Dipendenza da gioco d'azzardo

  • GaPatologico mi sono silenziato nonostante conosca benissimo la materia, sono stato un giocatore anche io, ogni giocatore lo è per sempre devi metterti questo in testa.


    Ti dirò anche che non esiste psichiatra o psicologo che ti faccia rallentare, figuriamoci le medicine, per giocare poi ci vogliono i soldi e neanche pochi, ogni storia è a se ogni vita idem, l'hai descritta perfettamente con l'episodio del tuo psichiatra; lui quello che tu guadagni in un mese lo fa in un giorno, ma ricorda anche che il giocatore non gioca quasi mai per soldi ma perché già sta male, il gioco va a compensare meccanismi di vita che il giocatore odia e disprezza.


    Odi così tanto la tua esistenza che ti punisci con il gioco, quindi ti anticipo la domanda su "allora, come se ne esce?!" Va modificata nettamente la vita, il contorno, l'ambiente che ti circonda... è un primo passo fondamentale per cambiare approccio, perché il malessere non è la VLT in sé, è tutto quello che vivi prima della VLT... poi ovviamente il controllo del denaro, non può esserci guarigione se all'inizio non limiti l'accesso al denaro, ma devi concentrarti sul contorno... non c'è farmaco che cura il gioco, come non c'è ansiolitico che cura delusioni d'amore, o stabilizzatori d'umore che ti fanno apprezzare un lavoro... occorre che ti svegli, scusa la brutalità ma questo è. :S

  • La terapia è utile a corollario, ma sola non serve a niente. Chi soffre di dipendenza spesso sottostima inizialmente il SerT o i vari psicologi/psichiatri perché crede che con le giuste parole tutto si sistemi. O con la giusta medicina. No, non funziona così. La prima e unica cosa che deve fare un giocatore è smettere di giocare con le buone (affidare i soldi a un conoscente/parente) o con le cattive (amministratore di sostegno). Fatto questo si può pensare a fare lo step successivo.

    Smettere di giocare così dal nulla per uno che è abituato da decadi a giocare è assolutamente impossibile.

    A volte poi il giocatore poi dice di voler smettere, ma per la delusione del momento. Bisogna agire concretamente se si vuole smettere davvero.

  • Ottimi sistemi che saltano in aria quando arriva il craving.

    Io, da giocatore compulsivo, ti do ragione. Ma voglio spiegare un po' di cose, prima di ridurre tutto a "salta in aria".


    1) Se qualcuno ti amministra i beni, vuol dire che tu hai dato il consenso e sei pienamente consapevole di avere un problema.


    2) I danni che fai sono contenuti, con quel tipo di aiuto lì (conti propri gestiti da altri).


    Io posso dire, da dipendente compulsivo conclamato (non da medici, ma ho tutti, e dico tutti, i sintomi), che da soli è praticamente impossibile smettere. Il problema più grande è che quasi sempre (dico quasi, ma a mio parere parliamo di oltre il 65% dei giocatori compulsivi) il giocatore è da solo e si illude di poter smettere da solo (me compreso). Il fatto è che, da un lato, non si ha nessuno o non si vuole dire a nessuno di questo problema; dall'altro, non è che tutti siano qualificati e pronti per poterti dare la soluzione al problema. Già il fatto di amministrare i soldi è davvero una cosa umiliante e frustrante (può aiutare), e poi siamo sicuri che tutti i giocatori compulsivi abbiano una persona di fiducia che amministri i loro soldi? Le banche, con i loro limiti, sappiamo tutti che hanno la possibilità di limitare le operazioni online o i prelievi, ma il giocatore compulsivo trova sempre il modo di aggirare gli ostacoli per nutrire il mostro.


