Subire mobbing e bodyshaming senza fare nulla

  • Ho questa amica che lavora da 5 anni nella stessa azienda, il suo superiore la bullizza da sempre, solo una volta ha cercato di reagire non concludendo nulla sia dagli HR che con il suo superiore.


    Negli anni la situazione è solo che peggiorata, le ho consigliato più volte di cambiare lavoro, senza che succedesse mai.


    Una delle motivazioni che la porta a rimanere è il fatto di stare vicino casa.


    Ma come è possibile che una persona svenda la sua dignità per avere il lavoro dietro casa?


    La trovo una motivazione assurda.

  • Ma come è possibile che una persona svenda la sua dignità per avere il lavoro dietro casa?

    Così su due piedi e senza la pretesa di avere la risposta pronta in tasca, mi viene da dire che due sono le principali cause di questa attitudine: necessità e predisposizione caratteriale.


    Per necessità intendo, per esempio, dover far fronte alle spese familiare, al budget disponibile, all'impossibilità o alla difficoltà logistica di un eventuale trasferimento, fosse anche per le sole ore lavorative.

    In questi casi è difficile riuscire a trovare la forza, almeno inizialmente soprattutto mentale, di ragionare sulle varie opportunità potenzialmente migliorative. Anche perché la mente va giustamente in risparmio energetico di fronte allo stress, quindi iniziare a pensare a: cosa succederebbe a partner e/o figli o anche semplicemente al nostro sostentamento se lasciassimo questa situazione che per quanto svilente comunque mette il pane in tavola, oppure al lavoro dei sogni a tot km in più costringendoci a delle gimkane che rivoluzionerebbero il nostro stile di vita, per quanto magro e parco sia; di fatto costa una fatica che non sempre si è in grado di sostenere. Quindi entra in gioco quella modalità di sopravvivenza per cui è meglio rimanere sulla strada conosciuta perché quella ignota comunque non offre garanzie.


    La predisposizione caratteriale credo di conoscerla bene: la tendenza a subire. E se non è innata, è talmente acquisita e radicata che è inconsapevole, invisibile, latente. E anche qualora dovessimo avere uno slancio reattivo, non so se riusciremmo a percepirlo come miglioramento.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • La predisposizione caratteriale credo di conoscerla bene: la tendenza a subire. E se non è innata, è talmente acquisita e radicata che è inconsapevole, invisibile, latente. E anche qualora dovessimo avere uno slancio reattivo, non so se riusciremmo a percepirlo come miglioramento.

    E' sicuramente più predisposizione caratteriale, non ci sono reali necessità pratiche per sacrificare la propria serenità per un lavoro vicino casa.


    Quello che mi stupisce infatti è la sua capacità di subire ma al contempo di soffrire all'infinito, rimuginando, non dormendo la notte, senza mai prendere di petto la situazione.


    Poverina, mobbing a che livello? Se puoi, fai qualche esempio. Dopo anni a subire, immagino che sia stordita.

    Umiliazioni davanti ai colleghi, sul suo aspetto fisico o le sue capacità mentali.


    La cosa assurda è che nessuna delle persone presenti dica mai nulla al suo superiore, è una dinamica di gruppo bieca.


    Io le ho consigliato più volte di rivolgersi ai sindacati ma teme che poi farebbe pure peggio.

  • Quello che mi stupisce infatti è la sua capacità di subire ma al contempo di soffrire all'infinito, rimuginando, non dormendo la notte, senza mai prendere di petto la situazione

    Conosco la sensazione e il meccanismo. Molto bene.

    Temo che la tua amica subisca prima di tutto se stessa.

    Il punto è: lei è consapevole di questa sua attitudine?

    Perché potrebbe aver bisogno del metaforico e benefico schiaffo in faccia. Ma potrebbe arrivare quando da recuperare c'è più poco.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

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