Andavo rigorosamente in palestra, mangiavo sano, non fumavo, ecc... Poi però vedendo che malgrado tutto non mi considerava nessuna, mi sono stancato e ho ripreso le vecchie abitudini.
Ma perche' devi fare le cose solo per le donne? Secondo te Zaccagni ha segnato al 97esimo per farsi notare dalle tifose? Oppure per fare un regalo a sua moglie? Oppure per paura che sua moglie lo lasciasse se perdevano la partita?
Ma perche' devi fare le cose solo per le donne? Secondo te Zaccagni ha segnato al 97esimo per farsi notare dalle tifose? Oppure per fare un regalo a sua moglie? Oppure per paura che sua moglie lo lasciasse se perdevano la partita?
Sul fatto di fare le cose per se stessi e non per gli altri ti do ragione e ci devo lavorare.
Sul tema accettazione: a mio avviso dipende da cosa ci si chiede di accettare.
Io ho fatto un lungo e sofferto (ma direi proficuo) percorso psicoterapico di accettazione dell'ansia. Oggi accetto di essere una persona predisposta a reazioni ansiose e di avere questa "compagna di vita" che tende ad attivarsi facilmente, quindi ho sviluppato una parte (di certo non la totalità) di serenità su questo tema. Sempre a tal proposito, però, non potrò mai accettare gli episodi di ansia forte, per fare un esempio.
Posso accettare che per mille ragioni (o per nessuna) non sono stato uno scopritore precoce dell'amore e del sesso, anche solo in un'ottica prettamente statistica. Ma non posso accettare di sentire questo vuoto ancora oggi.
Sei in notevole sovrappeso (con tutti i rischi per la salute che ne derivano)? Eh ma devi accettarti così.
Sei arrivato oltre i 30 anni e sei ancora vergine? Devi accettarti così.
Hai un piede 40 volte più grande dell'altro? Eh devi accettarlo...
Se continuiamo così fra un po' anche quando andremo dal medico per l'influenza ci verrà detto che dobbiamo accettarlo.
Banalmente mi verrebbe da dirti che tutto ciò che possiamo cambiare lo dobbiamo fare. Ma se vediamo che questo sta sopra le nostre forze, accettarlo è l'unica alternativa.
Se poi tu vuoi dire che vuoi sempre riservarti il diritto di incacchiarti con il mondo e con la vita perché per te è uno sfogo, allora ti rispondo che hai ragione e difatti anch'io faccio così e paradossalmente mi fa star bene.
Sul tema accettazione: a mio avviso dipende da cosa ci si chiede di accettare.
Io ho fatto un lungo e sofferto (ma direi proficuo) percorso psicoterapico di accettazione dell'ansia. Oggi accetto di essere una persona predisposta a reazioni ansiose e di avere questa "compagna di vita" che tende ad attivarsi facilmente, quindi ho sviluppato una parte (di certo non la totalità) di serenità su questo tema. Sempre a tal proposito, però, non potrò mai accettare gli episodi di ansia forte, per fare un esempio.
Posso accettare che per mille ragioni (o per nessuna) non sono stato uno scopritore precoce dell'amore e del sesso, anche solo in un'ottica prettamente statistica. Ma non posso accettare di sentire questo vuoto ancora oggi.
Hai continuato esattamente il mio discorso 
Quello che intendevo è che ormai ci dicono di accettare qualsiasi cosa, anche quelle dove è praticamente impossibile (esempio il fatto dell'amore).
Certe volte ci vorrebbero interventi anche più invasivi da parte dei terapeuti, invece noto che gira e rigira siamo sempre, ma proprio per qualsiasi cosa, sul "Devi accettarti così".
Idem: Andavo rigorosamente in palestra, mangiavo sano, non fumavo, ecc... Poi però vedendo che malgrado tutto non mi considerava nessuna, mi sono stancato e ho ripreso le vecchie abitudini.
Idem, poi vedi le colleghe con compagni che sono dei casi umani e ti chiedi cosa non ho io che gli altri hanno.
