Quando entri in una sala slot VLT, hai già perso, perché le macchinette sono sviluppate per contarti i soldi in tasca, darti qualche vincita per poi farti perdere tutto inesorabilmente. Tutto quello che hai in tasca, fino all'ultimo euro. Perché non smetti di giocare finché non hai finito tutti i soldi. Allora, se mi stampo questi pensieri nel cervello, siccome la mia unica dipendenza sono diventate le slot VLT, dovrei farcela a non andarci più. Tenete conto che sto rischiando di rimanere senza medicine vitali per me, perché non ho soldi.
Dipendenza da gioco d'azzardo
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Ma io non parlo di volontà pura e semplice. Parlo di una volontà più complessa e più completa.
Farò un esempio stupido, ma è una volontà più simile a quella di un atleta olimpico, che ogni giorno quando si sveglia alla mattina pensa alle olimpiadi, anche se sono a mesi o anni di distanza.
Tu alla mattina dovresti alzarti e la prima cosa che pensi dovrebbe essere "oggi non gioco". Fai colazione, e mentre mangi dovresti pensare "oggi non gioco". E mentre ti addormenti pensare "oggi non ho giocato, e domani non giocherò".
Qual è il problema? Che a giocare ci guadagni adrenalina, mentre a non giocare cosa ci guadagni? È difficile avere una motivazione se non ci sono degli obiettivi precisi e delle motivazioni profonde. A un ludopatico evidentemente non interessa tenersi 100 euro in tasca, non lo considera un traguardo.
Allora deve cercare lui stesso dei traguardi e delle motivazioni per supportare la sua volontà. Un esempio potrebbe essere porsi come obiettivo quello di non giocare, mettere i soldi che avrebbe giocato in un salvadanaio, e dopo un po' di tempo aprirlo e usare quei soldi per compare un regalo a qualcuno. A quel punto ogni giorno dovrebbe pensare "oggi non gioco e risparmio, per comprare quel regalo a quella persona, e dimostrarle che io valgo, che io non sono più ludopatico". Come un atleta olimpico che ogni giorno pensa al suo traguardo.
Non è facile, ognuno deve trovare la propria volontà. Alcuni la trovano quando toccano il fondo. Altri non la trovano mai perché sono autodistruttivi e non hanno nulla a cui aggrapparsi, oppure al contrario hanno troppe giustificazioni per continuare in eterno.
Per quanto mi riguarda ci ho già provato, ma non ha funzionato.
Ma non funziona in generale, potrebbe essere vista come una giustificazione ma il problema è molto più radicato e profondo.
Ripeto, altrimenti non sarebbe una dipendenza. È talmente radicato che spessissimo mi è capitato di vedere gente smettere di fumare, di bere, addirittura anche di drogarsi ma continuare invece con l' azzardo.
Io la penso così, ma è purtroppo dico io, l' esperienza (avrei fatto a meno) a parlare.
Tra l' altro la stragrande maggioranza delle persone non è che abbia tutta questa volontà olimpica.
Comunque ho già detto, rispetto la tua opinione e i casi sono tutti a se e soggettivi, io parlo a livello di grandi numeri e ripeto quello che ho detto che sottoscriverei a due mani che la volontà anche olimpica non basta (finite le olimpiadi che fai? Fai le olimpiadi a vita? Sto estremizzando).
Se poi qualcuno ha smesso con la volontà fortissima, magari esiste, anzi sicuramente esistono, ma parliamo di numeri contenuti rispetto alla statistica.
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Mi piacerebbe lanciare un messaggio e che lo stesso fosse scolpito nel cuore, negli occhi e nella testa di chi legge (specialmente se molto giovane) ma so che non è possibile: lasciate perdere, non innescate mai meccanismi simili, è davvero come scavarsi da soli la fossa giorno dopo giorno dopo giorno.
Purtroppo, nei centri scommessa è pieno di ragazzi molto giovani.
E li si vede anche nelle sale slot...
È una piaga sociale che viene sottovalutata rispetto ad altre dipendenze.
È come se fosse normalizzata perché perdere soldi è diverso da perdere la salute.
Quando la sofferenza è la medesima.
Chiunque sviluppi una dipendenza è una persona che soffre profondamente. A volte lo sa... a volte no.
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Allora, se mi stampo questi pensieri nel cervello, siccome la mia unica dipendenza sono diventate le slot VLT, dovrei farcela a non andarci più.
Sì, se ti convinci che nessuno è diventato mai ricco con quei sistemi, è già un grosso passo avanti.
Io non conosco nessuno di persona che abbia guadagnato cifre significative col gioco d'azzardo. Conosco gente che ha guadagnato piccole somme, che poi ha puntualmente perso di nuovo. Al contrario, paradossalmente, conosco molte più persone che si sono trovate con grosse cifre in banca grazie al meccanismo contrario del gioco d'azzardo, cioè il risparmio (o la tirchieria).
