Gestione delle amicizie

  • Andrea lui conosce i miei amici, io nessuno dei suoi, chi è che non tira dentro qualcuno qui o si dovrebbe sentire escluso?

    Lui non percepisce di essere escluso, non lo ha mai detto, lui sente competizione con queste persone ed è assurdo dato che sto sempre con lui e loro sono a km di distanza e quando siamo insieme nemmeno li sento, quando invece è con i suoi amici è capitato a volte che è sparito anche per tre ore senza dire nulla e non gli ho mai detto un cavolo.

    Si io ho subito molestie, un padre aggressivo e bipolare, bullismo ecc eppure nonostante i traumi, ho sempre cercato di risolvere i miei problemi senza farli pesare agli altri. Se provasse ad andare sul mio telefono senza permesso, con la motivazione di spiare, lo lascerei subito. Lo faceva il mio ex, pensava che fossi di sua proprietà e credeva di potermi isolare e controllare, non lo permetterò più a qualcun altro, non mi permetterei mai di andare a curiosare senza CONSENSO nei suoi messaggi, ma non lo farei con nessuno perché è una mancanza di rispetto.


    E chiudo dicendo che lui non è mai stato cornificato, ma io si, e nonostante tutto non mi permetto di essere controllante o di credere che mettendo in atto questi comportamenti evito di essere nuovamente cornuta.

    Poi vabbè onestamente a volte mi sento pure presa per i fondelli, dice di avere delle problematiche e che ci tiene a risolverle per avere una relazione sana e che va dallo psichiatra ma saranno tre settimane che non ci va, quindi io lo sforzo per risolvere nemmeno lo percepisco al momento.

  • Si io ho subito molestie, un padre aggressivo e bipolare, bullismo ecc eppure nonostante i traumi, ho sempre cercato di risolvere i miei problemi senza farli pesare agli altri.

    [...]

    E chiudo dicendo che lui non è mai stato cornificato, ma io si, e nonostante tutto non mi permetto di essere controllante o di credere che mettendo in atto questi comportamenti evito di essere nuovamente cornuta.

    Artemisia, ti ringrazio sinceramente per queste parole, perché anch'io ho qualche problema di insicurezza che a volte viene a galla con la mia compagna, che percepisco molto "libera" (non uso il termine "libertina" perché è spesso usato come un sinonimo di z∙∙∙∙∙a, e non è questo il caso).

    Quindi le tue parole sono per me anche un spunto di riflessione su me stesso.


    Visto anche ciò che io ho appena ammesso di me stesso, puoi capire che in parte... come dire...comprendo le sensazioni del tuo uomo.

    Tuttavia credo che lui sia su un piano molto più "grave" del mio, visto che va anche da uno psicologo/psichiatra per questo (giusto? Cioè: proprio per questo motivo?).

    Io torno a consigliarti di farlo sentire sempre molto incluso (anche senza fare confronti, cioè sii più tu a includerlo anche se lui non ricambia).


    D'altra parte però devo anche ammettere che ho avuto una moglie (ex) che è sempre stata molto possessiva nei miei confronti (sì: nella mia vita le cose si sono "invertite", come se il karma volesse farmi provare entrambe le situazioni).

    Ebbene capisco anche te: sentirsi sempre sotto accusa da una sorta di soldato tedesco che ci tiene sempre il mitra puntato, non è bello. E fa veramente molto inc∙∙∙∙re VENIRE ACCUSATI INGIUSTAMENTE, cioè quando non abbiamo fatto niente di male ma l'altro vede il male ovunque e ci tratta come dei troioni senza dignità che finirebbero a letto con qualunque cosa che si muove.

    E' molto brutto.


    Comprendo il suo stato d'animo, ma anche il tuo.

    Dovete parlarvi molto, se volete restare insieme.

    Altrimenti un giorno vi lascerete e stop.


    Chiudo con un'altra cosa molto importante: la sua potrebbe non essere gelosia, ma una sorta di invidia!

