Come uscire dalla condizione di single

  • Forse sono io a non sapere come pormi, ma il problema sembra esistere solo nel luogo in cui vivo.

    E' assai probabile che dove vivi per qualche motivo tu sia "bruciata". Qualcuno deve aver sparso qualche brutta voce.


    Non confondiamo i due strumenti. Sebbene i social media siano ampiamente utilizzati dalla popolazione, lo sono per scopi diversi (nella maggior parte dei casi) rispetto all'instaurare incontri galanti. Le app di dating, invece, sono specificamente destinate a questo, quindi le due categorie vanno tenute distinte. È vero che in alcune circostanze possono sovrapporsi, ma non sono affatto equivalenti.

    I social vengono utilizzati principalmente come le app di dating, al posto delle app di dating, talmente tanto che le app di dating si sono specializzate nel collegarsi ai social per connettere le persone. Era questo che intendevo quando dicevo che sono diventate solo dei "titoli" dei social, dei connettori. L'uso non solo si sovrappone, ma talvolta cambia natura inaspettatamente (da social per condividere le foto dei nipotini a posto dove si trova compagnia romantica).


    Come spesso accade, stai generalizzando e compartimentalizzando. Non è una questione di essere "nativi" o meno, ma di avere una comprensione critica del contesto in cui si legge un profilo o un messaggio. Molti "non nativi" sanno leggere tra le righe e cogliere sfumature, così come non tutti i "nativi" hanno questa presunta abilità innata. Affermare che solo questi ultimi siano in grado di capire le contraddizioni

    Ho semplicemente reso chiaro un concetto che se si segue l'elogio dell'eccezione è impossibile comprendere. L'eccezione sono i non nativi che leggono tra le righe e i nativi che non riescono a farlo istintivamente. In tutti gli altri casi funziona come ho scritto io.


    Paragonare le app al muretto o alla palestra è una semplificazione che non tiene conto di alcune differenze sostanziali e fondamentali: le prime sono progettate con algoritmi e interfacce che guidano e influenzano le interazioni in modo intenzionale e strutturato rispetto a un incontro casuale in un luogo fisico.

    La principale funzione delle app e dei social è quella di fornire "il titolo", il contesto: l'ambiente protetto. Il resto lo fanno gli utenti. L'incontro casuale è dato dal caso e da una miriade di fattori che possono non accadere mai.


    I secondi sono contesti sociali aperti e spontanei, dove le interazioni avvengono senza l'intermediazione di un sistema che filtra, ordina e suggerisce potenziali connessioni.

    L'incontro dal vivo non è sempre un contesto aperto e spontaneo. In discoteca ad esporsi si decide di andare, tanto quanto a frequentare locali e/o a dimostrare più o meno disponibilità. Le principali differenze tra l'incontro più o meno "finto casuale" è l'app o il social è che nell'incontro "casuale" non avviene in ambiente protetto e che l'incontro dal vivo avviene quasi sempre tra persone della stessa tipologia, cerchia sociale, livello economico, etc.


    Le app invece sono costrutti digitali creati per ottimizzare e, in alcuni casi, manipolare le dinamiche di incontro.

    Sono creati per far pagare gli uomini facendogli pagare tutto il costo del carrozzone, in cambio forniscono l'ambiente protetto.


    Incontrare qualcuno durante una serata danzante può sembrare un "evento straordinario" solo a te. Per molte persone, incontrarsi casualmente in contesti sociali è ancora oggi un avvenimento piuttosto comune.

    Alla serata danzante: o si va apposta per incontrare qualcuno, oppure anche se ti passa l'anima gemella sotto il naso: la ignori. Ergo: se fai il conto delle probabilità è un evento straordinario.


    La dinamica che descrivi è solo una delle tante possibilità. Inoltre, il tuo continuo riferimento a questo supposto "ambiente protetto" - la cui natura però rimane indefinita - sembra suggerire piuttosto una certa tua personalissima riluttanza a confrontarti con interazioni dirette e spontanee con le donne. Non che mi stupisca, è di certo in linea col tuo personaggio.

    Dell'ambiente protetto ho già parlato argomentando diverse volte in diversi post di diversi thread, quindi è pura strumentalizzazione dire che sia una cosa indefinita. Oblo a modo suo ha ben spiegato di cosa si tratta, evidentemente perché avrà letto le argomentazioni in altri post.


    In breve l' "ambiente protetto" è quel contesto dove provarci è concesso e rifiutare è possibile senza dover sentire insistenze o dover/voler/poter attuare comportamenti denigratori.


