Sensi di colpa più grandi di me

  • Mi spiace ma non riesco ad empatizzare con te. Per questo preferisco evitare. Ovvio che sei libera di dire ciò che senti e scavare dentro te stessa per capirti. Dagli utenti di questo forum, che sono bravissimi e preparati, ti sono state dette cose importanti. Spero tu ne abbia preso atto.

    Infatti non pretendo mica che tu empatizzi o mi dici qualcosa. Sei tu che mi fai domande e poi scrivi altre cose come se ti stessi facendo un danno rispondendoti.

  • E' interessante perché Bruce ha ragione.

    Io mi frequentavo con questo ragazzo, che non mi aveva detto di essere fidanzato da 12 anni, che aveva nascosto tutto, peccato che non aveva considerato i like su Facebook della ragazza, e quindi l'ho intercettata in questo modo ed entrando sul suo profilo ho trovato le foto con lui con rispettivi tag che lui aveva tolto nelle impostazioni privacy.

    Avrei potuto creare davvero un bordello e dirle tutto, ma ho preferito mandarlo semplicemente a c∙∙∙∙e e andare avanti per la mia strada, non tanto per egoismo ma perché sapeva dove abitavo e non volevo trovarmi con un possibile matto fuori dalla porta.

  • Poi una volta ripresa e chiusa la comunicazione, è passato un tot in cui son stata bene. Passato quel tot di nuovo avevo bisogno di quelle situazioni e ho ricominciato a scrivere e cercare.

    Ne vorrei fare a meno, mi sto impegnando anche con la terapia (in tutta questa fase mi seguiva il mio terapeuta), ma in alcuni momenti mi sento persa e temo che il vuoto che sento in questi mesi di stop contatti sia dovuto proprio al fatto che non ho stimoli esterni alla mia vita reale.

    Funziona un po' come una dipendenza; per questo il paragone con l'alcolismo.


    Attenzione che questo, così come accade per i dipendenti non ti assolve da ogni peccato, ma è importante specificarlo, altrimenti il comportamento di tradire sembra davvero una cattiveria gratuita rivolta al tuo compagno. Almeno così la vedono le persone che hanno sperimentato tradimento.


    C'è tradimento e tradimento. Sono tutti sbagliati, però in moltissimi casi al centro del discorso non c'è il tradito, che pure è quello che ne paga le conseguenze più atroci. Al centro di alcuni tradimenti c'è un problema (grave) di chi tradisce. Per quanto atroce, esistenziale e distruttivo sia il danno causato al tradito: si tratta di un effetto collaterale.


    Certamente questo non rallegrerà lo spirito delle persone tradite. Però è diverso essere traditi perché "lei voleva tradire TE", oppure essere traditi perché "lei non riesce ad avere relazioni sane".

    Quando le persone hanno problemi psichici una delle prime sfere della vita ad esserne intaccate è proprio l'affettività.


    E' interessante perché Bruce ha ragione.

    Io mi frequentavo con questo ragazzo, che non mi aveva detto di essere fidanzato da 12 anni, che aveva nascosto tutto, peccato che non aveva considerato i like su Facebook della ragazza, e quindi l'ho intercettata in questo modo ed entrando sul suo profilo ho trovato le foto con lui con rispettivi tag che lui aveva tolto nelle impostazioni privacy.

    Avrei potuto creare davvero un bordello e dirle tutto, ma ho preferito mandarlo semplicemente a c∙∙∙∙e e andare avanti per la mia strada, non tanto per egoismo ma perché sapeva dove abitavo e non volevo trovarmi con un possibile matto fuori dalla porta.

    Ci sono mille modi in cui un tradimento può rivelarsi. Alcuni superano le fantasie più eccentriche.

    Quando chi tradisce dice "lui/lei non lo saprà mai": sta facendo una promessa che non è in grado di mantenere.


    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Funziona un po' come una dipendenza; per questo il paragone con l'alcolismo.

    Sono d'accordo, esistono i traditori seriali e in questo caso si può credo parlare di dipendenza e quindi di una condizione patologica, ma ho la sensazione (solo sensazione, quindi non corroborata da evidenze) che spesso non sia percepita come tale dal dipendente stesso. Mi spiego... un tossico dipendente sa di esserlo e magari tenta di fare qualcosa a un certo punto per gestire la cosa, mentre il traditore seriale solitamente accoglie questa sua dipendenza.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Sono d'accordo, esistono i traditori seriali e in questo caso si può credo parlare di dipendenza e quindi di una condizione patologica, ma ho la sensazione (solo sensazione, quindi non corroborata da evidenze) che spesso non sia percepita come tale dal dipendente stesso. Mi spiego... un tossico dipendente sa di esserlo e magari tenta di fare qualcosa a un certo punto per gestire la cosa, mentre il traditore seriale solitamente accoglie questa sua dipendenza.

