Sfogo di un over 30 solo e infelice

  • Ti do ragione, però il mio ragionamento è che sarebbe inutile curare "ferite mentali" dovute ad una situazione familiare infelice, per poi tornare nella stessa casa e riaprire subito quelle ferite. Prima dovrei riuscire ad allontanarmi. L'altro aspetto è che non voglio tornare nel pubblico, perché ho avuto un'esperienza pessima tanti anni fa, vorrei scegliere professionisti privati e al momento non ho soldi da parte perché ho rischiato tutto in investimenti (il cui obiettivo è creare una situazione economica sufficiente a darmi la possibilità di andare a vivere altrove, da solo).

    Le ferite non sono li fuori ma dentro di te, non esiste posto dove puoi scappare, mi dispiace. (Almeno io la penso così)

  • Le ferite non sono li fuori ma dentro di te, non esiste posto dove puoi scappare, mi dispiace. (Almeno io la penso così)

    Sì e no, le ferite delle mie sofferenze passate me le porto dentro, ma le sofferenze che ho vissuto e vivo tuttora in casa per via di famigliari tossici sono reali e non dentro di me. Sarebbe inutile iniziare un percorso psicoterapeutico finché continuo a vivere in questo ambiente.

  • Sarebbe inutile iniziare un percorso psicoterapeutico finché

    Forse non sarebbe inutile perché la psicoterapia potrebbe fornirti degli strumenti per vivere la situazione in modo più consapevole e resiliente. Molte volte quando si è immersi in un contesto che reca malessere è difficile valutare con obiettività perché si è coinvolti emotivamente e non si riesce a cogliere i meccanismi disfunzionali e a neutralizzarli. Un professionista potrebbe aiutarti in questo senso. :)

  • Forse non sarebbe inutile perché la psicoterapia potrebbe fornirti degli strumenti per vivere la situazione in modo più consapevole e resiliente. Molte volte quando si è immersi in un contesto che reca malessere è difficile valutare con obiettività perché si è coinvolti emotivamente e non si riesce a cogliere i meccanismi disfunzionali e a neutralizzarli. Un professionista potrebbe aiutarti in questo senso. :)

    Può darsi, in passato non mi ha aiutato, ma nel pubblico mi son trovato male per più motivi. La "resilienza" penso di averla, d'altronde resisto da vent'anni in questa situazione, e spero di non doverlo fare ancora per molto. Io spero di dover resistere ancora un solo anno o magari un po' meno, se così non fosse la mia prospettiva sarebbe di dover vivere ancora per anni come faccio adesso... in quel caso dovrei cercare un aiuto indipendentemente da tutto, perché proprio non ce la farei.

  • Comincio ad avere una certa età per cui ormai quel che è fatto è fatto, se non si sono gettate le basi fin qui non lo si fa più, e comincio ad interrogarmi sulle mie scelte.

    Oddio hai trent'anni sei ancora piuttosto giovane, molte cose possono cambiare nella tua vita. Amicizie se ne possono trovare a trenta come a cinquanta. Prova a frequentare qualche palestra ad esempio. Sono frequentate da molti giovani e non è così difficile fare conoscenze. Se la tua famiglia ti pesa puoi pensare di andare a vivere per conto tuo o qualcosa te lo impedisce?

  • Oddio hai trent'anni sei ancora piuttosto giovane, molte cose possono cambiare nella tua vita. Amicizie se ne possono trovare a trenta come a cinquanta. Prova a frequentare qualche palestra ad esempio. Sono frequentate da molti giovani e non è così difficile fare conoscenze. Se la tua famiglia ti pesa puoi pensare di andare a vivere per conto tuo o qualcosa te lo impedisce?

    Ciao alessandr0 e grazie per la risposta.

