 7.30 di sera e, visto che lui era tanto generoso, mi ritrovavo pure i suoi tre nipoti a cui cucinare, visto che sua sorella, poverina, era sempre stanca (mi ha accusata in un altro forum di stare sul divano a fumare sigarette... ma forse si confondeva con sua sorella).


    Mi ha paragonato sui vari forum alla sua ex (che è diventata una donna stupenda), mentre io non ero bella ma trascurata (e grazie al c∙∙∙o... in 24 anni, 4 volte dalla parrucchiera e mai dall'estetista... mi arrangiavo a casa per risparmiare... ma voglio solo passare da eroina... vestiti dai cinesi e non parliamo di scarpe o altro...). E ci sarebbe tanto altro.


    Quindi sì, la vendetta ci starebbe tutta. Si meriterebbe veramente che pubblicassi tutto quello che ha scritto... addirittura che avrebbe voglia di innamorarsi (stava ancora con me nello stesso letto) anche di una donna con figli piccoli. Ed io, che non sono rimasta incinta di proposito (in quelle condizioni sarei stata pazza), ma i figli si fanno in due e lui non ha mai accettato un "no" come risposta. Avrei cercato di incastrarlo... lo ammetto, lo scoprire di essere incinta mi aveva reso felice... lui no, perché io avevo detto chiaramente che se fossi rimasta di nuovo incinta (nel senso che lo avevo avvisato anni prima) non sarei più andata a lavorare perché avrei voluto essere mamma a tempo pieno almeno per uno dei miei figli e questo non coincideva con i suoi piani per la sua vita... dedicarsi a quello che gli piaceva quando voleva.

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