Viene da chiedersi: perché restare insieme a queste condizioni e precludersi la possibilità di avere invece una relazione diversa da questa in cui non si sta bene?
Cosa cerchi in una relazione di coppia?
Se devo giocare all'investigatore privato per scoprire continuamente cosa l'altro mi nasconde, posso definirla questa una relazione?
Il fatto è che io, dopo messaggini viber del 2011/2013 (lei nega anche solo di essere stata su viber, ma sono rimaste le tracce nel cloud senza i contenuti, che francamente non desidero neppure leggere) non so più chi lei sia.
Pretende di girare pagina senza un minimo di banale spiegazione. E su queste basi dovrei ricostruire tutto? Credo che per ripartire quantomeno una vaga spiegazione mi sia dovuta. O dovrei accettare per non esistenti (nella sua mente) cose che io ho stampate con tanto di data mittente e destinatario? Cioè: mi dovrei prendere per il c∙∙o da solo?
Sì, ti dovresti prendere per il c∙∙o da solo.
Perché se non lo fai la situazione "non regge", nemmeno per lei.
Probabilmente lei stessa non sarebbe in grado di restare in una relazione dove quelle verità vengono considerate, perché sarebbe "in svantaggio".
Viene da chiedersi: perché restare insieme a queste condizioni e precludersi la possibilità di avere invece una relazione diversa da questa in cui non si sta bene?
Cosa cerchi in una relazione di coppia?
Se devo giocare all'investigatore privato per scoprire continuamente cosa l'altro mi nasconde, posso definirla questa una relazione?
Quello che il suo inconscio cerca è una sorta di riscatto.
Non la molla perché il vuoto che ha generato questa scoperta è troppo grande. Se lei avesse ammesso le sue colpe lui avrebbe la mente più libera e paradossalmente avrebbe la capacità di guardare altrove.
La continua negazione di lei funge da legame disfunzionale in una sorta di perverso gioco di privazioni etiche in cui lui cerca giustizia per fatti accaduti nel passato e lei negando lo tiene ancorato al bisogno di colmare il vuoto.
E' una violenza nella violenza, ma non viene considerata tale perché l'autore (della violenza) non è iscritto al registro dei carnefici.
Il fatto è che io, dopo messaggini viber del 2011/2013 (lei nega anche solo di essere stata su viber, ma sono rimaste le tracce nel cloud senza i contenuti, che francamente non desidero neppure leggere) non so più chi lei sia.
Pretende di girare pagina senza un minimo di banale spiegazione. E su queste basi dovrei ricostruire tutto? Credo che per ripartire quantomeno una vaga spiegazione mi sia dovuta. O dovrei accettare per non esistenti (nella sua mente) cose che io ho stampate con tanto di data mittente e destinatario? Cioè: mi dovrei prendere per il c∙∙o da solo?
Scusami tanto, ma con questi presupposti da questa situazione non ne esci. Vuoi provare a ricostruire, ma su queste basi non ce la fai. O, come ti hanno suggerito, ci passi sopra oppure, dato che lei continua a negare per crearti quel vuoto interiore o per paura di essere lasciata, dovresti lasciarle sopra la scrivania una bella richiesta di separazione. A quel punto vedi come reagisce e se ci tiene veramente al vostro matrimonio. È un rischio che devi correre per uscire da questa situazione di stallo.
Scusate se sono un po' diretto e pessimista, ma qui il problema più grosso non è che all'inizio della relazione lei gli abbia mentito. Il problema vero è che molto probabilmente lui ha vissuto un'illusione lunga molti anni. Una persona capace di mentire e quindi tradire il partner sin da subito, negare fino alla morte anche davanti all'evidenza, fatti risalenti a molti anni fa, giocare il ruolo della vittima cercando di rigirarti tutto addosso dandoti pure la colpa, voi pensate che sia una persona che ha fatto un errore e fa di tutto per rimediare o una persona falsa con grossi disturbi? Io penso la seconda e, in quel caso, vorrebbe anche dire che lo è sempre stata. Questo è il vero problema.
Spero sinceramente di sbagliarmi perché, avendolo vissuto, non lo auguro nemmeno al peggior nemico.
Una persona capace di mentire e quindi tradire il partner sin da subito, negare fino alla morte anche davanti all'evidenza, [...]
Spero sinceramente di sbagliarmi perché, avendolo vissuto, non lo auguro nemmeno al peggior nemico.
Concordo purtroppo, anche io per vita vissuta: le persone non cambiano, se non in rari casi, con un enorme lavoro su di sé che dura una vita, e in linea di massima chi fa una cosa tende a rifarla. Una volta perdonavo, ora non più.
Vista da lontano, valutata col rasoio di Occam e con un occhio alla statistica: pare che ad attrarla e tenerla nel rapporto possa essere stata "la bella vita", più che la passione per un compagno.
Non credo. All’epoca - o comunque all’inizio - lei viveva molto bene di suo, per via di sue risorse familiari.
Mi pare che lo avessi già scritto, proprio per fugare il dubbio. Ci sono ri-cascato per questioni statistiche.
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