    Lui potrebbe non temere che tu finisca a fare sesso con altri, ma lo infastidisce che tu sia indipendente, che tu possa essere felice anche senza di lui, che tu abbia amici, anche maschi, mentre lui fa fatica a tenersi quei 4 amici in croce e per lui sarebbe "impossibile" avere amicizie addirittura dell'altro sesso senza secondi fini (quindi amicizia molto sincera, invidiabile, appunto).

    E' un discorso molto sottile, che richiede un grosso sforzo di autoanalisi, ma nel mondo della psicologia è ben conosciuto.


    Andrea

  • Far conoscere gli amici, con il tempo ci può stare, ma senza pressioni, per spontaneità, non per fugargli le paranoie. Se uno ha un problema di paranoie, non va assecondato, deve risolverlo. Assecondare le tendenze egoiche non le dissolve, le fa crescere.

    Eeehhh... cara Garden..... capisco cosa vuoi dire, ma ti assicuro che quando davvero si vuole bene a una persona, si devono anche prendere compromessi e... e anche accettare di adottare soluzioni che, se sono risolutive, vale la pena di adottarle anche se in linea di principio significa un po' "calare le braghe".

    Se vuoi stare con una persona, non c'è un bilancio o un punteggio e non c'è competizione. O almeno dovrebbe essere così, fin quando le cose vanno bene.


    Vero che alcune volte assecondare le paranoie dell'altro le fa addirittura peggiorare, vero. Ma in qualche caso più semplice (cioè meno "patologico") potrebbe invece dissolverle.

    Cioè: assecondarle no, perché assecondarle significherebbe non frequentare più altre persone per dargliela vinta. Ma invece fargli conoscere le persone con cui usciamo senza di lui, in una relazione seria, non significa assecondare una pazzia: significa fare una cosa che fanno tutti in una relazione seria, soprattutto se capiscono che l'altro ci sta un po' soffrendo.

    In una relazione seria si fa così. Poi se vedi che l'effetto è addirittura opposto, allora si può pensare che non sia la persona giusta con cui passare il resto della vita. Ma dagli almeno una chance...!

  • Io torno a consigliarti di farlo sentire sempre molto incluso (anche senza fare confronti, cioè sii più tu a includerlo anche se lui non ricambia).

    Il problema che tenerlo incluso, significa litigare, perché ogni battuta che si fa, lui crede SEMPRE che sia riferita a lui o che si nasconda qualcosa, ormai vivo in ansia perenne. Poi una persona che non ti presenta nemmeno un suo amico, a me non mi da tutto questo senso di fiducia. Infatti data la sua l'instabilità sono frenata a livello sentimentale.

    Tuttavia credo che lui sia su un piano molto più "grave" del mio, visto che va anche da uno psicologo/psichiatra per questo (giusto? Cioè: proprio per questo motivo?).

    Se andasse, sarà un mese che non va e poi mi dice che si sta impegnando a migliorare le cose.

    Ultimamente tra l'altro quando stiamo insieme deve per FORZA bere, mezza bottiglia di vino, qualche super alcolico, e anche questo mi preoccupa, dato che mi disse che in passato aveva abusato di alcool e cannabis, certo dato che mio nonno e mia zia sono alcolizzati, magari mi preoccupo troppo della cosa.
    Dice che da solo non beve, ma anche con la gastrite ha bevuto dell'alcool, quindi mi sembra un po' una c∙∙∙∙∙a, però per ora non mi sembra nulla di eccessivo.

    Chiudo con un'altra cosa molto importante: la sua potrebbe non essere gelosia, ma una sorta di invidia!

    Infatti l'ho pensato, il punto che io da sola sembra di non poter far nulla ma lui va in piscina da solo senza chiedere se mi piacerebbe andare insieme, anzi mi dice di essere andato addirittura dopo che è già andato, però se dico di voler andare in palestra, vorrebbe iscriversi alla mia stessa anche se vive a mezz'ora di distanza da me. Mi fa piacere per carità, ma temo che lo faccia per controllarmi e basta.

    Cioè: assecondarle no, perché assecondarle significherebbe non frequentare più altre persone per dargliela vinta. Ma invece fargli conoscere le persone con cui usciamo senza di lui, in una relazione seria, non significa assecondare una pazzia: significa fare una cosa che fanno tutti in una relazione seria, soprattutto se capiscono che l'altro ci sta un po' soffrendo.

