Sono nella solitudine più totale, ho problemi enormi e non ho nessuno con cui parlarne. Vi chiedo un aiuto

  • sai, io voglio l'amore tossico, voglio litigare e voglio che mentre litighiamo tu...

    Mi fermo qua.

    E credimi che è già abbastanza così. Questa persona non sta bene, arriva a stare bene (nel senso di zona di comfort, non di reale benessere) se viene maltrattata, se viene completamente piegata.

    Probabile. Anche se non sono riuscito a capire se quel comportamento è dovuto ad una sua insicurezza, ad una proiezione della sua persona verso di me (cioè che in realtà cose da nascondere le ha lei ma accusa me), o entrambe. Come dici tu.

    Io dubito che lei nutra dei reali sospetti su quello che fai. Anzi, credo che lei sia fin troppo persuasa della tua correttezza nei suoi confronti, ma non è la lealtà che vuole. A lei non interessa una storia che si fondi su rispetto e tranquillità. Ed è per questo che ti provoca, non perché lei abbia dei dubbi, e forse non è nemmeno una sua proiezione. O meglio, lo sarebbe anche, perché la sua mente fa questo collegamento, ma prima ancora di pensare che tu le nasconda davvero qualcosa lei cerca una ragione per scagliarsi su di te. Ciò che muove il suo desiderio è l'avere in tutto e per tutto una relazione malata.

    Uno dei punti cardini della mia personalità è che non mi piace fare rumore.

    A novembre mi scadrà il contratto e non firmerò il rinnovo ma me ne andrò senza sbattere la porta, in silenzio.

    Di questo mi dispiace, ma ti capisco. E' comprensibile che uno preferisca non dover mai arrivare alle "maniere forti", anche per quieto vivere. Solo che non è giusto che sia tu a dover fare un passo indietro. Se però sei giustamente saturo della situazione, forse cambiare ambiente potrà farti stare meglio.

    Lui è omosessuale.

    Allora possiamo pensare che a maggior ragione riesca ad avere una visione più distaccata sull'intera faccenda? Proprio perché non può cedere al "fascino femminile"?

    Per carità, poi mi ha detto anche che sono il suo erede, che non devo mai mettere in discussione il lavoro per una donna - chiunque essa sia - e mi ha foderato di complimenti.

    Forse non gli è piaciuto sentirsi tirare in ballo. E ha avuto quella reazione che ha prontamente mitigato ricordandoti quanto vali.

  • Sono passati pochi mesi, durante i quali probabilmente hai faticato parecchio a riprenderti dalla delusione che ti ha portato la vecchia storia.

    Si.

    Mesi in cui ero depresso in casa senza fare nulla perché la facoltà universitaria me la sono scelta senza obbligo di presenza ed in un paesino disperso, frequentato da 3 persone, proprio per stare vicino alla mia ex... Che poi mi ha lasciato con un pugno di mosche in mano.

    Tutti i giorni erano uguali. Chiuso in camera al pc a non fare nulla.

    Decido di trovarmi un lavoro per non impazzire e succede questo.

    Sembra un incubo senza fine.

    Allora possiamo pensare che a maggior ragione riesca ad avere una visione più distaccata sull'intera faccenda? Proprio perché non può cedere al "fascino femminile"?

    Infatti a quanto pare alla fine la c∙∙∙∙∙a l'ha fatta lei.

    Pare che ieri sia andata dal direttore a lamentarsi del fatto che i lavori più pesanti li lasci sempre a lei, e abbia insinuato che lui mi faccia favoritismi perché gay.

    Mi hanno raccontato di una litigata di ore in cui alla fine lei ha detto di volersi licenziare salvo poi ritrattare perché non vuole perdere il sussidio di disoccupazione.

    Domani torno a lavoro e cerco di capire meglio, ma dopo una cosa del genere io non la voglio più vedere. Non è più possibile, è tutto troppo compromesso.

    Ma ancora una volta, se c'è qualcuno che deve andarsene non sono io. Non è giusto.


    Io volevo solo un lavoretto tranquillo, non una soap opera turca.

  • Non che l'epilogo debba essere sempre così tragico, ma in sfumature diverse si rischia sempre la sedia.

    Sono d'accordissimo ma preciso una cosa: in questo caso, se lei non fosse stata una squilibrata e non avesse portato la questione a un punto di non ritorno, nessuno avrebbe rischiato nulla. Il direttore sapeva di questa """"""relazione"""""" e a lui addirittura andava bene.


    E' stato quello il punto.

    All'inizio sembrava una ragazza normalissima; stanca del suo ragazzo che le faceva mancare questo e quell'altro - come tante - ma comunque una ragazza normalissima.


    Col tempo si è dimostrata il contrario e la situazione degenera ogni giorno di più. Io non ho mai visto né sentito nulla del genere, i miei amici nemmeno.


    Ed è ancora lì quando in qualsiasi altro luogo di lavoro sarebbe andata a casa a calci in c∙∙o.

    E' ancora lì perché il capo ha questo approccio conservativo per cui cerca di fare sempre da paciere e di tirare a campare anche quando i problemi diventano oggettivamente troppo grandi.


    Io non voglio fare ultimatum ma non è possibile così. O me o lei.

    E io sono più bravo di lei in tutto, oltre a non essere uno squilibrato. La risposta dovrebbe essere ovvia.

    E se non lo fosse, ripeto... me ne andrò io.


    Non si può vivere così il lavoro a 25 anni, senza famiglia a carico e senza grosse pendenze economiche sulla testa.

  • Chiedo a voi perché sinceramente sono scioccato e non so cosa fare.


