Sensi di colpa più grandi di me

  • Ma infatti, per quello che hai scritto finora dai proprio questa impressione. Poi ti risenti se qualcuno ti considera una seriale, ma bisogna fare sempre molta attenzione a quello che si scrive.

    Io non mi sono risentita di nulla, ho risposto consapevole che avrei ricevuto poca comprensione e molti “attacchi” (sorprendendomi in realtà per la pienezza e intelligenza di alcune risposte). Ma non è questo il problema. Qui è un posto dove sentirsi liberi di essere se stessi e scavare dentro per capirsi magari un po’ di più. Capisco e mi scuso che qualcuno può rivedere nelle mie parole sue esperienze negative di vita e di coppia e prendersene male, ma non è certo colpa mia. In ogni caso, per me la concezione del tradimento è uguale se non peggiore: magari non ci vado a letto, ma c’è un trasporto mentale e una connessione con alcune persone, a volte di cui sono arrivata addirittura ad ossessionarmi, secondo me ben peggiore di un rapporto sessuale che si apre e si chiude nell’atto.

  • Ho cancellato quello che avevo scritto perché mi stavo inc∙∙∙∙∙do ma poi mi pento e faccio un passo indietro. Meglio se non leggo proprio questo 3d.

    bisogna fare sempre molta attenzione a quello che si scrive.

    Il fatto è che il tradimento è un trauma grave, gravissimo da subire. Per alcuni (molti), specie per gli uomini: è un trauma esistenziale. E' come uno stupro mentale. Dopo non si è più quelli di prima: cambia proprio la psiche del soggetto, talvolta anche la chimica del cervello (come accade con i grandi traumi).


    Leggere di parole scritte con leggerezza per motivi di brevità può far pensare che per qualcuno il tradimento sia uno sport. Per qualcuno è mero divertimento, ma non per tutti.


    Alcune persone tradiscono come conseguenza di uno squilibrio personale grave. Esattamente come i narcisisti, che sono i primi a pagare e soffrire per il loro male: alcuni traditori seriali non la vivono bene come può pensare un tradito: la vivono malissimo e sono co-vittime del loro agire.


    Dal punto di vista di un (o una) tradito/a relativamente sano: il traditore si trastullava con altri collezionando orgasmi extra. Questo però è il probabile vissuto dal punto di vista di chi non ha una spinta interiore allo squilibio.


    Il paragone più azzeccato è quello con l'alcool.

    Un alcolizzato non beve per divertirsi e quando beve non ha lo stesso piacere che ha un bevitore medio. Ma dal punto di vista del bevitore medio invece l'alcolizzato è uno che si da alla pazza gioia tutti i giorni.

    In realtà l'alcolizzato beve perché non riesce a smettere, perché ha una dipendenza e perché non pensa di poter vivere se non bevendo. E' un tantino diverso.


    Per poter "capire" bisognerebbe potersi mettere nei panni dell'alcolizzato o del traditore squilibrato, ma è naturale (ed è un bene) non riuscirci più di tanto. Il tradito vittima di un traditore "irrisolto"/squilibrato non capirà mai del tutto la sua prospettiva: non può. Dovrebbe però sforzarsi di credere che quando si tratta di un comportamento dato da uno squilibrio: la prima vittima è il traditore stesso; che non se la vive così bene e che la sua vita da "vampiro" nei confronti della società è anche una condanna all'eterna solitudine. In particolare le donne traditrici che sono "facilitate" ad operare in questo modo dalle "regole di mercato" e da svariati altri fattori: vanno a letto con molti, ma sono sempre da sole.


    Una volta che il tradito scopre (e prima o poi scopre): lui si distacca dal "male", lei perde l'unica speranza di normalità e felicità sana. Non c'è un lieto fine per chi tradisce. E' un bene per tutti parlarne liberamente con un minimo di tolleranza, perché così apriamo alla possibilità di risoluzione.


    E' capitato anche a me di sferrare critiche feroci nei confronti di qualche traditore/traditrice quando intuivo che l'origine di tutto era meramente quella di un capriccio o di un egoismo o di un comportamento di stampo istrionico/narcisista (senza patologia a monte). In casi eccessivi come quello di chi tradisce regolarmente da tre anni (l'opener di questa discussione) e di Senzaparole ho reagito diversamente perché intuisco (magari sbagliando) che si tratta di uno di quei casi in cui la prima vittima è il carnefice.. e che magari facendola ragionare è possibile evitare la seconda vittima, ovvero il futuro (spero mancato) marito dell'opener.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Hai fatto un paragone con le dipendenze per me molto azzeccato. Ho sbagliato a fare di tutta l’erba un fascio all’inizio perché è vero, ci sono diverse tipologie di traditori. Non penso che uno sia meglio o peggio dell’altro, però nel mio caso non posso fare a meno di avere altri contatti e stimoli nonostante questo non mi provochi benessere, ma solo emozioni forti. Per farti un esempio concreto: quando dopo mesi di messaggi, tira e molla, un incontro, ci siamo visti una seconda volta in hotel, il mio ultimo interesse era avere un rapporto, ma comunque c’è stato ovviamente, ma io non stavo bene e di certo non era per avere un orgasmo. Tant’è che la dinamica tossica, che era quella che cercavo, subito è andata avanti e ho passato la notte in ansia mentre lui dormiva, in totale malessere pensando al mio ragazzo con i sensi di colpa. Avevo tachicardia, passeggiavo avanti e indietro per l’hotel aspettando che arrivasse mattina. Prima cosa appena tornata a casa una due tre docce, pulivo casa ossessivamente, sono stata tre giorni depressa e assente totalmente svuotata.