    Il grafico che hai postato (e che avevamo già analizzato in passato) mostra che, a fronte del 19% di incontri avvenuti online, l'81% è invece avvenuto "offline". Come si possa quindi affermare che le app abbiano soppiantato tutti gli altri metodi di approccio è qualcosa che solo tu sai.

    Gli incontri avvengono tutti dal vivo: il 100%. Il grafico misura dove si è rotto il ghiaccio, dove è avvenuto il primo contatto o l'invito.


    Per di più quella ricerca presenta diversi punti deboli. Ad esempio, come dimostrano sempre i grafici che hai fornito, la dinamica degli incontri eterosessuali è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi anni, mentre il trend in crescita riguarda principalmente le coppie omosessuali ed è noto come queste ultime (loro sì) si siano sempre avvalse di "ambienti protetti" per favorire la conoscenza.

    La dinamica degli incontri tra minoranze subisce un enorme rafforzamento dall'uso di queste app: è normale che le usino più frequentemente.


    Le app hanno un indiscutibile vantaggio nei confronti della vita reale: una ragazza che è lì vuole essere approcciata e per rifiutare un approccio non ha che da schiacciare un bottone, invece che chiamare il buttafuori o tirare fuori lo spray al peperoncino.

    In un certo senso è così.


    Il grafico si riferisce all'Italia, all'Europa o al mondo? E quindi chi non è sui social/app è quasi invisibile?

    In generale nel mondo o comunque dove sono presenti quelle app.

    Chi non è presente sull'app riduce di tantissimo le sue possibilità e se è donna si espone principalmente a quelli che più spesso agiscono al di fuori dalle app (ma non dai social) che sono i famosi "seduttori seriali", ovvero quelli che pescano a strascico e pasturano e portano a casa solo il sesso.


    Stavo guardando il grafico che ha postato Bruce e mi sono stupita di come gli approcci al bar o al ristorante siano addirittura il 15% del totale.

    Ma siamo sicuri che siano veramente "primi approcci" e che non rappresentino in realtà il primo luogo fisico di conoscenza dopo appunto un incontro online?

    Esatto: gli approcci al bar e al ristorante sono iniziati online.


    Mi è successo che qualcuno ci provasse con me in un bar, ma ero con i miei genitori e mi vergognavo. Quindi può accadere.

    Si, forse ne avevi anche parlato e se non ricordo male era un seduttore seriale.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Stavo guardando il grafico che ha postato Bruce e mi sono stupita di come gli approcci al bar o al ristorante siano addirittura il 15% del totale.

    Ma siamo sicuri che siano veramente "primi approcci" e che non rappresentino in realtà il primo luogo fisico di conoscenza dopo appunto un incontro online?

    No perché non riesco a immaginarmi che una siede al tavolo al ristorante e arriva il marpione di turno che le chiede il numero (poi sarà successo ma non credo così di frequente).

    Mi sta sfuggendo qualcosa?

    Anche perché al ristorante solitamente si va già accompagnate.

  • I social vengono utilizzati principalmente come le app di dating, al posto delle app di dating, talmente tanto che le app di dating si sono specializzate nel collegarsi ai social per connettere le persone. Era questo che intendevo quando dicevo che sono diventate solo dei "titoli" dei social, dei connettori. L'uso non solo si sovrappone, ma talvolta cambia natura inaspettatamente (da social per condividere le foto dei nipotini a posto dove si trova compagnia romantica).

    No, il fatto che i social possano essere utilizzati anche per incontri romantici non implica che siano diventati equivalenti alle app di dating, progettate con quell’unico scopo specifico. Al contrario, i primi hanno una funzione più ampia e versatile, che include (e soprattutto privilegia) una vasta gamma di interazioni sociali non romantiche. Anche se le app si integrano coi social, ciò non elimina la distinzione tra i due mezzi. Anzi, il cambiamento parziale di utilizzo che menzioni, dove una piattaforma originariamente concepita (come Facebook) per condividere foto si evolve in un luogo per trovare compagnia romantica, sottolinea proprio la differenza sostanziale tra i due strumenti, dimostrando come le intenzioni possano differire in modo significativo.

    Ho semplicemente reso chiaro un concetto che se si segue l'elogio dell'eccezione è impossibile comprendere. L'eccezione sono i non nativi che leggono tra le righe e i nativi che non riescono a farlo istintivamente. In tutti gli altri casi funziona come ho scritto io.

    La capacità di "leggere tra le righe" non dipende dalla "natività" digitale o dall’età, ma è una competenza che può essere sviluppata e affinata indipendentemente dal background tecnologico. Assumere che solo alcuni "non nativi" siano eccezioni nel cogliere sfumature e che tutti i "nativi" abbiano questa abilità innata è una generalizzazione ed anche una forzatura. Che "in tutti gli altri casi funzioni come hai scritto tu" è solo una tua opinione e certamente non un fatto.