    Ho il contratto in scadenza il 30 novembre, e con me la mia collega. Verrà rinnovato ad entrambi.


    Oggi mi reco a lavoro e il direttore - che è in trasferta - mi manda un messaggio chiedendomi se fossi arrivato.


    Gli dico sì, sono arrivato e mi metto a fare x cose che oggi non sono state fatte.


    Lui mi dice di lasciar perdere e di recarmi ad una riunione importante per cui ero delegato, e che ci avrebbe pensato lui.


    Non ho fatto nomi, ma in turno c'era lei.


    Di ritorno dalla riunione mi trovo lei in negozio che inizia ad urlare come una dannata, ad insultarmi, a mettermi le mani addosso.


    Mi ha detto che sono un verme, che sono una m∙∙∙a, che sono un'ameba, un debole, una sanguisuga, un fallito. Mi ha preso a pugni.

    Ha preteso di leggere i messaggi della chat col direttore, cosa che le ho fatto fare perché non ho nulla da nascondere.


    Ha continuato a sbraitare e ad urlare, tutto ciò in un negozio aperto al pubblico. Le chiedevo di smettere, lei diceva che io a volte ho fatto peggio. Falso, ed è pure pericolosa perché inventa s∙∙∙∙∙∙∙e e manda in galera la gente.


    Poi se ne è andata.


    Ora non so che fare perché ho il contratto in scadenza e non la voglio più vedere. A tratti mi fa anche paura, non sto scherzando.


    E ovviamente il direttore non sembra voglia farla fuori, anche perché ci avviciniamo al periodo natalizio e lei, nonostante non sia brillante, è comunque formata.

  • Indubbiamente una persona 'pericolosa'. Io parlerei con il direttore e spiegherei bene cosa ti è successo. Eviterei per quanto possibile di interagire con la tua collega, tienila alla larga. Ci sono telecamere in negozio che hanno ripreso la scena?

    Valuta anche la possibilità di una denuncia per molestie sul luogo di lavoro, e fallo sapere anche al direttore. Alla fine la responsabilità dell'ambiente di lavoro è sua.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Indubbiamente una persona 'pericolosa'. Io parlerei con il direttore e spiegherei bene cosa ti è successo. Eviterei per quanto possibile di interagire con la tua collega, tienila alla larga. Ci sono telecamere in negozio che hanno ripreso la scena?

    Valuta anche la possibilità di una denuncia per molestie sul luogo di lavoro, e fallo sapere anche al direttore. Alla fine la responsabilità dell'ambiente di lavoro è sua.

    Grazie per i suggerimenti.


    Purtroppo non posso evitarla, è un negozio piccolo e siamo in 4 (direttore incluso, che però è in trasferta fino a fine dicembre).


    Le ho anche detto che la prossima volta che fa una cosa del genere non avrei chiamato nessun direttore, ma direttamente i carabinieri.

    L'ha presa a ridere.


    Ho appena chiamato il direttore e mi ha praticamente riattaccato in faccia dicendo che ci avrebbe immediatamente pensato lui, gli ho chiesto di stare molto attento perché sono sinceramente spaventato da questa persona. Aveva gli occhi e la voce di una pazza.


    La situazione non è facile, non so che fare, i soldi mi servono, altrimenti me ne sarei già andato nonostante il lavoro mi piaccia.

  • Mamma mia che personaggio! Certo che così non può continuare ancora per molto, si capisce da quello che scrivi che questa situazione ti fa soffrire. È chiaro che tutti e due nello stesso posto non potete stare. Hai qualcuno che ti stia vicino? Familiari, amici…

    Magari non serve, ma comincerei un po’ a guardarmi intorno per trovare un nuovo lavoro. Sapere che hai altre opportunità e una via d’uscita ti darebbe sicuramente sollievo. Un abbraccio.

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Magari non serve, ma comincerei un po’ a guardarmi intorno per trovare un nuovo lavoro. Sapere che hai altre opportunità e una via d’uscita ti darebbe sicuramente sollievo. Un abbraccio.

    Posto che lei non se ne andrà mai perché per quanto dica che questo posto le fa schifo, andarsene significherebbe darmela vinta - nella sua testa malata - e lei non lo farà mai.


    So benissimo di poter trovare un altro lavoro. Non so se firmare il rinnovo del contratto a fine mese e continuare a cercare mentre continuo qui o se andarmene e fare con calma.


    Pur avendo tutte le ragioni del mondo per andarmene, se me ne andassi a fine mese, col direttore in trasferta fino a fine dicembre, farei la figura dell'infame che ha abbandonato la baracca nel momento peggiore possibile. E io non voglio passare per quello che non sono.


    I miei amici mi dicono di fregarmene e di pensare a me stesso, che queste aziende se dovessero mai farti fuori loro, non si farebbero questi problemi in nessun caso.


    Una cosa è certa: io sto veramente ma veramente male.

    Ho cercato questo lavoro principalmente per "scappare" da una situazione complicata a casa. Sto peggio di prima. Non so che fare.

  • Io fossi in te farei il possibile per non rimanere in questo ambiente, fai bene ad avere paura di questa ragazza, i segnali ci sono.

    Cercherei immediatamente un altro lavoro e una volta trovato non mi farei troppi scrupoli ad "abbandonare la baracca".

    Nel frattempo osserverei i provvedimenti che il direttore metterà in atto, non penso che possano risolvere la situazione, anzi per assurdo potrebbero anche peggiorarla.

    E' un momento difficile ma hai i mezzi per uscirne.

    In bocca al lupo.

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