Dipendenza da gioco d'azzardo

  • ma non è fattibile una cosa del genere né interessera mai ai vari governi che si succedono

    Tutto è fattibile se c'è la volontà politica, ma come hai detto giustamente questo significa mettere in discussione gli interessi economici di chi guadagna dal gioco d'azzardo.

    ci sarebbe una ploriferazione di sistemi illegali...come per la droga

    Ma chi lo dice? Mi piacerebbe leggere qualche studio che mostri la relazione (se esiste) tra gioco clandestino e gioco legale. Secondo me hanno target in larga parte diversi e non sovrapponibili. Io sono convinto che solo agendo a monte del problema e cioè diminuendo l'offerta sia possibile arginare il fenomeno, non certo moltiplicando i giochi e le scommesse com'è avvenuto negli ultimi decenni.

  • E' la domanda che crea l'offerta, il gioco è sempre esistito in forma legale o illegale, dipende dai periodi.

    Il gioco è sempre esistito, ma non mai è esistita tanta offerta come oggi per chi vuole giocare. È statistico che più gente gioca, più gente finirà nella trappola del gioco.

    Non è la domanda che crea l'offerta, ma il contrario. Molti consumi sono indotti dal marketing che martella per influenzare le abitudini e i comportamenti delle persone. La pubblicità è fatta apposta per farti desiderare ciò che non hai.

  • non mai è esistita tanta offerta come oggi per chi vuole giocare

    Questo è stra-vero.

    A parte il mondo immenso e prima inesistente dei giochi online, le lotterie dei "gratta e vinci" hanno conquistato una platea di giocatori del tutto inedita: ogni volta che vado in tabaccheria (altra dipendenza? Si, forse, ma mi va bene) persone quasi sempre over 70, e soprattutto donne, che intasano la cassa con l'acquisto o la verifica dei gratta e vinci. REGOLARE: se vincono 10 euro li re-investono immediatamente nell'acquisto di altri gratta e vinci, e hanno una conoscenza sbalorditiva dei tipi di lotterie esistenti... Idem per le "lotterie istantanee" che ugualmente sono gestite presso bar-tabacchi.

    Nella media mi sembrano persone molto semplici e, mentre anche queste lotterie portano miliardi allo Stato esattore...non credo di esagerare se dico che questo è un pubblico (molto redditizio) di seguaci che il mondo dell'azzardo non avrebbe proprio mai avuto, se non avesse intercettato come diffusori quei punti "a portata di mano" che sono i bar e le tabaccherie.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • seguaci che il mondo dell'azzardo non avrebbe proprio mai avuto, se non avesse intercettato come diffusori quei punti "a portata di mano" che sono i bar e le tabaccherie.

    Anche secondo me. La legalizzazione e la pubblicizzazione rendono la pratica sicura ed accettabile socialmente. Molti che entrano tranquillamente nelle sale scommesse non andrebbero con la stessa tranquillità a giocare in ambienti clandestini in mezzo a gente poco raccomandabile. Il gioco su internet è la cosa più disastrosa, visto che avviene nella comodità di casa.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Molti che entrano tranquillamente nelle sale scommesse non andrebbero con la stessa tranquillità a giocare in ambienti clandestini in mezzo a gente poco raccomandabile.

    Certo!

    E tantodimeno ci andrebbero aziane donne (come quelle che intasano i bar-tabaccherie) o persone a socialità ZERO e che giocano solo online (come ormai mio fratello).

    E non solo sono tutte persone che non entrerebbero mai in una sala di scommesse clandestine, ma sono anche (in larghissima parte) persone che non hanno mai varcato la soglia di un Casinò!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Anche secondo me. La legalizzazione e la pubblicizzazione rendono la pratica sicura ed accettabile socialmente. Molti che entrano tranquillamente nelle sale scommesse non andrebbero con la stessa tranquillità a giocare in ambienti clandestini in mezzo a gente poco raccomandabile. Il gioco su internet è la cosa più disastrosa, visto che avviene nella comodità di casa.

    Completamente d'accordo, per questo credo che la metà dei ludopatici online se andasse in un centro scommesse e vedesse la gente che lo frequenta, inizierebbe piano piano ad aprire gli occhi...