    La principale funzione delle app e dei social è quella di fornire "il titolo", il contesto: l'ambiente protetto. Il resto lo fanno gli utenti. L'incontro casuale è dato dal caso e da una miriade di fattori che possono non accadere mai.

    Ridurre il ruolo delle app a semplici "titoli" ignora il loro impatto significativo sulla natura delle interazioni che facilitano. Le app di dating non sono strumenti passivi, ma influenzano attivamente e intenzionalmente come e con chi le persone interagiscono. Questi strumenti non si limitano a fornire un contesto, ma modellano e strutturano le connessioni in modo mirato e, a volte, subdolo.


    Anche se gli incontri casuali dipendono effettivamente dal caso e da altri fattori, esistono occasioni e ambienti che favoriscono la manifestazione di tali fattori. Ad esempio, luoghi come il mitico "muretto" o le serate danzanti offrono opportunità concrete per interazioni spontanee. Questi contesti creano occasioni in cui il "fato" può essere "favorito", grazie alla loro natura sociale e alle interazioni de visu, offrendo un'esperienza ben diversa rispetto a un "match", uno "swipe" o di una chat condotta tramite lo schermo asettico ed impersonale di uno smartphone.

    L'incontro dal vivo non è sempre un contesto aperto e spontaneo. In discoteca ad esporsi si decide di andare, tanto quanto a frequentare locali e/o a dimostrare più o meno disponibilità. Le principali differenze tra l'incontro più o meno "finto casuale" è l'app o il social è che nell'incontro "casuale" non avviene in ambiente protetto e che l'incontro dal vivo avviene quasi sempre tra persone della stessa tipologia, cerchia sociale, livello economico, etc.

    Anche se in ambienti come discoteche e locali ci si espone consapevolmente, queste situazioni offrono un'interazione più organica e naturale rispetto a quelle virtuali. Le app, infatti, creano un contesto più strutturato e filtrato, dove le interazioni sono mediate da algoritmi, riducendo significativamente il grado di casualità e spontaneità. In questi ambienti virtuali, gli incontri sono spesso guidati da criteri predeterminati e preferenze esplicite, limitando così la varietà e la sorpresa delle interazioni.


    Inoltre, anche se è vero che gli incontri dal vivo possono avvenire in contesti dove le persone hanno caratteristiche simili, come cerchia sociale o livello economico, c'è comunque un elemento di casualità che può facilitare l'interazione tra individui di background diversi. Questa casualità può arricchire l'esperienza e ampliare le opportunità di connessione in modi che le app, con la loro struttura algoritmica, tendono inevitabilmente a limitare.

    Sono creati per far pagare gli uomini facendogli pagare tutto il costo del carrozzone, in cambio forniscono l'ambiente protetto.

    Miracolo che con te gli uomini non siano sempre e comunque le vittime predestinate, sai che novità...

    Alla serata danzante: o si va apposta per incontrare qualcuno, oppure anche se ti passa l'anima gemella sotto il naso: la ignori. Ergo: se fai il conto delle probabilità è un evento straordinario.

    Infatti, i nostri nonni sono rimasti tutti scapoli e nubili, giusto? Perché vedi, all'epoca le balere e le sagre di paese erano tra i mezzi più comuni per conoscersi casualmente e intrecciare relazioni sentimentali. Ripeto, considerare questi eventi come "straordinari" è per chi cerca di analizzare ogni esperienza umana con eccessiva precisione per incasellarla in etichette rigide, come se fosse una formuletta chimica da replicare a piacere. Come ho già scritto, meno teoria e più pratica e passa la "paura".

    Dell'ambiente protetto ho già parlato argomentando diverse volte in diversi post di diversi thread, quindi è pura strumentalizzazione dire che sia una cosa indefinita. Oblo a modo suo ha ben spiegato di cosa si tratta, evidentemente perché avrà letto le argomentazioni in altri post.


    In breve l' "ambiente protetto" è quel contesto dove provarci è concesso e rifiutare è possibile senza dover sentire insistenze o dover/voler/poter attuare comportamenti denigratori.

    Avrai anche discusso il concetto di "ambiente protetto" in altri thread, ma ciò non lo rende meno controverso. Questa idea potrà essere ben definita per te, ma per altri (me inclusa) rimanere vaga ed estremamente soggettiva. Definire un contesto come "protetto" in realtà a mio avvio riflettere una visione parziale delle interazioni sociali, limitata dalla tua personale esperienza e interpretazione che pretenderesti invece essere "universale". L'asserzione che tale contesto permetta di "provare" senza insistenze o comportamenti denigratori non considera che lo stesso può accedere anche nei contesti "reali" informali e spontanei; la comunicazione e il rifiuto possono avvenire con rispetto e senza conflitti, salvo quelli immaginari alimentati dalla visione distorta e pregiudizievole dell'universo femminile che ti contraddistingue e che riproponi costantemente ovunque.