    Poi una volta ripresa e chiusa la comunicazione, è passato un tot in cui son stata bene. Passato quel tot di nuovo avevo bisogno di quelle situazioni e ho ricominciato a scrivere e cercare.

    Ne vorrei fare a meno, mi sto impegnando anche con la terapia (in tutta questa fase mi seguiva il mio terapeuta), ma in alcuni momenti mi sento persa e temo che il vuoto che sento in questi mesi di stop contatti sia dovuto proprio al fatto che non ho stimoli esterni alla mia vita reale.

  • Io non mi sono risentita di nulla, ho risposto consapevole che avrei ricevuto poca comprensione e molti “attacchi” (sorprendendomi in realtà per la pienezza e intelligenza di alcune risposte). Ma non è questo il problema. Qui è un posto dove sentirsi liberi di essere se stessi e scavare dentro per capirsi magari un po’ di più. Capisco e mi scuso che qualcuno può rivedere nelle mie parole sue esperienze negative di vita e di coppia e prendersene male, ma non è certo colpa mia. In ogni caso, per me la concezione del tradimento è uguale se non peggiore: magari non ci vado a letto, ma c’è un trasporto mentale e una connessione con alcune persone, a volte di cui sono arrivata addirittura ad ossessionarmi, secondo me ben peggiore di un rapporto sessuale che si apre e si chiude nell’atto.

    Non ti devi scusare. Sei liberissima di esprimerti e le tue parole non mi hanno risvegliato ricordi negativi. Penso invece che tu debba risolvere il tuo problema, per il bene tuo e del tuo partner, fin che sei in tempo. Ho notato che hai cambiato avatar con un bel tramonto (spiaggia di Scivu in Sardegna?): Spero che significhi il tramonto della tua esigenza di tradire. In bocca al lupo quindi...

  • Hai fatto un paragone con le dipendenze per me molto azzeccato. Ho sbagliato a fare di tutta l’erba un fascio all’inizio perché è vero, ci sono diverse tipologie di traditori. Non penso che uno sia meglio o peggio dell’altro, però nel mio caso non posso fare a meno di avere altri contatti e stimoli nonostante questo non mi provochi benessere, ma solo emozioni forti. Per farti un esempio concreto: quando dopo mesi di messaggi, tira e molla, un incontro, ci siamo visti una seconda volta in hotel, il mio ultimo interesse era avere un rapporto, ma comunque c’è stato ovviamente, ma io non stavo bene e di certo non era per avere un orgasmo. Tant’è che la dinamica tossica, che era quella che cercavo, subito è andata avanti e ho passato la notte in ansia mentre lui dormiva, in totale malessere pensando al mio ragazzo con i sensi di colpa. Avevo tachicardia, passeggiavo avanti e indietro per l’hotel aspettando che arrivasse mattina. Prima cosa appena tornata a casa una due tre docce, pulivo casa ossessivamente, sono stata tre giorni depressa e assente totalmente svuotata.

    Poi una volta ripresa e chiusa la comunicazione, è passato un tot in cui son stata bene. Passato quel tot di nuovo avevo bisogno di quelle situazioni e ho ricominciato a scrivere e cercare.

    Ne vorrei fare a meno, mi sto impegnando anche con la terapia (in tutta questa fase mi seguiva il mio terapeuta), ma in alcuni momenti mi sento persa e temo che il vuoto che sento in questi mesi di stop contatti sia dovuto proprio al fatto che non ho stimoli esterni alla mia vita reale.

    Stai fuori una notte intera e il tuo ragazzo non se ne accorge? Ma vivete insieme?

  • Stavo di nuovo per cascarci. Per compensare vado a vedermi una puntata della regina delle lacrime su Netflix, lì l’amore trascende ogni problema.

    Oppure, al contrario, mi guardo un video di FYA.

    Coccomaro69, se ritieni di dover contribuire fattivamente e costruttivamente in questo thread sei il benvenuto, in caso contrario nessuno ti costringe a prendervi parte. Ti ringrazio per la certa collaborazione.


    Ailene per lo Staff di moderazione

  • Mi spiace ma non riesco ad empatizzare con te. Per questo preferisco evitare. Ovvio che sei libera di dire ciò che senti e scavare dentro te stessa per capirti. Dagli utenti di questo forum, che sono bravissimi e preparati, ti sono state dette cose importanti. Spero tu ne abbia preso atto.

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