    Io sono otto anni che combatto con questa dipendenza, non sono assolutamente guarito. Sono consapevole, semmai, del problema; riconosco chiaramente quando arriva il craving, cosa lo attiva, come fronteggiarlo, ma anche conoscendo queste cose non riesco a fermarlo... Qualcuno, nei post precedenti o successivi, parlava di "dopamina". Ha ragione, è proprio quella che ti porta meccanicamente a giocare. Lo psicologo può aiutarti ad andare a fondo al problema (infatti, pur non avendo mai fatto una seduta, lo consiglio), ma il grosso del lavoro lo devi fare tu. È un problema (come la droga) davvero subdolo e infame, un combattimento tra la persona lucida e la persona con il craving addosso, e quasi sempre prevale la seconda (parlo di casi successivi, quelli in cui il giocatore ha capito di avere il problema e sta lottando). Arrivare a questo punto è davvero bruttissimo, parlo per esperienza personale, ma pur non essendo guarito (non voglio far passare il messaggio del lieto fine, che ho smesso ecc... anche perché non è così, ho le mie ricadute), posso dire che rispetto all'inizio ho avuto dei miglioramenti. Cioè, il fatto di riconoscere il craving, di capire i segnali di allarme, di avere sul conto (a me il principale problema è online) i soldi giusti, ti fa sbandare, ok, ricadi, ok, ma è proprio quella la guerra che si combatte ogni singolo giorno. Certe volte vinco io (nel senso che non gioco), certe volte lui (nel senso che ricado), ma d'altronde le battaglie in guerra le vince tutte una parte? Andare in giro con i soldi giusti, con la consapevolezza che il mostro è forte, con la guardia alta ecc... non lo possiamo paragonare a stare con l'elmetto e il giubbino antiproiettile?


    Ultima cosa, perché mi sono prolungato troppo: qualsiasi cosa sia successa, rialzatevi e continuate a combattere. Non è un modo di dire, è davvero così, specialmente per chi ha capito che è una battaglia a vita: avete perso una battaglia, ma la guerra continua.

  • Prima della dipendenza, che obiettivi avevi?

    Nessuno, ma almeno non giocavo. Allora, per farla breve, io soffro di una grave forma di depressione psicotica, in trattamento farmacologico con vari psicofarmaci. Vado a lavorare e lo stress che accumulo durante il giorno, perché obiettivamente non dovrei lavorare, lo sfogo sulla slot. Non c'è modo di essere felice per me: ricado sempre nel baratro più assoluto.

    Due mesi fa una VLT mi pagò 3k. Li incassai, li diedi a mia sorella e in un mese li ho giocati tutti, perché glieli chiedevo e me li dava. Secondo me, la prima cosa è allontanarsi da qualsiasi forma stressante, qual è per me il lavoro. E secondo, non giocare. Ma se sei sempre stressato...

    Di sto passo non smetterò mai.

  • Sì, allontanarti dal lavoro... allora sì che fai bingo. Il lavoro è l'unica cosa buona che fai. Ma lo vuoi capire che la radice di tutti i mali è il gioco? Non vuoi smettere perché hai sempre la speranza del colpo grosso che sistema tutto. Tutti i giocatori pensano: senza gioco, che senso ha la vita? Quella è l'unica speranza di una vita migliore. Ma quando lo capiscono che è proprio il gioco che ti rovina? Senza gioco, lavorando, risparmiando e facendo altro, la vita è già ottima.

  • anonymus l'avrei potuto scrivere io il tuo post, mi ritrovo in quasi tutto... il problema che le condizioni di vita di ogni giocatore sono diverse, non c'è una regola uniforme che valga per tutti... già un lavoro fa cambiare tutto quanto: gli orari, lo stress, la gratificazione economica e quella umana. Per non parlare poi dei soldi che uno ha o non ha a disposizione, li possiamo aprire un mondo anche sulla gestione debiti di quando arrivano le rate da pagare...


    Non solo questo, le condizioni sociali: si è sposati? Separati? Con figli? Senza?..

  • Nessuno, ma almeno non giocavo. Allora, per farla breve, io soffro di una grave forma di depressione psicotica, in trattamento farmacologico con vari psicofarmaci. Vado a lavorare e lo stress che accumulo durante il giorno, perché obiettivamente non dovrei lavorare, lo sfogo sulla slot. Non c'è modo di essere felice per me: ricado sempre nel baratro più assoluto.