  • - Non capisce il significato delle probabilità di gioco.

    Sì, ma non sono loro che non lo capiscono. Secondo me è l'istinto che non lo capisce, perché in natura le probabilità sono più alte, dunque risulta vantaggioso come meccanismo.

    Anche nella caccia non sempre si cattura la preda e, nel gioco, non sempre si vince. Se vinci: "mangi", se perdi: "ti mangiano".

    Ti "mangiano" nel caso del gioco d'azzardo, o meglio, ti mangiano la preda e rischi dunque di veder minata la tua sopravvivenza che dipende dal "cibo", in quanto utilizzi la preda (i soldi) come esca e non ne utilizzi solo un bocconcino di numero, come quando si va a pesca.


    Sperano che da un bocconcino di pesce abbocchi un pesce più grosso e che questo avvenga temporalmente prima di aver finito i bocconcini ricavati tagliuzzando la vincita del pesce precedente e riutilizzati come esche, invece che consumarlo direttamente come cibo dopo la cattura.


    Ma in natura, a meno che non avvenga uno scontro tra predatori, una volta catturata una preda difficilmente te la porteranno via. Per questo, l'istinto non la capisce e infatti si vede nei cormorani che in Cina vengono utilizzati per pescare.


    Se l'istinto, invece che agire meccanicamente in coazione a ripetere nel suo programma rigido, fosse plastico e rapidamente riprogrammabile in base ai cambiamenti della dinamica ambientale, i cormorani con l'anello applicato al collo, nella pesca con il cormorano, comprenderebbero istintivamente e subito che è svantaggioso pescare. Invece continuano, spinti dalla programmazione istintiva: la smania. Pescano anche se non mangiano. Anzi, forse la smania istintiva frustrata aumenta, come chi è in dieta stretta e smania di mettere a ferro e fuoco il barattolo della Nutella.


    Pensandoci, il gioco d'azzardo mi ricorda la pesca, forse ancor più che la caccia, ma alcune modifiche nella dinamica confondono l'istinto (come l'anello nei cormorani).


    Ciò che cambia nella dinamica rispetto alla pesca classica, "l'anello del cormorano", è che non viene utilizzata un'esca di scarso valore qualitativo/economico, come il lombrico nella pesca tradizionale, bensì un pezzettino qualitativamente valido della preda stessa, il che, ad ogni battuta di pesca, diminuisce gradualmente il valore della preda e, oltretutto, secondo svantaggio, la dinamica avviene in un "lago" poco pescoso.


    Poi, c'è chi continua a pensare che sia la coscienza in libero arbitrio a dirigere la maggior parte delle nostre azioni, con annesse responsabilità tutte a carico della coscienza personale... Forse se sapessimo esattamente come funzioniamo, direi. Sennò finisce che percepiamo solo delle spinte istintive più o meno forti, o che si rafforzano reiterandole, senza capirle. Su quelle spinte poi sta alla coscienza fare da arbitro col fischietto e i cartellini colorati, ma senza che nemmeno conosca le regole del gioco.


    E anche se le capisse, le pulsioni istintive rimangono comunque là ed automatiche. Capirle non significa eradicarle. Esse continuano comunque ad attivarsi in risposta allo stimolo interpretato come corrispondente, ad incastro, e dunque a farsi i fatti loro nel generare impulsi. Come che comprendere l'ansia non la elimina.


    Insomma, è come se si andasse ad incastrare un tassello di puzzle con la stessa forma incastonabile, ma sulla tessera sbagliata, e questo crea poi l'immagine disarmonica.

    - Non è pienamente cosciente del valore del denaro.

    Grossomodo penso lo siano, almeno istintivamente. Altrimenti scommetterebbero "sedanini scotti". La confusione sta nella dinamica artificiale, sulla quale va a sfogarsi un istinto che era programmato per essere perfettamente funzionale, ma su altri paradigmi ambientali.


    Ah, non farci caso se chiacchiero, Diverso. Sono solo riflessioni a vuoto per hobby. Mi aveva solo incuriosito capire dove tu potessi aver percepito delle discrepanze.

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