Come apprezzare meglio ciò che si ha?

  • Ciao ipposam, grazie della risposta.


    A dire il vero non ho mai citato cose materiali, infatti io ho parlato della mia soddisfazione per quanto riguarda il mio percorso in termini di esperienze, non solo lavorative ma anche socio-culturali, vedere la vita in vari paesi, affacciarmi a molte persone., visitare posti nuovi.

    Aver fatto anche un percorso personale in questi viaggi, aver combattuto con disagi che avevo.


    Non mi sembra di aver parlato di beni.

    Anzi, come scrissi nel primo post, avrei potuto avere molto di più, ma non ho voluto investire su tenore di vita, infatti ho capito che non era quello di cui avevo bisogno.


    Poi è chiaro, un ipotetico acquisto di un immobile è una scelta di vita, una stabilità, non necessariamente un ostentamento di ricchezza.

  • Sul fatto che la soddisfazione economica non porti la felicità sono d'accordo solo in parte, e mi baso su esperienza personale. Per carità, non vale lo stesso per tutti; conosco persone che sono felici con il minimo e va benissimo così.


    Quando guadagnavo il minimo, ricordo che tutto era un problema. Si rompe la macchina? O la ripari e rinunci alla vacanza estiva, o sei a piedi per chissà quanto. Se hai bisogno di una visita medica specialistica, nel frattempo ti vengono altri malanni al pensiero dei soldi che dovrai spendere. Se non guadagni abbastanza da essere autosufficiente, dipendi da altre persone e ti senti un peso; non puoi darti sicurezze economiche per il futuro.


    È vero che i soldi non risolvono tutti i problemi, ma moltissimi problemi sono di natura economica.

  • avrei potuto avere molto di più

    Ma vedi già nei termini, citi diverse volte questa parola, "avere", e questo per me è parlare di cose materiali. I risultati che elenchi nel post d'apertura sono tutti risultati materiali.

    Ti consiglio di leggere, se non lo hai fatto, il libro "Avere o essere" di Eric Fromm, che per me è il romanzo di formazione per eccellenza, e fa capire la profonda differenza tra i due approcci alla vita.

    Sul fatto che la soddisfazione economica non porti la felicità sono d'accordo solo in parte, e mi baso su esperienza personale. Per carità, non vale lo stesso per tutti; conosco persone che sono felici con il minimo e va benissimo così.


    Quando guadagnavo il minimo, ricordo che tutto era un problema. Si rompe la macchina? O la ripari e rinunci alla vacanza estiva, o sei a piedi per chissà quanto. Se hai bisogno di una visita medica specialistica, nel frattempo ti vengono altri malanni al pensiero dei soldi che dovrai spendere. Se non guadagni abbastanza da essere autosufficiente, dipendi da altre persone e ti senti un peso; non puoi darti sicurezze economiche per il futuro.


    È vero che i soldi non risolvono tutti i problemi, ma moltissimi problemi sono di natura economica.

    Sicuramente sufficiente disponibilità economica per soddisfare i bisogni e le necessità è la base di qualunque serenità.

    Tuttavia io la trovo "condizione necessaria ma non sufficiente" per essere felici.

    Infatti si può essere assolutamente benestanti e anche ricchi senza essere per nulla felici.

    Io ne conosco tante di situazioni simili, perchè è vero che con i soldi togli molti problemi e preoccupazioni, ma la felicità non è non avere problemi e preoccupazioni, quella al massimo è serenità finanziaria.

  • Perdonami ipposam , non riesco a cogliere.

    Sono curioso di capire il tuo punto di vista, in primo luogo cosa intendi per cose materiali (magari abbiamo due concezioni diverse).

    Quali sarebbero le cose materiali che tu hai percepito tra i miei post?


    Io per cose materiali intendo tipo l'automobile, l'Iphone, l'orologio, la barca, e non mi sembra di averne citato.


    Tu dici già dalla parola "avere".

    Ma se ti dicessi "avere una relazione", "avere amicizie", "avere esperienze" sono beni materiali?