Io comunque continuo a trattarmi bene per cercare di rimanere in perfetta salute per due motivi:
- Da anziano dovrò badare a me stesso e comunque dovrò avere una pensione decente per permettermi una badante, in casa di riposo manco morto ci vado.
- É dimostrato che chi è solo nella vita vive di meno, quindi devo compensare con la salute.
Idem, poi vedi le colleghe con compagni che sono dei casi umani e ti chiedi cosa non ho io che gli altri hanno.
Io comunque continuo a trattarmi bene per cercare di rimanere in perfetta salute per due motivi:
- Da anziano dovrò badare a me stesso e comunque dovrò avere una pensione decente per permettermi una badante, in casa di riposo manco morto ci vado.
- É dimostrato che chi è solo nella vita vive di meno, quindi devo compensare con la salute.
Se hai trovato questa motivazione sei 1000 passi avanti sai 
Io ci sto provando a lavorare sul fatto di mangiare sano e fare esercizio per la questione salute, ma proprio non riesco e alla fine continuo solo a vederlo come un fattore estetico 
Sul fatto del "cos'ho io che non va" hai praticamente descritto il mio dialogo interiore costante.
Se poi tu vuoi dire che vuoi sempre riservarti il diritto di incacchiarti con il mondo e con la vita perché per te è uno sfogo, allora ti rispondo che hai ragione e difatti anch'io faccio così e paradossalmente mi fa star bene.
Diciamo che un comportamento umano storico che se fatto entro i limiti può anche essere, paradossalmente, benifico.
Io ho un vicino di casa ventenne, oggettivamente fuori forma tendente ad essere obeso, con un po' di gobba causata dal suo atteggiamento passivo, spesso anche quando parla tende ad abbassare la testa, parla in dialetto e basso spirito di iniziativa.
Questo ragazzo purtroppo anche se andrà in palestra non avrà grossi cambiamenti, perché ok che fisico ed abbigliamento sono collegati, ma occorre altro.
Credo che non abbia mai baciato nessuna ragazza, non so come viva tutto questo (credo male) si nota la sua vergogna nel mostrarsi in generale, lo noto io, immaginate una qualsiasi ragazza ventenne, scappa via è ovvio, cosa dovrebbe piacerle di un ragazzo così?
Idem, poi vedi le colleghe con compagni che sono dei casi umani e ti chiedi cosa non ho io che gli altri hanno.
Conta anche il nostro atteggiamento inconscio nei confronti dell'altro sesso, tutto il linguaggio non verbale, ossia la postura, il tono della voce, la camminata, il modo di muoversi, il modo di sorridere... tutte cose di cui non ci rendiamo conto (e su cui in linea di massima non possiamo agire), ma che mandano messaggi a chi sta intorno a noi su cosa vogliamo veramente. E può darsi che quello che vogliamo veramente non coincida esattamente con quello che ci raccontiamo. Per questo può capitare che una persona all'apparenza poco piacente, o meno piacente di noi, poi riscuota un certo successo con le donne, perché loro percepiscono da parte di costui messaggi e segnali deboli più rassicuranti e piacevoli di chi magari si sforza tanto e risulta irritante e fastidioso.
É dimostrato che chi è solo nella vita vive di meno, quindi devo compensare con la salute.
Queste dimostrazioni "scientifiche" vanno interpretate. Non è che la vita di coppia ha un tale e mostruoso potere sull'essere umano, che chi se ne priva si fa chissà quali danni... Diciamo che chi sta da solo non per scelta, di solito ha già dei problemi a monte, spesso problemi psicologici, e sono proprio questi a determinare un indebolimento a livello fisico con il passare degli anni. Ma sono cose a cui si può porre rimedio con lo stile di vita, come appunto tu hai ben capito.
Ma perche' devi fare le cose solo per le donne? Secondo te Zaccagni ha segnato al 97esimo per farsi notare dalle tifose? Oppure per fare un regalo a sua moglie? Oppure per paura che sua moglie lo lasciasse se perdevano la partita?
Secondo me solo per c...
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