Tutti quanti proveniamo da un quadro situazionale che dipende dal nostro vissuto, dalle nostre scelte, dai successi ed insuccessi.
Spesso ci scontriamo con i nostri disagi, che possono essere in qualche modo correlabili al nostro vissuto stesso, oppure provenienti dalla nostra natura, o situazione psichica.
Sicuramente questo influisce molto sulla nostra felicità, passata e attuale.
Al di là dell'essere felici od infelici oggi, e delle motivazioni sul perchè lo siamo noto, almeno in me, una grossa difficoltà a realizzare i passi che ho fatto, tutte le vicissitudini che mi hanno portato ad essere quello che sono, ad avere ciò che ho, e che non è poco.
Parlando più precisamente della mia esperienza personale, mi rendo conto di avere tanto, e lo apprezzo, ma credo di non riuscire ad apprezzarlo abbastanza.
Certo non è stato tutto facile, ci sono state molte difficoltà, carenze, insuccessi, ma alla fine non credo possa veramente lamentarmi guardando i risultati.
Ci sono ancora delle situazioni e dei disagi che non ho ancora del tutto risolto e non mi fanno vivere appieno, ma non sono così preponderanti come un tempo.
Diciamo che dal momento che non ostacolano la mia vita "più di quel tanto", ed essendo riuscito a fare il percorso che volevo fare, forse mi hanno preoccupato meno, ma sono rimasti.
Anzi, dirò di più, considerando lo stato in cui mi trovavo tempo addietro, nemmeno immaginavo di poter essere in grado di fare tutto ciò che ho fatto (come percorso di studi, di carriera, ecc.).
Però c'è sempre dietro l'angolo un senso di sconforto, come dicevo prima, di non riuscire comunque a vivere appieno.
Ma la cosa che mi stupisce è con che facilità e con che velocità tutto diventa normale, scontato.
Ricordo ancora il me stesso di un tempo, quel ragazzo che all'università era in piena crisi, fuori corso, non riuscivo a vedere una fine, pur avendo le idee chiare in mente, ma non sapendo minimamente se ci sarei riuscito. Quel ragazzo che si impegnava quasi senza vedere risultati (che poi sono arrivati dopo), impacciato in molte situazioni di vita.
Se quel ragazzo vedesse dove sono adesso, sarebbe in estasi.
Sono riuscito a realizzare quel sogno che avevo da bambino, ho girato mezza Europa, ho una tranquillità economica evidente, una casa, la salute (seppur ancor giovane, non è scontato), e tanto altro, eppure tutto diventa quasi ovvio nella quotidianità, normale. Il che non significa che io sia scontento, anzi...
Ci tengo a precisare che amo il mio lavoro, non mi sono affatto stufato, anzi, lo trovo molto stimolante, ogni giorno è un giorno diverso, c'è sempre da imparare e migliorarsi.
Sono contento di dove vivo, dell'esperienze che ho fatto e che sto facendo, non sono affatto scontento!
Ma ho pensato che è inutile cercare di più, se non si è in grado di godere ed apprezzare ciò che si ha adesso.
E' facile a dirsi, molto più complesso a farsi.
E' come se anche avendo di più, poi tutto torni ad essere "normale" e scontato.
Ho diversi amici che quando si sono "sistemati" hanno cambiato auto, iniziato a fare vacanze, sperperato in beni materiali. Non giudico le loro scelte, se li rende felici hanno fatto bene.
Io ho capito che non è questo che mi da felicità, se non momentanea. Infatti mi sarei potuto permettere molto di più di quello che possiedo, ma ho realizzato che non è ciò che realmente mi serve.
Forse ho bisogno di altro.
Vorrei potermi immaginare a com'ero 10 anni fa, come pensavo, quali erano le aspettative e poi ricatapultarmi ad adesso.
Ma, ripeto, non perchè non sia contento o soddisfatto adesso, ma indubbiamente l'io di 10 anni fa lo sarebbe di più. Forse "lui" apprezzerebbe molto meglio ed appieno ciò che ho adesso.
Come si fa a fare questo?
Mi spaventa il fatto che se non riesco a godermi questo momento pienamente adesso, dove ci sono ampiamente i presupposti, cosa ne sarà di dopo, quando potrebbero incombere altre problematiche di vita, di salute, di genitori anziani, o di imprevisti ed altre difficoltà?
Apprezzo ogni vostra visione.