  • ho girato mezza Europa, ho una tranquillità economica evidente, una casa

    Questo è avere...tutto il tuo percorso per come è descritto mi sembra molto orientato a raggiungere obiettivi di crescita lavorativa e stabilità economica, con tutto ciò che ne consegue, ma non si evince (da quello che hai scritto) un percorso di crescita culturale, sentimentale, spirituale; non parli di amore, non c'è il progetto di una famiglia, ad esempio. A mio parere devi capire che vita vuoi vivere, il senso che vuoi dargli, e poi perseguirlo. Lavorare va bene, viaggiare è interessante e piacevole ma non credo possa bastare a nessuno.

  • Ovviamente nella vita non c'è solo il lavoro. E fortunatamente non c'è stato solo questo nella mia.

    Ma i motivi che mi hanno portato in giro, sono stati per questo.

    Anzi, se non avessi avuto questa professione probabilmente sarei rimasto ancora a casa.


    Però perdonami ipposam, ancora credo di non aver capito del tutto la tua posizione, sarò un po' tardo...


    Mi stai dicendo che se una persona non ha nei suoi piani il formare una famiglia, ma riesce a realizzare un sogno che diventa una professione in grado di dare una stabilità economica, è una persona orientata a cose materiali?


    Il perseguire dei sogni è una cosa materiale?


    A volte, seppur spesso difficile, si possono anche realizzare.

    Ma dall'inseguire un sogno che diventa una professione, al dire che sono orientato solo a cose materiali, ce ne passa.


    Chi non ricerca una stabilità in questo mondo?

    Potrei parlarti di famiglia senza una stabilità?


    Anzi ti diro di più, conosco persone che spendono quei 4 soldi che hanno da parte in leasing di auto, smartphone appena usciti, vestiti di marca.

    Io, con una tranquillità economica differente non sto facendo tutto questo, e vengo spesso preso in giro per questo.

  • Il perseguire dei sogni è una cosa materiale?

    TI direi che dipende dai sogni.

    Io non sono contro le cose materiali, non vedo nulla di male nemmeno in chi sperpera denaro, diciamo anzi che ho più simpatia per i prodighi che per gli avari. Io penso che la vita è una e va goduta, in ogni istante, ma penso anche che certamente è difficile che si possa essere felici con i soli beni materiali. Il lavoro può dare soddisfazioni; ci sono professioni che possono davvero essere lo scopo di una vita....penso a un artista, a chi fa il medico, sono professioni immersive. In generale però...nella maggior parte dei casi non basta. Ognuno di noi comunque è diverso, c'è chi è più semplice, c'è chi ha bisogno più elementari, e chi è più complesso. Io per esempio ho bisogno di molti stimoli, per me è molto importante avere relazioni profonde e appaganti, avere sempre qualcosa da imparare, nel lavoro e non solo, altrimenti mi sento ferma, non sento di crescere. Perciò continuamente faccio molte cose; studio, leggo, mi dedico alla musica, allo sport. Ma nella mia di vita ho anche investito molto sulla famiglia e ho viaggiato moltissimo, praticamente in tutti i continenti (in particolare io sono appassionata di tropici), sia da sola che con i miei bambini anche, e con loro trovo sia tutto ancora più bello, ma non 100....non 1000...1000.000 di volte più bello.

    Il lavoro mi piace ma se la mia vita fosse solo lavoro e cose materiali, viaggi, auto, penso che in breve andrei in depressione ma di brutto. Ma ripeto ognuno è fatto a modo suo; se hai scritto qui è perché avverti anche tu che qualcosa non va nelle tue scelte; a me la tua vita appare "vuota" per come la descrivi.

  • Capisco che non conoscendomi ti puoi solo basare su quello che scrivo, ed ovviamente non posso scrivere la mia vita in un thread.

    Però, a mio avviso, credo che ti sei un po' fatta un film a "modo tuo".


    Che elementi ti avrebbero fatto pensare (sempre da quello che hai letto) che la mia vita sarebbe vuota?

