Dipendenza da gioco d'azzardo

  • Ho sentito spiegazioni a riguardo, che dicono che la dipendenza sta nella ricerca del rischio. Il brivido di rischiare. Ma il rischio ha senso se ti porta qualcosa. Tutte le persone che godono del rischio hanno una percentuale di successo superiore a quella di perdita, ad esempio nell'adrenalina di chi corre in moto. Se su 10 sorpassi, 9 finissero in incidenti, non correrebbe nessuno. E nella ludopatia la percentuale di successo è così bassa, che praticamente non possiamo nemmeno parlare di rischio, ma di certezza di perdere. E quindi è un controsenso! Non c'è in realtà nemmeno il rischio!


    Qualcuno riesce a spiegarmi?

    Credo che il rischio non vada valutato complessivamente, dove, come giustamente dici tu, la perdita è superiore al guadagno, ossia dopo molte giocate, nel lungo periodo. Ma l'ebbrezza, secondo me, sta nella singola giocata vittoriosa, quella in cui il giocatore inaspettatamente vince alle slot la bellezza di molte migliaia di euro, anche se poi complessivamente, guardando tutti i soldi giocati, si rivela comunque in perdita. È l'ebbrezza di quella vittoria inaspettata, secondo me, che dà l'adrenalina per giocare ancora e, ovviamente, anche l'illusione, forse, di essere magari l'unico che riesce a sfrangarla e a invertire la tendenza, battendo il banco...


    Questa è la mia interpretazione. Ovviamente non giustifico, io non sono mai stato ludopatico, né riconosco la pericolosità.

  • In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico. L'attesa del risultato produce una scarica di adrenalina da cui si diventa dipendenti.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Probabilmente hai ragione, ma non sono ancora convinto del tutto.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • L'attesa del risultato produce una scarica di adrenalina da cui si diventa dipendenti

    Funziona solo se ti aspetti veramente di vincere però. Da questo punto di vista, chi si aspetta di vincere ha una distorsione cognitiva riguardo ai valori in gioco: il denaro e la probabilità.


    Se non ricordo male avevo letto tempo fa qualcosa di simile a riguardo, cioè che chi è ludopatico potrebbe avere un problema cognitivo di quel tipo.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Purtroppo un giocatore non smetterà mai di essere un giocatore, quindi la regola è che quando si recupera la propria vita non si deve giocare neanche un pistacchio nella cena di famiglia a Natale.


    Il "gioco sociale" per un ludopatico è morto in guerra.


    Io su questo sono abbastanza intransigente anche perché conosco perfettamente chi ha queste dipendenze. Bisogna essere duri e decisi, non farsi intenerire dalle parole. Se uno vuole smettere di giocare deve fare una sola cosa: non giocare.


    Da soli è impossibile. Se non c'è una figura nella famiglia che cascasse il mondo non ti dà un centesimo di euro oltre i soldi che ti servono per vivere e pagare le bollette, bisogna farsi mettere un amministratore di sostegno. Altre soluzioni non ci sono, si può solo andare sempre più a fondo.


    Poi terapia. Ma la terapia giocando è una barzelletta, non serve a niente a mio avviso.


    Lottare significa lottare, e la regola numero 1 per recuperare un ludopatico è che per un periodo più o meno lungo non si deve toccare un centesimo.

    Facile? No, ma non ci sono altre soluzioni.


    P.S. parlo dei casi più gravi, casi in cui sono più di 10 anni che si gioca, si ha dilapidato una fortuna e non si può smettere di giocare per nessuna ragione al mondo.

  • Concordo, ma bisogna curare la dipendenza prima, quello che scrivi è corretto e sono ottimi spunti di analisi, ma si vede che non hai esperienza diretta o indiretta nel campo delle dipendenze da ludopatia (per tua fortuna sia chiaro).


    Fosse possibile sostituire la ludopatia con un interesse non ci sarebbero più ludopatici.


    "So che per te saranno banalità e sciocchezze, ma il cervello di tutti (non solo quello del dipendente) funziona a ricompense. E tu devi trovare delle ricompense sane..."


    Per un ludopatico da più di 10 anni, trovare delle ricompense sane è impossibile per i motivi che ho spiegato precedentemente riguardo alla dopamina. Non ce la potrà mai fare. L'unico passaggio obbligato è smettere di giocare + terapia. Altre formule non ci sono.

  • L'ho spiegato.

    Se provi a leggere il mio post di ieri, probabilmente riesci a capire il meccanismo.

    Purtroppo il tuo post è il pensiero più "sociale" ed è il motivo per il quale si stigmatizza tanto un ludopatico con il più classico: "ma che senso ha giocare se sai che perderai, se l'è cercata non ci sono altre spiegazioni".


    Purtroppo il fenomeno della ludopatia è incredibilmente in espansione e bisogna cercare di iniziare a sensibilizzare dalle scuole, altrimenti finirà male. Molto molto male.

  • In realtà il meccanismo è sostanzialmente identico. L'attesa del risultato produce una scarica di adrenalina da cui si diventa dipendenti.

    In più la ludopatia è l'unica dipendenza che non può essere curata con medicinali. Hai ansia? Ti daranno medicinali per l'ansia, ma giocherai ugualmente.

    Hai la depressione? Ti daranno antidepressivi, ma giocherai ugualmente. Etc etc. Quindi per me è decisamente la dipendenza più dura da sconfiggere ed è molto facile partendo da una dipendenza ludopatica scivolare in un'altra dipendenza.


    Ci sono esperienze dolorosissime a cui ho dovuto assistere di persone ludopatiche con famiglia (e bimbi piccoli) che usciti da lavoro si andavano a giocare tutto e non avevano un piatto da mettere in tavola neanche per i propri figli. Ma non lo facevano per cattiveria, ma perché gravemente malati.


    In queste situazioni il cervello si spegne. E' veramente qualcosa di atroce e impossibile da capire dall'esterno se non si conoscono "i meccanismi" o se non si hanno esperienze dirette.


    Si può uscire da una dipendenza di così tanti anni e così grave? E' molto difficile, credo che statisticamente meno del 5% ce la faccia. Bisogna scrupolosamente seguire tre regole:

    - Farsi amministrare il denaro per smettere di giocare

    - Fare terapia

    - Non giocare a nessun gioco, anche se con l'importo più infinitesimale.


    Poi se conoscete un medicinale che ti faccia smettere di giocare, brevettatelo perché diventerete millionari.

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