    Io non esco con queste persone, sono LONTANE, li sento solo e li conosce, giochiamo tutti insieme allo stesso videogioco.
    Lui esce con i suoi amici ogni tanto perché sono vicini ma io mai conosciuti.

    E no assecondare le paranoie a solo peggiorato il mio umore, e aumentato le mie ansie e non ha migliorato minimamente il rapporto.

  • [vari dettagli preoccupanti]

    Ascolta, stanno venendo fuori tanti altre informazioni che cambiano decisamente il giudizio.

    Se prima ti pensavo eccessivamente "libertina" (nel senso di non sufficiente matura per capire come si dovrebbero gestire i rapporti seri) adesso direi che... prima te ne liberi, prima torni a vivere e a stupirti come è bello stare con persone senza paranoie.

    Forse anche il semplice lasciarlo, potrebbe servire per fargli capire che la sua paura di perderti sta causando la perdita tanto temuta.

    Vedi tu.


    Di sicuro è grave. E io non vorrei passare il resto della mia vita con lui.

  • Libertina io? Gli 'unici amici che ho sono quei pochi con cui parlo via messaggi, per il resto sono lavoro, casa, e la fortuna vera è che io non ho amicizie in questa città, perché sennò sarebbe stata una lite continua ed effettivamente dovrei creare dei legami anche qui, che mi possano aiutare a non vivere solo all'interno della coppia, altrimenti rischio di ripetere degli errori passati, che mi hanno portata quasi a distruggermi.

    Vado a pattinare? vuole venire anche lui anche se non pattina, e non ne capisco il senso, se lui è impegnato manco poi mi c∙∙a quando gli scrivo, mi sembra che abbia ogni volta un metro di giusto e sbagliato che vanno solo a suo favore, pertanto la mia fiducia nei suoi confronti poi cala e gli amici diventano la mia valvola di svago e non credo sia normale.
    Vorrei avere un rapporto con lui sereno, in cui poter essere accettata e compresa, ma dal giorno uno la nostra relazione è basata su "ho le paranoie vienimi incontro" e se io ho i blocchi su alcune cose e non riesco a sbloccarmi facilmente diventa un "è perché non te ne frega." Insomma io devo capirlo ma lui non capisce quanto sia difficile per me, dato che vengo da un passato di tossicità familiare e relazionale importante.

    Nonostante questo a differenza sua, anche se piccoli li ho fatti dei passi per superarne qualcuno.

    Comunque si ci sto pensando se interrompere e basta, perché non voglio vivere con questo senso di ansia perenne in cui non vado mai bene.

  • Comunque si ci sto pensando se interrompere e basta, perché non voglio vivere con questo senso di ansia perenne in cui non vado mai bene.

    Secondo me avere una relazione dovrebbe essere un valore aggiunto e non una fonte di malessere. È naturale che ci possano essere degli scontri, delle visioni diverse ma poi si dovrebbe trovare un punto di incontro che qui io non vedo. Prova a chiederti "ma io sto meglio con lui o senza di lui? Quanta energia sento di poter mettere in questo rapporto?". La risposta che ti darai ti indicherà la scelta giusta per te :)

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Problema con amico (forse narcisista) 11

      • Aquaplano
    2. Risposte
      11
      Visualizzazioni
      271
      11
    3. Aquaplano

    1. Come socializzare? 31

      • Lumen
    2. Risposte
      31
      Visualizzazioni
      1.1k
      31
    3. Sefy94

    1. Amicizia finita: colpa mia? Sua? Di entrambi? Cosa dovrei fare? 26

      • Nomenonammesso
    2. Risposte
      26
      Visualizzazioni
      952
      26
    3. Nomenonammesso

    1. Reciprocità 5

      • BlueFox
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      365
      5
    3. Crisantema

    1. Come trovare persone con cui condividere davvero? 43

      • Simysimy
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      2.4k
      43
    3. superpippo9

    1. Amicizie dopo i trenta, possibile? 16

      • conchiglia
    2. Risposte
      16
      Visualizzazioni
      783
      16
    3. conchiglia