    Due mesi fa una VLT mi pagò 3k. Li incassai, li diedi a mia sorella e in un mese li ho giocati tutti, perché glieli chiedevo e me li dava. Secondo me, la prima cosa è allontanarsi da qualsiasi forma stressante, qual è per me il lavoro. E secondo, non giocare. Ma se sei sempre stressato...

    Di sto passo non smetterò mai.

    Da ciò che scrivi mi trasmetti questo pensiero:


    "Vedete! Non riesco a fermarmi! Ho dato i soldi a mia sorella, ma poi li ho spesi! Guardate! La dipendenza è più forte di me! Non posso gestirla. Non posso avere soldi. Devo smettere di lavorare. È l'unica soluzione!".


    Mi sembri abbastanza categorico sul potere che la dipendenza ha su di te e sul fatto che tu non possa gestirla da solo. E questo è un bene, perché sei cosciente di aver bisogno d'aiuto.


    Al tempo stesso trasmetti anche un'arrendevolezza alla dipendenza, come se l'unica soluzione plausibile fosse quella di smettere di lavorare, come se ti stessi sabotando tramite questa dipendenza.


    Il lavoro che fai ti piace?


    Dici che non avevi obiettivi prima della dipendenza.


    Per obiettivo intendo anche solo mettersi a dieta o imparare una nuova lingua...


    So che per te saranno banalità e sciocchezze, ma il cervello di tutti (non solo quello del dipendente) funziona a ricompense. E tu devi trovare delle ricompense sane...


    Io ti rinnovo per l'ennesima volta (sono una testarda, scusami) di vedere se ti rispecchi in una personalità con disturbo d'attenzione e iperattività.


    Molte persone non vengono diagnosticate perché non si pensa che possa essere così diffuso. Ma la depressione è uno dei sintomi...

  • La dipendenza da gioco non sono mai riuscito a comprenderla completamente. C'è qualcosa che la rende diversa dalle altre dipendenze.


    Le dipendenze si basano sul piacere, ma nel gioco non capisco dove sta il piacere se praticamente perdi quasi sempre. Voglio dire, se tu prepari della cocaina su un piatto, sai che essa ti darà un piacere. Ma se entri in una sala slot, dove sta il piacere se sai che matematicamente perderai i soldi? È praticamente come drogarsi con droga di pessima qualità e tagliata malissimo, che sai già che è pessima e farà schifo. Che senso ha? Non riesco a capirlo.


    Ho sentito spiegazioni a riguardo, che dicono che la dipendenza sta nella ricerca del rischio. Il brivido di rischiare. Ma il rischio ha senso se ti porta qualcosa. Tutte le persone che godono del rischio hanno una percentuale di successo superiore a quella di perdita, ad esempio nell'adrenalina di chi corre in moto. Se su 10 sorpassi, 9 finissero in incidenti, non correrebbe nessuno. E nella ludopatia la percentuale di successo è così bassa, che praticamente non possiamo nemmeno parlare di rischio, ma di certezza di perdere. E quindi è un controsenso! Non c'è in realtà nemmeno il rischio!


    Qualcuno riesce a spiegarmi?

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Come (e se è possibile) aiutare una persona a smettere di fumare? 43

      • Saritta
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      1k
      43
    3. Manta13S

    1. Dipendenza da gioco d'azzardo 280

      • Trevor99
    2. Risposte
      280
      Visualizzazioni
      13k
      280
    3. Laonci'

    1. Fattore adrenalina 78

      • Ortles
    2. Risposte
      78
      Visualizzazioni
      3.4k
      78
    3. MyDarkSoul

    1. Alcol, nicotina, caffeina > veleni legalizzati 67

      • hope77
    2. Risposte
      67
      Visualizzazioni
      2.8k
      67
    3. Garden

    1. Come aiutare l'uomo che amo a liberarsi dalle benzodiazepine? 60

      • margheritadura
    2. Risposte
      60
      Visualizzazioni
      7.8k
      60
    3. margheritadura

    1. Come liberarsi dell'alcool? 25

      • Valentina993
    2. Risposte
      25
      Visualizzazioni
      2.7k
      25
    3. Manta13S