    Beh nel riconoscere la dipendenza giocano anche fattori culturali e sociali. Se un certo atteggiamento non è riconosciuto o "pubblicizzato" come dipendenza, difficile ancora di più rendersi conto. Da relativamente poco si parla delle dipendenze da nuove tecnologie, per esempio. La droga classica di per sé invece è legata a una narrazione di "dipendenza".

  • Sono d'accordo, esistono i traditori seriali e in questo caso si può credo parlare di dipendenza e quindi di una condizione patologica, ma ho la sensazione (solo sensazione, quindi non corroborata da evidenze) che spesso non sia percepita come tale dal dipendente stesso. Mi spiego... un tossico dipendente sa di esserlo e magari tenta di fare qualcosa a un certo punto per gestire la cosa, mentre il traditore seriale solitamente accoglie questa sua dipendenza.

    All'inizio succede anche con l'alcool o con le altre dipendenze: sono divertenti. Il problema emerge quando si mangiano via la vita un pezzo alla volta.


    Anche se non è facile da immaginare da una prospettiva esterna al problema: il degrado da "dipendenza divertente" a "malattia che ti mangia la vita" avviene anche per i traditori seriali.


    Presto o tardi questi perdono la possibilità di avere relazioni sane. Di solito a causa di questo comportamento perdono "la relazione della vita" (o quella che si avvicina di più a questa definizione). Alla lunga iniziano a non provare più reale piacere per quello che fanno e per le "situazioni seducenti" tipiche del tradimento. Devono farlo ma la sensazione che ne traggono è inferiore a quella che tutti gli altri traggono dalla normale relazione di coppia.

    Poi ovviamente dipende da caso a caso.


    Beh nel riconoscere la dipendenza giocano anche fattori culturali e sociali. Se un certo atteggiamento non è riconosciuto o "pubblicizzato" come dipendenza, difficile ancora di più rendersi conto. Da relativamente poco si parla delle dipendenze da nuove tecnologie, per esempio. La droga classica di per se invece è legata a una narrazione di "dipendenza".

    Per quanto riguarda il sesso e i tradimenti la considerazione sociale dipende più da "chi" lo fa, che non da "cosa" faccia.


    In alcune situazioni questo tipo di comportamento addirittura è incentivato, poiché considerato come fosse un atteggiamento da "alpha", oppure una "sana libertà" o "emancipazione". Ovviamente questo non fa che peggiorare il problema.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Per quanto riguarda il sesso e i tradimenti la considerazione sociale dipende più da "chi" lo fa, che non da "cosa" faccia.


    In alcune situazioni questo tipo di comportamento addirittura è incentivato, poiché considerato come fosse un atteggiamento da "alpha", oppure una "sana libertà" o "emancipazione". Ovviamente questo non fa che peggiorare il problema.

    Mi riferivo alla considerazione e alla narrativa del traditore come "dipendente", rispetto a ciò che aveva detto l’altro utente prima. Non si parla del tradimento in questi termini.

  • Mi riferivo alla considerazione e alla narrativa del traditore come "dipendente", rispetto a ciò che aveva detto l’altro utente prima. Non si parla del tradimento in questi termini.

    Esistono entrambe le situazioni: sia quelle in cui il traditore è responsabile al 100%, sia il caso in cui c'è un disturbo a spingere in quella direzione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Per me il traditore seriale è chi cerca conferme; chi ha bisogno di rinforzi per l'ego. È bello piacere, trovare riscontro, sentirsi attraenti, in grado di conquistare. Spesso molti flirtano per questo motivo, senza nemmeno arrivare fino in fondo. Andare con altri serve anche a sminuire il rapporto ufficiale, è come dire a sé stessi che quel rapporto non è così importante, ne trovo mille altri e quando voglio me ne vado. È un modo di mantenere il controllo o illudersi di questo, perché di solito queste persone una volta scoperte crollano in tutta la loro fragilità. Diverso è il caso di chi tradisce in specifici momenti della vita, per sbaglio, per distrarsi da situazioni pesanti, per infatuazione arrivate in periodi favorevoli. Insomma questo può capitare quasi a chiunque, c'è sempre chi è più portato; il seriale invece ha un'indole specifica.

    A proposito di "situazioni pesanti": che ne pensate di chi tradisce il compagno mentre quest’ultimo è gravemente malato? Appunto per sfuggire dallo stress e le conseguenze che la situazione comporta... voi perdonereste?

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