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Sul gioco d'azzardo c'è anche da dire una cosa, oggi le persone nella maggior parte dei casi non ne escono perché i danni sono troppo grandi rispetto alle loro potenzialità di guadagno.
Oggi se uno ha 20k su un conto corrente che è riuscito a mettersi da parte, potenzialmente può bruciarli in qualche ora (avete letto bene) o qualche settimana/mese.
Lo stesso povero cristo che guadagna 1500€ al mese e si paga un mutuo/affitto, non ha modo di rimettere apposto il suo cc in settimane o mesi, da qui inizia a scattare un meccanismo di volersi rifare perché si comprende che lo stipendio non basta più visto il massacro avvenuto. Appena si entra su questo vortice è la fine, un giocatore va in stress economico, cambia personalità, si trasforma, quasi sempre fa altri danni fino a giocarsi la casa.
E questo stress è a prescindere dalla classe sociale, occorrerebbe precisare che sistemare 50k per un dottore è un conto (giocano anche loro), la stessa cifra per un operaio è un altra cosa.
Ad ogni modo la materia è poco conosciuta in ambito psicologico/psichiatrico, a volte vedevo video dove questi specialisti facevano la mossa della leva della slot per raccontare di gente distrutta dalle macchinette... questo la dice tutta sulla zero conoscenza della materia, idem sugli sport... in pochi sanno che per uno scommettitore patologico non è mica il calcio lo sport prediletto, bensì il tennis. Quindi anche qui prima di parlare di giocatori e di gioco, soprattutto per i professionisti occorre andare molto a fondo perché si rischia di fare brutte figure e peggiorare delle situazioni già tragiche.
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Io non ne saprò niente di ludopatia, ma mi sembra di capire che ci siano vari tipi...
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Gioco d'azzardo più comune: slot machine e video poker.
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Schedine calcistiche e corse di cavalli.
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Scommesse online di varie tipologie.
Se mentre la prima è affidata totalmente al caso e alla "fortuna",
le altre richiedono un minimo di investimento cerebrale e ragionamento...
Perché se mi vai a scommettere 2000 euro su un tennista, significa che due ragionamenti te li sei fatti... non è solo impulsività.
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Perché se mi vai a scommettere 2000 euro su un tennista, significa che due ragionamenti te li sei fatti... non è solo impulsività.
Dipende. La maggior parte delle volte se fai quella giocata è perché stai cercando di recuperare quello che hai perso 1 minuto prima (1/1500 euro).
E se perdi anche i 2000 e sono le 3 di notte e non hai sport su cui scommettere, né punti 5000 (se li hai ovviamente o ti fermi ma non perché ti vuoi fermare ma solo perché non puoi) su una partita di tennis tavolo.
La dipendenza questa è.
Ecco perché dicevo, lasciate perdere.
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i danni sono troppo grandi rispetto alle loro potenzialità di guadagno.
Le potenzialità di guadagno sono nulle, infatti il meccanismo che nomini, il "volersi rifare", non ha alcun senso. Purtroppo a quanto pare i ludopatici hanno questa distorsione cognitiva che non gli consente di capire che non si può guadagnare giocando. Questo è il nodo centrale di cui sono convinto.
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diverso con "le potenzialità di guadagno" di un giocatore, non riferivo al gioco ma allo stipendio che uno prende.
Se un operaio si gioca 10k, non ha la stessa potenzialità di guadagno di un dottore o avvocato di successo.
Nei vari interventi si percepisce nettamente che non si conosce per niente la materia, un giocatore di cavalli non ha la stessa problematica di uno che gioca in slot per esempio.
Una persona che gestisce un negozio e quindi ha incasso liquido, può avere altre problematiche di chi fa il lavoratore dipendente.
Il giocatore patologico di scommesse, non può interfacciarsi con chi non sa neanche come funziona un mercato under/over. Il medico che cura un paziente che si rompe un ginocchio ad esempio conosce i legamenti, il movimento di flessione etc etc..
Un professionista che vuole aiutare un giocatore o semplicemente interessarsi ai meccanismi dietro alla ludopatia, non può farlo per sentito dire... senza offesa per nessuno eh
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Io non ne saprò niente di ludopatia, ma mi sembra di capire che ci siano vari tipi...
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Gioco d'azzardo più comune: slot machine e video poker.
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Schedine calcistiche e corse di cavalli.
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Scommesse online di varie tipologie.
Se mentre la prima è affidata totalmente al caso e alla "fortuna",
le altre richiedono un minimo di investimento cerebrale e ragionamento...
Perché se mi vai a scommettere 2000 euro su un tennista, significa che due ragionamenti te li sei fatti... non è solo impulsività.
Può essere vero in generale, ma nel caso non ci fosse ludopatia, per esempio un tipster che lo fa per passione e si studia le quote e i risultati.
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