    Ci sono persone che la famiglia non l'hanno mai voluta ed hanno fatto una vita per 10, assolutamente ricca di tante cose.


    Poi noto sempre questa connessione che hai anche ripetuto nel tuo ultimo post, tra lavoro e cose materiali.

    Non capisco come mai questa cosa sia così imprescindibile...


    Sempre attenendomi ai primi messaggi del thread, ho citato che ho affrontato un percorso personale, partendo da disagi che ho pensato mi impedissero una vita normale.

    Così non è stato, ma ci sono state battaglie.

    Dimentichiamo la parola "lavoro", sostituiamola con "esperienze".

    Ho fatto molte esperienze che mi hanno portato a conoscere persone delle più svariate culture, ho imparato altre lingue, mi sono adattato a paesi diversi, a vivere per conto mio, anche lontano da casa, a dovermi adattare perché nei posti non ci sono andato in vacanza, ma ci ho vissuto, abitato.

    Soprattutto ho raggiunto traguardi importanti.

    Ho avuto, grazie a questo, una "scuola di vita", ho aumentato la mia consapevolezza, e la conoscenza di me stesso.


    Questo per te è una vita "vuota".


    Per carità, non ti devo convincere di niente, anzi, mi fa piacere un parere anche inaspettato, magari mi farebbe riflettere di più.

    Ma ancora non capisco cosa ti convinca che io sia così tanto attaccato a 'ste benedette cose materiali, che manco ne ho citata mezza.


    Scorgo un po' di stereotipismo latente o sbaglio?

  • Ma ancora non capisco cosa ti convinca che io sia così tanto attaccato a 'ste benedette cose materiali, che manco ne ho citata mezza.

    Io ho scritto l'impressione che ho avuto dal tuo post; è quello che hai scritto che mi fa pensare a una vita vuota, ma con questo termine non è mia intenzione offenderti, sia chiaro. Sei tu ad aver aperto il post per manifestare la tua insoddisfazione e io leggendo quello che scrivi ho pensato "e ti credo, una vita vuota, lavoro ok, o chiamale esperienze, ma qui non c'è nulla che possa dare senso a una vita". O almeno per me è poco, ma io ho una storia diversa, a me la stabilità non è mai mancata, non ho dovuto cercarla, ho fatto anche io moltissime esperienze ma non mi sono preclusa nulla e non mi precludo nulla, io sono affamata di vita e starei stretta in un'esistenza come quella che descrivi, o meglio poteva andarmi bene a 25 anni non oltre.

    Ci sono persone che la famiglia non l'hanno mai voluta ed hanno fatto una vita per 10, assolutamente ricca di tante cose.

    Ricca di quali "cose"?

    Qui poi si entra molto nell'indole personale, per me vivere per se stessi è molto riduttivo e triste.

    Ad ogni modo sei tu a dover trovare il senso che vuoi dare alla tua vita, nessuno può dartelo dall'esterno; per me devi lavorare sul tema delle relazioni, mi sembra sia questo un aspetto carente nella tua storia.

  • Nessuna offesa personale. Il tuo punto di vista è rispettabilissimo, per te il senso della vita sta nelle relazioni, nel creare una famiglia.


    Però può non esserlo per altre persone.


    Diciamo che dire "qui non c'è nulla che possa dare senso ad una vita" (sempre ovviamente attenendosi a quello che ho scritto) mi sembra un pochino riduttivo, e non dimostra un'ampia apertura mentale in generale.


    Anche il credere che la mia vita è vuota, mah... su quali fondamenti?


    Al solo esempio che ho citato, che una persona anche senza una famiglia o relazione può avere una vita ricca di tente cose, tu parti in quarta dicendo "Ricca di cosa?"

    Senza sapere nulla, nessun elemento della vita di questa persona.


    Ciò dimostra che vedi la ricchezza della vita solo sulla base di una relazione o dei figli.

    Mi sembra molto riduttivo pensarla così.

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