Ho sentito spiegazioni a riguardo, che dicono che la dipendenza sta nella ricerca del rischio. Il brivido di rischiare. Ma il rischio ha senso se ti porta qualcosa. Tutte le persone che godono del rischio hanno una percentuale di successo superiore a quella di perdita, ad esempio nell'adrenalina di chi corre in moto. Se su 10 sorpassi, 9 finissero in incidenti, non correrebbe nessuno. E nella ludopatia la percentuale di successo è così bassa, che praticamente non possiamo nemmeno parlare di rischio, ma di certezza di perdere. E quindi è un controsenso! Non c'è in realtà nemmeno il rischio!
Qualcuno riesce a spiegarmi?
Credo che il rischio non vada valutato complessivamente, dove, come giustamente dici tu, la perdita è superiore al guadagno, ossia dopo molte giocate, nel lungo periodo. Ma l'ebbrezza, secondo me, sta nella singola giocata vittoriosa, quella in cui il giocatore inaspettatamente vince alle slot la bellezza di molte migliaia di euro, anche se poi complessivamente, guardando tutti i soldi giocati, si rivela comunque in perdita. È l'ebbrezza di quella vittoria inaspettata, secondo me, che dà l'adrenalina per giocare ancora e, ovviamente, anche l'illusione, forse, di essere magari l'unico che riesce a sfrangarla e a invertire la tendenza, battendo il banco...
Questa è la mia interpretazione. Ovviamente non giustifico, io non sono mai stato ludopatico, né riconosco la pericolosità.