    Di amicizie non ne ho raccolte in oltre trent'anni, quindi dev'esserci qualcosa di intrinsecamente sbagliato in me, e non so cosa sia. Nel tempo ho limato i difetti del mio carattere, le ho provate tutte dal non dire mai niente al non chiudere mai bocca, dall'essere serio al fare il burlone, ma nulla ha mai funzionato. Se non ce l'ho fatta finora e durante tutti gli anni di scuola e università, non ce la posso fare neanche adesso che le dinamiche sono diverse, in un'età dove normalmente una persona ha già messo su famiglia e addirittura difficilmente frequenta gli amici di sempre. Anche con la palestra ci ho già provato in passato, e in realtà dovrei ritornarci per questioni di salute, ma non ero riuscito neanche a scambiare una parola.

    Andare a vivere da solo invece è un obiettivo più realizzabile, ma prima devo sistemare la situazione economica familiare. Ho rischiato tutto per riuscirci e penso di potercela fare in un anno, forse due.

  • Non ci credo che in trent'anni nessuno abbia mai cercato la tua amicizia. Sarebbe credibile solo se avessi vissuto su un'isola deserta, ma dato che vivi in società anche se avessi il carattere più chiuso di questo mondo, qualche legame lo devi per forza aver avuto.

    Poi non è vero che a trent'anni sono già tutti sistemati e frequentano gli amici di sempre. Io sono andato a vivere per conto mio a 31 anni, trasferendomi in un'altra città per lavoro, questo mi ha portato a conoscere e frequentare nuove persone.

  • Non ci credo che in trent'anni nessuno abbia mai cercato la tua amicizia. Sarebbe credibile solo se avessi vissuto su un'isola deserta, ma dato che vivi in società anche se avessi il carattere più chiuso di questo mondo, qualche legame lo devi per forza aver avuto.

    Poi non è vero che a trent'anni sono già tutti sistemati e frequentano gli amici di sempre. Io sono andato a vivere per conto mio a 31 anni, trasferendomi in un'altra città per lavoro, questo mi ha portato a conoscere e frequentare nuove persone.

    Non ho mai detto di non aver avuto rapporti con altre persone, ma difficilmente sono state amicizie e comunque sono stati rapporti volatili, e se devo individuare una reale amicizia devo tornare indietro alle scuole elementari, o ad essere generosi all'università (dodici anni fa). Da allora ci sono state uscite sporadiche tra colleghi, ma cambiato lavoro sono cessate sia quelle che i contatti su WhatsApp. Come detto non so cosa ci sia di sbagliato in me, se in alcune conoscenze so dire cos'ha funzionato e cosa no per entrambe le parti, in diverse altre non lo so. Non so cosa potrei sbagliare, dato che i miei difetti li ho limati e mi sono sempre dimostrato in modo diverso, ma ormai è tardi per capirlo.

    Una persona che ha sempre socializzato o che comunque ha una piccola stretta di amicizie può stringere nuovi legami anche alla mia età o più avanti, ma fino agli anni dell'università la vita privata di una persona media ruota attorno alla vita sociale, poi il lavoro e i rapporti affettivi stabili (partner, figli) prendono tutta l'attenzione e anche la frequentazione degli amici storici diventa sporadica. Non sto dicendo che in generale sia impossibile farcela, ma le possibilità sono minuscole rispetto a quelle che si hanno a vent'anni, e se addirittura non mi sono bastate quelle per toglierci un ragno dal buco, ora la probabilità mi è proprio contraria. Non è che non ci abbia provato, specie coi colleghi, ma appena cambiato lavoro sono stato dimenticato, e l'ambiente dove sono ora è senza affiatamento, direi un terreno sterile per coltivare rapporti extra ufficio.

  • Ciao, ti capisco perfettamente. La mia situazione è molto simile alla tua...

    "Non è tanto chi sei,, quanto quello che fai,, che ti qualifica."

  • Ti capisco benissimo, perché non riesco a creare amicizie femminili, mentre gli uomini mi vogliono conoscere per motivi diversi e non come amica. Nel caso di un uomo, non riesco a capire come possa non avere amici, mentre per una donna la situazione è abbastanza chiara: c'è competizione per l'attenzione degli uomini. Bisognerebbe osservare come ti comporti con gli altri; comunque, tra colleghi è raro stringere amicizie.

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