    La dinamica degli incontri tra minoranze subisce un enorme rafforzamento dall'uso di queste app: è normale che le usino più frequentemente.

    Sì, ma questo distorce completamente le statistiche generali, gonfiando artificialmente un valore che, altrimenti, risulterebbe decisamente più basso. In aggiunta a questo, secondo le indicazioni della ricerca, le coppie omosessuali sono state decisamente sovracampionate.

    Gli incontri avvengono tutti dal vivo: il 100%. Il grafico misura dove si è rotto il ghiaccio, dove è avvenuto il primo contatto o l'invito.

    E no, tu ha scritto questo:

    Le app e i social hanno già soppiantato gli altri metodi di approccio e non di conoscenza. Per conoscersi ci si incontra ancora, tipicamente in qualche locale o al ristorante, ma il "primo contatto" non è quasi mai più dato da un approccio diretto.

    Il "primo contatto" invece avviene (stando al grafico che TU hai riportato) SOLO al 19% tramite interazioni indirette online, mentre l'81% è di natura diretta in altri contesti. Quindi le app NON hanno soppiantato proprio un bel nulla, se non nella tua fervida immaginazione.


    Ed ora vorrei pregarti di non insistere oltremodo cercando, come sempre in questi casi, di sviare l'attenzione di chi legge affinché non rilevino le evidenti ed enormi inesattezze che riporti ed il livello di disinformazione che produci. I dati sono lì (ripeto, li hai postati tu stesso) e sono chiari ed incontrovertibili, non c'è nulla da interpretare e ciò che hai affermato nel quote è semplicemente ERRATO su ogni livello possibile.

  • Stavo guardando il grafico che ha postato Bruce e mi sono stupita di come gli approcci al bar o al ristorante siano addirittura il 15% del totale.

    Ma siamo sicuri che siano veramente "primi approcci" e che non rappresentino in realtà il primo luogo fisico di conoscenza dopo appunto un incontro online?

    No perché non riesco a immaginarmi che una siede al tavolo al ristorante e arriva il marpione di turno che le chiede il numero (poi sarà successo ma non credo così di frequente).

    Mi sta sfuggendo qualcosa?

    A me è successo di essere approcciata al pub. Lì per lì la cosa è anche andata a buon fine, poi era una cosa fine a se stessa, quindi ci siamo "visti" due o tre volte ed è finita lì. Era più un discopub, a dire il vero.


    Ma una volta mi è capitato anche in un ristorante molto informale all'aperto, ero lì da sola. Però lì non ero interessata, ho fatto due chiacchiere e basta. Non è sempre una cosa sgradevole, alla fine siamo pur sempre animali sociali. :)

  • Infatti non lo è, vorrei che succedessero anche a me certe cose, ogni tanto.

    Sembra che gli uomini “validino” sempre le stesse donne.

    Ci sono persone che senza volerlo inviano feedback contrastanti o di difficile lettura, alcune volte anche opposti alle reali intenzioni.

    Pensa alla cosiddetta "resting b**ch face", oppure un linguaggio del corpo un po' "chiuso" o che esprime disagio e timidezza...

    Nel periodo universitario trovavo molto più semplice approcciarmi con persone più espansive (anche quelle dichiaratamente str**ze), rispetto a quelle più timide o con eloquio ridottissimo, seppur visibilmente "buone" e potenzialmente affini.

    Questo almeno per la mia limitata esperienza passata in qualità di individuo con un umore mediamente alto; ora attiro solo soggetti disturbati come me o di più...

    Puoi sempre provare a fare esperimenti, vai in un luogo dove non ti conoscono e provi a mostrare atteggiamenti di maggiore apertura, o correggere alcuni dettagli comportamentali... Più che per emulazione non saprei cosa consigliare...

  • Sembra che gli uomini “validino” sempre le stesse donne

    Sì, più che altro "le persone" validano sempre le stesse persone. Per gli uomini sono le donne che dimostrano una disponibilità o comunque che non abbiano quella comunicazione contrastante di cui si è fatto cenno qualche risposta fa.


    Intendevo il ristorante classico; io andavo sempre con il corteggiatore di turno :winking_face:

    In generale i ristoranti sono i luoghi dove ci si incontra fisicamente dopo l'approccio online. Insistono per ogni micro-teoria che possa smentire la prevalenza dell'online, ma non ci crede nemmeno chi lo scrive.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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